22.

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Ronan Maxwell ritorna venti minuti dopo con una pizza sottobraccio e una cartellina in mano.

Lo faccio accomodare e gli dico di posare la pizza sul tavolino di fronte al divano. Ho già posizionato bicchieri e tovagliolini ma, non sapendo cosa avrebbe portato per cena, non ho ancora preso da bere.

«Ti va la birra con la pizza o preferisci il vino?» chiedo davanti al frigo aperto.

«La birra va bene» risponde mentre lo vedo disfarsi della giacca e poi arrotolarsi i polsini della camicia fino all'avanbraccio.

Merda.

Afferro due birre e mi avvicino al divano. Prendo posto al suo fianco e gli cedo la bottiglietta. «Allora, cosa mi hai portato?» accenno alla cartellina che giace sul bracciolo del divano.

«Numeri. E Harry voleva sapere come procede il tutto. Ultimamente è stato un po' impegnato e visto che abito qui, ne ha approfittato» spiega, cedendomi una fetta di pizza.

Lo ringrazio e ne addento la punta. Mmh, è buonissima. Annuisco in segno di apprezzamento e deglutisco. «Allora ti spiace se li guardo domani? Gli mando un'e-mail o ti porto i documenti revisionati in ufficio, è uguale. Ho realizzato di essere troppo stanca per continuare a lavorare.»

«Non c'è problema. Per il resto procede tutto okay?» domanda prima di addentare la sua fetta.

«Sì, giusto oggi ho lavorato sulla pubblicità sui social e ho iniziato qualche sponsorizzazione. Ho mandato tutto alla Latimer e aspetto di sapere cosa ne pensa. Avviare delle collaborazioni con qualche azienda non sarà difficile, soprattutto sapendo che i Boston Celtics ci mettono la faccia» gesticolo.

Ronan prende un sorso di birra e annuisce. «Benissimo. Se ti serve qualcosa da noi, ti basta dirlo. Lo sai.»

«Lo so, Harry non fa che ripetermelo. Si alterna alle scuse per avermi messo così tanto sottopressione. Soprattutto quando la scorsa settimana non mi sono fatta vedere» sbuffo una risata.

«La senti la pressione? Ti infastidisce?» domanda curioso, poco prima di tamponarsi le labbra con un tovagliolino.

Impeccabile anche quando ha le mani unte di olio. Incredibile.

«Vuoi la verità? La sento ma mi piace. È il mio carburante. Quando inizio una cosa devo sempre portarla a termine, non mi importa se nel mentre perdo la sanità mentale. Vi ho promesso che avrei dato la vostra partita di beneficenza e l'avrete» rispondo solennemente.

Ronan mi osserva con rispetto e con tanta soddisfazione, come se non si aspettasse risposta diversa da questa.

«So che l'avremo perché sei Layla Morgan e la donna che sto imparando a conoscere ha tenacia e determinazione da vendere. Questo è certo.»

Stavolta sono io a sorridere soddisfatta e, lo ammetto, anche un po' imbarazzata. Mi vede sul serio. Sono Layla e basta. «Allora, vediamo...» picchietto l'indice sul mento, incuriosendolo. «Andrò sul generale perché non ho ancora trovato nulla di formidabile, ma... diciamo che è successo qualcosa di buffo? Voglio dire, lo so che succedono sempre questo genere di cose nella mia famiglia, ma almeno saprò dove dirigermi.»

«Fuoco, Morgana. Molto bene» annuisce fiero. «Ovviamente non posso dirti altro.»

«Non so, non me la rendi semplice. Ugh. Si è trattato di una festa? Una celebrazione? Un compleanno?»

«Le tue sono domande, ma io aspetto risposte» risponde divertito prima di portarsi il pollice alle labbra e succhiare via il pomodoro.

Il mio sguardo si incatena proprio lì, ma quando capisco che si aspetta una risposta da parte mia, sbatto le palpebre e azzanno la mia pizza per tenermi impegnata. «Voglio solo sapere se tra di esse c'è la verità.»

𝐋𝐀𝐘𝐋𝐀 [𝐁𝐨𝐬𝐭𝐨𝐧 𝐋𝐞𝐠𝐚𝐜𝐲 𝐒𝐞𝐫𝐢𝐞𝐬 𝐕𝐨𝐥.𝟒]Where stories live. Discover now