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{Jade's pov}

Davanti a me vidi l'enorme stadio di Seul; era così grande ed imponente da farmi sentire al suo cospetto, piccola come una formica. Il palco era ancora vuoto, un leggero mormorio proveniente dagli Army che stavano entrando come me e mia madre nello stadio,  riecheggiava nell'aria. Grazie ai sacrifici di mamma, ero riuscita ad ottenere i biglietti gold, che mi permettevano di accedere prima degli altri e di ascoltare le prove. Finalmente ero giunta vicino al palco, sentivo come un nodo alla gola che con il passare dei minuti si stringeva sempre di più, e tutti erano emozionati almeno quanto lo ero io; presto, il vociare confuso venne sostituito da un coro che intonava una delle tante canzoni dei BTS. L'euforia che si respirava nell'aria era ancora più forte del normale, perché  per la prima volta tutti e sette, dopo la lunga pausa dovuta alla pandemia, si sarebbero esibiti nuovamente dal vivo e con canzoni recenti, che nessuno aveva mai udito cantare di persona. Erano settimane che mi preparavo per quell'evento; avevo pensato con cura ad ogni singolo dettaglio del mio outfit. Decisi di indossare una maglietta verde che si abbinasse ai miei occhi, una minigonna nera non troppo corta e un paio di sneakers bianche dai dettagli verdognoli. Pensai di lasciare i miei lunghi capelli castani lisci, senza nessuna piega, ma con la sola accortezza di sistemare bene la frangetta, che puntualmente di alzava. Per il trucco optai di qualcosa di semplice, un po' di ombretto rosa, rimmel e rossetto rosso mattone.

Un fischio assordante di microfono interruppe il concerto personale che gli stessi army avevano intonato, e un'imprecazione si sentì a tutto volume. Quella voce, mi era familiare; ci misi pochi secondi a ricondurla a Jungkook. Non fui l'unica a capirlo, infatti un urlo collettivo di eccitazione fece tremare lo stadio e tutti iniziarono a strillare il suo nome.

Jungkook uscì dal sipario, vestito con una felpa molto larga, un paio di anfibi neri e i capelli leggermente scompigliati; anche così lo trovai bellissimo. Quel momento sembrava essere irreale, sembrava essere un sogno.

"Sta venendo da questa parte!" urlò mia madre.

Era vero! Si stava avvicinando alla zona del palco dove c'ero anche io. In pochi secondi lo ritrovai di fronte a me, Jeon Jungkook in persona. Vederlo dal vivo era una sensazione completamente nuova e stupefacente; ero felice, così tanto da voler piangere, ma ero anche in ansia, tanto da volermi nascondere. Provavo sentimenti contrastanti, di cui non sapevo spiegare il motivo.

Jungkook non disse molto, ma si limitò a salutarci con il suo bel sorriso, che era in grado di scaldare qualsiasi cuore. Guardò scrupolosamente il pubblico e sembrò come se stesse cercando di osservare ogni singola persona che si trovasse sotto il palco; quando incontrò il mio sguardo, una scarica elettrica pervase il mio corpo, il cuore iniziò a battere all'impazzata e delle lacrime, che probabilmente stavo trattenendo già da tempo, mi scesero involontariamente sul viso. Improvvisamente lui si bloccò, mi guardò e indicandosi la faccia, mi fece un gesto che non compresi subito; poco dopo mi resi conto delle mie lacrime e capii cosa intendesse. Subito mi asciugai le lacrime e lui mi sorrise. Mi sentivo in un'altra dimensione, in cui il tempo trascorre diversamente; mentre questo breve momento di vicinanza con Jungkook mi sembrò eterno, le ore successive passarono  velocemente, forse troppo. Quando il concerto ebbe inizio, fuochi d'artificio colorati diedero il benvenuto ai sette ragazzi, che accompagnati dalle urla, salirono sul palco. Dai loro volti raggianti e dagli occhi sorridenti era evidente che fossero entusiasti e che anche loro non vedessero l'ora che questo momento arrivasse.

Quando l'esibizione iniziò, lo stadio si riempì di luci; centinaia e centinaia di armybomb erano sincronizzate ed avevano lo stesso colore e ritmo. Solo queste, diedero vita ad uno spettacolo stupendo.

Il concerto stava purtroppo giungendo alla conclusione ed io, dopo aver cantato a squarciagola per l'intero concerto, non ne avevo ancora abbastanza. Quelle che stavano esibendo, erano ormai le ultime canzoni. Namjoon e Jungkook si avvicinarono nella zona di palco a me prossima; improvvisamente le spinte delle persone dietro di me, speranzose di poter toccare i loro idoli, mi fecero sbilanciare in avanti. Sentì l'addome schiacciato contro la barriera e per quanto provassi a respingere quella forza che mi opprimeva, fallii sempre. Ai due membri, si aggiunse anche Taehyung e venni nuovamente stritolata contro le sbarre. Dopo poco, mi venne a mancare il respiro, vidi gradualmente le luci offuscarsi attorno a me e poi...nero.

Svenni.

L'ultima immagine impressa nella mia mente fu lo sguardo di Jungkook rivolto verso di me, il quale, a differenza di Namjoon e Taehyung, che si erano già allontanati da tempo, era rimasto in quella zona del palco.

My DreamWhere stories live. Discover now