55... 𝐞 𝐫𝐢𝐜𝐡𝐢𝐞𝐬𝐭𝐞

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Dylan aveva ragione nel dirmi che i successivi giorni sarebbero passati in fretta, perché è proprio così. Non ho fatto altro che dividermi tra il Garden e l'agenzia. Credo di aver allestito persino una brandina sabato scorso. In questo tempo trascorso a impazzire appresso all'evento, sono riuscita anche a parlare con i miei in videochiamata – mentre mi preparavo – degli ultimi avvenimenti. Inutile dire come mamma e papà abbiano dato di matto, ma avevo due riunioni di fila insieme alla Latimer e tutti i proprietari dei Boston Celtics. Giusto ieri c'è stato il servizio fotografico della squadra e una serie di interviste che appariranno presto nei diversi programmi sportivi.

Stamattina mi sono alzata con un solo pensiero: la partita, si potrebbe pensare, ma no, quella si trova al secondo posto. Il mio punto focale è il ritorno di Ronan. È arrivato ieri notte, intorno all'una, ma io già dormivo, stremata dalla giornata, e ho potuto vedere il messaggio solo poco fa. Per l'evento di oggi ho optato per un tubino nero, molto semplice ma comunque elegante e che mette in risalto tutte le mie forme, ovviamente tacchi a spillo dello stesso colore e una giacca grigio tortora che si abbina alla borsetta.

Mando un caloroso messaggio di auguri a zio Tom per il suo compleanno, anche se glieli rifarò quando ci vedremo, ed esco di casa molto presto. Guido fino al Garden in completa tranquillità, è bello non urlare contro nessuno – almeno per oggi. Una volta arrivata, mi rimbocco le maniche e mi metto subito al lavoro. Insieme a Jack e Darla abbiamo stilato tre liste identiche che ci servono a spuntare ogni casella. Perché tre? Diciamo solo che un controllo non è abbastanza per me, dunque, ci penseranno anche i miei dipendenti.

In campo ci sono i Boston Celtics, l'allenatore Udoka che gli grida contro di muoversi. Non perdo ulteriore tempo e ritorno a fare ciò che dovevo. Vista l'enorme quantità di cose da fare ho avvisato il moro di passare dopo pranzo, dunque, dovrebbe arrivare intorno alle due, quando sarò libera, ecco perché sto provvedendo adesso a fare più cose possibili.

«Gli stand sono a posto» mi raggiunge Darla un paio d'ore più tardi.

«E il catering sta già sistemando tutto nelle suite» l'affianca Jack. «Il fotografo sta facendo qualche scatto ai Boston Celtics in questo momento e lo sai, ho sentito dire che Amazon è interessato a un documentario su di loro, magari questo evento finirà sulla piattaforma l'anno prossimo» ammicca euforico.

Il mio cuore palpita alla sola idea che possa davvero capitare una cosa del genere. Sarebbe un onore e un'opportunità immensa per l'agenzia, addirittura più dell'evento stesso. «Sarebbe un sogno.»

«Ehi, perché non fai una pausa?» mi guarda la ragazza. «Lavoriamo come muli da mesi e tutto fila alla grande. Prenditi almeno cinque minuti.»

«Non lo so» mordicchio il labbro inferiore privo di rossetto. Sapevo che lo avrei tartassato, perciò, ho pensato di metterlo poco prima della partita. Intorno alle quindici verranno aperti i cancelli e alle sedici e trenta inizierà la partita. Fremo al pensiero che manca davvero poco, ma più di tutto all'idea di rivedere Ronan dopo così tanto tempo passati separati.

«Manca mezz'ora alle due e abbiamo pranzato saltando da un posto all'altro. Vatti a dare una rinfrescata» dice Jack. «Ti mandiamo su Ronan appena arriva.»

Non sanno molto, ho preferito evitare di divulgare ulteriori dettagli, ma sono a conoscenza del fatto che le cose si sono incrinate e oggi dobbiamo vederci per chiarire.

«Okay» rilascio un respiro tremolante. «Vado, ma se per qualsiasi ragione doveste avere bisogno di me, chiamatemi subito. Intesi?»

«Intesi» annuiscono entrambi.

«Sul serio, ragazzi, oggi non è il giorno giusto per fare i paladini dell'amore ed evitarmi stress. Voglio sapere ogni cosa. Se c'è il minimo cambiamento, me lo dite, se-»

𝐋𝐀𝐘𝐋𝐀 [𝐁𝐨𝐬𝐭𝐨𝐧 𝐋𝐞𝐠𝐚𝐜𝐲 𝐒𝐞𝐫𝐢𝐞𝐬 𝐕𝐨𝐥.𝟒]Where stories live. Discover now