Capitolo 17: confrontarsi con l'abisso

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Paine guardò gli intrusi con la coda dell'occhio, erano sette in tutto e indossavano le uniformi dell'Ordine di Raguel. Si sorprese che a parlare non fosse stato Jack, ma un uomo che non aveva mai visto, probabilmente il suo secondo.

Marco teneva la pistola puntata contro Paine, un sorriso vittorioso gli si allargava sul volto. Quando Victor l'aveva messo a capo dell'operazione, non avrebbe mai osato immaginare che fosse riuscito a stanare l'Angelo della Morte e invece, contro ogni sua più rosea aspettativa, Paine Leone aveva commesso un passo falso e si era consegnata spontaneamente nelle mani del nemico.

Erano arrivati alcuni giorni prima e avevano scandagliato la città in cerca di indizi sulla donna, ma nessuno sembrava conservare memoria di lei, ricordavano tutti Serena Leone e si sorprendevano quando Marco rivelava loro di essere in cerca di sua figlia. "Serena aveva una figlia?", era la domanda che più volte gli avevano rivolto. La donna l'aveva nascosta bene e, pensò, forse l'aveva fatto perché complice di Robert.

Marco non immaginava che Serena non aveva alcun sentimento d'amore per sua figlia e vi rimaneva legata solo per ricevere un assegno di mantenimento da Victor.

Paine sorrise e il suono della sua risata calda riempì gli spazi vuoti, gettando sui cavalieri un velo di disagio. «Mi aspettavo di vedere un'altra persona...» Si voltò appena e Marco puntò con maggiore convinzione l'arma dinnanzi a sé.

«Non ti muovere e metti le mani bene in vista.», le intimò.

Paine guardò il quadro con insistenza e intuì il motivo per cui l'avevano trovata. Il soggetto dipinto era suo padre, Victor Hogart. Finalmente il reale motivo della sua visione extracorporea le si palesò in mente. Non era stata una semplice richiesta di eliminare un peccatore, era stato un avvertimento, un invito a liberarsi della persona che presto l'avrebbe rintracciata. Una volta aveva sentito sua madre lamentarsi, proprio con Jack Sullivan, dell'assegno misero che il suo ex compagno le versava per il mantenimento di Paine; forse proprio il mancato ritiro dell'assegno aveva spinto Victor a compiere delle ricerche e in qualche modo aveva scoperto che sua figlia poteva essere collegata a Robert.

«Quante precauzioni...», gli disse sorridente. «... guarda che non mordo.»

«Sta' zitta e alza le mani!», insisté Marco.

Paine poggiò il quadro sulla cassa e alzò lentamente le mani, lasciando che il coltello FOX le scivolasse nella manica dell'impermeabile.

«Ora voltati, lentamente.»

Paine obbedì all'ordine e studiò il suo avversario con attenzione.

Marco le sorrise. «Guardatela bene...», disse ai compagni, «... questa ragazzina è la spietata assassina che temevamo.» Rise con gusto. «Sono molto deluso, non credevo di ritrovarmi al cospetto di una ragazzina mingherlina e patetica come te.»

Giacomo Ferri, che gli era alle spalle, era in disaccordo con le sue parole, nonostante l'aspetto mite e attraente della donna, ebbe l'impressione che fosse circondata da un'energia immane. Ma il suo sguardo era ciò che lo terrorizzava maggiormente, così ostile e severo.

Paine restituì all'uomo il medesimo sorriso. «Anche io sono delusa, credevo che avrei affrontato Jack Sullivan in persona, invece sono costretta ad affrontare un suo subalterno.»

Marco avvampò. «Perquisiscila», ordinò a Giacomo, ma il cavaliere non si mosse; aveva paura di avvicinarsi. «Cosa aspetti?», gli urlò contro. «Obbedisci al mio ordine!»

«Mi dispiace deluderti, ma io non ho alcuna intenzione di farmi catturare.» Con un veloce movimento del braccio verso il basso, Paine si fece scivolare il coltello tra le dita e lo lanciò contro i nemici.

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