12. Bad kind of butterflies

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nb: le farfalle non sono malevole quanto le persone; tantomeno le emozioni. Come si controlla un qualcosa che non segue la morale comunemente accettata?

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What do I do when I love you and want somebody else?

What do I lose if I don't choose and keep it to myself?

[...]

There's something I gotta confess

Yes, somebody's stuck in my head

[Camila Cabello]

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Sei anni e mezzo prima


Una giovane Camila, imbacuccata in un lungo cappotto di lana, lasciava con passo insicuro l'ultimo corso pomeridiano dell'università, diretta alla pista di pattinaggio vecchio stile che si ergeva a meno di un miglio di distanza. Era lì che Maréva le aveva dato appuntamento per conoscersi di persona e, per così dire, rompere il ghiaccio.

Quel giorno, Boston era stata colta da una forte nevicata sin dai primi albori. Più gli schiamazzi gioiosi dei bambini la chiamavano, e più il cielo ne mandava, come una manna per loro e una maledizione per il traffico.

Il Natale stava arrivando e con esso si avvicinava il ritorno a Miami. Camila non vedeva l'ora: come ogni fine semestre, la mancanza di casa era ormai prepotente, ma quell'anno un po' di più, dato che suo padre lavorava spesso all'estero e non v'era stato molto modo di incastrare gli impegni di entrambi.

Dopo alcuni mesi, millecinquecento miglia di distanza diventavano insostenibili, soprattutto a causa del continuo ripetersi di giornate estenuanti; Camila infatti, seguiva sia il corso di Economia, sia quello di Giurisprudenza. Quando aveva appena diciannove anni e un passato da matricola solo nell'aula dell'avvocato Hunter, aveva convinto l'onorevole Rettore del fatto che poteva intraprendere con tranquillità anche un secondo percorso accademico che, al contrario, l'avrebbe proiettata nel mondo del business.

Le mancava poco più di un anno per finalizzare entrambi i cicli di studio; anno che prevedeva sarebbe stato tanto brillante quanto i precedenti. Sinuhe e Alejandro stravedevano per lei: ai loro occhi era sì carbonio pressurizzato, ma pur sempre un favoloso diamante, scolpito dai sacrifici e dalla continua dedizione di entrambi.

Camila era altrettanto felice, ma temeva la loro reazione per un unico, significante particolare: tutte le ragazze che, più o meno seriamente, aveva frequentato in quel di Cambridge.

- Camila! -.

Quando giunse nel palazzetto sportivo, Maréva sfrecciava già in pista. Sbracciandosi, aveva richiamato la sua attenzione. Sorrideva, gioviale. Gli occhi azzurri brillavano tanto quanto il ghiaccio a contatto con i proiettori luminosi, i capelli biondi si spandevano con leggiadria nell'aria gelida.

Una moderna rivisitazione della Laura petrarchesca.

Ella aveva tra le dita un fiore per lei: un girasole finto.

***

Tempo attuale


Camila giunse a La Carreta in perfetto orario e non poté non sorprendersi della sua stessa, insolita puntualità. Carezzò affettuosamente il volante della Corvette, mentre questa si spegneva tra un fuoristrada dalla carrozzeria scura e una Hyundai color vinaccia. Non appena discese, ritrovandosi in posizione eretta, il suo stomaco tornò in subbuglio, facendole dubitare fortemente che sarebbe riuscita a ingerire anche solo un sorso di caffè. Salutò amichevolmente Dinah, che come ogni mattina si trovava dietro al bancone, e prese posto.

Fresh greaseWhere stories live. Discover now