Giovedì, 6 Gennaio 2020

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Sono sparita. Il mio 2020 è partito nei peggiori dei modi. Mi sembra di vivere dentro un'ampolla, come un pesce rosso. Mi sento un pesce rosso. Guardo il mondo che mi circonda e io resto qui. Immobile. Sento tutto distante e ovattato. Non mi aspettavo questo e di certo non lo volevo. O forse sì.

Non so proprio da dove iniziare, probabilmente mi conviene riorganizzare i pensieri e scrivere come tutto è partito. Da quando le cose hanno iniziato ad andare a rotoli. Ma quando è stato? Potrei essermi persa qualche parte, ma cosa? Poi forse non voglio dirtelo, perché se lo dico poi diventa reale. Ma lo è già. Ne ho già parlato con i miei, ora lo dico a te e, poi, mi toccherà annunciarlo a tutti. Siccome odio le persone che mi tengono sulle spine e non vengono al sodo, ci tengo a sottolineare che io non sono affatto così.

Io e Leo ci siamo lasciati.

Abbiamo chiuso. Anzi lui ha chiuso con me. Io gli ho detto: <<O cambi o è finita>>. Lui ha scelto la seconda.

So che non si possono cambiare le persone. Non sono nata ieri. Ma il mio "cambi" era da intendersi come "torni ad essere come prima, come sei sempre stato e come pensavo saresti stato sempre".

Non so bene cosa sia successo dopo che siamo tornati a casa. I giorni sono passati e io sono rimasta qui immobile. Con un libro davanti sempre aperto sulla stessa pagina e con non so quante notifiche su WhatsApp. Non so cosa sia successo, te l'ho detto, sono un pesce rosso. Aspetto passivamente che mia mamma mi chiami per mangiare e uscire dalla mia boccia di vetro, che lascio solo un secondo per poi ricaderci dentro.

Capisco che è giunto il momento di interrompere il mio silenzio stampa. Inizio da te, mio caro diario, sono certa che come sempre mi aiuterai a fare chiarezza.

L'inizio della fine del mondo di Clotilde è datato 1 Gennaio 2020. La bomba però è scoppiata il giorno prima. Oddio, non proprio una bomba, per restare in tema capodanno userò i petardi come metafora. Una serie di petardi è esplosa il giorno prima.

Il 31 dicembre alle 11 del mattino Leo è passato a prendermi. Una volta impostato il navigatore siamo partiti con direzione Coniolo, un paesino a 7 km da Casale Monferrato, dove ad attenderci abbiamo trovato una villa pazzesca. Inutile dire che io, come la stragrande maggioranza degli invitati (in tutto eravamo 13, 6 coppie e un single) sono rimasta letteralmente a bocca aperta. Era una casa davvero enorme, probabilmente si trattava di un paio di cascine ristrutturate con gran gusto, abbracciate ai lati da un giardino verde e ben tenuto.

Comunque il mio stupore è durato poco.

Al momento dei saluti, mentre cercavo di presentarmi a tutti, tra un sorriso e l'altro, osservavo Leo con la coda dell'occhio. Eccolo lì a salutare appassionatamente 3 delle 5 ragazze presenti. Eravamo appena arrivati e già il tarlo nel mio cervello iniziava a infastidirmi.

Le presentazioni sono state piuttosto inutili dato che non mi ricordo mezzo nome e comunque non sono capace di abbinare volto e nome di tante persone in pochi secondi. No, non è vero. La padrona di casa si chiamava Azzurra. Una biondona di un metro ottanta con due occhioni azzurrissimi, la copia spiccicata di Serena van der Woodsen di Gossip Girl. Lei era a capo delle tre ragazze che Leo aveva salutato con gioia poco prima.

Cioè, mettiamo in chiaro una cosa, io non sono una gelosona di prima categoria. Assolutamente no. E questo ormai lo sai. Io odio le bugie. Odio non avere fiducia nelle persone che ho accanto. Odio sentire novelle a supporto di bugie pregresse. Bene premesso ciò c'è da dire che Leo mi aveva detto e ribadito più e più volte che lui non aveva mai conosciuto nessuna ragazza dei suoi amici di Milano. Perché, a detta sua, quando si trovavano erano sempre e solo uomini. Capirai quindi il mio stupore quando ho visto Serena...ops, volevo dire Azzurra e le sue ancelle salutare Leo come se fosse un loro carissimo amico.

Il noioso diario di Clotilde - Il pericoloso mondo delle ripetizioniМесто, где живут истории. Откройте их для себя