ⅩⅤ

3.2K 148 121
                                    

───────•••───────

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

───────•••───────

Taehyung attraversò di corsa le porte d'ingresso dell'Università, proprio mentre suonava l'ultima campanella. Si maledisse a voce alta, per niente preoccupato che qualcuno potesse sentirlo visto i corridoi deserti e, senza fermarsi, tentò di sistemarsi alla bell'e meglio i capelli. La sera prima si era completamente scordato di mettere la sveglia e adesso era in ritardo. Lui, Kim Taehyung, in ritardo. Sua madre l'avrebbe ucciso. Non si preoccupò nemmeno di fermarsi all'armadietto per posare i libri, optando invece per correre con il fiato in gola direttamente alla sua prima lezione.

Quando raggiunse la porta, pregò silenziosamente di riuscire ad entrare senza farsi notare. Tuttavia, non appena abbassò la maniglia, tutti gli occhi si puntarono in automatico su di lui.

Oh, fantastico.

«Signor Kim, è un sollievo che sia riuscito a unirsi a noi. Aveva per caso un posto migliore in cui essere?» domandò l'insegnante, interrompendo la propria spiegazione per guardarlo.

«Dall'East Side il viaggio è lungo!». La voce acuta giunse dalle ultime file dell'aula e a Taehyung bastò una sola occhiata per capire a chi appartenesse. Jennie Kim lo fissava con un ghigno malefico stampato sul viso, le amiche al suo fianco che ridacchiavano nascoste dietro il palmo di una mano. Niente di meglio per peggiorare una mattinata già terribile.

«Mi dispiace, signora Ahn. Non ho sentito la sveglia», si scusò a bassa voce, affrettandosi verso l'unico posto libero in testa alla classe. Incontrò gli occhi affettuosi di Jimin che, da qualche posto più indietro, gli rivolse un sorriso rassicurante.

Una volta che il chiacchiericcio causato dalla sua entrata e, soprattutto, dalla battutina di Jennie si fu placato, la professoressa tornò a parlare. «Bene, come stavo dicendo», iniziò, indirizzando uno sguardo puntuale in direzione del biondo. «Il talent show dell'Università si terrà questo venerdì. Chiunque parteciperà riceverà dei crediti extra. Quindi, se sapete cantare, ballare, suonare uno strumento o fare trucchi di magia, iscrivetevi se non l'avete ancora fatto. Ne vale la pena». Dopodichè, tornò come se niente fosse alla lezione che, per fortuna di Taehyung, finì abbastanza velocemente.

Quando suonò la campanella, il ragazzo cominciò a mettere via le proprie cose in silenzio, ignorando completamente il resto dei presenti attorno a lui. Era così preso dai propri pensieri che nel momento in cui Jimin gli piombò davanti, afferrandogli le spalle e accecandolo con un sorriso tutto denti, per poco non gli venne un infarto.

«Taehyungie!», esclamò il lilla, il tono fin troppo entusiasta per il luogo in cui si trovavano. «Iscriviamoci, ti prego!» Accorgendosi però dell'espressione confusa sul volto del migliore amico, si affrettò a specificare. «Al talent show».

«Oh», mormorò Taehyung, ancora leggermente disorientato. «Non so, Minie. Sai che ho paura del palcoscenico». Solo il pensiero di salire su un palco ed esibirsi davanti a mezza città lo terrorizzava.

Crimson | 𝑇𝑎𝑒𝑘𝑜𝑜𝑘Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora