La colpa...

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Crowley era a terra, si contorceva, si dimenava, stava impazzendo per il dolore. Ma non poteva stare in mezzo alla strada; così si alzò piano; e barcollando corse via. Arrivato alla porta di casa, la aprì di fretta, non face in tempo a richiuderla, che cadde a terra agonizzante. Si accorse che le sue unghie stavano diventando più lunghe e appuntite e le sue mani stavano diventando completamente nere come la pece o come lo zolfo infernale. Se le guardò sconvolto, le girò e rigiró incredulo, più e più volte.

Improvvisamente un'altra dolorosa fitta, lo colpì proprio al cuore; e gli fece emettere un urlò di dolore e poi un gemito, somigliante ad un ringhio

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Improvvisamente un'altra dolorosa fitta, lo colpì proprio al cuore; e gli fece emettere un urlò di dolore e poi un gemito, somigliante ad un ringhio. Notò che anche i suoi denti si erano allungati, provocandogli un dolore inspiegabile. Il suo cuore batteva all'impazzata.

Si sentiva morire dentro, non riusciva a rendersi conto di cosa gli stesse succedendo; non era solo Hyde, era anche altro, qualcosa di spaventoso, indicibile

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Si sentiva morire dentro, non riusciva a rendersi conto di cosa gli stesse succedendo; non era solo Hyde, era anche altro, qualcosa di spaventoso, indicibile. Cosa gli aveva dato quello stronzo di Gabriele?! Pensò. Se ci pensava il sentimento di rabbia cresceva e con essa, cresceva il dolore. Provò a trascinarsi nel bagno, per provare a riprendersi, ma a malapena riusciva a salire le scale, tanto il dolore era forte. Una volta arrivato al bagno, spalancò la porta, si lanciò verso il lavandino e alzò lo sguardo. Inorridì ; quello che vide, lo spaventò, anzi lo terrorizzò; il suo cuore batteva forte, il suo volto era spaventoso; per lo meno metà del suo volto...
Infatti metà di esso era quasi interamente ricoperto di squame, il suo occhio sinistro era completamente rosso sangue, non color ambra. Questo poteva significare solo che Hyde stava diventando più forte, ma questo aveva delle conseguenze sul suo corpo. Era nel panico, cosa avrebbe fatto adesso?! Pianse disperato, ora era effettivamente un mostro...

 Era nel panico, cosa avrebbe fatto adesso?! Pianse disperato, ora era effettivamente un mostro

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La sua vita era ufficialmente finita. Poi improvvisamente un'altra fitta di dolore lo fece inginocchiare davanti al lavandino. Quando si rialzò, non era più Crowley, era Hyde; appena si vide riflesso nello specchio, fece una smorfia poi disse: <Wow...mi sento molto forte...Però...tutto questo è un problema...>. Si sfiorò il volto e si guardò le mani, come nasconderlo? Pensò; non poteva certo uscire a spassarsela, in quelle condizioni, così gli venne un idea. Si diresse velocemente in camera da letto, aprì l'armadio e si mise a cercare qualcosa e ...dopo aver messo a soqquadro la camera, trovò quello che stava cercando e ne fu felice. Prese quella maschera e quel paio di guanti di pelle nera; li indossò e uscì fuori.
Nelfrattempo Azraphel tornato a casa, si era addormentato come un ghiro per la stanchezza; ma fu un sonno amaro, segnato dalla preoccupazione e dalla tristezza, nei confronti di Crowley; vederlo fuggire così, lo aveva scandalizzato; prima di andarsene Crowley aveva il volto scuro, terrorizzato da qualcosa, ma da cosa? si chiedeva l'angelo. Poi i suoi pensieri si spostarono su un'altra questione: Crowley o Hyde? Era indeciso, prima Hyde sarebbe stata la sua prima scelta, ma dopo aver passato quei piacevoli momenti con Crowley, nella sua mente si era insinuato un grande dubbio, chi dei due amava?...
L'indomani si alzò di buon mattino, si sistemò, preparò un pacchettino con la torta, che aveva messo da parte apposta per Crowley e uscì felicemente...
Hyde invece era tornato e aveva lasciato il posto a Crowley. Tuttavia quella mattina era cambiato qualcosa, il suo volto era tornato normale e quando si risvegliò, Crowley ne fu felice; le sue mani però non erano tornate normali e questo continuava a preoccuparlo. Finalmente Azraphel lo stava perdonando e lui adesso era costretto a nascondersi, per le sue condizioni. Non c'era modo di uscirne, stava cadendo in preda allo sconforto; tutta questa pressione su di lui lo faceva impazzire. La sua vita girava intorno ad Hyde, a Crowley stavano cominciando a girare certi pensieri per la testa; si chiedeva se si sarebbe mai liberato da quelle catene e se la morte sarebbe stata la soluzione migliore; poi si convinse che la colpa era di Hyde e decise di trovare una soluzione, sia essa semplice o drastica. Mentre rifletteva sentì bussare : "TOC-TOC" e poi una voce da dietro la porta che disse: <Crowley...caro...sono io Azraphel...Ti ho portato la torta di ieri...Va tutto bene?...Mi sei sembrato strano...quando te ne sei andato...Io vorrei... scusarmi con te...sono stato uno stupido a trattarti in quel modo, spero tu mi possa perdonare...>. Crowley non sapeva cosa rispondere, certo in quelle condizioni non poteva aprire la porta, non poteva farsi vedere in quel modo, come si sarebbe giutificato con Azraphel? Dopo una serie di decisioni e indecisioni; restò fermo immobile senza parlare, finché non fu sicuro che l'angelo se ne fosse andato.
I giorni seguenti accadde sempre la stessa cosa; Crowley evitava Azraphel , perché aveva paura di fargli del male; e non usciva mai di casa. Ma Azraphel ci stava male per questo, si era reso conto che per lui Crowley era più importante di chiunque altro, dovevano chiarirsi, perciò si presentò nuovamente a casa di Crowley , bussò alla porta : "TOC TOC " e subito dopo disse, con voce impacciata : <Crowley, scusa il disturbo...Sono dinuovo io....non ci vediamo da tanto...e volevo chiederti se magari stasera... tu volessi venire con me al Ritz?...insomma...come ai vecchi tempi...ti aspetterò alle 20.00 davanti al Ritz...ci vediamo Crowley...>. Il demone non rispose, però era convinto, che se non sarebbe andato al Ritz quella sera, lo avrebbe perso e lui non se lo sarebbe mai perdonato. Così si preparò, indossò i guanti e fece per uscire, ma venne bloccato dal dolore, che improvvisamente lo sovrastò. Cadde a terra e si trasformò nuovamente in quel mostro. Quando il dolore si affievolì, rientrò piano in casa. Per colpa di Hyde avrebbe perso Azraphel, pianse disperato; subito dopo però prese una decisione. Schioccò le dita e comparirono nel soggiorno delle catene; si incatenò polsi e caviglie, alla fine si sedette al centro della stanza. Crowley soffriva. Invece Hyde fremeva dalla voglia di uscire, a dare sfogo ai suoi istinti e a combinare le sue malefatte. Quando ebbe finalmente il controllo e si rese conto di essere incatenato, provò a liberarsi, ma non ci riuscì e urlò di rabbia, una rabbia folle verso Crowley: <TU! BRUTTO...HAI INFRANTO IL PATTO! LA PAGHERAI CROWLEY! >.
Azraphel nelfrattempo era arrivato al Ritz. Entrò nel ristorante e si sedette al solito tavolo; passò un quarto d'ora e di Crowley neanche l'ombra. Poi dopo venti minuti che aspettava arrivò il cameriere e disse: <Signore, sta aspettando qualcuno? O vuole ordinare?>. Azraphel sospirò poi si alzò e disse, con voce tremolante : <N...no grazie, p...penso che ormai andrò a casa...M...mi dispiace avervi fatto perdere tempo...>. Si voltò e uscì serio dal locale. Una volta fuori, cominciò a piangere. Pensava che Crowley non volesse più vederlo per Hyde, così prese una decisione.

La Maledizione ritornaOù les histoires vivent. Découvrez maintenant