•Capitolo 18•

906 27 0
                                    


La partenza per il misterioso viaggio si avvicina sempre di più.
La partenza è prevista tra 3 giorni, ovvero lunedì.
Io e Cloe siamo intente a cercare di preparare le valigie cercando di non ridurci all'ultimo come nostro solito anche perché papà ha detto di portarsi dietro un po' di cose..chissà che cosa ci aspetta.
Gli ultimi giorni sono trascorsi tranquillamente, io ho iniziato a madare curriculum un po' ovunque nella speranza che qualcuno si interessi.
Per il resto ci stiamo godendo la nostra vita da laureate. Quasi ancora non ci credo.

Cloe mi ha convinto ad uscire con alcuni nostri compagni di università per una pizza di fine anno, se così si può definire.
Onestamente non sono molto dell'umore per stare in mezzo alla gente ma ho deciso comunque di andare.
Una volta arrivati al locale, ci sediamo al tavolo, di fronte a me ho la bionda, mentre ai miei lati due ragazzi del mio stesso corso.
So perfettsmente che si sono seduti qua affianco per una ragione ben specifica: provarci. Spero solo di sbagliarmi..
La serata passa lentamente, inutile dire che ho la testa da un'altra parte. Non vedo l'ora di tornare a casa.
Cloe mi invita ad uscire per una sigaretta insieme a uno dei ragazzi al mio fianco.
Accetto svogliatamente.
Non so come ma rimaniamo io e il ragazzo a fissare le onde del mare infrangersi sugli scogli.
Il ragazzo piano piano si avvicina a me, cingendomi i fianchi con un braccio con fare sicuro.
Cerco di staccarmi subito ma la sua presa é troppo forte.
In un batter d'occhio mi ritrovo la sue labbra sulle mie.
Velocemente tento di staccarmi per poi spintonarlo all'indietro.

"Matt che cavolo fai?" Gli dico io alzando il tono di voce.

"Beh, ho visto che eri triste e ho pensato di tirarti su il morale" spiega lui.

"Si, saltandomi addosso" dico io schifata.
Son sull'orlo di scoppiare.

"Beh non è colpa mia se non ti sai divertire, sei solo una santerellina" Sputa acido lui.

"Tu sei solo un coglione" lo spingo per poi correre verso casa.
Non so per quanto ancora potrò reggere.
Ogni volta che un ragazzo mi si avvicina non faccio che pensare che non è Lando. Non sono le sue mani a poggiarsi sui miei fianchi e non sono i suoi occhi a guardarmi dolcemente.
Chiamami Cloe per spiegarle la situazione.
Sento le gambe tremare,  il cuore esplodere.
Ho bisogno di calmarmi.
Senza neanche pensarci tiro fuori il telefono dalla mia borsa e compongo il numero sconosciuto, ancora non salvato nella mia rubrica.
Dopo qualche squillo mi risponde.

"Mmm pronto?" Risponde Lando un po' assonnato. Probabilmente si stava riposando per domani, non ho neanche fatto caso all'ora..

"E-ei" cerco di non singhiozzare.

"Vals é tutto okay? É successo qualcosa?" Subito si preoccupa Lando.

"Mmm non ha importanza. Avevo solo bisogno di calmarmi,  volevo sentire la tua voce.." confesso ormai piangendo. So che mi pentiró di quello che gli sto per dire, ma avevo davvero bisogno di sentire la sua voce. "Mi dispiace se ti ho svegliato, non ho pensato a guardare l'ora" continuo io cercando di scusarmi.

"Non ti devi preoccupare di questo Vals, sono qui ora, se così si può dire" accenna una risata buffa alludendo al fatto che in realtà non si trova qui con me.

"Grazie" rispondo io ridendo di conseguenza. La sua risata mi scalda il cuore.
"Ti va di farmi un po' compagnia? Giusto il tempo di arrivare a casa e mettermi a letto" continuo io sperando che accetti la mia proposta.

"Certo piccola Horan" continua lui con un tono un po' buffo. Sta creando di distrarmi, lo so e lo ringrazio mentalmente per questo.
"Allora Max e Dan l'altro ieri sono riusciti a carbonizzare una bistecca alla grigliata. Inutile dire che si sono messi a litigare e quindi poi si sono carbonizzate anche tutte le altre. Conclusione, siamo andati a mangiare al ristorante."
Racconta Lando facendo scoppiare a ridere, mi immagino la scema, Max che serissimo con il grambiule che minaccia Dan con le pinze in mano.
"Ah si, io e Carlos poi siamo andati a giocare a golf e ovviamente ci ho fatto la mia solita figuraccia. Devo trovare un modo per batterlo, continuo a perdere!"

Finalmente arrivo a casa e così come sono, senza neanche cambiarmi mi butto nel letto per dimenticare questa giornata.
Lando non ha smesso di parlarmi nemmeno per un secondo. Questo ragazzo é così speciale, se solo le cose fossero un po' più facili...

"Okay, sono finalmente a letto" Tiro un sospiro di sollievo. "Lando, grazie, davvero..mi dispiace averti svegliato e disturbato. Avevo solo bisogno di calmarmi e non sapevo cos'altro fare.." continuo cercando di scusarmi. Sono una cogliona, lo so. Lando non si merita questo.

"Mi ha fatto piacere sentire la tua voce, nessun problema, credimi" mi dice lui con tono calmo. "Adesso riposati dai, ci sentiamo" continua il ragazzo inglese.

"Grazie Lando, buonanotte" soffio prima di chiudere la chiamata.

Con il cuore un po' più leggero mi lascio trasportare fino a cadere nelle braccia di Morfeo.

|Un pilota per amico, o forse no|  •Lando Norris•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora