π‘ͺ𝒖𝒐𝒓𝒆 π’…π’Š 𝒇𝒖𝒐𝒄𝒐 βœ“

By M_G_Writer

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Primo libro della serie:"Sangue di lupo" "Sai, si dice che un lupo se Γ© solo Γ© destinato a morire, poichΓ© la... More

Prologo
Capitolo I: Underveis
Capitolo II: Normalt liv
Capitolo III: En ny venn
Capitolo IV : Brev
Capitolo V : TΔ—tis??
Capitolo VI : Sannhet
Capitolo VII: FΓΈlges
Capitolo VIII: Bare min
Capitolo IX: Reglex
Capitolo X: Jeg er veldig opptatt
Capitolo XI: Sjalusi
Capitolo XII: Familie middag
Capitolo XIII: Den ekte meg
Capitolo XIV: Jane
Capitolo XV: Ikke mulig
Capitolo XVI: Hva skjedde med deg??
Capitolo XVII: LΓΈfter....
Capitolo XVIII: SnΓΈstorm
Capitolo XIX: Skylder meg noe
Capitolo XX: Avtale
Capitolo XXI: Forsvinning
Capitolo XXII: Fortiden returnerer
Capitolo XXIII: Misjon
Capitolo XXIV: Mark
Capitolo XXV: Lett
Capitolo XXVI:Hvem kan du stole pΓ₯?
Capitolo XXVIII: Det er din skyld
Capitolo XXIX:RΓΈd mΓ₯ne.....
Capitolo XXX:... som blod
Capitolo XXXI: Smerte
Capitolo XXXII: Farvel
Epilogo
Ringraziamenti & Sequel
Cast
Extra-Speciale 200K
Extra-Dopo la guerra

Capitolo XXVII: Fordi han gjorde det??

9.6K 422 53
By M_G_Writer

Jane

Doveva parlare con Matthew lo sapeva.

Doveva dirgli cosa aveva scoperto.

Sapeva che era la cosa giusta da fare, eppure...eppure aveva bisogno di cercare delle risposte prima.

In tutta quella storia c'era qualcosa che non le tornava.

E lei aveva tutta l'intenzione di scoprire cosa fosse.

Quando i primi raggi del sole colpirono il suo viso, decise di ritornare in quella che avrebbe dovuto cominciare a definire la propria stanza.

Con un salto leggero, tornò sul cornicione della finestra che aveva usato per uscire.

Nei corridoi, come all'andata, non incontrò nessuno, sebbene fosse mattina.

Rientrò in stanza, stupendosi quando vide Matthew ancora a letto.

Da quello che Asya le aveva raccontato, Matthew era solito svegliarsi molto presto per lavorare, addirittura a volte non andava neanche a letto.

Jane si incupì nel pensare all'amica, era passato troppo tempo da quando avevano avuto una conversazione normale, e lei voleva indietro il rapporto che avevano un tempo.

Matthew si mosse nel letto, catturando così l'attenzione di Jane.

Sembrava quasi un bambino mentre dormiva.

È così tenero!!

....

Che vuoi?? È la verità.

Jane scosse la testa mentre si avvicinava al letto, stendendosi nuovamente su di esso.

Era davvero distrutta, in più le temperature, la sera, erano ancora basse, sebbene fosse quasi la fine di marzo.

Jane si mise sotto le coperte, avvertendo immediatamente un dolce tempore avvolgerla, facendola sospirare di piacere.

Lentamente si voltò verso Matthew, che era coricato di schiena, con la testa girata verso di lei.

Una mano allungata sotto il suo cuscino, l'altra cadeva a penzoloni dal letto.

Jane sorrise mentre, quasi automaticamente, allungava una mano, andando a sfiorare con la punta delle dita la guancia di Matthew sentendo un leggero accenno di barba.

Matthew si avvicinò a lei, e la mano di Jane finì su tutta la sua guancia.

Deve essere davvero stanco.

Lentamente ritirò la sua mano, e decise di alzarsi e iniziarsi a preparare, anche se quel giorno non sarebbe andata a scuola, con tutto quello che le era successo pensava di meritarsi una piccola vacanza, ed era certa che Matthew sarebbe stato d'accordo con lei.

Ogni scusa è buona per tenerci con lui...

E ti lamenti??

Jane appoggiò un gomito sul materasso, facendo leva su di esso per tirarsi su.

Si rimise seduta, come la sera precedente, i piedi che nudi che toccavano il pavimento freddo.

Stava per alzarsi, ma una mano si strinse improvvisamente attorno al suo braccio, e nuovamente sul letto.

Jane ricadde sul morbido materasso, sbigottita.

Alzò lo sguardo fino a incontrare gli occhi ambrati del suo compagno che sembravano leggergli l'anima.

-Buongiorno-

Come poteva una persona essere così attraente già di prima mattina?
Non riusciva a spiegarselo.

-Buongiorno-

Matthew le mise una mano sulla vita, spingendola verso di lui.

Jane aveva il volto schiacciato sul petto tonico del compagno, che la abbracciava.

Ringraziò il fatto che non potesse vedere che era diventata più rossa di un pomodoro.

-Dove sei stata??-

Jane non rispose, alzò invece la mano destra, e incominciò a farla scorrere lentamente sul bicipite di Matthew, i muscoli contratti si rilassarono subito al suo semplice tocco.

-Questo posto è sicuro non è vero??-

Matthew la scostò leggermente, non facendola allontanare di tanto, quel poco che bastava per poter guardarla negli occhi.

-Cosa è successo Jane?-

Spesso dimenticava che con il legame lui riusciva a sentire tutte le sue emozioni.

-Niente ...non è successo niente-

-Non mi mentire, lo sento che stai male-

Jane non rispose nuovamente, si liberò dalla stretta di Matthew e si rimise in piedi, avvicinandosi alla finestra.

Sentì Matthew sospirare pesantemente, prima di alzarsi e di avvicinarsi a lei abbracciandola da dietro.

-So che sei una guerriera, che sei abituata a combattere da sola, che non ti vuoi affidare mai a nessuno-

Prendendola per i fianchi la fece girare lentamente verso di lui.

-Ma non sei più da sola.
Non sarai mai più da sola.

Affronteremo tutto insieme qualsiasi cosa sia.
Dalla più stupida sciocchezza alla più seria avversità.

Non ti lascerò mai più da sola Jane-

Jane prese un profondo respiro prima di alzare gli occhi e incrociare quella calda ambra.

-Devo dirti una cosa-

E lentamente gli raccontò tutto quello che aveva scoperto.

*******

-perché lo ha fatto secondo te??-

Matthew era appoggiato alla scrivania, mentre Jane continuava ad andare avanti e indietro per la stanza.

-Sebastian è un uomo molto potente e sa dare potere.
Mi sembra una ragione più che valida per il soggetto di cui stiamo parlando non credi??-

-Non avrei mai pensato che un giorno avrebbe potuto tradirmi.
È sempre stata leale...-

Jane si fermò di colpo, avvicinandosi a Matthew e accarezzandogli una guancia.

Matthew prese quella mano tra la sua, attirando, con uno strattone, Jane tra le sue braccia.

-Cosa hai intenzione di fare??-

Matthew sospirò pesantemente.

-Non lo so-

Jane appoggiò nuovamente entrambe le mani sul volto di Matthew, accarezzandogli debolmente le guance.

-Hai detto che mi ami... è vero? Mi ami?-

Matthew sorrise, e quel sorriso parve illuminare le tenebre che da cui si sentiva circondata.

-Più di quanto tu possa immaginare. Più di quanto le mie parole potranno mai ammettere.-

-E allora fidati di me-

Quel suono alle orecchie di Matthew era sembrato quasi una supplica disperata a cui non voleva dire di no.

Matthew abbassò lentamente la testa, poggiando la fronte contro quella di Jane, afferrandole poi le mani, che erano ancora appoggiate sul suo viso, stringendole tra le sue.

-Certo che mi fido di te.
Io ti amo-

Non importava se Jane non riusciva ancora a dirle quell' agognato "anch'io", non gli importava, non più almeno, perché aveva capito che quel silenzio che aleggiava tra loro due, valeva più di mille parole.

********

Avevano indetto un'assemblea quello stesso pomeriggio, tutto il branco era presente.

Si erano radunati nella mensa del branco e, mentre aspettavano impazientemente che il loro Alpha parlasse, bisbigliando tra di loro le più assurde ipotesi, cercando di capire perché il loro Alpha gli avesse richiamati.

Jane, in piedi al fianco di Matthew, sentiva l'ansia salire sempre di più.

Aveva paura della reazione dei componenti del branco, d'altronde la spia viveva con loro da anni, era loro conoscente, loro amica, chi era lei per loro invece??

Una tizia che aveva minacciato quel branco, quando aveva rivelato la sua identità.

La mano di Matthew strinse la sua, lei però non si voltò verso di lui, si limitò a ricambiare quella stretta con tutte le due forze, come se si trattasse della sua ancora.

Sei molto di più di questo per loro.
Sei la ragazza che ha salvato Asya più di una volta.
Sei la figlia di Ragnor, il loro vecchio Alpha.
Sei la ragazza che ha salvato i loro figli uccidendo quei vampiri.

La stretta sulla sua mano si fece più forte.

E cosa più importante sei la mia følges.
La mia Luna.
La loro Luna.

Anche se non ti sembra ti portano rispettano Jane, non solo perché sei la compagna del loro Alpha, ma ti portano rispetto per chi sei tu, indipendentemente da tutto il resto.

Jane, che ormai si era voltata verso di lui, appoggiò il capo alla sua spalla, stringendo ancora più forte, se era possibile, la sua mano.

Grazie.
Grazie di esistere.

La risposta di Matthew fu un fugace bacio tra i capelli.

Jane si staccò lentamente da lui, facendo qualche passo indietro e recuperando l'arco che aveva appoggiato sul tavolo alle loro spalle.

Toccò lentamente il legno di quell'arma che usava così spesso, sperando di dimenticare come si tirava.

Un calore sconosciuto si fece largo nel suo corpo.
Matthew aveva sentito le sue emozioni come le proprie e stava cercando di calmarla.

Starai dalla mia parte??

Fino alla morte e oltre.

E quella sicurezza nella sua voce, calmò Jane, la quale recuperò l'arco stringendolo in una presa ferrea, prendendo poi una freccia dalla faretra.

Il ringhio di Matthew richiamò il branco che smise di vociferare.

-Alpha perché ci ha richiamato??-

A parlare era stato un guerriero, si trovava ad un tavolo, circondato dai suoi compagni, dietro a quel tavolo, appoggiato al muro, in piedi, si stagliava una figura possente, rispettata, ancora scossa dal viaggio appena concluso.

Ragnor.

Chissà se riuscirà a sopportare tutto questo....

-Der è stato ucciso-

Jane si dovette reggere al tavolo alle sue spalle per non cadere.

Nella sua mente le immagini della testa di suo zio in quella scatola si ripetevano come in loop.

E pensare che un tempo era lei che voleva staccarli la testa.

-Come è possibile??-

A parlare questa volta era stato un altro membro del branco.

Matthew si girò verso di lei.

Se non ci riesci.....

Jane gli sorrise debolmente, ringraziandolo implicitamente per tutta quella sua preoccupazione.

Tranquillo.
Ce la faccio.

Jane camminò in avanti fino a giungere nuovamente al fianco di Matthew.

- È stato ucciso dalla stessa persona che ha rapito Asya-

Un vociferare distinto si levò tra i vari tavoli, ma fu subito messo a tacere da un altro ringhio più potente da parte di Matthew.

-Sappiamo chi è stato Alpha??-

Questa volta era stato Ragnor a parlare, nella sua voce si poteva sentire tutta la rabbia che stava, a fatica, trattenendo.

Jane deglutì sonoramente prima di prendere un bel respiro e incominciare a parlare.

-Si, sappiamo chi è stato-

L'attenzione si era spostata da Matthew a lei.

Quasi si sentiva a disagio con tutti quegli sguardi puntati addosso.
Quasi.

-Si tratta di Sebastian, un cacciatore, che tutti voi conoscerete sotto un altro pseudonimo, quello di Nightmare-

Nuovamente il vociferare si levò nelle stanza, ma l'Alpha questa volta non si mosse per farlo smettere.

-Sebastian mi ha consegnato un pacco contenente la testa di Der qualche giorno fa.

Dicendo che....che se non mi fossi unita alla sua schiera la stessa sorte avrebbe avuto Asya-

Il vociferare aumentò nuovamente.

-Ovviamente ho rifiutato e mi sono prodigata per cercare di trovare Asya.

E quando l'ho trovata mi sono accorta che tutto era troppo semplice.

Ma nella foga del momento me ne sono resa conto solamente dopo, quando ho ricevuto un messaggio in camera-

Tutti smisero di parlare.
Uno spesso strato di tensione si levò nella stanza.

Per fortuna Matthew riprese la parola facendola rilassare un secondo.

-avete capito cosa ha detto la vostra Luna?
Sapete meglio di me che le stanza dell'Alpha sono una zona riservata quindi.....chi è stato??-

La mente di Jane però si era fermata ad una parola.

Luna.

Nella loro cultura quella parola indicava che anche lei sarebbe stata a comando del branco insieme all'Alpha, sarebbe stata la parte calma della coppia, colei capace di calmare la furia ceca dell'Alpha.

Anche se in quel caso non sapeva come le cose sarebbero andare a finire.

Dandosi uno schiaffo mentalmente, Jane ritornò nel presente, concentrandosi nuovamente sulla conversazione.

Da quando Matthew aveva fatto quella domanda, il silenzio era sceso nella stanza, la tensione si poteva tagliare col coltello.

Jane ridacchiò, mentre, camminando, si portava al centro della stanza, impugnando meglio l'arco, pronta a scoccare la fretta in ogni occasione.

-Sii realista Matthew, noi sappiamo già perfettamente chi è stato, ma abbiamo a che fare con dei codardi che non si riescono a prendere le loro responsabilità per aver tradito il proprio Alpha-

Passeggiava in cerchio, nel centro della stanza, sapeva di avere tutti gli occhi puntati addosso, compresi quelli del proprio compagno.

Ricorda.....fino alla morte e oltre.

E Jane sorrise, un sorriso sadico, mentre sentiva la forza tornare a farsi spazio nelle sue membra.

-Quindi dimmi.....cosa ti ha dato Sebastian in cambio dei tuoi servigi.....-

I suoi occhi vagavano nella stanza, studiando tutti, senza sentimenti, senza risentimento, senza pietà.

Tutti stavano trattenendo il fiato, come se aspettassero che il loro nome venisse pronunciato da un momento all'altro.

E poi accadde.

Jane si voltò verso una direzione precisa, la freccia già pronta per essere scoccata, la corda dell'arco tesa, i muscoli delle braccia pronti a colpire il suo bersaglio.

E lei non sbagliava mai mira.

-Isotta?-

E il silenzio fu sostituito dal rumore di una sedia che sbatteva con violenza al suolo

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