π‘ͺ𝒖𝒐𝒓𝒆 π’…π’Š 𝒇𝒖𝒐𝒄𝒐 βœ“

By M_G_Writer

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Primo libro della serie:"Sangue di lupo" "Sai, si dice che un lupo se Γ© solo Γ© destinato a morire, poichΓ© la... More

Prologo
Capitolo I: Underveis
Capitolo II: Normalt liv
Capitolo III: En ny venn
Capitolo IV : Brev
Capitolo V : TΔ—tis??
Capitolo VI : Sannhet
Capitolo VII: FΓΈlges
Capitolo VIII: Bare min
Capitolo IX: Reglex
Capitolo X: Jeg er veldig opptatt
Capitolo XI: Sjalusi
Capitolo XII: Familie middag
Capitolo XIII: Den ekte meg
Capitolo XIV: Jane
Capitolo XV: Ikke mulig
Capitolo XVI: Hva skjedde med deg??
Capitolo XVII: LΓΈfter....
Capitolo XVIII: SnΓΈstorm
Capitolo XIX: Skylder meg noe
Capitolo XX: Avtale
Capitolo XXI: Forsvinning
Capitolo XXII: Fortiden returnerer
Capitolo XXIII: Misjon
Capitolo XXIV: Mark
Capitolo XXVI:Hvem kan du stole pΓ₯?
Capitolo XXVII: Fordi han gjorde det??
Capitolo XXVIII: Det er din skyld
Capitolo XXIX:RΓΈd mΓ₯ne.....
Capitolo XXX:... som blod
Capitolo XXXI: Smerte
Capitolo XXXII: Farvel
Epilogo
Ringraziamenti & Sequel
Cast
Extra-Speciale 200K
Extra-Dopo la guerra

Capitolo XXV: Lett

10.2K 433 40
By M_G_Writer

Jane

Fu un calore sconosciuto che avvertiva sulla pelle a svegliarla.

Mugugnando aprì lentamente gli occhi, abituandosi alla luce della stanza.

Fu con enorme disappunto che scoprì che si trattava della camera di Matthew.

Quest'ultimo era seduto su una poltrona affianco al letto.

Stava dormendo.

I raggi del sole colpivano il suo viso, lasciato cadere sulla spalliera della poltrona.

L'effetto di luci e ombre facevano assomigliare la sua faccia come quella di un angelo.

Jane provò l'istinto irrefrenabile di baciarlo, ma si trattenne, anche se a stento.

Con orrore ricordò cosa era successo al sera prima.

Doveva andarsene da lì, e anche velocemente.

Scostò le coperte, che si erano appiccicate sul suo corpo durante la notte, e cercò di alzarsi; ma appena fece leva sui piedi per mettersi in piedi, un fitta acuta le partì dal collo, facendola cadere a terra per il dolore.

Si portò una mano al collo, ma appena le sue dita sfiorarono il marchio, altre fitte partirono da esso, facendola genere dal dolore.

Un paio di gambe entrarono nel suo campo visivo.

Matthew si accucciò davanti a lei, fino ad arrivare alla sua altezza.

Le prese il viso tra le mani, obbligandola a legare gli occhi con i suoi.

Jane nei suoi occhi scorse paura, rabbia, probabilmente verso se stesso per essere la ragione della sua sofferenza, ma non c'era traccia di risentimento per quello che aveva fatto.

Matthew spostò le mani dal suo viso alle sue braccia, facendole scivolare anche sul collo in una leggera carezza.

Jane si stupì quando, al suo tocco, il dolore ai attenuò.

Matthew gli accarezzò le spalle lentamente,per poi far scorrere le mani sulle sue braccia, coperte dalla maglia a maniche lunghe nera.

Jane, in un gesto del tutto inaspettato non soltanto per Matthew ma anche per se stessa, si appoggiò al petto di Matthew, lasciandosi cullare dal dolce tempore che il suo corpo emanava.

L'Alpha accettò di buon grado l'espansionismo di Jane, affondando il viso tra i suoi capelli dorati.

Restarono in quella posizione per un po'di tempo, ma entrambi non ci fecero caso.

Quando il dolore fu sparito dal corpo di Jane, Matthew si rimise in piedi, aiutando Jane a fare lo stesso.

Una volta assicuratasi, che riusciva a stare in piedi anche da sola, Jane si staccò violentemente dall'abbraccio di Matthew.

E prima che l'Alpha potesse capire qualcosa, si ritrovò con la faccia piegata da un lato, e il segno di cinque dita sulla guancia sinistra.

-Come diavolo hai osato farlo??

Ti rendi conto di cosa hai causato?-

Matthew, ancora scosso per lo schiaffo, si portò una mano sulla guancia colpita, mentre guardava Jane con un'aria interrogativa.

-Ho solo fatto quello che bisognava fare.
Mi ero trattenuto già per troppo tempo-

-Ma ti senti quando parli?
Mi sono trattenuto per troppo tempo, e a me non ci pensi??

Sai perfettamente che il marchio è fino alla morte, avresti potuto consultarmi prima ma no, il signorino qua si era trattenuto per troppo tempo-

Matthew non rispose.

-Ti rendi conto della gravità di quello che hai fatto?

Mi hai morsa! Mi hai legato a te contro la mia volontà!
Per te perché sento dolore eh??
Non hai pensato neanche per un instante cosa sarebbe successo dopo la tua riprorevole azione??-

Matthew scosse la testa sconsolato.

-Tu non mi hai lasciato altra scelta-

-Non ti ho lasciato altra scelta?? Ma sei impazzito o cosa??-

-Tu non capisci! Io ho dovuto farlo!
Sembrava che non ti importasse niente di me, come se non avessi neanche un compagno, ad ogni passo che facevo nella tua direzione, tu ne facevi dieci indietro.

Non ti fidavi di me.
Sei quasi morta e io non potevo impedirlo, perché non sapevo cosa diamine pensava quella tua testa-

-Questi però non mi sembrano motivi validi.

Avresti potuto parlarne con me, avremmo potuto risolvere tutto come due persone normali, non c'era bisogno di...-

-Ma allora non lo hai ancora capito??
Noi non siamo e non saremo mai persone normali.

Siamo licantropi, varulv, figli della luna o come diavolo ti pare.

Siamo compagni e io ero stufo....volevo fartelo capire..-

-volevi farmi capire cosa??
Che non sai controllare il tuo lupo??
Beh ci sei riuscito l'ho capito perfettamente-

-No, volevo farti capire che non riesco più a lontano da te perché...-

-Perchè cosa??-

-Perchè ti amo okay??
Ti amo da quando sei arrivata qui ed hai ucciso tutti quei cacciatori.
Ti amo perché sei la donna più forte che conosca.

Io ti amo Jane-

Awwww che tenero.
Beh non rispondi??

Jane non seppe cosa rispondere.

Oh ci sei??

Cosa dovrei rispondere secondo te??

Pronto? Ti ha appena detto che ti ama, un anch'io andrebbe più che bene.

Sai che non è così semplice.

Matthew poté percepire la confusione di Jane come se fosse la sua.

Forse era stato un po' avventato, ma ormai il danno era fatto.

Si avvicinò a lei e le lasciò un bacio sulla fronte prima di lasciare la stanza.

Ma sei cretina o cosa??
Lo hai fatto scappare

Io...

Tu cosa??

Io ho bisogno di una boccata d'aria.

Ignorando la sua lupa, Jane uscì dalla stanza, dirigendosi all'esterno della struttura.

Tutti quelli che incontrava nei corridoi chinavano il capo al suo passaggio, in segno di rispetto.

Quando uscì all'esterno, Jane cercò un posto isolato dalla gente.

Camminò per qualche minuto, fino a raggiungere un albero, più nascosto rispetto agli altri.

Si sedette sulle sue radici, appoggiando il busto al tronco.

Quando era piccola, prima che sua madre venisse uccisa, aveva sempre sognato di essere una principessa, desiderando che venisse al più presto un principe azzurro a salvarla.

Presto però aveva smesso di credere nelle favole.

Non voleva illudere Matthew, dicendogli qualcosa che non era vero.

Ma non voleva neanche farlo soffrire.

Sospirò, massaggiandosi la testa.

Non poteva neanche andarsene, sapeva che ne la sua lupa, ne tantomeno Matthew, l'avrebbero lasciata allontanarsi dal branco.

Una macchia scura sul suo polso attirò la sua attenzione.

Il marchio.

Accarezzò lentamente i suoi contorni, riportando alla mente tutti i tipi di rune che Min le aveva insegnato.

Le si mozzò il respiro quando ricordò di che rune si trattasse.

Amore.

Rabbrividì quando quella parola le venne in mente.

Perché tutto mi vuole riportare lì??

Sospirò nuovamente, rovesciando la testa indietro, appoggiandola al tronco dell'albero, e chiuse gli occhi.

Finalmente....pace.

Quella pace però non durò a lungo.

Jane ti prego raggiungimi davanti al mio studio.

Jane si sollevò di colpo.

Matthew le aveva parlato attraverso il canale mentale.

Come aveva potuto?
Anche se adesso aveva il marchio, aveva comunque mantenuto alte le sue barriere, possibile che il legame le distruggesse tutte?

Con un balzo atletico si rimise in piedi, andando nel punto di incontro deciso da Matthew.

Prima di arrivare però, lanciò un'occhiata ai suoi vestiti, forse era il caso di cambiarli.

Arriverò più tardi, devo andarmi a cambiare.

Va bene, allora raggiungimi direttamente nella mensa.
I tuoi vestiti sono nella parte destra della cabina armadio.

Perché i miei vestiti sono qui??

Semplice, ho dato l'ordine di far portare qui tutte le tue cose, anche le tue armi tranquilla.

E perché mai avresti dovuto dare quell'ordine??

Non voglio sentire obiezioni in proposito.

Jane sbuffò, ma decise di non ribattere, sapeva che non sarebbe servito a niente.

Una volta arrivata in camera, si fece una doccia veloce per poi vestirsi con un paio di jeans neri attillati e una camicia a scacchi neri e rossi.

Ai piedi un paio di All-Star bianche, e si fece una treccia laterale.

Quando ebbe finito, scese al piano di sotto, sperando vivamente di ricordarsi dove si trovava la mensa.

L'impresa non fu così difficile, anche perché tutto il branco si stava dirigendo lì.

Jane entrò con altri membri del branco, ma appena lei mise piede nella sala, in questa scese di colpo il silenzio.

Anche i lupi che erano entrati con lei smisero di parlare e si voltarono a guardarla.

Jane odiava tutti quegli sguardi puntati su di lei.

Ma che vogliono una foto?

Stanno zittì in segno di rispetto verso la loro Luna.

Jane si voltò di colpo, incontrando gli occhi ambrati del suo compagno.

Matthew

Si girò di colpo nella sua direzione, lui si prese qualche secondon per ammirarla.

Non mi dire che hai già fatto l'annuncio.

Matthew piegò le labbra in un accenno di sorriso, mentre si avvicinava a lei.

Non ho annunciato niente, ma sai com'è, non puoi pretendere che tutti non si fermino a guardarti se sei semplicemente bellissima.

Dopo quella affermazione Jane arrossì.

Matthew continuò a sorridere, mentre si avvicinava a lei, e con calma, le afferrava la mano destra tra la sua, facendo intrecciare le loro dita.

Andiamo??

Come risposta Jane strinse più forte le sue dita.

Andiamo.

E insieme si avviarono alla loro tavola.

Jane

La cena si svolse in un imbarazzato silenzio.

Almeno fino a cinque minuti prima.

-COME HAI POTUTO PERMETTERE CIÒ??-

-È libera di stare con chi vuole-

-NO TU AVRESTI DOVUTO IMPEDIRLO-

Luke aveva perso le staffe quando aveva visto il marchio sul polso di Asya.

Anche Matthew se ne era accorto, ma ogni sua obiezione era stata messa a tacere da un'occhiata infuocata di Jane.
D'altronde lui aveva fatto lo stesso con lei, quindi non poteva dire niente.

Luke, non l'aveva presa come lui.

-Smettila Luke, questo legame è stato voluto dalla Luna, lei sa sempre quello che fa.

Neanche a me Steven sta simpatico...-

-Beh grazie sono commosso da tutto questo amore nei miei confronti...-

-Stava dicendo...che anche se non mi sta simpatico, è il compagno di mia sorella, ed è anche nostro alleato, non ha motivo per recarci alcun danno-

Luke non disse più niente, probabilmente consapevole della verità che si nascondeva dietro alle parole di Matthew, ma troppo orgoglioso per ammetterlo; dedicando un'occhiataccia ad Asya.

Matthew si rimise composto, emettendo un debole ringhiò, che risulto tuttavia efficace, facendo ritornare tutti i presenti a mangiare.

Jane percepiva il malessere di Matthew come se fosse il suo.

Istintivamente, fece scivolare la sua mano sulla sua, appoggiata al tavolo, stringendola lievemente.

Matthew si girò verso di lei sorpreso, ricambiò la stretta, facendo incrociare nuovamente le loro dita.

Si portò le loro mani intrecciate alla bocca, baciando lievemente il dorso della mano della sua compagna.

Matthew le sorrise e lei non poté che non rispondere a quel bellissimo sorriso.

*******

Il resto della cena era passata con una tranquillità quasi disarmante, erano anni che Jane non mangiava in quel modo.

Quella tranquillità però non era destinata a durare a lungo.

Matthew doveva sistemare le cose con Luke, perciò Jane arrivò per prima nella sua, o, come aveva ribadito più volte lui, nella loro camera.

Appena entrata vide qualcosa di bianco posta sulla coperta.

Una lettera.

Jane si avvicinò lentamente, come se dentro quella candida busta ci fosse una bomba.

La prese delicatamente tra le sue dita, sfiorandone i contorni prima di aprirla.

All'interno c'era un biglietto.

Jane si bloccò di colpo.

E se fosse stata per Matthew?

Cosa dovrei fare?

Aprila se poi è per lui glielo dirai.

Per una volta Jane ascoltò la sua voce interiore.

Spiegò il biglietto.
Ma il contenuto non era indirizzato a Matthew, bensì a loro.

Un marchio Jane?
Hai deciso di mettere su famiglia?

Tua madre sarebbe fiera di te, ne sono convinto.

Ma il tuo paparino??
È già tornato dalla sua missione?
Non sa che il fratellino è morto??

Da te non me lo aspettavo Jane, allearti con i succhiasangue.

Che mancanza di stile.

E poi pensavo che fossi più educata di così, portarmi via un ospite gradito non è una bella cosa.

Sei sempre stata astuta Jane.
Ma lo sarai anche in battaglia?
O sarai troppo occupata a prenderti cura del tuo Alpha??

Ci vediamo alla luna rossa, Fenice.

Nightmare.

Jane rimase pietrificata dopo quelle parole.

Come faceva Sebastian a sapere dove fosse ?

Come faceva a sapere che Ragnor era via in missione?

Ma soprattutto come diamine sapeva che Matthew era il suo compagno e l'aveva marchiata?

Non aveva senso.

Inoltre come faceva a sapere che condivideva quella camera con Matthew se era stata una decisione presa qualche ora prima.

Niente aveva senso.

Eppure.....eppure un'idea si fece largo nella mente di Jane.

Un'idea che lei aveva precedentemente scartato, che lei aveva voluto scartare in partenza.

Eppure in quel momento sembrava l'unica opzione plausibile, l'unica opzione che collegava tutti i punti.

E Jane si accorse di aver ragione.

Ormai le era tutto chiaro.

C'era una spia nel branco

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