ⅩⅦ

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«Ding, ding, ding! Abbiamo un vincitore!» La voce di Jaebeom echeggiò come lo sparo di una pistola attraverso gli altoparlanti del cellulare di Taehyung, risuonando nell'appartamento silenzioso.

«Cosa hai fatto a mia madre?» gridò Taehyung con voce tremante, le prime lacrime che già gli rigavano il viso. Vicino a lui, Jeongguk lo avvolse tra le braccia, stringendoselo contro.

«Bè, in realtà ero venuto per te, ma sfortunatamente non eri in casa. Così ho preso lei al tuo posto», parlò ancora Jaebeom, facendo sì che un singhiozzo strozzato lasciasse le labbra del biondo. Perché? Perché Jaebeom era arrivato a fare una cosa del genere? Jeongguk gli aveva assicurato che i Greasers lo avrebbero lasciato in pace.

«Che cazzo stai facendo, Jaebeom?» Jeongguk afferrò il cellulare, portandoselo bruscamente alla bocca.

«Ah! Jeonny boy, come sono fortunato ad aver chiamato proprio mentre siete assieme! Che felice coincidenza!», esclamò Jaebeom, il sorriso evidente nel tono di voce. Jeongguk fremette dalla rabbia, quell'improvviso cambiamento d'eventi non gli piaceva per niente, soprattutto perché non l'aveva previsto. Jaebeom era in vantaggio e se ne rallegrava. «Vedi», la voce del Greaser risuonò ancora una volta dal telefono. «Stavo davvero per lasciarti tranquillo. Il mio piede sta guarendo in modo terribile, in caso te lo stessi chiedendo». Anche se furioso, a quell'affermazione Jeongguk non poté trattenere il ghignetto soddisfatto che gli comparve sul volto. «Ma poi una dei tuoi ragazzi mia ha fottuto un affare».

«Non so di che cazzo stai parlando», ringhiò Jeongguk, realmente confuso. «Ma è ovvio che non ha niente a che fare con Minhee, quindi lasciala andare». Non aveva davvero la minima idea di ciò a cui si stesse riferendo Jaebeom e la cosa lo mandava in bestia. Nonostante cercasse sempre di tenere d'occhio tutti i membri della gang, ce n'erano troppi perché riuscisse a farlo per bene.

«Bè, vedi, il tuo amico Zen ha un piccolo problema di eroina. E la cosa non avrebbe davvero dovuto interessarmi se non fosse che il coglione se n'è andato senza pagare».

Jeongguk strinse più forte a sé Taehyung, i cui singhiozzi ormai si erano fatti quasi impossibili da calmare, e prese ad accarezzargli lentamente la schiena mentre il biondo seppelliva il viso nel suo petto e si aggrappava con le mani alla sua camicia. «Mi sembra decisamente un problema di Zen, non mio».

La risata a metà tra lo sprezzante e il divertito di Jaebeom lo fece infuriare ancora di più. «Lo era, o almeno fin quando non siamo andati a fargli visita e abbiamo trovato l'idiota in overdose, morto nella sua fottuta vasca da bagno».

Quelle ultime parole fecero gelare Jeongguk. Zen era morto? Il suo cuore perse un battito. Lui e Zen non erano esattamente amici, ma il ragazzo era pur sempre un Hellhound, uno di famiglia. Scosse la testa, cercando di non concentrarsi troppo su quel fatto. «Tornando al problema in questione», disse. «Perché cazzo hai Minhee? Se le torci un capello ti ammazzo con le mie mani».

Crimson | 𝑇𝑎𝑒𝑘𝑜𝑜𝑘On viuen les histories. Descobreix ara