Lunedì, 22 Febbraio 2020

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Caro diario,

Sono solo le dieci e mezza del mattino e non sai cosa darei per tornare ad essere con Ame, stesa sul tappeto davanti al camino della sua baita.

E invece sono qui.

Il momento magico è finito. Ma almeno io non ho la simulazione della terza prova, ad Ame è andata decisamente peggio.

Che ti devo dire?

È stato assolutamente fantastico. Così tanto che stamattina svegliarsi senza di lui accanto mi ha fatto sentire incompleta.

Dopo averti riposto in valigia ieri, ci siamo vestiti adeguatamente per andare a fare una ciaspolata. A bordo della motoslitta abbiamo raggiunto i dintorni del Lago d'Antrona e una volta arrivati, indossate le nostre "racchette" ai piedi, siamo partiti.

Sono anche riuscita a rispondere ad alcuni messaggi che mi avevano mandato, rispettivamente: la Tilly, Lidia e, per finire, le mie piccole amiche (sabato abbiamo saltato l'incontro e mancavo loro tantissimo).

È stata una bella e faticosa avventura! Partendo dal rifugio (dove abbiamo trovato le prime persone dopo un paiodi giorni di isolamento) abbiamo fatto quasi tutto il giro del lago, salendo anche un po' in quota. Non troppo perché ad una certa mi sono accorta che Ame era piuttosto stanco, del resto aveva spalato mica poco.

<<Ame, tutto bene?>>

<<Certo, che ti credi?>>. Il sorrisone da supereroe ce l'ha sempre pronto.

<<Non sei stanco?>>

<<Naaaah>> Okay, era stanco.

<<Ho il presentimento che non sia così>>

Verso l'una siamo ritornati al rifugio e ci siamo mangiati una bella polenta e cervo. Lo ammetto, nonostante io sia un ambientalista convinta, non riesco ad essere vegetariana. La carne mi piace così tanto! Eppure ieri, mentre mi scofanavo la polenta con quella selvaggina così saporita, ho avuto una brutta sensazione. Come poteva il mio Amedeo uccidere un essere vivente? Proprio non me lo vedevo a sparare ad una creatura innocente. Non era da lui.

Comunque poi siamo tornati alla baita. Mi sono tolta i vestiti bagnati e quando sono rimasta in déshabillé, ho chiesto ad Ame se gli andava di fare un salto nella "tinozza".

<<Clo, non te la prendere, ma devo assolutamente ripassare storia. Domani ho la terza prova.>>

Accidenti, non sapevo fosse così studioso! Non mi aveva mai dato l'impressione di tenerci più di tanto.

<<Scusami, non sapevo dovessi studiare! A volte mi dimentico che sei così piccolino!>>

<<Mi vedi davvero così piccolo?>>

Assolutamente no.

<<Mmm ,non più di tanto!>>

<<Ne sono onorato. Non so se...cioè, magari ti scoccia... ti andrebbe di interrogarmi? Così almeno finiamo prima. Ho già studiato e voglio solo vedere se mi ricordo qualcosa. Non voglio approfittarmi di te, non pensare male. Io...>>

<<Ame, stai tranquillo! Per me non ci sono problemi, anzi mi fa piacere. Dammi il libro e dimmi l'argomento.>>. A me faceva davvero piacere anche solo guardarlo studiare, poterlo aiutare mi rendeva euforica.

<<Da pagina 71 in poi. Tutto il capitolo 5.>>

<<Perfetto, vediamo un po' cosa abbiamo qua...uh, il New Deal!>>

E così siamo rimasti lì sul letto più di un'ora a parlare di come Franklin Delano Roosevelt sia riuscito a risollevare il suo Paese dalla Grande Depressione che aveva colpito gli Stati Uniti nel 1929.

Il noioso diario di Clotilde - Il pericoloso mondo delle ripetizioniWhere stories live. Discover now