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Se quella cretina di Martyna non si sbriga ad arrivare gli spacco la testa.

Io e Nathan siamo seduti in macchina all'ingresso di un bosco non so da quanto tempo ormai.

E non c'è anima viva in giro perché questo posto si trova isolato molto fuori New York.

La decapito, oppure la metto sotto con l'auto non appena si palesa davanti a noi, potrei anche affogarla nel fiume o lasciarla nel bosco per i prossimi quaranta giorni alla mercé delle bestie che potrebbe incontrare o semplicemente alla fame.

Mentre mi vengono in mente i peggio modi per farla fuori, Nate mette sullo stereo dell'auto una canzone che dice di trattare le persone con gentilezza. Strozzo anche lui.

È sempre in ritardo.

«Sorellona ti sta uscendo del fumo dalle orecchie e inizio ad avere paura del tuo sguardo omicida.»
«Quella sconsiderata di Martyna è in ritardo ed io ho fame, ho molta fame.» Nate già non mi ascolta più rapito da qualsiasi cosa sta guardando sul cellulare. Io però così mi annoio.

A salvarmi da questo momento è il mio telefono che squilla così rispondo senza neanche guardare chi sia e mi maledico un secondo dopo.

«Pronto?»
«Sophia che piacere sentire la tua voce.»
«Mamma ciao.»
«Vedo che ancora ti ricordi di me, Richard nostra figlia non si è dimenticata della nostra esistenza.» aggiunge rivolta a mio padre.
«No mamma non me ne sono dimenticata ho solo avuto molto da fare col lavoro.» Nate ha lasciato perdere il suo telefono per ascoltare la mia chiamata, dato che sono in viva voce, facendo anche qualche verso.
«Figlia mia io e tuo padre vorremmo rinnovare le promesse di matrimonio tra due settimane e io vorrei avere te come damigella, tuo padre come testimone vorrebbe Martyna. Ah e so che in città c'è anche Nathan in caso avvertilo che sennò la gente si chiederà perché non c'è, sai l'opinione pubblica è molto importante. Fammi sapere anche se verrai con Zayn e tua sorella se si porterà il primo trovato per strada.»

«Sono felice per voi due, comunque si avvertirò io tutti da parte tua sta tranquilla, non so se riuscirò a venire con Zayn perché lavora e mamma Martyna è fidanzata. Ah mamma come devo vesti...»

Non riesco a finire la frase perché Martyna spalanca lo sportello in lacrime e si butta tra le mie braccia. Nate afferra il telefono e saluta la mamma dicendogli che l'avrei richiamata poi per i dettagli.

«Piccola perché piangi?» Le accarezzo la schiena tentando di consolarla e farla calmare.
«Lui con lei.» È l'unica cosa che riesce a dire perché subito dopo scoppia nuovamente a piangere. Ed io non ho minimamente capito di che cosa stia parlando. Troppo generico.
«Marty respira e prova a spiegarti meglio» Si stacca leggermente da me e mi guarda in faccia.

Fa un respiro profondo. «Niall era fidanzato prima di mettersi con me, io l'avevo anche dimenticato perché la sua ragazza non la vedevamo mai ed ero sicura si fossero lasciati e invece non è assolutamente così, l'ho visti insieme in un bar questa mattina, nel nostro bar.» Io lo ammazzo.
«Ma magari stavano solo discutendo da vecchi amici, in fondo sono stati insieme tanto tempo» Le dico con voce pacata e senza far trasparire la voglia di correre da Niall e farlo fuori.
«Lo credevo anche io ma poi quando erano sulla porta per salutarsi e salire su un taxi si sono baciati.»

Niall? Il nostro Niall buono e coccoloso? Non ne sarebbe capace.

Perché Niall è innamorato di Martyna e non le farebbe mai una cosa del genere. Lui la ama. Si ma anche io dico di amare Zayn eppure vado con Liam.

È orribile la cosa.

«Tina allora deduco che sapere che tra due settimane siamo tutti invitati dai nostri per il loro secondo matrimonio non ti farà stare meglio...»
«Nate no non mi farà stare meglio. Ma guarda apprezzo comunque il pensiero.» Sorride e di rimando lo facciamo anche io e Nate.
«Quindi mia piccola Tina anche il fatto che qui non ci sia alcol per sbronzarsi non alzerà magicamente il tuo umore?»
«Credo proprio di no. Una bella bottiglia di Vodka ora ci starebbe benissimo.»
«Allora credo sia un bene che io non abbia minimamente ascoltato nostra sorella e abbia messo da bere nel cestino del picnic.»
«Hai fatto benissimo.»

«Io preferisco non commentare la tua disobbedienza Nathan perché non si fa così, se una persona ti dice di no è un no e non puoi fare come ti pare.»
«Sembri la mamma.»
«Ha ragione.» I due si battono il cinque e io spalanco la bocca.
«Io. Non. Sembro. La. Mamma.»
«Convinta tu.» Nathan sghignazza e scende dall'auto. Prende il cestino e si avvia nel boschetto lasciando me e Martyna indietro.

«Marty non fare cazzate mi raccomando, parla con Niall prima di fare qualsiasi cosa.»
«Si, solo che credo che al ricevimento dei nostri genitori non verrò con Niall, non lo voglio far conoscere a loro in veste di mio fidanzato mentre le cose non sono idilliache tra di noi.»
«Mancano due settimane le cose possono cambiare.»

«Non mi interessa, invito qualcun altro.»
«E secondo te chi sarebbe così matto da stare del tempo con la nostra famiglia in maniera consenziente?»
«Charles»
«Charles?»

«Si certo, già sa come siamo in famiglia perché gliene ho parlato mentre mi riaccompagnava a casa, e secondo me sarebbe felice di accompagnarmi al matrimonio.»
«Charles?»
«Si Sophia Charles,» Alza gli occhi al cielo «su andiamo che Nate ci aspetta.»
«Vai ora ti raggiungo.»

Io prendo il telefono e chiamo Liam.

«Pronto.» Risponde quasi subito.
«Liam.»
«Niente signor Payne?»
«Sto per chiederti una cosa che non farei mai, anzi sono due cose.»
«Spara Sophia.»

«Allora mia sorella vorrebbe chiedere a Charles di accompagnarla al rinnovamento delle promesse di matrimonio dei nostri genitori e devo chiedergli di dirgli di dire di no.»
«Perché?»
«Lui non è giusto per lei. E Martyna è fidanzata, e anche se è successo un casino lei è fidanzata e innamorata.»
«Non credo siano cose che ci riguardano, se loro vogliono andare insieme lo possono fare.»
«Lei è mia sorella.»
«E lui mio fratello.»
«Infatti.»
«A cosa diavolo stai alludendo?»

«Niente. Comunque volevo chiederti anche se puoi darmi il giorno libero.»
«A patto che Charles possa accompagnare tua sorella ed io accompagni te.»
«Ho alternative?»
«Licenziarti, ma ti pregherei di non farlo.»
«Okay allora mi accompagnerai tu. Ci sentiamo.»
«Ci conto.»

Attacco ed esco dalla macchina per raggiungere Martyna e Nathan per il nostro picnic e la nostra giornata senza pensieri. Anche se credo che ora di pensieri ne ho tanti. Ringrazio mentalmente la disubbidienza di Nate e mi avvio verso i miei fratelli minori.

Non è la solita storia d'amore // Liam Payne Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora