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I pungenti raggi solari della tarda mattinata che filtravano dalla finestra costrinsero Taehyung a stringere gli occhi a causa della troppa luce. Il ragazzo si mosse leggermente e non appena avvertì della pelle morbida sotto la propria mano, sbatté le ciglia nel chiarore della stanza per cercare di capire perché il suo letto fosse improvvisamente diventato così comodo.

Attraverso le palpebre socchiuse vide un segugio fiammeggiante avvolgere un bicipite tonico. Seguì con gli occhi tutta la lunghezza del braccio tatuato, fino alla mano chiusa attorno alla copertina di un libro. Sollevando lo sguardo, trovò Jeongguk concentrato sulle pagine di quest'ultimo, l'altro braccio poggiato dietro la testa.

Il suddetto arto di Taehyung, invece, era avvolto attorno ai muscoli duri dell'addome del corvino, una delle sue gambe piegata sopra quella dell'altro e la testa premuta contro la pelle morbida del suo petto.

"Ci terrei a dire che non mi sono mai mosso dalla mia parte del letto. Sei tu quello che si comporta male, qui. Tutto questo è al cento per cento colpa tua." Fu la prima cosa che gli disse Jeongguk, con il caratteristico ghigno che gli sollevava le labbra e le pupille ancora puntate sul libro che aveva in mano.

Finalmente resosi conto della situazione, il biondo spalancò bruscamente gli occhi, rimuovendo in fretta e furia le sue membra dal corpo del Hellhound e trascinandosi indietro sul materasso. "Ehi, non mi stavo mica lamentando. Era solo per dire", parlò ancora Jeongguk, spostando la propria attenzione su di lui, il sorrisetto che si allargava.

Taehyung lo fissò mezzo intontito e l'altro ridacchiò di nuovo, segnando la pagina con un segnalibro e poggiando il libro chiuso sul comodino accanto al letto.

Il ragazzo dai capelli chiari si guardò attorno confuso e solo allora gli eventi della notte precedente gli tornarono stridendo in mente. Ricadde sul cuscino gemendo di frustrazione.

"No no, nel mio letto niente di tutto questo, a meno che non sia io la ragione per cui fai quei rumori."

"Oh stai zitto", si lamentò il biondo, strofinandosi le mani sugli occhi. Avvertì il materasso che si abbassava e guardò Jeongguk alzarsi. Il corvino allungò le braccia sopra la testa per stiracchiarsi e Taehyung si ritrovò momentaneamente rapito dal modo in cui i suoi muscoli si contraevano sotto la pelle della sua schiena.

"Colazione?" Domandò il ragazzo, mentre l'altro si alzava a propria volta e si avvicinava al comò dove aveva lasciato i vestiti qualche ora prima.

"Doccia?" Ribatté Taehyung, sollevando un sopracciglio.

Jeongguk ghignò. "Oh bè, se è quello che preferisci che facciamo, non dirò certo di no".

Il biondino gli lanciò un'occhiataccia. "È troppo presto per le tue stronzate, Jeongguk", lo rimproverò, arricciando il naso con fare carino.

Crimson | 𝑇𝑎𝑒𝑘𝑜𝑜𝑘Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora