10. Tootimetootimetootime

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nb: "too time" e "(to) two-time" sono omofoni, ma se la prima espressione può essere tradotta con "troppo", la seconda significa "mettere le corna".

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I only called her one time, maybe it was two times?

Don't think it was three times, can't be more than four times

Think we need to rewind, you text that boy sometimes!

Must be more than three times

Didn't mean to two-time, to two-time ya

[The 1975]

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La virtuale e cattivante figura di Michelle aveva assorbito ormai ogni suo attimo di tempo libero. Non era più un raro evento che Camila si perdesse tra i propri pensieri, rimembrando frammenti di telefonate o di messaggi. Mi piace la sua voce. È terapeutica, mi rilassa. Aveva addirittura iniziato a chiamarla due volte per dì: la mattina prima di diventare operativa e la sera quando Shawn si assopiva.

Anche quel giorno si conformava alla sua nuova quotidianità.

- Pronto? -.

Camila intimò a Dinah di tacere e di passarle lo zucchero, anziché di fissarla tentando di origliare la sua conversazione. Ma la polinesiana, temeraria, le strappò il cellulare di mano, tenendola lontana con un braccio proteso.

– Ehilà, cubanita – esordì, con entusiasmo. - Purtroppo Karla non può parlare al momento; sta ancora sbavando dietro i tuoi galattici occhi verdi e... -.

La bruna dagli occhi d'ebano riuscì a riappropriarsi della propria mercanzia, furente e imbarazzata al contempo. – Ehi – pigolò timidamente, continuando a girare il cappuccino e trafiggendo l'amica con lo sguardo.

- Buongiorno anche a te, Karla. Dev'essere simpatica questa... -.

- Dinah, si chiama Dinah. Mi dispiace -.

- Nessun problema. Dico davvero. Però potrei considerarla come una presentazione ufficiosa -.

- Michelle, ti ho già detto che... -.

- Lo so – la interruppe l'altra. – Mi serve solo un po' di tempo in più per convincerti a uscire con me -.

Camila strabuzzò gli occhi e arrestò il movimento del cucchiaino. – Cosa? No! -.

- E perché mai? Siamo solo amiche -.

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Shawn Mendes pattinava in solitaria sul ghiaccio di un palazzetto sportivo di Miami. La pausa estiva non costituiva di certo una buona scusa per non allenarsi.

Le partite si vincono sulla carta per una gran parte; il resto sulla pista.

Era ciò che i suoi compagni di squadra ripetevano abitualmente negli spogliatoi, più che certi dell'esito finale dell'incontro. Era il solenne motto che in segreto reggeva le fondamenta della NHL, la lega professionistica di hockey del Canada e degli Stati Uniti, dal Québec alla California.

- Hola, hermano – salutò Carlos, frenando dolcemente.

Con una stick tra le mani, Carlos Vega era un autentico diamante grezzo; rapidissimo nei movimenti, ruvido e massiccio nei contrasti con gli avversari. Ciò che Shawn poteva invidiargli era la resilienza, ciò di cui poteva invece vantarsi era la statura.

- Pensavo fossi in pista – commentò il canadese, mentre pattinavano fianco a fianco.

- Ma infatti ci sono, amigo -.

Fresh greaseWhere stories live. Discover now