π‘ͺ𝒖𝒐𝒓𝒆 π’…π’Š 𝒇𝒖𝒐𝒄𝒐 βœ“

By M_G_Writer

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Primo libro della serie:"Sangue di lupo" "Sai, si dice che un lupo se Γ© solo Γ© destinato a morire, poichΓ© la... More

Prologo
Capitolo I: Underveis
Capitolo II: Normalt liv
Capitolo III: En ny venn
Capitolo IV : Brev
Capitolo V : TΔ—tis??
Capitolo VI : Sannhet
Capitolo VII: FΓΈlges
Capitolo VIII: Bare min
Capitolo IX: Reglex
Capitolo X: Jeg er veldig opptatt
Capitolo XI: Sjalusi
Capitolo XII: Familie middag
Capitolo XIII: Den ekte meg
Capitolo XV: Ikke mulig
Capitolo XVI: Hva skjedde med deg??
Capitolo XVII: LΓΈfter....
Capitolo XVIII: SnΓΈstorm
Capitolo XIX: Skylder meg noe
Capitolo XX: Avtale
Capitolo XXI: Forsvinning
Capitolo XXII: Fortiden returnerer
Capitolo XXIII: Misjon
Capitolo XXIV: Mark
Capitolo XXV: Lett
Capitolo XXVI:Hvem kan du stole pΓ₯?
Capitolo XXVII: Fordi han gjorde det??
Capitolo XXVIII: Det er din skyld
Capitolo XXIX:RΓΈd mΓ₯ne.....
Capitolo XXX:... som blod
Capitolo XXXI: Smerte
Capitolo XXXII: Farvel
Epilogo
Ringraziamenti & Sequel
Cast
Extra-Speciale 200K
Extra-Dopo la guerra

Capitolo XIV: Jane

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By M_G_Writer

Ragnor

Ho sempre voluto avere un figlio.
Diventare padre, tenere per la prima volta in braccio tuo figlio o tua figlia, educarli, crescerli, vederli diventare adulti e vivere la loro vita.

È sempre stato il mio desiderio più grande.

Era questo che passava nella mente di Ragnor in quel momento.

Mentre guardava quella ragazza in piedi di fronte a loro, che li guardava con quegli occhi.

Occhi identici ai suoi.

I suoi capelli erano biondi, esattamente come quelli della sua Anne.

Possibile che li abbia potuto tenere nascosta la loro figlia??

Perché Anne... perché??
Mi odiavi così tanto da tenermi nascosto il frutto del nostro amore??

Cosa pretendevi che dopo aver spostato Isotta lei sarebbe rimasta qui con te??
Che avrebbe reagito bene??

Sei un illuso se lo pensi.

Sai meglio di me che non l'ho mai pensato.
Volevo tenere Anne lontano dai problemi del branco, mi ero dimenticato che lei era la Luna.

E quando me ne sono reso conto, era ormai troppo tardi.
Sai benissimo quanto ho sofferto quando ci ha lasciati quel giorno, lanciandoci addosso parole volgari e insulti più che meritati.

Sai come mi sono sentito quando abbiamo trovato la sua macchina ridotta in pezzi al di fuori della città.
Tu sai tutto di me, hai conosciuto la mia sofferenza.

Sofferenza??
La tua non è stata sofferenza, non è stata niente se messa a confronto con quello che ho dovuto provare io.

Tu cosa hai perso Ragnor??
La donna che amavi?? E poi, e poi basta.

Ti sei sposato e hai un'altra famiglia a cui dedicare tutto te stesso.

Io invece, ho perso tutto.
Anne per me era come l'aria senza, di lei non sono niente.

Tu hai perso la donna che amavi Ragnor, io ho perso la mia compagna, l'unica donna che avrei mai amato, l'unica a cui avrei potuto dedicare me stesso.

La mia luna scelta dalla nostra Luna.
Lo sai meglio di me.
Una compagna per tutta la vita, e basta.

Mi dispiace è tutta colpa mia, se magari ne avessi parlato con lei, avremmo affrontato le cose assieme e lei adesso sarebbe ancora viva....

Non puoi cambiare il passato Ragnor, ma puoi decidere il tuo futuro.
Hai una figlia Ragnor, il tuo sogno.
Puoi essere padre di un frutto nato dall'amore tra te e Anne.

Ragnor guardò ancora sua figlia.

È identica a sua madre.

Ma ha i tuoi occhi.

Ragnor spostò lo sguardo da quella che era sua figlia a suo fratello.

Der stava sudando freddo, e Ragnor non capiva perché.

Li lanciò un'occhiata interrogativa, ma il fratello non la colse continuando a guardare la ragazza di fronte a lui.

Cosa hai fratello??

Ragnor parlò attraverso il loro canale mentale.
Ma Der non li rispose, continuava a guardare la nipote davanti a lui.

Jane era nel centro della sale, e, incurante di tutti gli sguardi puntati addosso, ripuliva un pugnale, che aveva recuperato da terra, sporco di sangue con una manica della giacca.

Quando ebbe finito, si mise il coltello dentro lo stivale, con la punta rivolta verso l'alto.

A rompere il silenzio che si era creato fu la sorella dell'Alpha Asya.

-Isabelle, stai bene??
Per caso qualcuno di loro ti ha ferita??-

Si avvicinò lentamente alla ragazza, cercando di prenderle un polso.

Ma prima che le sue dita potessero venire a contatto con esso, Jane si spostò e con uno sgambetto fece cadere Asya a terra.

Luke sguainò immediatamente i denti e gli artigli.
Mentre Matthew guardava ancora la ragazza tentando di capire qualcosa.

Cosa che Ragnor ignorava.

Jane sorrise strafottente davanti agli artigli di Luke.

-Sta a cuccia cane-

Jane con uno scatto del polso recuperò, Ragnor non riuscì a vedere da dove, un coltello.

-O ti farò stare io-

Luke lentamente ritirò gli artigli, restando tuttavia guardingo.

Fu Matthew a prendere la parola a quel punto.

-Isabelle ....grazie per...-
Ma non riuscì a finire la frase.

-Pensavo che i licantropi avessero un udito potenziato, ma a quanto pare, non è così visto che continuate a sbagliare il mio nome, e non mi pare di averlo detto a bassa voce-

Matthew non ribatté.

Jane spostò lo sguardò sui presenti fino ad incrociare quello del padre.

Nei suoi occhi Ragnor lesse così tanta rabbia repressa, che si spaventò.

-Si dice che quando un compagno muore, il suo compagno può sentirlo andarsene, anche se è da tutt'altra parte nel mondo.
Non è forse così??-

Ragnor annuì lentamente.

-E allora dov'eri quando hanno ucciso mia madre?-

Ragnor chinò la testa, in imbarazzo, non sapeva cosa dire, sua figlia aveva ragione, lo sapeva.

Undici anni prima aveva sentito una morsa più pesante al petto ma non ci aveva fatto caso, lui era convinto che le sua Anne fosse già morta.

Sentì lo sguardo di Jane bruciarli addosso.

-Hai per caso paura Der??-

Suo fratello sobbalzò lentamente.

-N...N..no-

Jane ghignò.

-E allora perché il tuo cuore batte così velocemente??-

Der deglutì sonoramente.

-Non lo hai detto a nessuno vero??

Nessuno sa cosa hai fatto-

Ragnor si girò verso il fratello, scuotendogli una spalla.

-Di che sta parlando Der??
Cosa non mi hai detto??-

-Sai dove si trovava Der una notte di autunno undici anni fa??

Te lo dico dove era-

Si avvicinò lentamente a loro.

- Si trovava in Bielorussia, in un piccolo paesino disperso nei boschi, Varmthus.

E vi chiederete cosa ci facesse lì??
Beh anche qui vi darò io la riposta-

Ragnor la vide stringere il pugnale nella sua mano sempre più forte.

-Allora non vuoi dire a nessuno cosa facevi là??
Bene glielo dirò io-

Jane respirò profondamente.

-Quella sera mia madre mi ha rivelato la mia vera natura.
Scoprire di essere un varulv mi ha scosso e io ho litigato con mia madre.

Quella sera ci hanno attaccati, io non capivo chi o che cosa ce l'avesse con noi.

Mia madre uscì a combatterli e mi chiuse in casa.

Fece un errore madornale però....-

E mentre lo diceva continuava a fissare Der.

-Lasciò la porta della cucina aperta.
Così quando io trovai un briciolo di coraggio uscii e la andai a cercare.

Fu lì che lo vidi-

Puntò il pugnale contro Der.

-Tu hai ucciso mia madre, non negarlo perché l'ho visto con questi stessi occhi.
Tu sei la causa della mia rabbia, del mio rancore, della mia solitudine.

E ti giuro che la pagherai per questo.

È da undici anni che bramo vendetta per mia madre, e la otterrò te lo prometto, e chiunque si metterà tra me e il mio obbiettivo.....verrà distrutto.-

No, non può essere, lui non può avere ucciso la mia Anne......ci deve essere uno sbaglio.

Der si liberò dalla stretta del fratello procedendo verso Jane.

-Fallo allora che aspetti??
Uccidimi.

Forza. O all'improvviso ti manca tutto il tuo coraggio.

Avanti non vuoi più uccidere l'assassino di tua madre, colui che ha affondato gli artigli nelle sue membra togliendole la vita.

Avanti che aspetti un invito scritto??
O forse non sei abbastanza forte.-

Jane ridacchiò, tirando un calcio nello stinco di Der, facendolo inginocchiare.

Girò tra le dita il coltello, puntando la lama al collo di Der.

- È da quando ho dieci anni che sogno questo momento.

Quando era più piccola progettavo tanti di quei piani per torturati e ucciderti con calma, per farti provare tutto il dolore e la sofferenza che ho provato io in tutti questi anni.

Poi ho scoperto la tua vera identità, e tutti i miei piani si sono rivelati noiosi-

Ritirò il coltello lentamente, mentre Der si riportava una mano alla gola tossendo.

Ragnor non riusciva a capire.

Che sta succedendo.

-Scoprendo chi sei ho deciso di lasciarti vivere.

Tu vorresti che io ti uccidessi non è vero?? Perché per te sarebbe tutto più semplice.

E io invece ti lascerò vivere.
Chi pensi che penserà a te adesso??

Sarai odiato dalla tua gente, dal tuo branco, dalla tua stessa famiglia, e lentamente la solitudine e la depressione saranno le tue uniche compagne, cadrai in un abisso profondo e nessuno verrà a tirati fuori.

Mi chiedo... per caso Der è il diminutivo di qualcosa??

Beh....ora che ci penso bene....

Der è il diminutivo di forræder, non è vero traditore??-

Jane fece scorrere lo sguardo su i presenti, prima di riportalo su Der.

-Avresti dovuto capirlo...non puoi uccidere una Sterk e poi pensare di rimanere impunito.

E ora sparisci dalla mia vista, prima che ti cavi un occhio-

Der si alzò lentamente e provò a incrociare lo sguardo di Ragnor.

Il fratello evitò il suo sguardo.

-Mi dispiace fratello, mi dispiace tanto-

Tu non sei più mio fratello.

Der corse fuori dalla stanza, sbattendo il portone.

Jane

Patetico.

Ecco con quale parola Jane descriveva suo zio.

Dopo la sua uscita, il silenzio era calato nella stanza.

Tutti continuavano a fissarla e questo le dava fastidio.

Molto fastidio.

Sbuffando recuperò un elastico dal polso e si fece una crocchia disordinata.

-Bene....alla prossima cani-
E fece per andarsene, ma una voce la bloccò.

-Tutto qui quello che hai da dire??-

-Che altro dovrei dire Alpha Matthew??-

-Magari spiegarci perché ci hai mentito per tutto questo tempo, penso che, almeno questo, ce lo devi-

-Ma io non vi ho mentito, vi ho nascosto una parte di me è vero, ma voi avete conosciuto il lato più buono, gentile e altruista di me.

Quella ero sempre io-

-Te lo avevo detto che sentivo che ci nascondesse qualcosa-

A parlare fu Luke.

-Forse per una volta avresti dovuto ascoltare il tuo Beta.

Da quello che so anche tu provi vendetta.
Solo che non capisco per chi....per te stesso o per la tua famiglia uccisa??-

Luke ringhiò, e Matthew gli posò una mano sul petto per riuscire a trattenerlo.

-Ops....ho girato il coltello nella piega??
Perdonami, non era mia intenzione-

-Perché te la prendi con noi?? noi non abbiamo colpe, è stato Der a uccidere tua madre-

Prese la parola Asya.

-Tu sei mia amica Jane, io ti conosco, so chi sei, e questa non sei tu-

Jane ridacchiò.

-Tu eri amica di Isabelle, non di Jane.
Conoscevi Isabelle, ma non conosci Jane.
Hai visto solamente la maschera di chi sono realmente, e adesso la maschera è scomparsa.

Sei sicura di voler rimanere??
Ti faresti del male...-

-Tu sei mia amica Jane, non mi importa se ho conosciuto Isabelle, voglio conoscere anche Jane, sono sicura che saremmo amiche comunque-

-Tutto davvero molto commovente tranne per un piccolo insignificante dettaglio.

Io non ho amiche, e non intendo averne.

Perché stringere rapporti significa provare emozioni.

E provare emozioni ti rende debole.
E io non lo sono non più almeno.

E quella di essere forte è una promessa che intendo mantenere.
Una promessa fatta sulla tomba di mia madre, mentre quel troglodita di mio padre non sapeva nemmeno della mia esistenza e quello che doveva essere mio zio aveva appena ucciso mia madre-

Recuperò da terra la sua collana in argento, sfilando l'anello di famiglia, mettendoselo al dito.

-Non pensare che, visto che conoscevi almeno un po' Isabelle, conosci anche Jane.

Jane è completamente diversa, e te ne renderai conto-

Spostò lo sguardo su Matthew.

-Tutti se ne renderanno conto-

E uscì dalla sala sotto lo sguardo attonito di tutti.

Matthew

Se ne andò dalla stanza, a testa alta, con una postura degna di una regina, fregandosene degli sguardi puntati su di lei.

Matthew fissò la porta dalla quale lei era uscita ancora per qualche momento.

Non riusciva a pensare a altro che non fosse lei.

A tutti i sorrisi, gli sguardi, le parole che gli aveva rivolto.

Erano false, era tutto falso.

Mi ha sempre mentito.

Eppure Matthew non era arrabbiato con lei per questo.

Anzi, una parte di lui la capiva.
E sperava veramente, di riuscire a tirare fuori la vera lei.

Poi spostò lo sguardo sui componenti del suo branco, incrociando lo sguardo attonito di Asya.

Sapeva che a ferirla erano state le parole fredde e taglienti di Isabelle e non poteva darle torto.
Neanche lui la riconosceva.

Non Isabelle.
Jane.

J-A-N-E

Oltre che scemo sei diventato pure sordo??
Al peggio non c'è mai fine.

Matthew ignorò quella voce noiosa nella sua testa.

Noioso sarai tu, stupido umano.

Matthew alzò gli occhi al cielo, mentre si avvicinava alla sorella.

Le mise una mano sulla spalla, scuotendola leggermente.

Asya si voltò verso di lui, e si buttò tra le sue braccia in cerca di conforto.

-Stai bene??-
Le chiese premuroso.

-Il nonno aveva proprio ragione sai??
Le parole, a volte, feriscono più di una spada-

Matthew la strinse nel suo abbraccio.

-Sai che non diceva sul serio vero??
È solo scossa probabilmente, sarà venuta da poco a conoscenza che lo zio è l'assassino della madre e che suo padre è ancora vivo e si è rifatto una vita in cui lei non fa parte-

Asya tirò su con il naso.

-Isabelle non lo avrebbe mai fatto-

-Ma lei non è Isabelle, non più almeno.
Ma sono convinto che una parte della Isabelle che conosciamo sia ancora presente nel profondo del suo cuore.

Dobbiamo scavare, con calma, pazienza, ma alla fine vedrai che troveremo quel piccolo pezzo.
Ne sono sicuro-

Asya lo strinse più forte nel suo abbraccio.

-Grazie Matt-

-Per cosa??-

-Per essere il fratello migliore che esista-

Matthew sorrise, e le depositò un bacio tra i capelli scuri, voltandosi e andando poi verso Ragnor.

Prima che potesse dire una parola, Ragnor gli parlò.

-Andrò a parlarci, dopo tutto ho scoperto di essere suo padre solamente stasera, penso che mi merito qualche spiegazione-

Matthew gli mise una mano sulla spalla, stringendola lievemente.

-E io verrò con te-

Penso di meritarmi anch'io qualche spiegazione.
Sono il suo compagno.
Che le piaccia o no.

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