Giovedì, 30 Marzo 2020

Começar do início
                                    

E ce l'ho fatta anche quando mille volti (alcuni conosciuti, altri mai visti) si sono stretti intorno a noi impedendoci di uscire dalla chiesa. Era tutto così straziante, volevo solo che ci lasciassero in pace. Le condoglianze non servono a niente. È la parola più brutta che ci sia. Non voglio che nessuno partecipi al mio lutto. Il dolore è mio. Anzi nostro.

Mi stava salendo la rabbia quando l'ho visto lì, in fondo alla chiesa, con le spalle all'acquasantiera.

Aveva pianto. Lo testimoniavano i suoi occhi lucidi e il naso un po' arrossato.

Nonostante la sua repulsione per i funerali (e la chiesa più in generale), lui era lì.

Non ci ho pensato nemmeno un secondo. Gli sono corsa incontro e lui mi ha catturato in un abbraccio che conoscevo molto bene e che mi era mancato immensamente.

Lì proprio non ce l'ho fatta.

Non sono più riuscita a trattenermi. Ho pianto tutte le lacrime che avevo trattenuto per un tempo infinito. Lui non ha proferito una parola ma, dai movimenti che faceva il suo petto, ho intuito che si fosse unito al mio pianto.

<<Tilde, io...>>

<<Grazie per essere qui, Leo.>>

<<Non avrei mai dovuto andarmene...>>

Dopo aver congedato tutti quelli che ci erano venuti a porgere i loro cordogli, finalmente era giunta l'ora di andarcene.

<<Clotilde vieni con noi o...>>

Mamma. Grazie per non averci chiesto niente in quel momento.

Leo mi stava appiccicato. Era preoccupato. Probabilmente pensava che se fossi inciampata mi sarei rotta in mille pezzi. Non aveva tutti i torti.

<<Tilly, se non avete bisogno di lei, vorrei...>>

<<Certo, certo. Tranquilli, ci vediamo più tardi.>>

Non riuscivo nemmeno a ribattere, mi sono limitata a seguire Leo fino alla sua macchina.

<<Clotilde, se non vuoi stare con me o vuoi andare dai tuoi devi solo dirmelo. Non è un problema.>>

<<No, anzi. Non voglio nemmeno andare a casa, sarebbe solo peggio. Non voglio stare sola. Voglio solo lavarmi via di dosso tutta questo dolore.>>

Mi ha sorriso mesto. <<Vediamo cosa possiamo fare!>>

Che strano ritrovarsi di nuovo lì, in quella macchina, insieme. Mi è caduto inevitabilmente l'occhio sulla chiavetta USB.

<<Ma come? Non l'hai sostituita?>>

<<Ci sono cose che sono insostituibili per me.>>

Eh no Leo, oggi che IndistrutTilde si sente vulnerabile non puoi dire queste cose.

<<Scusami per avertela rubata, per Radio Maria e...>>

<<Clotilde, andiamo, non mi devi nessuna scusa. Sono io che non saprei nemmeno da che parte cominciare. Ma ci pensiamo un altro giorno, okay?>>

<<Okay.>>

<<Comunque sono sicuro che se avessi celebrato io la messa, tua zia avrebbe preferito. Ormai sono diventato un esperto di preghiere, omelie, vespri e via dicendo. Sei stata proprio una monella.>>

<<Avevo le mie ragioni.>> Però era riuscito a farmi sorridere per la prima volta in quel tragico giorno.

<<Lo so.>>

Il noioso diario di Clotilde - Il pericoloso mondo delle ripetizioniOnde as histórias ganham vida. Descobre agora