•Capitolo 40•

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Mi sveglio di colpo.
Il cuore mi batte all'impazzata.
La fronte é imperleata di sudore.

Apro gli occhi e cerco di tranquillizarmi.
Il letto affianco a me è freddo, segno che Lando é via da un po'.
Prendo il telefono per guardare l'ora scoprendo di essere nuovamente in ritardo.
'Fantastico'

Sul cuscino affianco a me noto un bigliettino: "Buongiorno sweetie, ho pensato di lasciarti dormire e farti riposare. Spero tu stia meglio, ti ho lasciato delle medicine sul tavolino. Ci vediamo dopo.
Ps. Ti amo"

Che amore che è.
Scene di ieri sera mi inondano.
Come glielo spiego cosa è successo? Non ho voglia di dover riaffrontare l'argomento, l'ho sepolto dentro di me.
Però so che si merita delle spiegazioni.
Ringrazio davvero il cielo per averlo avuto affianco ieri.

Queste crisi sono iniziate circa 4 anni fa.
Avevo conosciuto un ragazzo, uno di quelli che ti fa sentire come se fossi una principessa, uno di quelli che ti fa vivere in una bolla, un ragazzo perfetto. Così troppo perfetto da essere falso. Una relazione di due anni di menzogne, prese in giro e tradimenti. Ero l'oggetto di una squallida scommessa persa, una messa in scena.
A scuola tutti ne erano al corrente, tutti tranne me.
La mia vita passò rapidamente da una favola ad un inferno.
Iniziarono a venirmi queste crisi a scuola, quando passando per i corridoi la gente non faceva altro che ridere di me. Scritte iniziarono ad apparire sul mio armadietto, nei bagni, perfino fuori da casa dei miei genitori.
Mi facevo travolgere così tanto dalla situazione da non riuscire più a respirare, la gola mi si chiudeva, lo stomaco si contorceva e conati di vomito mi assalivano.
Un loop continuo durato settimo, mesi ed anni.
Dopo tanto sono riuscita a combattere quel mostro. Ma ora... Proprio non capisco perché siano tornate. Poi quel sogno che ho fatto..
Sono molto confusa.

Decido di iniziare a lavarmi e prepararmi, ho bisogno di stare un po' con Lando e i ragazzi.

Oggi il cielo é grigio, cupo, quasi come nel mio sogno.
Ho una strana sensazione addosso.
Devo riuscire a vedere i ragazzi prima della gara.

Prima di uscire dall'hotel passo in camera da Cloe per poi dirigerci insieme nel paddock.

"Dove sarà la mitica Rose?" Domanda Cloe ironica.

"Avanti, ma perché non provi ad esserci amica? Mi sembra una brava ragazza e poi hai visto Charles come la guarda?"

"Allora lo hai visto anche tu" subito mi punta un dito contro, estasiata.

"Oh certo, e sono anche sicura che Pierre sappia qualcosa ma non voglia vuotare il sacco" dico.

Una volta arrivate al paddock noto che mancano ancora un paio d'ore allo spegnimento dei semafori. Mi rilasso un po' e mi lancio alla ricerca dei ragazzi.

"Ei, so che i ragazzi ti cercano, sono seduti al bar!" Mi viene incontro Rose.

"Oh grazie mille!"

Arrivata al bar li trovo li, seduti a chiacchierare allegramente.
Sono proprio bellissimi.

"Mi stavate cercando ?" Domando al gruppo, spuntando all'improvviso.

"Eccola, ora si che ragioniamo, chiediamo a lei!" Dice subito Dan.

"Come stai?" Mi chiede prontamente Lando avvicinandosi.
I suoi occhioni catturano i miei.

"Ora meglio" dico io, abbracciandolo per poi lasciargli un bacio sulle labbra.
"Dopo ne parliamo, ora pensa alla gara" continuo poi con un sorriso.
So che è ancora preoccupato, ma voglio che ora stia tranquillo per la gara, non mi perdonerei mai se gli succedesse qualcosa per colpa mia.

Lando mi fa sedere sulle sue gambe, stessa cosa fa Max con Cloe.

"Vals, devi fare da giudice" mi dice subito Pierre ridendo.

"Oh, in che senso?" Chiedo io.

"Stai bene attenta a come rispondi, stanno discutendo da circa mezz'ora" dice Carlos esasperato.

"Per me, ho ragione io" dice Max, serissimo.

"Tu non sei contemplato nella scommessa, shh" lo zittisce subito George.

"Oddio, che scommessa?"  Chiedo un po' allarmata.

"Non vuoi saperlo davvero, fidati" ride ancora Pierre.

"Allora, tra me e George, chi ha più fascino?"  Chiede diretto e serissimo Dan.

"AH" dico un po' imbarazzata.

"Non vale rispondere 'Lando' " dice Carlos

"Io, in realtà.." cerco di dire.

"Okay, prendo io il suo posto, Dan!" Conclude la bionda, salvandomi e chiudendo la questione.

"Ohh fuck-" dice seccato George.

"Amico, non comprendono il nostro fascino" lo conforta Pierre.

Scoppiano tutti a ridere vedendo Dan improvvisare una danza di gioia.

"Smettila di ballare che fai venire a piovere" gli Suggerisce Max.

"Oh finalmente ti ho trovata! Menomale Vals!" Vediamo mio padre avvicinarsi a passo svelto verso di noi.

"Papà che succede? Tutto bene?" Chiedo subito io, un po' allarmata.

"Oh nono, solo che dovresti farmi un favore. La gara inizia tra poco e io non posso allontanarmi dalla macchina di Max" continua lui.

"Certo, dimmi"

"Dovresti andare a controllare se ho lasciato il portafoglio con i documenti in camera in Hotel. Non lo trovo, spero sia lí perché altrimenti dobbiamo andare a fare la denuncia.." continua mio padre.

"Fino all'hotel?"
"Ora?!"
"Ma si perderà l'inizio della gara!"
Esclamano contemporaneamente Max, Cloe e Lando mentre io sono un po' spaesata.

"Si, tesoro mi dispiace, ma non so come altro fare. Ti do le chiavi della macchina, così fai un pochino prima" così dicendo mi lancia le chiavi in mano.

"O-oh, va bene. Ora vado, poi ti vengo ad avvisare al box quando sono di ritorno" rispondo io

"Grazie tesoro, ora scappo. In bocca al lupo ragazzi!" Si allontana così.

"Vengo con te" mi dice subito Lando, serissimo.

"Ma sei pazzo! No, tra poco inizia la gara, ti devi prearare"

"Non ti faccio guidare dopo ieri sera"

"Lando, sto bene, non ti preoccupare. Ora pensa alla gara, sarò qui prima dell'inizio" gli prendo il viso tra le mani per poi stampargli un bacio.

"Stai attenta" mi dice infine.

Così mi dirigo verso il parcheggio, apro la macchina e metto in moto.
Sento i tuoni rieccheggiare e delle piccole goccioline iniziare a bagnare il parabrezza.
'Mi sembra ovvio' sbuffo.

Esco dal paddock e mi dirigo verso l'hotel, son circa 15 minuti di macchina ma cerco di sbrigarmi per poter tornare da Lando.
Alzo il volume della radio mentre la pioggia si intensifica sempre di più.
Sono quasi arrivata, un semaforo interminabile ed un incrocio mi separano dall'hotel.
Inizio ad imprecare contro l'apparecchio fino a quando finalmente scatta il verde.
Schiaccio sul pedale sull'acceleratore quando un clacson acuto richiama la mia attenzione da sinistra.

Un boato fortissimo mi travolge, sento la macchina essere spazzata via.
Un forte colpo alla testa.
Vetri rotti.
Un clacson.
E dopo il nulla.

|Un pilota per amico, o forse no|  •Lando Norris•Where stories live. Discover now