E se ci ritrovassimo?

By its_denise_

1.8M 56.5K 61.1K

COMPLETA C'era una volta- No aspettate questa non è una favola. Bè avrebbe potuto esserla se solo qualcuno qu... More

Cast
Prologo
1. Tornare a casa
2. Il mio peggior incubo
3. Altro che cenerentola
4. Primo giorno di scuola
5.Farai un figurone stasera
6.Vedi di stare più attenta
7.Noah Miller
8.Dovrei chiamare un'oca e usarla come traduttrice
9.In effetti hai un bel culo
10.Stasera hai fatto faville
11. Guarda il lato positivo ti ho già fatto gemere
12.Ora ne paghi le conseguenze
13.Sapevo di averla lasciata da sola
14.Ho visto di meglio
15.A me il bacio non lo dai?
16. Ho uno spray al peperoncino e non ho paura di usarlo
17.Era solo la cosa giusta da fare
18.Non sai contro chi ti sei messa
19.Devi sapere caro Collins che io non perdo mai
20.Mi piace metterti sulle spine
21.Mister sono bello ma senza cervello
22.Non hai ucciso nessuno vero?
23.Adesso ci sono anche io nei guai
24.Ti fidi di me?
25.Hai la pelle d'oca Phoebe
26.Sei bella
27.Sei tu il suo punto debole
28.Stai marcando il territorio Collins
29.Ci vediamo presto Phoebe
30.Stavo solo ballando idiota
31.Sono fottuto
32.Se fa male non è amore
33.Maledetta sfiga
34.Tanto so che ti piaccio
35.Perchè non ti strozzi con la tua stessa saliva?
36.Che i giochi abbiano inizio
37.Non ti sono così indifferente
38.Ho una voglia matta di baciarti
39.Apri gli occhi
40.È persa di te, come tu lo sei di lei
41.Baciami coglione
42.Adesso ricordo il motivo per il quale mi piaci
43.Sbaglio, o mi stavi fissando il sedere?
45. Siamo noi l'ancora di salvezza di noi stessi
46.Io sono la detective Decker
47.Dentro fino al collo
48.Sotto il cielo stellato di Coney Island
49.Cosa ti succede?
50.Sei arrabbiata
51.Ti odio
52.Sto per vomitare
53.Dobbiamo trovarle
54.Non riusciremo mai a tornare a casa
55.Salvami
56. E se ci ritrovassimo?
Epilogo
Ringraziamenti

44. Sta zitto e baciami

25.9K 724 1.1K
By its_denise_

PRONTE PER INIZIARE LA DISCESA VERSO LA FINE DELLA STORIA?
Io no, piango.

"No!" urlo cercando di sottrarmi alla presa di Blake "Non scenderò da questa macchina!"

"Coraggio Phoebe! Non fare la bambina!"

Lo fulmino con lo sguardo e all'ennesimo tentativo di acciuffarmi, salto sui sedili posteriori, probabilmente sporcando tutto con le mie scarpe.

Ci siamo.

È arrivato il fatidico giorno... e io non sono pronta psicologicamente.

Se prima ero tranquilla all'idea di tornare a scuola, adesso, sento il nervosismo divorarmi l'anima.

Oltre a questo si aggiunge il fatto che al mio risveglio stamattina, ho trovato il mio caro e vecchio amico che conosco ormai da anni lì pronto ad aspettarmi... in anticipo di una settimana!

Quindi, non sono solo nervosa, ma anche facilmente irritabile.

Direi che questa è proprio una giornata di merda!

Un paio di imprecazioni escono dalla bocca di Blake, ma non me ne curo.

"È inutile che cerchi di prendermi, io non mi smuoverò da qui. Fattene una ragione!" mi schiaccio sul sedile, piegando le gambe al petto in modo tale da sembrare più piccola.

"Mi spieghi cosa ti prende? Non ti riconosco più" sospira il moro passandosi una mano tra i capelli, frustrato.

E da una parte mi sento tremendamente in colpa a trattarlo così, ma non è colpa mia se in questo periodo del mese sono piuttosto lunatica.

Non che normalmente non lo sia già, ma adesso molto di più.

"Te l'ho detto!" sbuffo "E adesso vai, non vorrei facessi tardi alla prima lezione, per colpa mia."

Blake sembra essersi arreso quando lo vedo prendere un respiro profondo, per poi chiudere lo sportello della macchina e avviarsi verso l'entrata.

Forse è stato più facile del previsto.

Sciolgo la presa sulle mie gambe, e sporgendomi in avanti, scavalco i sedili prendendo nuovamente posto sul seggiolino di fianco al guidatore.

Sto per accendere l'aria condizionata perchè in questa macchina comincia a fare molto freddo, quando sento la serratura della macchina scattare ed è un attimo.

Una grande mano agguanta velocemente il mio braccio, e dall'essere seduta sul sedile mi ritrovo capovolta a testa in giù sulla spalla di Blake.

Ovviamente! Me lo sarei dovuto aspettare.

"Bastardo!" mormoro fra i denti cominciando a tempestare di pugni la sua schiena muscolosa sotto le sue risa.

Appena constato che ci stiamo avvicinando sempre di più all'entrata, racchiudo la testa tra le mie braccia: se io non vedo le persone automaticamente loro non dovrebbero vedere me.

Ma non appena ci imbattiamo nei numerosi studenti che occupano ogni parte della scuola, riesco a sentire dei leggeri mormorii farsi sempre più rumorosi.

Con leggero timore, alzo lo sguardo sul corpo studentesco e non riesco a non farmi scappare un piccolo sbuffo per la situazione creatasi.

Dio, sapevo sarebbe scoppiato il caos!

Ci stanno guardando tutti e li sento bisbigliare da un orecchio all'altro.

E vorrei dire che è male educazione farlo, ma preferisco stare zitta.

I mormorii continuano fino a quando una ragazza chiede con un tono più alto nella norma: "Ma è Phoebe quella?"

E non riesco a non tenere a freno la mia lingua che le rispondo subito:
"No genio, sono Pippi Calzunghe! Non le vedi le mie treccine rosse e le lentiggini?" dico ironicamente facendola ammutolire di colpo.

Blake mi stringe un fianco, facendomi capire di aver sentito la mia risposta, ma mi limito a scrollare il capo.

Alla fine se ci penso è colpa sua!

Se non fossi scesa da quella macchina adesso tutta la scuola non sarebbe così tanto in fermento, manco fosse entrata una nota star di Hollywood.

Prima di arrivare al mio armadietto, mi permetto di fulminare con lo sguardo delle ragazze che con un tono non molto amichevole mi avevano insultato, dicendo che una come me non potrebbe mai stare vicino a uno come Blake.

Come se poi loro fossero delle dee scese in terra.

Ma non funziona così.

Sono letteralmente stufa del famigerato mito che ormai va avanti di generazioni e generazioni, l'aspetto fisico non è tutto in una relazione.

Posso dire che sì, l'occhio farà pure la sua parte, ma per il resto ciò che davvero conta è il carattere, il sorriso e ogni più piccolo dettaglio delle persona di cui sei realmente innamorato.

Giunti a destinazione, ritorno con i piedi per terra.

Finalmente, oserei dire.

"Non c'è di che!" Blake mi fa l'occhiolino, per poi fare una cosa inaspettata... mi dà una sonora pacca sul sedere, che mi fa arrossire fino alle punte dei capelli.

Non può averlo fatto davvero.
No, non può essere.

Fa per andarsene ma con uno scatto lo afferro per la maglietta con una forza tale da farlo abbassare alla mia altezza.

Tutto ciò sorprende anche me, perchè effettivamente non mi sarei lontanamente immaginata di avere tutta questa forza.

"Come hai osato toccarmi il sedere? Sai che potrei denunciarti per molestie?" avvicino il mio viso al suo tanto che riesco a sentire il profumo della sua pelle inebriarmi le narici.

Il moro alza un sopracciglio, divertito.

"Molestie?" cerca di non scoppiarmi a ridere in faccia "Uh! Vedo che la gattina ha cacciato gli artigli...roar" simula il verso della tigre, e questo porta solo a farmi infastidire ancora di più.

"Non provocarmi, Blake" digrigno i denti, continuando a tenere stretta in un pugno la sua maglietta.

"Altrimenti che fai? Mi salti addosso?" accenna un sorrisetto storto facendomi venire voglia sia di baciarlo e finirla qui, oppure di prenderlo a schiaffi "Effettivamente non sarebbe male come idea, ma Phoebe, un po' di contegno siamo in un luogo pubblico! Altrimenti sarò io a doverti denunciare per molestie, non credi?"

Penso che alla fine l'opzione di riempirlo di schiaffi mi appaghi molto di più che baciarlo.

"Smettila"

"Hai ragione, facciamo così! Continueremo questo discorso più tardi o non arriveremo più a lezione" detto questo mi lascia un piccolo bacio sul naso prima di entrare nell'aula di biologia.

Solo adesso noto di esser rimasta con un pugno a mezz'aria, e sono quasi sicura di avere una faccia alquanto perplessa.

Cerco di riprendere il controllo di me stessa, aprendo velocemente l'armadietto per poi agguantare il libro di spagnolo e avviarmi a lezione.

Una volta vicino alla porta continuo a sentire numerosi paia di occhi bruciare sulla mia schiena, per cui mi giro fulminando tutti coloro che incrociano il mio sguardo.

"E voi cosa avete da guardare? Per caso volete anche un pacchetto di
pop-corn per gustarvi meglio lo spettacolo?" detto questo entro in classe richiudendomi la porta alle spalle.

Di una cosa sono certa...

Sarà una lunga giornata!

🐳🐳🐳

Una volta udito il suono della campanella che segna la fine delle lezioni mattutine, raccatto tutto il mio materiale disposto disordinatamente sul banco ed esco dalla classe.

Mi avvio a passo spedito nei corridoi cercando di raggiungere nel minor tempo possibile la mensa.

Ho talmente tanta fame che potrei mangiarmi anche un bue intero.

E non sto scherzando!

Sono quasi arrivata all'entrata del luogo in cui finalmente potró cibarmi quando qualcuno urla il mio nome, richiamando la mia attenzione.

"Hey Phoebe!" esclama una voce maschile alquanto familiare.

E non sto parlando di quella di Blake, bensì quella di un ragazzo moro e con due occhi del colore del cielo, quasi simili ai miei.

"Oh! Noah, ciao!" ricambio il saluto. Sono un po' imbarazzata visto che non ci sentiamo da un bel pó.

Non che io non volessi parlargli, ma dopo quel giorno in palestra dove l'ho sentito discutere con quel tizio incappucciato, è diventato molto strano. E poi, non faceva altro che mandarmi messaggi insistenti e questo mi ha inquietata parecchio.

"Come stai?" il moro si avvicina velocemente a me, mancando per un pelo una matricola che stava sfrecciando come un razzo in mezzo al corridoio "È da tanto che non ci sentiamo, non è vero?"

E vorrei dire che quel sorriso che mi ha sempre intenerita, adesso non fa che spaventarmi.

È cambiato molto dall'ultima volta che l'ho visto.

Ha delle occhiaie violacee sotto gli occhi, segno che non dorme da un bel po', e la barba un po' più lunga del solito.

"H-hai ragione!" balbetto cominciando ad agitarmi "Mi dispiace non averti risposto ai messaggi ma durante le vacanze sono partita e non ho usato molto spesso il cellulare" gli rifilo la prima scusa plausibile.

Perchè effettivamente dirgli che non gli avevo più risposto perchè il suo atteggiamento mi spaventava, non sarebbe stato carino.

"Tranquilla" cerca di rassicurarmi come un piccolo sorriso "C'è sempre un modo per risolvere, no? Per esempio hanno aperto un piccolo bar in centro, pensavo potessimo andarci insieme. Che dici?"

E in quel momento il mio corpo si blocca in mezzo al corridoio, come fosse diventato improvvisamente di ghiaccio.

Dio... no!

Cerco di riprendermi e rifilargli un'altra scusa sul perchè non possiamo vederci quando un forte profumo di acqua di colonia mi investe, facendomi rilasciare un sospiro di sollievo.

Ho sperato fino all'ultimo secondo che arrivasse, altrimenti sarei dovuta scappare a gambe levate.

"Che piacere rivederti, Miller" Blake con una nota ironica aggancia un braccio lungo la mia vita facendo saettare lo sguardo di Noah dritto in quel punto.

"Collins... sai mi è mancata la tua faccia da coglione in queste settimane" esclama il moro davanti a noi, beffardo.

Mi stringo sempre di più a Blake, facendogli capire in qualche modo che se non fosse rimasto calmo, sarebbe stata la fine.

Rischierebbe l'espulsione per aver provocato una rissa e potrebbe addirittura essere cacciato dalla squadra di football, e questo non farebbe che chiudergli le porte in faccia per il college.

"Sai com'è, la mia faccia non viene mai dimenticata. Sono sempre nei pensieri di qualcuno"

"Oh questo lo so bene" la risposta di Noah mi lascia alquanto perplessa, tanto dal farmi aggrottare la fronte.

Cosa intende?

Mille domande iniziano a formarsi nella mia testa, tanto dal farmela scoppiare.

"Credo non ti sia bastata la lezione che ti diedi un po' di tempo fa, visto che continui a girare ancora intorno alla mia ragazza" Blake ricambia la mia stretta, rafforzandola, come se da un momento all'altro potessi scappare o addirittura essere rapita.

E giuro di aver sentito i cori da stadio esultare nella mia testa, peggio di quando a capodanno il moro ha confessato di provare qualcosa per me.

Un piccolo sorriso sboccia spontaneo sulle mie labbra e sembra non avere intenzione di levarsi, quasi avessi una paralisi facciale.

Inutile dire che dopo chiamerò Anne e Miranda per raccontare il tutto.

Mi dispiace di non averle ancora incontrate oggi, ma la rossa è impegnata con gli allenamenti delle cheerleader. Dopo essersi rimessa in sesto ha deciso di ritornare nuovamente nel gruppo e dettare legge. Anne invece è impegnata con un progetto di chimica.

"V-voi due state insieme?" balbetta Noah, come se non credesse ai suoi occhi.

"Questo penso di avertelo già detto, ma a quanto pare non capisci" Blake alza le spalle "E adesso se puoi scusarci siamo un po' di fretta. Goditi la tua giornata, anzi non farlo, ho appena saputo che il coach ti ha sospeso per un po' dalle partite viste le tue prestazioni molto calanti" detto questo lo superiamo, avviandoci verso l'uscita.

Stamattina quando sono uscita da casa, quei nuvoloni neri che coprivano il cielo non promettevano niente di buono.

Sicuramente pioverà!

E questo posso dirlo con certezza quando una grande folata di vento mi arriva in faccia e l'odore di pioggia nell'aria mi investe le narici.

Ma tutto questo non mi mi mette di malumore, quel sorriso che avevo prima stampato in faccia è ancora fermo sul mio volto.

Mi giro verso di Blake, continuando a sorridere quasi fossi diventata da un momento all'altro pazza.

"Cosa?" aggrotta la fronte non capendo.

Ovviamente.

"Quindi sono la tua ragazza?" mi mordo il labbro inferiore quando vedo una scintilla di consapevolezza attraversargli lo sguardo.

"Phoebe, ti prego sta zitta" lo vedo passarsi una mano tra i capelli, frustrato.

Ma tutto questo non fa che divertirmi.

"Oh andiamo! Non è di certo un reato dire che sono la tua ragazza"

"Phoebe, ti prego!" mi scongiura di finirla, ma non ha capito che ho appena inziato.

"Quindi, tu sei il mio ragazzo?"

"Phoebe..."

"E noi due siamo una coppia?" insisto vedendolo contrarre la mascella.

"Sai che ti dico?" mi lancia uno sguardo indecifrabile.

"Cosa?"

"Che è meglio che cominci a correre altrimenti non arriveremo mai alla macchina" esclama prima di alzarsi il cappuccio della sua felpa, per poi cominciare a correre sul marciapiede bagnato del parcheggio.

Ma che razza di stronzo!

Pur di non rispondere alle mie domande, preferirebbe scalare il monte Everest.

Ma non mi darò per vinta.

Così lo rincorro, pregando tutti i santi di non cadere, ma non sembra funzionare perchè prendo una storta finendo col sedere per terra.

"Merda!"

🐳🐳🐳

"Ecco a lei" la cameriera del locale dove abbiamo deciso di pranzare, oltre a portarci le nostre portate mi allunga un pacchetto di ghiaccio.

"Grazie mille!" mormoro leggermente imbarazzata, posizionandolo sulla parte dolente.

Mio Dio, mi sarei potuta rompere una gamba o addirittura il sedere!

Sento Blake trattenere una risata che cerca di camuffare mettendosi il primo boccone di carne in bocca.

Assottiglio lo sguardo avvicinandomi a lui.

"Sappi che me la pagherai!" gli punto un dito contro, con fare minaccioso.

"Io? E cosa avrei fatto adesso" osservo il suo pomo d'Adamo andare su e giù, facendomi quasi perdere il filo del discorso.

Scuoto la testa.

"Se non fossi scappato come un codardo, io non ti avrei rincorso sulla strada bagnata, quindi non sarei caduta!"

"Stai dando la colpa a me per la tua goffaggine?" si lecca le labbra cercando di togliere ogni traccia di cibo.

Ma so io cosa sta facendo!

Sta cercando di distrarmi con il suo fascino, e sa che ci sta riuscendo, ma non ha ancora capito che posso giocare anche io sporco.

Avvicino lentamente la forchetta di spaghetti alla bocca, per poi lasciarmi scappare un mugolio di piacere.

Tutto questo sotto i suoi occhi attenti.

"Si!" esclamo pulendomi gli angoli della bocca con un fazzoletto.

Blake fa scattare la mascella.

"Stai giocando sporco, lo sai?"

"E non è la stessa cosa che stai facendo tu per evitare il discorso?"inarco un sopracciglio.

"Touchè" borbotta, riprendendo a mangiare.

Seguono attimi di silenzio, dove solo il rumore delle posate sul piatto e i leggeri mormorii degli altri clienti ci fanno da sottofondo.

"Adesso mi spieghi perchè ci troviamo al centro commerciale?" spezzo la quiete che si è formata, con l'ennesima domanda.

Probabilmente Blake sta cercando di escogitare un piano su come abbandonarmi sul ciglio della strada senza destare sospetti.

"Fra un po' sarà il compleanno di mia sorella, e visto che di unicorni e orsetti non me ne intendo, ho deciso che sarai tu ad aiutarmi a scegliere il regalo più adatto a lei"

"Io?" indico me stessa con il pollice, sbigottita.

Non credo che potró mai essergli di aiuto, visto che ho abbandonato il mondo dei giocattoli da anni ormai.

"Sì, esatto! Andiamo Phoebe, conosci mia sorella meglio di me!" congiunge le mani a mo di preghiera "Ti prego, aiutami" infine fa gli occhi da cucciolo bastonato, così non mi resta che accettare.

"Okay, okay! Ti aiuterò! Ma dobbiamo muoverci, sarà dura. Tua sorella è perfino più complicata di te!" detto questo ci alziamo entrambi per pagare il conto, e dopo tanti insulti da parte del moro riesco finalmente a pagare io.

Una volta usciti dal locale ci addentriamo in uno dei tanti corridoi pieni di negozi.

"Non dovevi pagare!" mi rimprovera.

"Ma l'ho fatto" scrollo le spalle, ammirando i tanti manichini esposti nelle vetrine.

"Si, ma non dovevi" ripete facendomi alzare gli occhi al cielo.

Mi fermo di colpo, piantando i piedi per terra, facendo arretrare di qualche passo anche Blake.

"Sai come potresti risolvere?" mi avvicino cautamente a lui, fino ad arrivare a sfiorare il suo naso.

"Come?" esala con il fiato corto, poggiando le mani sui miei fianchi.

Con una leggera spinta mi alzo sulle punte dei piedi agganciando le mani dietro al suo collo, per poi avvicinarlo sempre di più a me.

"Sta zitto e baciami!" e non se lo fa ripetere una seconda volta che le sue labbra sono subito sulle mie.

Ci baciamo con dolcezza, facendo sfiorare le nostre labbra fino a far incontrare le nostre lingue.

Non so per quanto tempo andiamo avanti, ma quando comincia a mancarmi l'ossigeno nei polmoni, decido di staccarmi, anche se un po' riluttante.

"Adesso siamo pari" ansimo sentendo le labbra gonfie.

Dio non mi stancherei mai di baciarlo!

"Io credo che non abbiamo ancora finito" fa per riavvicinarsi alle mie labbra, quando con una risata mi allontano da lui.

"Magari dopo, o chi lo sa" alzo le spalle facendo la finta tonta "Adesso andiamo, abbiamo un regalo da cercare"

🐳🐳🐳

"Ti dico che è perfetto come regalo!" alzo gli occhi al cielo per quella che sarà la centesima volta in un'ora.

Se mai avessi saputo che fare shopping con Blake si sarebbe rivelato così difficile, sarei venuta da sola a comprare il regalo a Bree.

Ci troviamo in un negozio, più precisamente alla Disney, e sono quasi riuscita a convincere Blake a comprare un fantastico set delle principesse.

"Non lo so" mormora il moro con fare scettico, continuando a rigirarsi fra le mani la scatola "Cosa ti fa pensare che a mia sorella possa piacere questa... questa roba" fa una faccia disgustata.

Mi sento offesa nel profondo.

Fino a qualche anno fa sarei stata felicissima di ricevere un regalo del genere.

"Pronto?! Terra chiama Collins!" sventolo una mano davanti alla sua faccia "Tua sorella ha quasi dodici anni e la sua stanza è letteralmente, e dico letteralmente ricoperta da roba del genere. Dio, ma ci sei mai entrato?"

"Bé, no" risponde facendomi scuotere la testa.

"Fidati di me, è perfetto"

All fine Blake acconsente, così ci rechiamo alla cassa per pagare.

Lì ci accoglie una giovane ragazza alta e mora, con un paio di occhi verdi smeraldo e un sorriso mozzafiato.

E mentirei se dicessi che la mia autostima non abbia pensato di porre fine a tutto e suicidarsi.

"Ciao!" saluta solo ed unicamente Blake.

Me lo dovevo aspettare.

"Ciao!" prendo io parola, cercando di placare la mia gelosia ma con scarsi risultati.

Riesco già a sentire nella mia mente la vocina di un tik tok che fa "let's go outside, we gonna fight".

"Dovremmo comprare questo!" continuo strappando dalle mani di Blake la scatola con il set di bambole, appoggiandoglielo sul bancone.

La ragazza non si lascia abbattere dalle mie parole, probabilmente non si è accorta che sto sputando veleno persino dalla bocca.

Non mi reputo una persona possessiva, ma sono... si sono gelosa marcia di Blake e riesco a fiutare molto bene le ragazze che cercano di provarci con lui.

Tranne che con Olivia, con lei ero andata proprio fuori strada, non mi sarei mai aspettata una cosa del genere.

"È un regalo? Vuoi che lo incarti?" chiede continuando a guardare Blake che con un cenno del capo acconsente.

Fa bene a stare zitto, peggiorerebbe solo la situazione.

Dopo aver pagato, usciamo dal negozio dirigendoci verso il parcheggio.

Blake aggrotta la fronte quando nota un piccolo bigliettino spillato sullo scontrino.

E inutile dire che su quel biglietto c'è scritto il numero di quella ragazza.

"Non ci posso credere" borbotto, sentendo la rabbia ardere come un pezzo di legno nel fuoco incandescente.

"È solo uno stupido numero, Phoebe!" cerca di calmarmi il moro "Stai tranquilla, lo butterò! Hey ma dove stai andando?!" con la velocità di un ghepardo sfilo dalle mani il bigliettino e decido di fare ritorno in quel negozio.

A passo spedito arrivo alla cassa, fortunatamente vuota e con solo lei dietro a quel bancone.

Sbatto il bigliettino sul bancone, cercando di attirare il suo sguardo annoiato su di me.

"Ascolta..." inizio, per poi leggere il suo nome sul cartellino "Kate... la prossima volta ti consiglio di controllare se il ragazzo con la quale vuoi provarci sia fidanzato, okay?"

"E saresti tu la sua ragazza?" alza un sopracciglio tatuato "Tesoro somigli molto alla mia sorellina di dodici anni" si lascia scappare una risata derisoria.

"Sì, esatto sono la sua ragazza. Mi dispiace se non sono la normale modella di Victoria's Secret, ma che vuoi farci" alzo le spalle "Dio almeno mi ha donato la simpatia e la buona educazione, cosa che forse a te manca!"

Il suo sguardo si incendia, sono stupita di non vedere del fumo fuoriuscire dalle sue narici.

"Ma come ti permetti di parlarmi così? Tu nemmeno mi conosci! E se continui così sarò costretta a chiamare la sicurezza!"

"Risparmia il fiato, tesoro. Neanche tu mi conosci ma comunque hai avuto la faccia tosta di giudicarmi" accenno un sorrisetto, per poi allungarle il bigliettino che aveva lasciato a Blake "Questo credo sia tuo comunque, questa volta ti è andata male, mi dispiace" infine le faccio un occhiolino indietreggiando fino all'uscita, raggiungendo il moro che ha assistito a tutta la scena.

"Non sono gelosa, idiota!" scimmiotta la mia voce, ma sembra solo di aver ingoiato un fischietto.

Gli mollo una spinta amichevole sulla spalla.

Lui non si scosta di una virgola ma fa una cosa inaspettata: fa scivolare la sua mano nella mia, facendole intrecciare per poi guardarmi negli occhi, scuotendo la testa.

Ma non riesce a nascondere quel piccolo sorriso che man mano si fa largo sul suo volto.

Passiamo tutto il resto del tragitto in religioso silenzio, mano nella mano, fino a quando non arriviamo in macchina.

Blake sta per mettere in moto quando il suo telefono comincia a squillare incessantemente.

Il moro inizialmente sembra confuso da quella chiamata inaspettata tanto che aggrotta la fronte, per poi rispondere.

"Parker!" esclama facendomi scervellare pur di associare un volto a questo nome che mi risulta molto familiare.

Ma certo!

Il ragazzo delle lotte clandestine che ho incontrato un paio di volte nel Bronx.

"Cosa? Tra tre giorni?" Blake picchietta l'indice sul volante, nervoso "D'accordo, d'accordo... ci sarò! Ciao" riattacca, poi mette in moto e parte.

"Chi era?" chiedo facendo la finta tonta, nonostante abbia già capito cosa succederà fra tre giorni.

"Era Parker... mi ha fissato un incontro"

E sono già pronta ad attuare un altro piano per poterlo seguire, ma ad un tratto cambio idea.

"Vengo anche io!" esclamo.

Blake si gira nella mia direzione accennando un sorriso molto falso.

"Scordartelo! Te l'ho già detto una volta e te lo ripeterò all'infinito... in quel posto non ci metterai più piede"

Alzo un sopracciglio come se queste parole riuscissero a bloccare la mia voglia di accompagnarlo lì.

"E io continuerò a ripeterti che nonostante i tuoi continui avvisi, farò sempre di testa mia!" dico facendogli scappare un piccolo sbuffo.

"Io ti ho avvisata, ma fai come vuoi sono stanco di ripetertelo"

E quanto avrei voluto non andarci a quell'incontro, perchè alla fine Blake ha ragione.
























SPAZIO AUTRICE
Macciao amiciii!
Da quanto tempo aiuto che non aggiornavo *cerca di riparasi pur di non farsi uccidere dalla folla inferocita*

Inutile dire che mi dispiace non aver aggiornato subito, ma in questo periodo con l'inizio della scuola e casini vari non ho avuto tantissimo tempo per dedicarmi alla scrittura.

Anyway spero che il capitolo vi sia piaciuto❤️❤️❤️

Secondo voi cosa succederà nel prossimo capitolo?
Fatemelo sapere con un commento✨

Come al solito ringrazio Allen_LigiosJ che mi aiuta sempre❤️❤️

Inoltre, vi ricordo che per news o info sulla storia, potete seguirmi sul mio profilo instagram, mi chiamo _thegirlwhowrites__ (link nella bio del profilo)

Detto questo vi lascio.

Bye.

~Denise♥️

Continue Reading

You'll Also Like

629K 25.7K 42
Cheyenne Leroy è la figlia perfetta: brava a scuola, frequenta ragazzi educati e di buona famiglia, ha amiche popolari e ha già in tasca una borsa di...
1M 29.7K 69
Audrey si trova improvvisamente senza un posto dove stare per l'ultimo anno di college e caso vuole che nella tana degli scapoli d'oro della Cornell...
The Date By martina labignan

Mystery / Thriller

8.5K 1.4K 56
Dove si nasconde la verità? Non ho mai capito cosa fosse il dolore fino a quando non è arrivato a me, passando attraverso lui. Ho sempre visto person...
39.7K 1.7K 48
«Mi serve un favore» dice all'improvviso e io inarco un sopracciglio «Mi hai detto che se avessi avuto bisogno di qualcosa avrei potuto chiedertelo» ...