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Taehyung camminava a testa bassa lungo il corridoio, cercando di fingere di non riuscire a vedere tutti gli sguardi o di sentire i sussurri diretti contro di lui.

"Taehyung!"

Sospirò sollevato. Eccola, l'unica voce che era felice di sentire. Jimin lo salutava con una mano, poggiato contro il suo armadietto. Il lilla era l'unico che aveva tentato di conoscere Jeongguk. Capiva che la possibilità che il corvino non facesse cose esattamente legali era sempre presente, ma questo non lo rendeva certo una cattiva persona.

Jimin lo accompagnò in classe, aiutandolo ad ignorare i continui sguardi e i mormorii che si portò dietro per tutta la mattina. Oltre al travolgente imbarazzo che provava nell'essere al centro dei pettegolezzi, si aggiungeva anche il fatto che Taehyung aveva paura di affrontare Yoongi. Aveva detto tutto a Jimin perché si fidava che potesse capire, ma come poteva sapere che anche il maggiore l'avrebbe fatto?

Doveva prendere una decisione e doveva prenderla in fretta. Mentre entrava in mensa, individuò Yoongi seduto al loro tavolo assieme al lilla. Si accomodò di fronte a quest'ultimo senza dire una parola e lanciò una timida occhiata al più grande che sembrava... arrabbiato.

"Hai sentito quello che dice la gente di te, Taehyung?" Furono le prime brusche parole che gli rivolse, lasciando ricadere malamente le bacchette nel proprio piatto.

Il biondo fu colto alla sprovvista dal suo tono disgustato. "Yoon", cominciò, leggermente sulla difensiva. Non era così che si era immaginato di cominciare la conversazione.

Jimin, d'altra parte, fulminò il maggiore con gli occhi. "Non rivolgerti a lui in quel modo, Yoongi. È stato così scortese!" Lo rimproverò, rivolgendo poi un piccolo sorriso incoraggiante al proprio migliore amico.

"Si può sapere che diavolo ci facevi in sella alla moto di un qualche criminale?" Rincarò ancora Yoongi, scegliendo volontariamente di sorvolare sullo sguardo di fuoco di Jimin.

Taehyung si mordicchiò il labbro inferiore e sbatté brevemente le palpebre. No, non voleva decisamente che andasse così. "Posso capire che tu sia arrabbiato, ma se ti calmi e mi dai un minuto per spiegare...", pregò, sperando che il più grande gli desse retta.

Yoongi sembrò ascoltarlo. Fece un respiro profondo e la sua espressione si addolcì un po'. Il biondo prese un respiro profondo. "Okay, prima di tutto, non lo conosci, quindi non dargli del criminale", lo ammonì con tono leggero, non volendo complicare maggiormente la situazione.

L'altro aprì bocca per parlare, ma lo sguardo sul viso di Taehyung lo trattenne. "Venerdì sera mi sono accidentalmente messo in una situazione un po' complicata e sarebbe potuta andare davvero male se Jeongguk non mi avesse aiutato. È l'unico motivo per cui sono ancora qui, adesso. Quindi quando i Greasers si sono presentati alla festa gli ho chiesto di venirmi a prendere." Il maggiore fece per intervenire di nuovo, ma Taehyung lo batté sul tempo. "So che mi avresti difeso, Yoongi, ma cosa avresti potuto fare contro cinque Greasers?"

Crimson | 𝑇𝑎𝑒𝑘𝑜𝑜𝑘Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora