ⅩⅧ

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Il pollice di Jeongguk sfiorò la pelle incredibilmente liscia del fianco di Taehyung, ammirando come il sole del mattino che faceva capolino dalla finestra si riflettesse sulla carnagione scura del maggiore. Affondò il viso tra i capelli dorati del proprio ragazzo, inalando a pieni polmoni il profumo di fragole e vaniglia che in qualche modo permaneva nell'aria anche dopo ore. Il suo petto nudo premeva contro la schiena altrettanto nuda di Taehyung e una delle sue gambe era tenuta prigioniera da quelle del biondo.

Era incredibile come, ogni volta che dormiva con Taehyung, l'Hellhound si svegliasse immancabilmente con un sorriso sulle labbra. Era fortemente convinto che Taehyung fosse, senza alcun'ombra di dubbio, l'essere più bello e perfetto che avesse mai messo piede sul pianeta terra. Ogni suo singolo aspetto era inequivocabilmente meraviglioso: il sorriso luminoso, gli enormi occhioni scuri, il rossore irresistibile che gli colorava le guance quando era in imbarazzo, il corpo impeccabile, la pelle liscia come la seta, la voce suadente, l'incantevole risata. Semplicemente lui.

Jeongguk non avrebbe potuto inventarlo neanche se ci avesse provato: Taehyung era completamente al di sopra di ogni sua immaginazione. Il corvino non riusciva ancora a concepire il fatto di poterlo chiamare 'suo'. La fortuna non era mai stata particolarmente dalla sua parte, ma era ovvio che donandogli Kim Taehyung la dea bendata gli avesse concesso un enorme regalo.

«Gukkie, perché devi sempre farmi il solletico?», piagnucolò con fare assonnato Taehyung proprio in quel momento, muovendo alla cieca una mano per tentare di afferrare quella di Jeongguk e impedirgli di continuare ad accarezzargli un fianco.

Per tutta risposta, l'Hellhound ridacchiò a bassa voce e avvolse ulteriormente il braccio attorno alla vita del maggiore, posandogli un palmo aperto sullo stomaco e tirandolo con più forza contro di sé. «Buongiorno, raggio di sole», gli sussurrò ad un orecchio, facendo scivolare leggermente verso l'alto la mano che teneva sulla sua pancia e arrivando a sfiorargli un capezzolo esposto.

A quel gesto, Taehyung gemette piano e spinse il sedere all'indietro, premendosi contro l'erezione mattutina di Jeongguk. «Mm, buongiorno anche a te», sussurrò, muovendo ancora il bacino e strappando un basso ringhio all'Hellhound.

[ᴅᴀ ǫᴜɪ ɪɴ ᴘᴏɪ ᴇ̀ ᴘʀᴇsᴇɴᴛᴇ ᴜɴᴀ sᴄᴇɴᴀ ᴅɪ sᴇssᴏ, sᴇ ʟᴀ ᴠᴏʟᴇᴛᴇ sᴀʟᴛᴀʀᴇ, ʀɪᴘʀᴇɴᴅᴇᴛᴇ ᴀ ʟᴇɢɢᴇʀᴇ ᴅᴏᴘᴏ ǫᴜᴇsᴛᴏ (⁂) sɪᴍʙᴏʟᴏ]

Jeongguk si mosse sul materasso, portandogli le mani sul sedere e allargandogli con decisione le natiche, premendovi in mezzo la propria lunghezza e prendendo a strusciarsi tra loro. Taehyung gemette ancora, andandogli incontro nei movimenti.

Con un tocco leggero delle dita, il corvino gli scostò i capelli dal collo e vi attaccò la bocca, prendendo a baciare, mordicchiare e succhiarne la pelle. Si spinse con gesti più decisi contro il suo sedere, facendo risuonare nell'aria un altro ansimo acuto quando con la punta della propria lunghezza sfiorò la zona più sensibile del maggiore.

Crimson | 𝑇𝑎𝑒𝑘𝑜𝑜𝑘Where stories live. Discover now