E se ci ritrovassimo?

By its_denise_

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COMPLETA C'era una volta- No aspettate questa non è una favola. Bè avrebbe potuto esserla se solo qualcuno qu... More

Cast
Prologo
1. Tornare a casa
2. Il mio peggior incubo
3. Altro che cenerentola
4. Primo giorno di scuola
5.Farai un figurone stasera
6.Vedi di stare più attenta
7.Noah Miller
8.Dovrei chiamare un'oca e usarla come traduttrice
9.In effetti hai un bel culo
10.Stasera hai fatto faville
11. Guarda il lato positivo ti ho già fatto gemere
12.Ora ne paghi le conseguenze
13.Sapevo di averla lasciata da sola
14.Ho visto di meglio
15.A me il bacio non lo dai?
16. Ho uno spray al peperoncino e non ho paura di usarlo
17.Era solo la cosa giusta da fare
18.Non sai contro chi ti sei messa
19.Devi sapere caro Collins che io non perdo mai
20.Mi piace metterti sulle spine
21.Mister sono bello ma senza cervello
22.Non hai ucciso nessuno vero?
23.Adesso ci sono anche io nei guai
24.Ti fidi di me?
25.Hai la pelle d'oca Phoebe
26.Sei bella
27.Sei tu il suo punto debole
28.Stai marcando il territorio Collins
29.Ci vediamo presto Phoebe
30.Stavo solo ballando idiota
31.Sono fottuto
32.Se fa male non è amore
33.Maledetta sfiga
34.Tanto so che ti piaccio
35.Perchè non ti strozzi con la tua stessa saliva?
36.Che i giochi abbiano inizio
37.Non ti sono così indifferente
38.Ho una voglia matta di baciarti
39.Apri gli occhi
40.È persa di te, come tu lo sei di lei
41.Baciami coglione
42.Adesso ricordo il motivo per il quale mi piaci
43.Sbaglio, o mi stavi fissando il sedere?
44. Sta zitto e baciami
46.Io sono la detective Decker
47.Dentro fino al collo
48.Sotto il cielo stellato di Coney Island
49.Cosa ti succede?
50.Sei arrabbiata
51.Ti odio
52.Sto per vomitare
53.Dobbiamo trovarle
54.Non riusciremo mai a tornare a casa
55.Salvami
56. E se ci ritrovassimo?
Epilogo
Ringraziamenti

45. Siamo noi l'ancora di salvezza di noi stessi

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By its_denise_

DUE ORE PRIMA

"Quattordici verticale, boy band creata da Simon Cowell nel duemiladieci" mormoro picchiettando la punta della penna sul labbro inferiore, cercando con il corpo di rimanere stabile seduta sulla vecchia scrivania della camera di Blake.

È da quasi un'ora che sono qui e il moro mi ha rivolto solo un semplice ciao.

Anche stamattina a scuola sembrava essere molto distratto quando gli parlavo, e se inizialmente non capivo il perché, poi come un lampo di genio mi è tornato in mente l'incontro di stasera.

Sono passati così velocemente da essermene dimenticata.

Bè non è una novità, visto che a volte tendo ad essere peggio di Dory del cartone "Alla ricerca di nemo".

E dire che non sono nervosa sarebbe un eufemismo.

Ho come la netta sensazione che stasera potrebbe succedere qualcosa e questo... questo non fa altro che aumentare la mia ansia.

È come se un grosso macigno si fosse poggiato sul mio stomaco, tanto da chiuderlo.

Per questo quando sono venuta a casa di Blake, a passo deciso mi sono diretta verso il bagno, dove all'entrata su una piccola mensoletta di legno sono posizionate tante riviste, a partire da quelle di gossip, passando per quelle di sport e infine ai cruciverba.

I miei preferiti.

Saró strana, però mi hanno sempre rilassata nei momenti di tensione.

E ringrazio tanto la mamma del moro che se ne ricorda sempre, facendomi così trovare ogni volta che vado a casa loro qualcosa.

Mi mordo il labbro inferiore quando sento la porta del bagno aprirsi e una ventata di aria calda colpirmi in pieno volto.

Vorrei tanto alzare lo sguardo e ammirare Blake in tutta la sua bellezza, con un misero asciugamano ad avvolgergli la vita, ma sembrerei un'idiota che sbava alla sola vista di due addominali.

Però magari... una piccola sbirciatina non fa male a nessuno, vero?

No, Phoebe devi avere autocontrollo!
Coraggio!

Alla fine, ahimè, cedo e quando alzo lo sguardo sul bel ragazzo davanti a me con solo addosso un paio di pantaloncini da basket, arrossisco di colpo notando che il suo sguardo famelico è già puntato sulla mia figura.

Mi osserva con uno sguardo che prima d'ora non avevo mai visto, un misto di desiderio e... amore?

Mio Dio! Blake si sta innamorando di me?

Scuoto la testa talmente così veloce che per poco non ho un capogiro, rischiando di cadere dalla scrivania, ma due grandi mani mi afferrano prontamente per la vita, evitandomi l'ennesimo livido sul corpo.

Ormai ho perso il conto di quanti me ne sia procurati cadendo in continuazione!

"Cosa stavi facendo?" mormora al mio orecchio facendomi rabbrividire.

Già cosa stavo facendo?

"Uhm..." sposto lo sguardo sul pavimento notando la rivista che due secondi prima era sulle mie gambe "Un cruciverba!"

Il moro scuote la testa, abbozzando un sorrisetto storto.

"Intendo" si lecca le labbra "Cosa stavi facendo in quella testolina? Da quando sono uscito dal bagno sei diventata molto strana, non sarà colpa del mio fascino?".

Forse sì, ha ragione, ma ciò che accade o penso nella mia testa rimane lì, è una battaglia che devo vincere per forza pur di non far perdere il mio orgoglio.

"Pensavo alla risposta del cruciverba, mi sembra ovvio!" alzo le spalle "Una boy band creata nel duemiladieci, sono ovviamente gli One Direction!"

Faccio per scendere dalla scrivania, ma la presa del moro si intensifica, tanto dal riuscire a sentire il tocco della sua mano ardere sopra i miei jeans.

"Non così in fretta" ammica per poi avvicinarsi velocemente alla mia bocca.

"Cosa stai-." vengo fermata dalle sue labbra soffici che in meno di un secondo si trovano a divorare le mie, in un bacio diverso dal solito.

Direi più famelico, più passionale.

Le nostre lingue si rincorrono in una danza tutta nostra.

Decido di aggrapparmi al suo collo in modo tale da avvicinarlo ancora di più a me, facendo scontrare i nostri petti, mentre le mie gambe gli cingono la vita.

In una frazione di secondi, sento la scrivania mancarmi sotto al sedere, quindi mi stringo ancora di più a Blake che nel frattempo non si è mai fermato nel baciarmi.

Mi appoggia delicatamente sul materasso morbido del letto, mettendosi sopra di me, poggiando ai lati della mia testa i gomiti così da non fare peso su di me.

Continuiamo a baciarci fino a quando non sento la punta dei suoi polpastrelli freddi infilarsi sotto l'orlo del maglione che indosso.

Rabbrividisco a quel contatto ma non per questo mi stacco dalle sue labbra che sembrano diventare come una dipendenza per me.

Ma è lui a porre fine al bacio, cominciando a tracciare una linea di baci umidi, partendo dalla mia mascella per poi arrivare al mio collo, dove ci si sofferma più del dovuto, facendomi scappare un imbarazzante gemito che cerco di attutire incollando nuovamente le mie labbra alle sue, cominciando a giocare con le punte dei suoi capelli.

Sento le sue mani pian piano salire fino al mio stomaco, quando una porta che si chiude al piano di sotto ci fa sobbalzare.

Cerco di calmare i battiti accelerati del mio cuore dovuti sia a tutta la situazione creatasi con Blake, che alla paura.

Ansimando mi giro verso il moro, e forse avrei fatto meglio a non farlo.

Ha i capelli spettinati, le labbra rosse e gonfie, e questo non fa altro che aumentare il mio desiderio di baciarlo ancora e ancora, e renderlo maledettamente sexy.

Okay Phoebe, credo possa bastare!
Cerca di calmare gli ormoni!

Tento di spezzare il silenzio che si è creato nella stanza, ma dalla mia bocca escono solamente parole sconnesse.

Direi di male in peggio!

Mi alzo dal letto, cercando di trovare uno specchio per sistemare i vestiti e quando lo trovo, sussulto sul posto per l'immagine che vedo riflessa.

I capelli sembrano un vero e proprio nido di uccelli tanto che sono annodati, le labbra sono gonfie e di un colore scarlatto, per non parlare della mia faccia completamente chiazzata di rosso.

Per fortuna non mi ha lasciato nessun segno sul collo, altrimenti avrei potuto commettere un omicidio.

Cerco di sistemarmi il meglio che posso, girandomi poi verso il moro, incastrando i miei occhi ai suoi.

"Bè..." esordisco cercando di dire qualcosa, pentendomene l'attimo dopo "È da rifare!"

Sgrano gli occhi portandomi una mano sulla bocca, come se non riuscissi a capacitarmi delle parole appena uscita dalle mie labbra.

"Cosa?" Blake aggrotta la fronte, e prego tutti i Santi che lui non mi abbia sentito.

"Cosa?" cerco di fare la finta tonta, quando in realtà sono già pronta a prendere una pala per scavarmi la fossa.

"Che hai detto, Phoebe?"

"Io?" indico il mio petto, aggrottando la fronte.

"Esatto" annuisce "Cosa hai detto?"

Comincio a farfugliare parole sconnesse, cominciando ad arretrare con i passi fino a toccare la superficie fredda della porta.

"Uhm, ecco io-." agguanto la maniglia e prima che lui se ne accorga sguscio via "Arrivo Blaire!"

Corro giù per le scale fino ad arrivare al salone.

Bè... è stato strano.

Strano ma piacevole, sì!

🐳🐳🐳

UN'ORA PRIMA

Finalmente, riusciamo a metterci in macchina e partire.

Destinazione Bronx!

Dopo ciò che è successo, sono ritornata in punta di piedi in camera per riprendere il mio amato cruciverba.

Se inizialmente avevo lasciato nella stanza un Blake apparentemente confuso e ancora un po' stordito per il bacio, quando l'ho visto sembrava essere completamente una persona diversa.

Si era vestito e stava correndo da un cassetto all'altro per finire di preparare il borsone con tutto quello che gli servirà stasera.

Era nervoso.

O meglio, lo è tutt'ora.

Lo noto dal modo in cui le sue mani stringono il volante tanto da far sbiancare le nocche, e di come si sta torturando il labbro inferiore con i denti quasi a volersi farsi uscire il sangue.

E mentre ammiro il suo profilo ben delineato, mi chiedo come sia arrivato a questo, a fare degli incontri di combattimento nel luogo più malfamato della grande mela.

Con il poco coraggio rimasto, decido di porgergli questa fatidica domanda.

Le risposte potrebbero essere tante: invitarmi a farmi gli affari miei, fulminandomi con lo sguardo e continuando a guidare, anche se questo non sarebbe nel suo stile.

Potrebbe rimanere basito dalla mia domanda tanto dal frenare di colpo provocando un incidente stradale oppure semplicemente svenire evitando di rispondermi.

Si ecco, queste sarebbero le opzioni.

Mal che vada dovró solo trovarmi un biglietto aereo per il Messico, e chi si è visto si è visto.

Adios!

"Blake" pronuncio, attirando la sua attenzione.

"Dimmi" per una frazione di secondi sposta lo sguardo su di me, guardandomi prima gli occhi e poi le labbra.

Okay Phoebe, ora o mai più.

"Come mai hai iniziato a combattere?"getto fuori le parole ad una velocità assurda.

Il moro si gira nuovamente verso di me, e io pronta ad una sua reazione, decido di aggrapparmi forte al sedile, ma l'unica cosa che fa è ridere, e anche di gusto tanto dal farmi aggrottare la fronte.

Non capisco...

"Da quanto tempo stavi cercando di farmi questa domanda?" mi chiede riportando l'attenzione sulla strada, facendomi sgranare gli occhi.

"Come-." mormoro.

"Come lo so? Andiamo Phoebe sei un libro aperto per me, ti conosco" appoggia una mano sulla mia, facendomi staccare le unghie dal seggiolino in pelle "E stai tranquilla non causeró nessun incidente" mi fa l'occhiolino.

Ammetto che tutto ciò è alquanto inquietante, ma non gli do peso e con lo sguardo prego Blake di rispondere alla mia domanda.

"Okay" esordisce "Anni fa prima che io, bè che io cominciassi a-." interrompo il suo discorso.

"Trattarmi male, per poi abbandonarmi definitivamente, sì ho capito" schiocco la lingua sotto il palato.

Blake mi regala un sorriso amaro.

"Sai che mi dispiace" mormora.

"Lo so, infatti ti ho perdonato ma resta sempre un evento della vita che mi ha segnata e a volte ripensandoci, ammetto che mi fa ancora male"

"È stata tutta colpa mia io-."

"Anche, ma se mai dovessi ritornare indietro, credo che le cose sarebbero andate diversamente... Dio ero così stupida anni fa!" ammetto.

Ed è vero!

Com l'età sono maturata e quanto vorrei poter rivivere quel momento!Invece di piangermi addosso, avrei mandato tutti a quel paese fregandomene.

Perchè si sà, alla fine nella vita si lotta da soli, avrai sempre qualcuno che ti appoggerà, ma siamo noi quelli che devono stringere i denti e continuare a sopportare.

Siamo noi l'ancora di salvezza di noi stessi.

"Adesso puoi continuare" taglio corto.

Forse avrei fatto meglio a non aprire questo discorso, ma ormai il danno è fatto.

"Dicevo" si schiarisce la voce "In quel periodo se ricordi, nella mia famiglia non c'era un bel clima, i miei volevano divorziare, mia sorella era piccola e io se non ero a scuola o da te, ero a casa mia a sorbirmi i loro litigi e quando cercavo di separarli, loro se la prendevano con me dicendomi di essere una delusione come figlio. Ci stavo male... Dio se ci stavo male!" rilascia un sospiro tremante al che, con un gesto spontaneo poggio delicatamente la mia mano sulla sua, stringendogliela.

"Un giorno, quindi, decisi di uscire di casa, senza avvisare nessuno e recarmi in un vecchio bar dove qualche giorno prima avevo letto un manifesto per delle lezioni gratis di boxe. Ero felice, avrei potuto sfogare la mia rabbia dando pugni ad un sacco, e tutto ciò gratis! Era una grande opportunità per me, quindi perchè non coglierla al balzo?" ricambia la mia stretta "Mi iscrissi, e lì conobbi il mio istruttore, Desmond Crane. Era un tipo strano non lo metto in dubbio ma era bravo in quello che faceva, quindi le sue stranezze passavano in secondo piano. Mi ricordo che ero il più piccolo del corso, avevano tutti dai venti anni in sù, e poi c'ero io l'unico bambino in mezzo a grossi bestioni. Ma Desmond non si fece un problema, anzi, mi ripeteva sempre che avevo del gran potenziale che non poteva essere sprecato! E che se mi fossi fidato di lui, sarei riuscito a guadagnare anche tanti soldi!"

"E tu?" sussurro, ormai rapita da questa piccola parte di lui.

"Io? Ovviamente accettai!" esclama "E così fu. Cominciai ad allenarmi sia lì che per entrare nella squadra di football della scuola. Era tosta, ma riuscivo a bilanciare le cose, solo che a volte capitava che non potessi vedermi con te oppure studiare"

Ed ecco la risposta alla domanda che mi facevo in continuazione anni fa, non poteva vedersi con me perchè doveva allenarsi!

"Ad ogni modo, qualche mese più tardi feci il mio primo incontro, riuscendo a raccogliere ben cinquecento bigliettoni, così da quell'incontro ne seguirono altri, e altri ancora fino ad oggi. Fine" lascia la presa sulla mia mano per svoltare in un piccolo vicolo.

E non vorrei dirlo, ma il mio sesto senso mi suggerisce che la storia non sia finita qui.

"Finito? E poi cosa è successo? Che fine ha fatto Desmond? E se mai volessi lasciare tutto?" sparo domande a raffica.

Blake ferma la macchina, parcheggiando sul ciglio di un marciapiede.

È solo adesso noto che siamo arrivati in quello strano bar.

"Questa è un'altra storia, Phoebe" ammicca "Adesso andiamo! O faremo tardi" scende dalla macchina per poi venire ad aprire il mio sportello "Ricordati di stare sempre vicino a me o a-."

"Razza di imbecille ti sembra l'ora di arrivare?!" esclama un tizio dai capelli biondo cenere a me al quanto familiare.

Mi volto nella direzione dalla quale ho sentito provenire la voce e vedo il ragazzo di cui stava parlando Blake.

Parker.

"Sto bene anche io, amico! Tranquillo!" dice in tono ironico il moro per poi battergli il pugno.

Quando finalmente Parker sembra essersi accorto di me, il suo volto diventa cadaverico.

"Oh andiamo! Ti faccio così tanta paura?" alzo gli occhi al cielo per la sua solita reazione ogni volta che mi vede.

Il biondo si gira nella direzione di Blake, come se non credesse ai suoi occhi che io sia qui.

"Lei sta con noi!" esordisce quest'ultimo "Forza andiamo!" detto questo afferra la mia mano e mi trascina dentro.

"Non mi sembra una buona idea, amico"

"Se sta con noi, non le succederà niente!" esordisce Blake per poi rivolgersi a me "Alzati il cappuccio e cerca di non attirare l'attenzione di nessuno. Meno sanno chi sei, meglio è" ed è quello che faccio prima di entrare all'interno del locale.

🐳🐳🐳

Ci facciamo spazio fra la calca di gente che si trova dentro.

Arriccio il naso quando inizio a sentire l'odore nauseante di fumo misto ad alcol e sudore.

Mio Dio!
Almeno un deodorante potrebbero usarlo!

Mi tengo stretta al braccio di Blake, quando vedo un uomo sulla cinquantina lanciarmi uno sguardo languido.

Chi me lo ha fatto fare?

Ah giusto, proprio io!

Forse avrei fatto meglio a non venire, perchè questo posso non è il massimo, ma ovviamente ragione sempre di impulso e quando mi metto una cosa in testa, nessuno è capace di farmi cambiare idea.

Arriviamo davanti ad una porta in metallo che riconosco essere lo spogliatoio.

Con una lieve pressione delle mani Blake riesce ad aprire la porta ormai arrugginita, per poi farci entrare e richiuderla alle sue spalle.

Ammiro il moro posare il borsone che fino a prima aveva tenuto dietro alla schiena su una delle tante panchine, sfilandosi poi la maglietta, mettendo in mostra i suoi addominali.

Addominali che qualche ora fa ho avuto proprio davanti.

Okay, okay... riprendiamoci!

Con tutti questi spogliarelli non credo che il mio cuore possa reggere!

Quando inizio a sentire caldo decido di farmi un giro della stanza, pur di non guardare il moro.

Mi soffermo a leggere i numerosi graffiti sui muri, cercando di decifrare i nomi di tutti coloro che sono stati qui.

Passo la mano su ogni firma, fino ad arrivare a quella di Blake, che riesco a riconoscere in primis per la sua scrittura disordinata, e quella di un altro ragazzo di nome Joseph Milligan, che insieme sono racchiuse in un piccolo rettangolo.

Chissà chi è.

"Non dovresti essere qui" la voce di Parker mi fa sussultare, facendomi portare una mano sul petto in modo tale da calmare i battiti cardiaci.

"Dio! Vi divertite così tanto a farmi spaventare?" dico ironicamente ma non sembra essere in vena di scherzi.

"Ripeto: non dovresti essere qui, Phoebe!" sospira "Ti ci ha portata lui?"

"No, sono venuta di mia spontanea volontà" ammetto "Blake non voleva che io venissi, ma sa che non avrei ceduto e in un modo nell'altro sarei venuta comunque"

Lo vedo prendere un grosso respiro profondo prima di fulminarmi con lo sguardo.

Ma chi gli prende?
Non sono mica problemi suoi se io sto qui!

E poi, lui non aveva timore di me?

"Che problemi hai?" esclamo vedendolo agitarsi sul posto.

"Che problemi ho?" urla per poi girarsi in torno quasi avesse paura che qualcuno lo sentisse "Che problemi ho? La tua curiosità potrebbe metterti in un sacco di guai!"

"Non credo siano affari tuoi!" sputo fuori acida, incrociando le braccia al petto.

Quanto ci mette Blake a cambiarsi?

"Lo sono quando vieni in questo posto. La prossima volta faresti meglio a non presentarti!" si avvicina al mio orecchio per sussurrarmi le ultime parole per poi, scostarsi subito di lato.

"Non capisco..." mormoro.

"Cosa?" mi guarda aggrottando la fronte.

"Perchè non mi vuoi qua, insomma non credo di averti fatto nulla di male, quindi non vedo il motivo di tanto astio nei miei confronti"

"Non mi hai fatto nulla, ma per il tuo bene è meglio non immischiarti in tutta questa merda" spiega.

"Blake ha detto che lo fa per piacere, è una sua valvola di sfogo, lo fa da quando era più piccolino!" riporto le parole del moro che mi ha detto in macchina.

"Evidentemente non ti ha detto tutto, e ha fatto bene" questa è l'ultima cosa che mi dice prima di essere interrotto da Blake che ci raggiunge con le sopracciglia aggrottate.

"Ragazzi! Qualche problema?"

Parker si stampa una finta espressione amichevole in volto per poi poggiare una mano sulla mia spalla.

"Stavamo solo chiacchierando. Niente di che".

Ma io mi scosto con uno strattone dalla sua presa.

Se prima mi era un minimo simpatico e mi faceva anche un po' pena per il timore che sapevo di incutergli, adesso ho cambiato idea su di lui.

"In realtà, lui dettava regole e io dovevo ascoltarlo!" esclamo prima di superarli, avvicinandomi alla porta.

Proprio in quel momento il brusio della folla cessa lasciando spazio ad una voce che annuncia l'inizio
dell'incontro di Blake.

"Forza! Devi andare!" sprono il moro ad uscire dalla spogliatoio e una volta fuori ci dirigiamo verso il ring.

"Stai sempre qui, non allontanarti" mi sussurra all'orecchio Blake prima di lasciarmi un bacio sul collo e allontanarsi.

Dal ring scendono altri due ragazzi, è quello che credo abbia vinto, invece di far ritorno nel suo spogliatoio, si fa largo fra la calca di gente.

Forse vuole raggiungere l'uscita, penso.

Mi passa di fianco dandomi una forte spallata tanto da farmi scappare un mugolio di dolore.

"Hey!" lo richiamo "L'educazione dove l'hai lasciata!" capisco che mi ha sentita quando sposta lo sguardo nella mia direzione e il mondo sembra fermarsi.

Ma è un attimo e lo vedo tornare sui suoi passi e sparire tra la folla.

No, no non può essere lui.

È praticamente impossibile!

Alto, moro e occhi castani... sarà solo una somiglianza.

Spinta però da una curiosità irrefrenabile, inizio a seguirlo cercando di scorgere la sua figura tra le altre persone.

E forse Parker ha ragione, la mia curiosità potrebbe mettermi nei guai, ma ormai questa è la mia specialità.

Cerco di non attirare l'attenzione di nessuno, facendomi piccola piccola tra la gente.

E sembra che questa volta la fortuna sia dalla mia parte quando vedo il ragazzo che sto seguendo uscire sul retro, chiudendosi la porta alle spalle.

Velocemente compio anche io i suoi stessi gesti, per poi trovarmi fuori, al freddo.

Lo vedo camminare fino a raggiungere una vecchia Volvo parcheggiata malamente vicino a dei bidoni della spazzatura.

E con tutto il fiato che ho in gola pronuncio il suo nome.

"Ashton?"































SPAZIO AUTRICE
MACCIAO!
Wow devo dire che questo capitolo è bello pieno di cose ahah.
Tra il momento di Phoebe e Blake 🔥🔥 e alcuni dei tanti segreti svelati direi che andiamo bene.

Anyway, vi aspettavate che Blake avesse iniziato a praticare la Boxe per questo motivo?

Chi sarà quel Joseph Milligan?

E infine, sarà davvero Ashton quel ragazzo? O Phoebe cecata qual è ha scambiato una persona per un'altra? (Direi che sarebbe proprio nel suo stile farlo)

Spero comunque che questo capitolo vi sia piaciuto❤️

Ringrazio come al solito Allen_LigiosJ che mi aiuta sempre, love u Girl❤️

E niente, ci vediamo al prossimo capitolo.

Buona ansia a tutti.

~Denise🐳

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