Mi voltai con un nodo alla gola.
Sean stava proprio venendo da questa parte, ma la cosa ancora più assurda era che mentre camminava con la testa alta, fra tutti gli spettatori, si stava togliendo la maglietta.
Lo fissai con un cipiglio confuso sul volto e lo ammirai in tutta la sua bellezza.
Era rimasto solo con il paraspalle e la visione dei suoi addominali scolpiti mi fece morire le parole di bocca.
La V scompariva all'interno dei pantaloni calati bassi sulla vita stretta e i pettorali erano in bella vista.
Non ero solamente io quella che si era incantata, ma tutte le ragazze qui presenti lo stavano mangiando con gli occhi, alcune addirittura provarono a fermarlo, ma lui non sembrava affatto intenzionato ad assecondarle.
Cercai di decifrare l'espressione del suo viso, ma fu come al solito un fallimento; non capivo se fosse incazzato o se fosse tranquillo, ma soprattutto non capivo perché cavolo stava venendo qua.
"Arscott che intenzioni hai?" A parlare fu Jackson, che nel frattempo si era sollevato dalla sedia.
Nonostante anche lui fosse abbastanza alto, Sean lo batteva di parecchio, per non parlare della differenza di muscolatura, che era quasi impressionante. Fossi in Jackson, lascerei perdere e me la filerei a gambe levate.
"Stai zitto, biondino dei miei coglioni." La voce di Sean uscì in un ruggito e quasi ebbi paura per Jackson, il quale non fece in tempo a spiccicare parola, che inaspettatamente, gli arrivò un pugno dritto sul naso.
Sobbalzai e mi portai una mano alla bocca sotto shock. Jackson barcollò e si buttò di peso sulla sedia, toccandosi il naso con entrambe le mani; una scia di sangue corse lungo i suoi avambracci e un gruppo di ragazzi ci accerchiò.
Io ero completamente paralizzata, ma mi mossi verso Jackson.
"Che cazzo di problemi hai?" Gridò lui, verso Sean, che sembrava solo fiero del suo gesto.
Quest'ultimo si ripulì le nocche di sangue sui pantaloni e rivolse a Jackson un'espressione del tutto menefreghista.
"Sei impazzito?" Questa volta fui io a gridare.
Gli diedi uno spintone che come al solito non lo fece muovere di un centimetro.
Gli andai ad un palmo dal viso e lo fissai ad occhi socchiusi.
"Ti stava troppo addosso." Disse, freddo.
"Ma ti pare normale? Ti sembra una motivazione valida per rompere il naso a qualcuno?" Lo aggredii, facendo cadere le braccia a mezz'aria.
"Si. Ti era appiccicato e la cosa non piaceva a me come non piaceva a te, quindi potresti solo ringraziarmi senza tante storie."
Inspirai a fondo e per un istante mi persi a guardare il suo labbro tagliato.
"Tu sei fuori di testa." Mormorai, scuotendo la testa. "Te lo tirerei io un pugno."
"Ah no aspetta, l'ho già fatto." Azzardai, sporgendomi verso il suo orecchio.
Potei percepire il suo respiro cambiare e farsi più pesante, ma la cosa non mi toccò minimamente.
Lentamente tornai a guardarlo negli occhi e il suo ghigno beffardo mi avvolse come spesso accadeva.
Lo osservai sollevare in aria la maglietta che stringeva fra la mano sinistra e senza che me ne rendessi conto, me la ritrovai in faccia.
Stordita la afferrai al volo e la strinsi davanti al petto.
"Tienila kicker, me la ridarai in campo la prossima volta che ci scontreremo."
E lasciandomi lì, ammutolita, se ne andò sotto lo sguardo indagatore di tutti.
Cosa diavolo era appena successo?
***
"Spero per te che dedicherai a quella benedetta maglia un posto sullo scaffale insieme ai tuoi stramaledetti trofei. Anzi fossi in te la incornicerei." Abby mi diede un colpetto sulla nuca, per farmi risvegliare dai miei soliti pensieri che mi facevano diventare una sorta di zombie.
Avevo l'hamburger davanti da almeno dieci minuti, ma non avevo ancora mosso dito.
Ciò che era successo poco prima mi era rimasto impresso nella testa e non sembrava volersene andare.
Io, Emily, Abby e Luke eravamo tutti andati a mangiare al Cup's, tanto per farmi svagare dall'accaduto, anche se il loro piano aveva fatto cilecca, ovviamente.
"Dammi qua." Mi ordinò Luke, allungando il braccio nella mia direzione.
Capii che Luke voleva che gli passassi la maglietta di Sean, così la afferrai dalla mia borsa e gliela passai.
Lui se la portò al naso e inspirò profondamente. Feci una smorfia disgustata.
"Lo senti Cindy? Questo è testosterone, odore di feromone maschile."
Mi portai una mano sul volto e me la sbattei sulla fronte. "Tu non stai bene Luke."
"L'unica che non sta bene Cindy, sei proprio tu. Ti lasci scappare l'attraente Sean Arscott solo per un capriccio." Mi rispose, afferrandomi le mani.
"Un capriccio?" Mugugnai. "Ti vorrei ricordare che in quest'ultimo periodo ho avuto a che fare con Sean Arscott il bipolare e non con Sean Arscott l'attraente. Si è preso gioco di me e ora è il mio turno di vendicarmi." La mia voce uscì più alta di quanto volessi, ma non me ne curai minimamente, ero abbastanza furiosa per preoccuparmene.
"Lo capisco Cindy, ma anche tu devi capire una cosa: devi capire che i ragazzi come lui sono troppo abituati a ricevere e per cui fanno fatica a dare. Devi concedergli tempo." Emily ed Abby annuirono in accordo alle parole del ragazzo.
"Dovresti spiegarti meglio. Perché non credo affatto che Sean abbia problemi a dare, tutt'altro, semmai da anche troppo." Ribattei, sollevando gli occhi al cielo.
Tutti avevano capito benissimo cosa intendevo.
"Su quello non ho dubbi Cindy, ma io mi riferisco ai suoi sentimenti, io penso che faccia fatica ad esprimerli, forse dovresti suggestionarlo e magari fare tu, il primo passo." Mi ritrovai tre paia di occhi puntati addosso, perciò abbassai lo sguardo sui miei jeans sdruciti.
"Voi non capite. Non eravate presenti quando mi ha sputato addosso di tutto e di più, non era il Sean che ho conosciuto e dubito che fosse solamente una facciata perché non riusciva a mostrare i suoi sentimenti." Deglutii e presi un sorso dal mio bicchiere di coca-cola.
"E soprattutto è stato molto chiaro quando ha detto che ero solamente una pedina, un obbietto da portare a termine e nient'altro." Conclusi, dopo aver mandato giù la bevanda.
Il silenzio calò nel tavolo. Finalmente ero riuscita a far capire anche ai miei amici cosa voleva davvero Sean da me. Divertimento, ecco quello che voleva e non sapevo per quale motivo ma non sembrava intenzionato a smetterla di torturarmi.
Probabilmente darmi la sua maglietta era solamente un gesto per aumentare la sua autostima e il suo divertimento nel vederlo ammattire, ma per me era un'incitamento all'azione. E lo avrei fatto, mi sarei divertita anche io.
Avrei solo dovuto scoprire qualcosa su di lui, qualcosa che gli avrebbe fatto abbassare la cresta.
"Prima, durante la partita, ho sentito dire da qualcuno che un tempo, tuo fratello e Sean erano amici, ma poi tra di loro è accaduto qualcosa, nessuno lo sa con precisione ma si pensa che sia proprio questo segreto la causa dell'odio tra di loro." Questa volta a parlare fu Emily.
Il respiro mi si mozzò in gola.
"Non so chi lo abbia detto, erano delle persone in mezzo agli spalti e c'era troppa gente perciò non sono riuscita a capire di chi si trattasse."
"Forse avevi ragione quando mi avevi detto che nascondevano qualcosa." La mia amica mi guardò con i suoi grandi occhi e io cercai di regolarizzare i miei battiti cardiaci.
Tutto ciò era alquanto strano. Nell'ultimo periodo mi ero imbattuta nelle migliaia personalità di Sean Arscott, ma cosa più importante, avevo conosciuto anche le altre facce di mio fratello Barrie.
Ed ora era arrivato il momento di vendicarsi.
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Capitolo non molto lungo, ma con degli indizi.😏
Piano piano si scoprono sempre più cose sui nostri protagonisti maschili....
Cindy è assetata di vendetta😈, a parte gli scherzi, giustamente lei vuole scoprire cosa c'è dietro a quello che Barrie e Sean le nascondono e nel prossimo capitolo si scopriranno altre cose, perciò tenetevi pronte.🙃
-Intanto ditemi cosa ne pensate del gesto di Sean verso Jackson.
-ma soprattutto sono curiosa di sapere le vostre opinioni sul grande "segreto", visto che nel capitolo è uscito qualche indizio😜
-in più fatemi sapere nei commenti qual'è la vostra frase o battuta preferita☺️
P.s. Perdonatemi per il ritardo, dal momento che avevo detto che il capitolo sarebbe dovuto uscire ieri, ma ho avuto un piccolo problemino a casa.
Baci 💋