Capitolo 5: l'incontro con Robert

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Margot Pinto, dopo una breve pausa, era tornata al suo posto di lavoro. Il compito che le gravava sulle spalle, da ormai un decennio, consisteva nel ricopiare documenti al computer per aggiornarsi con i tempi. In quel momento era l'unica ad occupare la struttura.

Margot era una donna single, sull'orlo dei sessant'anni. Il lavoro rappresentava l'unica valvola di sfogo nella sua vita.

La porta del piccolo ufficio si aprì con una spinta violenta.

Margot si spaventò e rovesciò un po' del caffè che stava bevendo sulla tastiera del computer. "Accidenti..." disse, cercando di rimediare al disastro tamponando il liquido con dei fazzolettini già usati. Si voltò verso l'intruso. Vedendo il viso pallido di Paine si rasserenò. "Paine! Si può sapere cos'è questo ardore?"

Paine si avvicinò con fare prepotente. "Mi serve il computer."

Margot aggrottò le sopracciglia. "Il computer? A cosa ti serve?"

"Devo fare una ricerca nell'archivio nazionale" confessò.

"Una ricerca?!" disse esagitata. "Ragazzina, ti rendi conto che hai davanti un alto funzionario della regione? Una simile richiesta potrebbe portarmi al licenziamento! Qui ci sono documenti importanti, che tu non hai l'autorizzazione di leggere." Soffiò nella tazza e bevve un piccolo sorso di caffè. Gli occhietti, nascosti dalle lenti, sembravano sfidarla.

Paine sorrise, in mente aveva il modo per spaventare Margot. "Ho smarrito i documenti che mi avevi affidato."

Margot posò la tazza sulla scrivania tanto violentemente che per poco non si disintegrò. "Stai scherzando?"

"No" rispose, secca.

La donna puntò l'indice minaccioso verso Paine. "Quei documenti sono di importanza nazionale, non ne esistono altre copie! Farai meglio ad uscire per ritrovarli, altrimenti..."

"Altrimenti cosa?" la interruppe. "Potrei denunciarti per avermi autorizzata a portarli fuori di qui. Sei un mio superiore, risponderai tu della mia negligenza. Io sarò richiamata, lo Stato non si sbarazzerà di un impiegato non retribuito che lavora ad orari pieni. Ma a te, cosa capiterà? Sarai licenziata, e forse anche processata..." La smorfia che apparve sul volto di Margot la invitò a proseguire. "Si impara molto dopo anni di tirocinio non retribuito, non ti pare?"

Margot era spaventata dalla prospettiva enunciatale da Paine.

"No, non vogliamo che qualcuno venga a conoscenza di ciò che è accaduto. Quindi, Margot cara, togliti di mezzo e lasciami usare il computer."

"Sei impazzita? Come osi parlarmi a questo modo? Minacciarmi!"

Paine poggiò un piede sulla sedia ed esercitò una forte spinta, le rotelle si mossero di un buon metro, scagliando Margot contro il muro.

"Ma cosa fai?" protestò la donna.

Paine recuperò un'altra sedia e si mise al lavoro. Ciò che stava cercando era frutto di una teoria azzardata, che sperava non avesse fondamento.

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