13.

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Così la mattina dopo all'alba sono fuori da casa sua e mi sto maledicendo perché sto mordendo di freddo e avrei benissimo potuto prendere una sua felpa ma per orgoglio non l'ho fatto e ora sarà la mia fine.

Torno a casa con la testa altrove mentre cerco di prepararmi mentalmente alla cena di questa sera e non me la sento affatto di essere da sola con Liam e Charles.

Mi sentirei troppo in soggezione.

Così lampo di genio chiamo Martyna.

Come era prevedibile non mi risponde così le lascio un messaggio in segreteria avvisandola che questa sera avrebbe mangiato con me e altre due persone ma non specifico chi siano gli altri due.

Lei mi ha risposto verso l'ora di pranzo dicendo che ci sarebbe stata e ha voluto specificare che lo fa solo e solamente perché Niall questa sera doveva giocare a golf, e quando lui deve giocare a golf nessuno può fargli cambiare idea con una proposta più allettante.

E lei è stata così carina che mi ha dovuto dire anche quale sarebbe stata la proposta che le ha fatto lei e devo dire che se fossi stato un uomo io avrei mollato tutto per una cosa del genere, ma Niall è Niall e il golf viene prima di tutto e tutti.

Liam si presenta in ufficio solo nel primo pomeriggio verso le 15:30 dato che aveva da fare ma non mi ha voluto dire nulla perché a quanto pare riguardava me.

La cosa mi ha messo molta ansia e sommata a quella per questa sera ero pronta per finire in manicomio il più presto possibile.

Giusto il fatto che ci sarebbe stata mia sorella mi rendeva leggermente tranquilla, ma neanche più di tanto perché conoscendola non sarebbe finita bene neanche con lei.

Non avevo nessuna voglia di passare del tempo con loro ma mi toccava e non posso cambiare le cose perché è pur sempre il mio capo.

Così cerco di recuperare tutto il coraggio in mio possesso e alzo la testa dalle scartoffie che stavo controllando e fisso il mio sguardo sull'uomo bellissimo seduto dall'altra parte della stanza sulla sua scrivania mentre gioca con una pallina anti stress e mi osserva con attenzione.

Mi sento avvampare e travolgere dal modo in cui mi guarda e mi fa sentire desiderata.

E da come strizza quella palla potrei pensare che lo stia facendo soltanto per reprimere l'impulso di prendermi e possedermi su questa scrivania.

Magari sto solo immaginando tutto però sto al gioco e incrocio le braccia sulla scrivania ponendoci sopra il mio seno e sporgendomi in avanti in modo da metterlo bene in mostra.

Lui ci casca con tutte le scarpe e si morde il labbro mentre il suo sguardo scende dai miei occhi alla scollatura che viene lasciata dalla camicetta stretta che indosso oggi.

Incrocio le gambe sotto a tavolo e alzo gli occhi al cielo con fare annoiato.

Nei suoi occhi vedo un lampo di malizia quando torno a guardarli e credo che nella stanza sia salita la temperatura tutta d'un pezzo perché ora mi sento bruciare.

Con una mano sposto una ciocca di capelli che è scappata dalla mia coda dietro l'orecchio e lo guardo con sguardo innocente ma con il corpo che dice tutt'altro.

Poi prendo una matita e inizio a mordicchiarla e a giocarci con la bocca mentre torno a leggere la pila di fogli sulla scrivania tentando di concentrarmi su quelli e allo stesso tempo cercando di far impazzire Liam.

Non so perché ma in questo momento mi sembra la cosa giusta da fare anche se è completamente sbagliata e anti morale.

Sarò anche incoerente a volte ma il problema è che neanche io so cosa stia facendo e perché.

Non so che cosa faccio con Zayn, con Liam, o con me stessa.

Non ne ho la più pallida idea così ora ho deciso di fare semplicemente quello che desidero fare.

Riporto lo sguardo su Liam e lo trovo ancora lì ad osservarmi e a mangiarmi con gli occhi.

Mi alzo intenzionata ad avvicinarmi a lui.
Faccio il giro della scrivania e mi posiziono davanti a lui.

Mi abbasso lentamente e lo afferro per la cravatta per tirarlo verso di me e avere il suo viso a pochi centimetri dal mio.

Lui mi afferra per i fianchi e mi fa sedere a cavalcioni su di lui facendomi già sentire la sua eccitazione contro di me.

Scende con le mani su le cosce per tirare un po' più su la gonna che a quanto pare era diventata troppo lunga per lui che ha richiesto questa misura.

Mi muovo su di lui sfregandomi e lo sento genere sotto di me.

Mi bacia e mi succhia il lobo dell'orecchio, si rigira la mia coda di cavallo nella mano e tira indietro la mia testa per poter avere libero accesso al mio collo.

Inizia a baciarmelo lentamente, inspira il mio profumo e mi esplora con le mani in tutto il corpo sentire completamente sua e solo sua come se stesse marcando il territorio, come se sentisse il sapore e l'odore di altri su di me e non riuscisse a sopportarlo.

Sta cercando di cancellare le tracce lasciate da Zayn e da suo fratello imprimendo le sue.

Mi bacia la mascella per poi soffermarsi sui lati della bocca prendendone solo una piccola porzione, l'attesa della sua bocca sulla mia, della sua lingua che danza con la mia, sta diventando estenuante così mi butto e lo bacio io.

Lui mi allontana guardandomi con uno sguardo di rimprovero e poi torna a baciarmi lui e solo nei punti di prima ma mai un bacio vero.

Stavo impazzendo di lussuria e di eccitazione.

Ne avevo voglia, ma non come era successo ieri con Zayn, con Liam era diverso lo volevo semplicemente fare perché era lui e volevo lui non del sesso e basta.

Così provai a baciarlo di nuovo e nel frattempo misi le mani sulla sua cintura per slacciarla ma si staccò di nuovo dal bacio e mi tolse delicatamente le mani dalla sua cintura.

«Perché?» sbottai iniziandomi a sentire in colpa e inadeguata per lui.
«Non oggi»
«Si ma perché?»
«Mio fratello potrebbe arrivare da un momento all'altro e non mi sembra il caso ci trovi così, poi se iniziassi a baciarti non riuscirei più a staccarmi da te perché i tuoi cazzo di baci sono come droga per me, tu sei come droga e ogni piccola dose mi fa diventare ancora più dipendente, mi basta solo uno sguardo per essere completamente fottuto quindi quello che stiamo facendo ora sta già diventando troppo e dopo non riuscirei a fermarmi, ma se dopo la cena vieni via con me e passi a casa mia ti farò vedere e provare sulla tua stessa pelle tutto ciò che mi immagino di fare con te ogni volta che siamo insieme»

Detto questo mi sorride e poi mi fa alzare per uscire dall'ufficio lasciando me così imbambolata a sperare che quello che volesse fare lui sia quello che si stava immaginando io in quel momento.

Mi ricomposi e lo seguii fuori dall'ufficio per scontrarmi contro Tom che stava per bussare.

«Il signor Payne mi ha chiesto di avvisarti che la macchina che vi porterà a cena è qui» disse in modo abbastanza atono per pormi la domanda che tanto attendeva di farmi«avete un appuntamento?» sembrava una ragazzina delle medie in preda ai gossip.
«No, ci sarà anche suo fratello, io non ho ben capito a cosa servo durante questa cena»
«Ah boh ma se fossi in te mi sbrigherei dato che sembrava impaziente di essere lì come se dopo avesse da fare la cosa più importante della sua vita»
«Allora mi sbrigo, non vorrei mai far aspettare il mio capo»
«Buona fortuna»
«Grazie, credo mi servirà» gli sorrido per poi raggiungere l'auto.

«Perché non mi hai detto che ci sarebbe stata tua sorella?» mi sussurrò all'orecchio dopo che ho salutato mia sorella e suo fratello.
«Mi è sfuggito di mente, perdonami so che non avrei dovuto e che ovviamente te lo avrei dovuto almeno dire ma non era mia intenzione fare qualcosa che ti desse fastidio in qualche modo e di sicuro...»
«Soph sta zitta, non mi dà fastidio anzi mi fa quasi piacere conoscere anche lei»
Annuii preparandomi alle mille possibilità della serata.

Non è la solita storia d'amore // Liam Payne Where stories live. Discover now