28. Love in the dark

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nb: calcare la via della gratitudine.

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We're only humans floating on a rock

But I think that you are made of stardust

Unconditional, you put up with so much

I could never repay the way you love

[Jessie Reyez]

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Settembre

Per le due settimane che seguirono, Camila non dormì affatto a casa propria. Pian piano, quasi ogni parte di lei, dagli effetti personali agli elementi emotivi, abbandonò North Miami Beach per Little Havana: nell'armadio, tra i vestiti di Lauren, si nascondevano i suoi, e la mensola sotto lo specchio del bagno faticava a contenere i cosmetici di entrambe. Sul secondo comodino, da sempre privo di abat-jour, aveva cominciato ad alloggiare un portagioie di legno intarsiato, appartenuto alla madre di Alejandro. Inoltre, numerose varietà di fiori popolavano gli ambienti, perché le due donne proprio non potevano evitare di fare una capatina da Nelson, rincasando, per donarsi a vicenda odorose corolle schiuse.

Era stata una conseguenza naturale dell'unione fisica, un processo di dolce conquista che non aveva trovato oppositori; il parziale trasferimento dalla gabbia d'oro a una soffice nuvola rosa.

Camila prese la tazza per l'ultimo sorso di caffè, ma la scoprì vuota. Sbadigliò, assonnata, e controllò l'orario sullo schermo luminoso del portatile: non doveva attendere Lauren ancora molto, in fondo.

Esausta, ma comunque fin troppo pigra per abbandonare il divano, si limitò a sfilare le infradito e a distendersi comodamente. Aveva allegato a diverse e-mail il proprio ricco curriculum vitae, speranzosa di trovare quanto prima una nuova occupazione per presentarsi al confronto con Shawn con le spalle ben coperte e una corazza intorno al cuore. In pochi minuti, si appisolò, cominciando a russare leggermente.

Dall'altra parte della stanza, Vixen aveva osservato ogni suo movimento: lo faceva da giorni, e non capiva ancora, poiché troppo diffidente, se la nuova inquilina costituisse una minaccia o meno per il suo territorio.

Cauta e felpata, si avvicinò. Saltò sul bracciolo del divano e poi sullo schienale, sorvegliando Camila dall'alto. La circumnavigò agilmente, data la sua bassa statura, e trovò un piccolo anfratto tiepido dove acciambellarsi, tra le sue ginocchia e i gomiti piegati. Le lisciò il fianco con la coda, non troppo affettuosamente, e socchiuse i propri occhietti vispi. Tregua.

Lauren rincasò poco più tardi. Poiché dalla grande finestra del soggiorno entrava la luce soffusa di un lampione, evitò di pigiare l'interruttore all'ingresso. Ma il lieve e accorto rumore delle chiavi fu sufficiente a catturare l'attenzione di Vixen, che smontò dal divano e le andò incontro, miagolando sommessamente. La corvina l'accarezzò con affetto, mentre sfilava le scarpe. Notando Camila sul divano, sorrise. Si affrettò verso il bagno per una doccia che lavasse la solita patina di afrore ed estenuazione. Quando uscì, pronta per la notte, si chinò al cospetto della cubana. Le carezzò la frangetta, che era ormai da spuntare perché arrivava quasi agli occhi, e la baciò delicatamente lungo tutto il viso, sussurrando vari Camz.

Non ottenendo più di qualche mugolio contrariato e nonostante le spalle e i bicipiti le dolessero, se la caricò in braccio, diretta verso la camera da letto.

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Chicago, Illinois

Davanti al distintivo fulgido e al perentorio – Commissario Hernandez, dipartimento di Boston. Questo è l'ispettore Thorn -, Austin Mahone non poté richiudere la porta di casa propria.

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