23.

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Ci sono persone con dei camici bianchi addosso che corrono avanti e indietro senza sosta. Famiglie e amici che piangono. Pazienti che sono collegati a tubi e macchine varie.

Noi camminiamo per l'ospedale alla ricerca della stanza di Maggie. In realtà Liam mi sta letteralmente trascinando per un braccio siccome io sono in stato catatonico.

Sento tutto attutito e ho lo sguardo fisso in avanti ma in realtà non vedo nulla. Sto cercando di trattenere le lacrime. Non voglio piangere. Non senza aver prima capito cosa stia veramente accadendo.

Liam deve aver scoperto dove andare perché all'improvviso cammina con più sicurezza verso un punto alla fine del corridoio.
Capisco che ci siamo fermati solo quando vado a sbattere contro la sua schiena. Mi è servito perché mi riscuoto e riesco finalmente a vedere e capire cosa mi sta succedendo intorno.

Mia sorella è davanti a noi seduta su una sedia piegata in avanti che piange piegata sulle sue ginocchia, vicino a lei c'è Niall che le accarezza la schiena e tenta di calmarla.

Niall ci nota e ci fa un sorriso triste e scuote la testa amareggiato come a volerci comunicare qualcosa che io non riesco ad afferrare, ma Liam si.

«Vi hanno fatto sapere qualcosa sulle sue condizioni cliniche?»
«Ora è in sala operatoria, l'unica cosa che sappiamo è che è molto grave e non si sa se riuscirà ad uscire viva da sotto i ferri figuriamoci se riuscirà a sopravvivere poi...»
«Nient'altro?»
«No, sono riuscito a rubare queste informazioni spiando le conversazioni dei dottori e degli infermieri che si aggiravano qui ma nulla di più. Hanno detto che se non siamo familiari non possiamo sapere nulla, C'è ma ti pare che anche se sono un amico stretto non posso essere al corrente delle condizioni di una persona a me cara? A me sembra una completa stupidaggina.»
«Sono d'accordo. E la sua famiglia?»
«In un altro continente a scoprire gli elefanti e le giraffe nella savana.» alza gli occhi al cielo irritato da fatto che ora come ora sicuramente non saranno qui in pochi istanti e di conseguenza non ci diranno nulla.
«Bel casino. Vedo cosa posso scoprire.»

Liam mi fa sedere vicino a Martyna e mi lascia un bacio sulla fronte. «Andrà tutto bene tranquilla.» mi sussurra prima di dileguarsi tra i vari camici.

Mi giro di scatto verso mia sorella e entro in modalità sorella maggiore.
Le faccio girare il viso verso di me e le sorrido in maniera rassicurante, o almeno spero che sembri così.

Prima di parlare faccio un respiro profondo per non rischiare di far tremare la mia voce. Devo essere forte per lei in questo momento.
«Marty non piangere, non sappiamo ancora come stanno le cose.»
«S-Soph io so già che non finirà bene, non finisce mai bene quando io tengo ad una persona.» faccio fatica a sentirla, la sua voce è stata consumata dai singhiozzi e ora ne esce solo un filo leggero.
«Non dire così, non è v-»
Mi interrompe, ora con più voce. «Non dirmi che non è vero perché lo sai anche tu che stai soltanto mentendo. Guarda qui abbiamo la prova del fatto che va sempre tutto male.» indica Niall con un cenno del capo e lui abbassa la testa e si stringe nelle spalle. Deve averlo ferito nel vivo.

«Maggie non morirà e Niall non è morto.»
«Ma il nostro rapporto e il nostro amore si, disintegrato, annientato, distrutto. E nulla potrà mai riportarlo in vita.»
«Nulla?» chiedo Niall ma credo dovesse restare solo un pensiero, si asciuga velocemente il volto e va via.

Martyna non lo nota perché lui era alle sue spalle ma io ho visto il momento esatto in cui lui si è arreso e ha mollato ogni speranza di tornare con mia sorella.
Lui la ama con tutto se stesso ma non può dimostrarglielo, non può chiarire e non può nemmeno dire come sono andate le cose veramente perché lei è testarda.

Questa notte mi ha chiamato e abbiamo parlato. Io so come stanno le cose veramente e sto aspettando solo che lui tiri fuori le palle e glielo dica anche a mia sorella. Ma dopo quello che lei ha detto credo che non lo farà mai.

Non mi sembra il momento di dirgli tutto così taccio e la abbraccio tentando di calmarla.

So bene come si sente, perché è esattamente come mi sento io. Impotente e questa sensazione forse è tra le peggiori che possano esistere nella faccia della terra.

Essere costretti a vedere le persone a cui si tiene stare male e soffrire e non poter fare nulla per aiutarle.

Mi sento così sia nei confronti di Maggie che di Martyna. Lei sta male ed io sono qui senza poter far niente.

Non dovrebbe tornarmi in mente ora ma il ricordo arriva veloce e non faccio in tempo a scacciarlo che l'immagine di papà che esce di casa, con me e Martyna come scusa, per andare a prostitute, mi si piazza nel cervello. E noi eravamo lì in macchina con lui e la puttana di turno.

Sarà il fatto che Martyna piange silenziosamente tra le mie braccia ed io che sono lì che vorrei proteggerla ma non posso.

Il presunto tradimento di Niall ha fatto male ha lei perché le ha ricordato quelle notti orribili.

«Ragazze sono riuscito a scoprire come sta Maggie e non sta affatto bene, è ancora in sala operatoria.» Liam si siede tra noi due.
«Sei riuscire a scoprire cosa le è successo?» gli chiede Martyna.
«Stava attraversando la strada, da quel che ho capito era una strada poco trafficata e quindi le persone vanno leggermente più veloci del dovuto, fatto sta che mentre attraversava le si è bloccato un tacco in un tombino o in una grata e un camion non vedendola, forse per un riflesso di luce, l'ha presa in pieno. È messa molto male, forse quando finiranno sarà messa in coma farmacologico, sempre se non sarà lei stessa a indursi in coma, non chiedermi nulla non sono un medico.»
«Grazie Liam.» mi accoccolo a lui.
«Si grazie.» lo ringrazia anche Martyna.

Non ci tocca che aspettare.

E nell'attesa sia io che mia sorella ci addormentiamo con Liam che ci fa da cuscino.

Non è la solita storia d'amore // Liam Payne Where stories live. Discover now