CAPITOLO 66

1.2K 39 8
                                    

Dopo la battaglia Kalila, aveva preso i suoi genitori e li aveva messi nelle prigioni, il fatto che fossero andati dal nemico e che avessero combattuto per lui, non le andava giù, aveva bisogno di spiegazioni. Così prese a scendere le scale, cercando di fare sentire la sua presenza ai suoi genitori nelle segrete. Cominciò ad illuminare le scale davanti a sé con una fiaccola, poiché le segrete essendo nei sotterranei, non c'era molta luce. Piano piano scese le scale a chiocciola per poi arrivare all'ingresso delle celle, passò la prima e la seconda, per poi arrivare a quelle dov'è c'erano i suoi genitori.
-oh, figlia mia! Quanto sei cresciuta- cominciò a dire la madre appena la vide di fronte alla sua cella. La donna mise le mani fra una sbarra e l'altra cercando di toccare e prendere la mano della figlia.
Kalila si allontanò e scostò la mano con un gesto violento, aveva in faccia un'espressione disgustata. Come potevano loro chiamarla figlia, dopo che l'avevano tradita in questo modo. Se prima voleva riaverli nella sua vita, in quel momento pensò che non li avrebbe mai più voluti vedere
-tesoro, sei diventata una donna!- continuò la madre, era affascinata dalle bellezza di sua figlia, era stupita di quanto fosse cresciuta e di come fosse riuscita ad andare avanti, nonostante la loro assenza, di cui lei si pentiva molto.
-come potete continuare ad andare avanti con questa farsa?!- alzò il tono della voce Kalila, stringendo i pugni lungo i fianchi e guardando a terra, talmente era furiosa dalla rabbia.
-ma di che parli figlia mia?- chiese il padre questa volta avvicinandosi alle sbarre, il suo volto era serio, non mostrava nulla, o almeno, non cercava di mostrare finte emozioni come la madre.
La donna invece aveva un volto dispiaciuto, e questo a Kalila la faceva arrabbiare di più, poiché era falsa, dimostrava falsi sentimenti.
-e vi chiedete pure di cosa io stia parlando- rise nervosamente la figlia guardando il soffitto e muovendosi continuamente
-siete ridicoli, mi fate pena- disse per poi posare finalmente lo sguardo disgustato sui loro.
-di cosa stai parlando? Ci siete mancati tantissimo- fu la madre a parlare e fece ridere nervosamente la figlia
-non fare finta di provare amore per me- la riguardò Kalila puntandole l'indice contro
-non stiamo mentendo- continuò la dominatrice del vento negando frettolosamente con la testa
-tu e tuo fratello ci siete mancati terribilmente- continuò a insistere la donna facendo sbuffare la dominatrice del fuoco e proprio quando stava per aprire bocca venne interrotta
-adesso mi hai stancato ragazzina!- Kalila rimase a bocca aperta
-non mi interessa come tu sia cresciuta- fece una pausa
-credimi, mi fa piacere vederti dopo tutti questi anni, dove io e tua madre siamo stati assenti per riportare tuo fratello a casa, e mi fa piacere sapere che ti sei fatta una tua vita, che abbia trovato e costruito una tua famiglia- sospirò ancora, l'uomo posò le mani sulle sbarre che tenevano lui e la moglie prigionieri
-e credici, ci dispiace per averti messo da parte, dando priorità a tuo fratello. Ma avevamo la necessità di riportarlo a casa. Ci dispiace si non aver potuto assistere alla tua crescita fisica, personale ed intellettuale. Ma il passato non possiamo cambiarlo, possiamo solo cambiare il presente ed il futuro- la madre alle parole del marito scoppiò in lacrime e si accasciò a terra, senza che Kalila muovesse un dito
-qualche mese fa avevamo rintracciato tuo fratello, avevamo visto che era da Midas, così ci siamo precipitati da lui, per poterlo riportare a casa, ma quando arrivammo fu troppo tardi, Kylian non c'era, così Midas, con la magia nera che aveva appreso ci lanciò un incantesimo, facendoci perdere il controllo del nostro pensiero che comandava lui. Ci ordinava cosa fare, obbligandoci a lanciare un incantesimo verso Bailey e Kylian, che ti facessero credere che non erano d'accordo, inoltre tu, non sappiamo come mai, ma eri immune a tutte gli incantesimi che ti lanciavamo, così ti facemmo credere che eravamo nel punto in cui tu avevi sentito la nostra presenza, per metterti su delle piste false. E alla fine dei giochi, ci obbligò a combattere per lui- finì di spiegare l'uomo
-tutto questo perché Midas ci controllava, e tutto finì quando Midas venne ucciso, noi finimmo di essere manovrati da lui, e ti giuro, che se fosse ancora vivo gli darei la caccia, a costo di stare fuori casa tutti gli anni che ho speso per cercare Kalyan, ed ucciderlo, mettendo fine alla sua unitile e miserabile vita- il tono della sua voce era disgustato.
-e Kylian, è ancora sotto il vostro sortilegio?- chiese Kalila incrociando le braccia al petto
-no, tutto è svanito con la Morte di Midas, poiché era lui ad avere potere su di noi- concluse il padre.
Dopo tutta quella conversazione animata, scoppiò fra i tre, un silenzio, che dava spazio solo agli ultimi singhiozzi della madre che cercava di calmarsi.

Ripensare e rivivere tutto quello che avevano vissuto i due i consorti, la fece stare male. Prima la scomparsa di Kylian, poi molti anni passati fuori casa, lontani dalla figlia minore per poter riportare il primogenito a casa sano e salvo, poi le false speranze di averlo ritrovato a distanza di anni, Midas che gli stregò ed infine, la battaglia con la figlia e il ritrovamento dei dei due fratelli.
Insomma, avevano vissuto una vita piena di inconvenienti, lontano dai figli e pieni di sensi di colpa e rimorsi, che gli mangiavano vivi da anni, forse anche troppi. Adesso volevano vivere tranquillamente e godersi, dopo tanto tempo, i loro figli, e chissà anche qualche nipotino che sarebbe arrivato da lì a qualche mese.

Kalila nel frattempo era ancora in piedi, davanti alle celle, indecisa sé credergli o no, dopotutto era da anni che non li vedeva, era cresciuta senza la loro presenza, avrebbe tanto voluto dire di conoscerli abbastanza per poterli credergli, ma non era affatto così. Quindi adesso era in bilico un un filo, indecisa sé dare loro la libertà o punirgli facendoli restare dentro quelle celle per tutta la loro esistenza.
Poi si girò e senza dire una sola parola, uscì dalle prigioni chiudendosi la porta alle spalle.

‧͙⁺˚*・༓☾ ☽༓・*˚⁺‧͙ ‧͙⁺˚*・༓☾ ☽༓・*˚⁺‧͙
Ciao a tutti!
Che ne pensate?
Siamo quasi alla fine
e tutti i nodi stanno
venendo al pettine!
Un saluto e buona lettura
dei prossimi capitoli.

ALPHA & LUNA (da revisionare)Donde viven las historias. Descúbrelo ahora