Uno Strano Incontro

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8 giugno

Avevo appena terminato la scuola, e mi trovavo sdraiata sul divano. Stavo leggendo un libro e nel frattempo ascoltavo musica, anche se avevo la mente altrove: stavo ripensando a come fosse volato quell'anno, nonostante lo avessi trovato parecchio impegnativo. Avevo appena finito la seconda superiore, frequentavo un liceo delle scienze umane. Le materie che studiavo mi piacevano tanto, ma ricordo bene che in quell'anno in particolare, ho avuto non pochi problemi per quanto riguarda la gestione della tensione e dello stress. Per più di metà anno mi svegliavo la mattina con una forte nausea, entrare a scuola mi terrorizzava. Verso la fine però, sono subentrati gli attacchi di ansia che non sapevo e non so tutt'ora gestire.
Sono stati mesi faticosi, che però hanno dato i loro frutti: avevo ottenuto degli ottimi risultati, i miei genitori erano così orgogliosi! Nonostante tutto, ero felice di come fossero andate le cose.
Mentre mi lasciavo trasportare da questi pensieri, un rumore proveniente dalla porta mi riportò alla realtà: qualcuno cercava di entrare in casa! Mi prese il panico, perché ero a casa da sola e non sapevo minimamente che fare. Accidenti, i miei e mio fratello dovevano uscire proprio quel giorno?
Lentamente mi avvicinai, avevo il cuore in gola.
Guardai dallo spioncino, e mi ritrovai davanti un uomo dai capelli abbastanza lunghi e corvini, vestito interamente di nero. Subito pensai a come potesse non sentire caldo con quel tipo di abbigliamento... insomma si sa che il nero attira calore e che indossare qualcosa con le maniche lunghe a inizio giugno non è esattamente una buona idea, a meno che non si ambisca a sciogliersi!
Tornando al volto dell'uomo, non potei non notare che aveva uno sguardo scocciato, si vedeva che non voleva ritrovarsi davanti alla porta di casa mia.

"stupidi babbani...", lo sentii sbuffare

Babbani? Che cosa significa babbani? Che lingua parla questo?
Nella mia mente vorticavano un milione di domande, non sapevo che fare ed ero come pietrificata. Non mi mossi fino a quando lo strano soggetto suonò il campanello. Al suono di quest'ultimo, il mio gatto schizzò nella mia camera, e io sobbalzai.

"Cerco Alice Minissale... C'è qualcuno? Se sì, aprite questa dannata porta, sono stanco di aspettare qui fuori come un babbeo!"

Un attimo... Quel tizio cercava me? Che cosa voleva?
Ignorai la testa che mi diceva di ascoltare i miei e non aprire a nessuno, e seguii il mio istinto: lentamente sbloccai la porta e aprii uno spiraglio. La prima cosa che fece lo strano uomo, fu inarcare il sopracciglio.

"Può tranquillamente aprire la porta, sa? Nonostante vorrei essere ovunque tranne che qui, non ci tengo ad ucciderla, visitare Azkaban non è nei miei piani..."

Az che? Ma perché lo strambo soggetto parlava in modo così strano? Volevo delle spiegazioni, quindi nonostante fossi intimorita, spalancai la porta e guardai l'uomo con aria interrogativa

"Signorina, ha per caso intenzione di farmi entrare o devo restare qui fuori come un idiota?"

Diciamo solo che la gentilezza non sembrava essere la sua migliore qualità, ma ignorai questo pensiero e mi spostai di lato per farlo passare.
Notai che iniziò a guardarsi intorno, e vedevo la sua espressione tramutare: da scocciata, si trasformò in disgustata.
L'arredamento non era di suo gradimento? Roba da pazzi! Non solo è piombò in casa mia come se niente fosse, ma aveva pure il coraggio di studiare la mia abitazione e fare quella faccia? Bah!
Comunque, si diresse verso il divano e ci si sedette in modo composto. Io rimasi in piedi, continuandolo a guardare con aria interrogativa.

"Vuole sedersi o deve continuare a fissarmi in quel modo? Non ho tutto il giorno!"

Lentamente mi sedei accanto a lui, anche se non troppo vicino, cercando di mantenere comunque una certa distanza. Mentre mi sedevo, iniziai a vergognarmi del mio aspetto: indossavo una canottiera e dei pantaloncini abbastanza corti, data l'elevata temperatura. Avevo legato i miei lunghi capelli quasi ricci in una coda disordinata, e il trucco era leggermente colato. Ero comunque giustificata, non aspettavo visite!

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