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Fidanzato.

Informa il mio fidanzato.

Sbatto le palpebre, troppo colta alla sprovvista dall'entrata a effetto di una modella di cui non conoscevo l'esistenza.

«Oddio, non dirmi che sei pure sorda?» alza gli occhi al cielo, infastidita. «Vedrò di farti licenziare non appena tornati dalla luna di miele

Continuo a fissarla con sguardo ebete.

Luna di miele. Lei insieme a Ronan. Deve essere un fottuto scherzo, o non si spiega.

«Santo cielo» rilascia un sospiro frustrato.

Torno al mondo reale, giusto nell'istante in cui sento la voce di Ronan chiamarmi. «Perché non sei ancora in camera da letto?»

Visto che non ottiene risposta si avvicina, mi giro in tempo per studiare l'espressione scioccata che gli si dipinge sul volto. Allora la conosce. Sa chi è.

«Diana.»

«Ronan, tesoro!» cinguetta felice lei non appena lo scorge. «Quanto mi sei mancato!»

Tesoro.

«Diana, che-»

Non lascio il tempo il moro di ribattere, sono... furiosa. Afferro la mano della bionda e metto su il mio miglior sorriso da squalo. «Tu devi essere la fidanzata inglese. Tanto piacere, io sono quella americana.»

La donna rimane sbigottita davanti alla mia affermazione. Apre la bocca come fosse un pesce che annaspa alla ricerca d'aria. Beh, siamo in due a non respirare in questo momento, cara Diana.

Afferro la giacca e la borsa e mi dirigo verso l'ascensore.

«Layla! Layla, aspetta, aspetta!» esclama Ronan correndo nella mia direzione.

Acciuffa il mio braccio ma sono svelta a scrollarmelo di dosso. «No» ringhio voltandomi nella sua direzione. «Non provare nemmeno a giustificarti. Non voglio né vederti, né sentirti, razza di bugiardo traditore.»

Sta per aprire bocca quando l'ascensore emette l'ennesimo ding. Possibile che debbano far visita tutti oggi? E dove diamine è finita tutta la sicurezza dell'attico visto che sembra salire chi vuole?!

Le porte si aprono rivelando l'imponente figura di un uomo anziano, non potrà avere più di settant'anni. E dai tratti somatici... non può essere che-

«Papà» mormora rassegnato il moro al mio fianco.

«Ho dovuto attendere dieci minuti di sotto perché l'aria parcheggio di questo posto è dannatamente terribile. Potevi trovare di meglio ma del resto, ti accontenti e basta da sempre, no?»

«Papà, che ci fai qui? Lei che ci fa qui?» indica la bionda.

Scuoto il capo, schifata. Ma a cosa sto assistendo? Non li ho mai visti prima e adesso sbuca fuori che si tratta del padre e della fidanzata del mio ragazzo? Già, deve essere per forza un incubo. Sono ancora allo chalet, non mi sono svegliata e tra poco lo farà Ronan.

«Ronan Maximilian, porta rispetto alla tua futura moglie e togliti quello sguardo idiota dal viso. Era ora che venisse a trovarti, visto che a quanto pare hai smarrito la strada di casa.»

«Futura moglie» annuisco, rilasciando una risata per niente divertita.

Le porte dell'ascensore sono ancora aperte, dunque, mi ci fiondo senza pensarci due volte. Ho già schiacciato un bottone qualsiasi quando i suoi occhi addolorati trovano i miei, pieni di rabbia e confusione.

«Morgana, ti prego» si avvicina, ignorando le due figure che lo scrutano con sguardi accusatori.

Il modo in cui mi chiama mi fa riempire gli occhi di lacrime ma non piangerò, non davanti a due sconosciuti che in realtà non lo sono affatto. Fisso il pavimento e scuoto il capo. «Io proprio non lo so chi sei» bisbiglio.

𝐋𝐀𝐘𝐋𝐀 [𝐁𝐨𝐬𝐭𝐨𝐧 𝐋𝐞𝐠𝐚𝐜𝐲 𝐒𝐞𝐫𝐢𝐞𝐬 𝐕𝐨𝐥.𝟒]Where stories live. Discover now