"Non devi preoccuparti"

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Potremmo chiamarli allenamenti o direttamente suicidi, perché Angela, la capitana, ci dava dentro pesantemente con gli esercizi durante gli allenamenti.
Daniel pensava che neanche gli allenamenti di basket che faceva in America erano così stancanti.
"Bene, la prossima settimana avremmo la prima partita del campionato, e gli allenamenti saranno tutti incentrati sulla squadra con cui andremo a scontrarci. La squadra è la vincitrice dello scorso anno, rappresenta il paese di Capputo ed è rinominata in città per il capitano, nonché attaccante, Devis che nello scorso campionato ha ricevuto il premio per esser stato il miglior giocatore, oltre ad aver vinto con la sua squadra."
Daniel ascoltò fino a qui, poi si dilettò nella nobile arte del prendere il sole! Per essere agosto era troppo caldo e il più delle volte si dovevano bagnare la testa con l'acqua per non scottarsi, e quando Angela dava la pausa tutti a fare a gara per andare a bere sotto l'unico albero che copriva un angolo del campo, minimo che si portavano era un litro e mezzo anche se delle volte sono arrivati con due litri; perché anche se Angela li faceva riposare poco loro in quelle poche pause bevevano come dei cammelli.

Oggi non c'erano solo loro nel campo, ma anche Margherita e Martina sulle tribune a bere il thè freddo. Di solito c'è solo Margherita però oggi è passata anche Martina, lei guardava soprattuto il telefono, mentre Margherita leggeva, quasi alla fine dell' allenamento Daniel vide Margherita strattonare Martina e indicargli di leggere quelle righe. Martina e Margherita continuarono a leggere fino alla fine dell'allenamento, Angela andò anche lì a dirli che andava via ma loro non volevano saperne, poi anche lei vide che libro era e si unì alle altre due. Dopo cinque minuti tutte e tre erano lì a parlare entusiaste del finale, di come fosse finito bene il libro e di quanto fossero scritti bene i personaggi, Marco aveva detto a Dan che dopo avrebbero fatto la strada insieme però dovevano aspettare Martina.

"Marti andiamo a casa?!" urlò Marco alla fine, tutti e due eravamo stanchi e non sapevamo come loro non si erano ancora annoiate a parlare di quel libro, "arrivo stai tranquillo!" e con tutta tranquillità Martina scese dalle tribune, "potete continuare a parlare della bella addormentata anche più tardi" gli disse Marco mentre ci si avviava verso la strada, "come osi parlare così di quel libro, se non sai neanche di cosa parla?!" rispose Martina e da quella risposta iniziarono a battibecchare.

Dietro di loro c'erano Angela e Margherita che parlavano, poi Angela passò avanti a loro sulla bici salutando, la risalutarono e dopo poco arrivò Margherita: "posso aggiungermi?" chiese, subito gli risposero di sì o meglio, gli rispose Martina mentre cercava di placare il battibecco con suo fratello, il bello è che Marco doveva far compagnia a Daniel mentre tornavano a casa, e ora Daniel, non volutamente, era rimasto "solo" con Margherita! "Quei due non smettono mai di litigare eh" disse Margherita a Dan, "eh già" gli rispose Dan, dopo qualche momento Martina diede una spinta a Marco e iniziò a camminare a passo svelto e Marco la seguì, Dan e Margherita gli guardarono stupiti: "Ci vediamo dopo Dan, dai Marti scherzavo su non andare così veloce".

Adesso Daniel era rimasto solo con Margherita, e stava maledicendo Marco e Martina,
" di cosa parlava il libro di prima? Vi vedevo tutte entusiaste." Chiese Dan a Margherita per aprire il discorso, "era un libro sdolcinato che mi aveva prestato Martina, e mi aveva già detto che il finale era bello e che lei lo aveva letto almeno una dozzina di volte, ed aveva ragione." Gli rispose ridacchiando un poco in fondo, "sono contento che ti sia piaciuto". "Com'è New York?" gli chiese improvvisamente Margherita, "è una bella città, soprattutto di notte" gli rispose Dan, "quindi qua ti trovi spaesato immagino" gli disse Margherita abbassando la testa, come se lui dovesse andar via improvvisamente; "sinceramente sto meglio qua, a New York mi sentivo soffocare, poi con il lavoro dei miei non potevo spostarmi chissà quanto" gli rispose Daniel sollevandogli la testa, Margherita mandò subito via la sua mano e dopo qualche minuto in silenzio tornarono a parlare anche se un po' in imbarazzo. Nel mentre passò una macchina, "vai avanti te che senno ci mette sotto" gli disse Dan ridacchiando un po', e Margherita si spostò e continuarono in fila indiana anche dopo il passaggio della macchina. "Qualche sera fa ho sentito della musica, era molto bella, che gruppo era?" chiese Dan, "era un misto di One Direction, Coldplay e Neighbourhood" gli rispose Margherita girandosi verso di lui e facendo qualche passo all' indietro, "guarda, ho anche la maglia addosso!" Gli indicò Margherita, prima di inciampare all'indietro in una buca, Daniel in un certo senso gli era davanti e con uno scatto la fermò dal cadere per terra. E ora Daniel stava abbracciando Margherita che era in bilico sulla buca: Daniel realizzò ancora di più quanto lei fosse piccina, lui essendo un metro e ottanta era come se la stesse bloccando nel suo abbraccio, sentiva il suo cuore andare a mille per lo spavento, o era qualcos'altro? Sentiva il suo odore, e nei suoi occhi vide il riflesso dei suoi occhi blu; una sua ciocca di capelli gli era andata sugli occhiali che si erano appannati un poco per il suo respiro, Daniel l'unica cosa che seppe dire fu:" si-i la maglia l'avevo notata.. " scostandogli la ciocca dagli occhiali e facendosi coraggio disse "i tuoi occhi sono davvero bellissimi".

Margherita

Margherita era ferma lì nelle sue braccia aggrappata alla sua maglietta, "ehm grazie" gli rispose arrossendo un poco.
In quel momento pensò a quanto lui era bello e quanto i suoi occhi di ghiaccio la impalavano a guardarlo: i suoi capelli erano neri scuri, e sul viso aveva qualche lentiggine sparsa e le sue labbra non erano ne piccole e ne grandi, perfette.
"Non devi preoccuparti ti ho preso" gli disse lui ridendo, e lei come risposta e grazie gli diede un bacio sulla guancia, per poi vederlo arrossire e le lentiggini scomparire, "sarà meglio tornare a casa, sennò ci danno per dispersi." Gli disse lei ridendo, poi gli prese la mano e lo trascinò via di lì: la sua mano era grande e molto calda, anche se stavano in silenzio sprizzavano felicità da tutti i pori, dopo qualche minuto arrivarono a casa, Margherita gli lasciò la mano e Daniel face una faccia triste: "grazie mille per prima e.." disse Margherita a Dan dandoli un altro bacio sulla guancia per poi salutarlo, e scomparire nel retro bottega.

Daniel
Daniel rimase fermo lì per qualche secondo, poi con un largo sorriso passandosi una mano nei capelli pensò: "PORCA MISERIA!" Super felice.

Autrice F.C.
Ciao a tutti! Scusate il ritardo ma non avevo idee, il capitolo è venuto come me lo immaginavo, e spero vi piaccia! E buon anno a tutti quanti 😂!

I fili si ritrovano sempreWhere stories live. Discover now