Footlover - amore in campo di...

By _Sfiggygirl_

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Cindy Lewis adora il football, è la sua più grande passione e quando per miracolo riesce ad entrare nella squ... More

1. Sono fuori di testa
2.Mi sto dando dell'intelligente
3. Io faccio il cazzo che mi pare
4. Solo io posso palccarti
5. Sei una tigre Margaret
6. La dose di Sean Arscott
7. Quei gran manzi dei Monster
8. Vendetta
9. Ti piace Sean Arscott?
10. Che i giochi abbiano inizio
11. Siamo alla resa dei conti
12. Tutto per la mia kicker
13. Mi viene voglia di baciarti
AVVISO
14. Sei finita della tana del lupo, kicker
15. Ero nuovamente fra due fuochi nemici
16. Ho già perso una persona
17. Riposavo gli occhi, Simon
18. Il fuggitivo
19. Il gioco era appena cominciato
21. Sei gelosa da morire
22. Vorrebbe tenerselo nei pantaloni
23. Sean-lo stronzo-Arscott
24. Ero il suo polo opposto
25. Sono allergica alle puttanate
26. Logan Hart
Instagram
27. Non hai la piu pallida idea di chi sono
28. Il diavolo si è impossessato di lui
29. Le personalità di Sean Arscott
30. O la va o la spacca
31. Cindy Wonder Woman
32. Il terzo incognito
33. La bomba era sganciata
34. Cindy mood cazzuta
35. È un modo per dirti di prendere fuoco
36. Tra odio e amore c'è un filo sottilissimo
37. La nuova fiamma
38. Fuga da Sean Arscott
39. Per questo sei la mia ragazza
40. Cindy non ha il coprifuoco
41. So quello che provi per lui
42. Posso permettermi di fare il geloso
43. Ora te lo tolgo questo asciugamano
44. È caduto a terra insime alla tua grandissima testa di cazzo
45. Me la lego al dito
46. Il momento della verità
47. Io starei morendo di fame
48. Mi dispiace
49. Stai marcando il territorio
Epilogo
Cast
••IMPORTANTE••
Capitolo speciale

20. Sei in trappola kicker...

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By _Sfiggygirl_

Annaspai in cerca di ossigeno. Avevo corso talmente tanto che le gambe mi stavano cedendo e il respiro sembrava essersi spezzato.

Gli occhi erano coperti dai lunghi capelli che mi ricadevano disordinati sul viso, barrandomi la visuale come un muro; con il dorso della mano li scacciai dalla fronte e mi piantai a terra.

Sentivo solamente lo stridere delle auto sull'asfalto. Poi silenzio. Tutti sembravano essere stati rapiti dagli alieni, nessuno fiatava.
Ero davanti ad un casa diroccata, con le finestre mezze rotte e la porta diroccata.
Aveva l'aria di essere davvero terrificante, ma percepivo le macchine sempre più vicine e dal momento che ormai ero dentro il gioco, mi conveniva seguire le regole e non farmi beccare.

Anche se dovessero scovarmi non credo mi facciano fuori, o almeno spero.

Il mio petto faceva su e giù ad un ritmo irregolare e il cuore sembrava volermi uscire dalla gabbia toracica. Regolarizzai il respiro e cercai di mandare giù il nodo che mi si era formato in gola.

C'era un piccolo vialetto per entrare nella casa e mi affrettai ad attraversarlo, quando ad un tratto la luce accecante di due fari abbagliò la mia visuale. Senza pensarci due volte mi distesi a terra e strisciai dietro il piccolo cespuglio di fiori ormai appassiti.

Mi sentivo realmente un fottuto ladro, ma dovevo ammettere che percepivo una certa carica esplosiva attraversarmi ogni parte del corpo.

Mi morsi il labbro per far zittire il rimbombo del mio cuore che mi sembrava facesse troppo rumore.

Tutto ciò era troppo assurdo per essere reale.

"Qui non c'è niente, non mi sembra ci siano movimenti strani." Annunciò una voce, che non riconobbi.

Poi udii la macchina sgommare e alzai il viso di qualche centimetro per poter appurare che se ne fossero andati.
Una volta che me ne fui accertata, andai davanti alla porta dell'entrata e allungai la mano per afferrare la maniglia. Andai a tastoni perché non riuscivo a vedere dove stavo toccando e probabilmente se avessi acceso la torcia del cellulare qualcuno mi avrebbe vista.

Quando finalmente beccai la maniglia, mollai un sospiro di sollievo.

"Ehi! Psst..!"

Praticamente volai in aria e il mio cuore fece quattro giri su se stesso per poi finirmi direttamente in gola.

Mi portai una mano sul petto e schiusi gli occhi.

"Che problemi hai? Dove diavolo sei?" Sussurrai, guardandomi attorno circospetta.

"Sono qui!" Mormorò e poi sentii una mano toccarmi la spalla.

E se fosse uno della 'polizia'? O peggio ancora, se fosse un manico? Forse avrei dovuto prendere le lezioni sull'autodifesa che mi aveva consigliato mamma.

"Sappi che gioco a football, chiunque tu sia."

Sentii una risata riempirmi le orecchie.
"Tranquilla, sono un fuggitivo anche io."

Dalla voce si capiva che si trattava di un ragazzo, ma non riuscii a intuire altro. Meglio così.

"Uhm, d'accordo." Blaterai. "Quindi che si fa? Io sono qui per caso e sinceramente non so quale sia lo scopo di questo gioco."

"Non devi farti beccare da quelli con le auto." Spiegò.

Portai indietro la testa e roteai gli occhi al cielo.

"E fin qui ci ero arrivata." Sbuffai. "Ce l'ha una fine questa stupida messa in scena?"

"Oh si! Bisogna arrivare al traguardo, che si trova nella zona ovest, dietro il distributore abbandonato, e il primo che arriva vince,ma solitamente questo accade alla polizia e nessuno supera il nastro che concede la gloria."
Rispose con un filo tragico.

"Interessante." Affermai.

"E perché vincono sempre loro?"

"Sean Arscott è troppo forte. Capisce le mosse dei ragazzi prima che le facciano e finisce per fare strage di fuggitivi. Non c'è nessuno che riesca a scappare dal suo occhio attento."

A quelle parole spalancai la bocca.

"Hai detto Sean Arscott?"

"Si. Proprio lui, lo conosci?" Domandò, con tono perplesso ma curioso.

"Io? No, certo che no, figuriamoci." Ridacchiai isterica.

Non era possibile che lo beccassi ovunque.
Mi ritrovavo in un dannato giochetto, che sembrava la simulazione reale dei videogiochi e per lo più, dovevo scappare dallo stronzo.
Che avevo fatto di male per meritarmi tutto ciò?

"Quindi entriamo?" Domandai, dubbiosa.

"Io direi di sì, ho troppa paura che mi becchino. Anche se sarebbe meglio se cominciassimo ad incamminarci verso il distributore, visto che siamo dalla parte totalmente opposta."

Sobbalzai. "Parte opposta?"

"Ma allora che ci facciamo qui impalati, diamoci una mossa e andiamo verso ovest." Quasi gridai, pentendomene immediatamente.

Mi tappai la bocca con una mano e grazie alla luce dei lampioni, nonostante fosse misera, riuscii a vedere dove mettere i piedi.

"È la prima volta che partecipi? Non mi sembra di averti vista altre volte." Chiese il ragazzo, mentre io gli stavo dietro.

"Si." Borbottai. "Mi hanno costretta a venire."

"La mia migliore amica doveva vedersi con un certo Cole."

Finalmente eravamo in strada e riuscivamo a vedere qualcosa, anche se dovevamo stare molto attenti a dove andavamo, oppure avremmo rischiato di farci molto male.

Stavamo attaccati ad un muro di un edificio, e ci paralizzammo quando sentimmo i freni di una macchina.

"Shh! Silenzio, sono qui."

"Grazie, non me n'ero accorata." Sussurrai ironica, scuotendo la testa; poi, mi decisi a chiudere la bocca.

Eravamo in un vicolo stretto, spiaccicati alla parete e riuscimmo a scorgere l'auto nera passare davanti a noi.

Tirai un sospiro di sollievo e mi staccai dal muro, quando ad un tratto la macchina fece retromarcia e un urlo mi arrivò dritto in faccia.

"Ne ho visto uno! Presto scendete, dobbiamo prenderlo!"

Il panico prese possesso di me e vidi il ragazzo al mio fianco cominciare a imprecare sotto voce.

Probabilmente avevano visto lui, dal momento che era più esposto alla luce. Mi guardai attorno e notai che non c'erano altre vie d'uscita, se non quella di farmi catturare.

Pensai in fretta mentre l'adrenalina mi scorreva nelle vene alla velocità della luce.

"Senti amico, mi dispiace ma devo fare il culo ad uno stronzo." Blaterai, e poi, da egoista, spinsi con tutta la forza il ragazzo fuori dal vicolo.

Le persone nella macchina erano tre, ma due stavano ancora scendendo, perciò ne approfittai per correre il più veloce possibile nella direzione opposta a loro.

Delle grida mi maledissero e mi sfuggì una risata liberatoria.
Battevo i piedi sull'asfalto, tanto che giurerei che tra poco potessero fondersi le suole delle scarpe.

Qualcuno mi inseguiva, così aumentai la velocità fino a non sentirmi più le gambe, andavano da sole e io non ne avevo quasi più il controllo.

Da una parte mi sentivo in colpa per il tizio che avevo fatto beccare, ma dall'altra mi sentivo così libera e contenta. Povero ragazzo, suppongo che se mai dovesse rivedermi mi strozzerebbe.

Frenando appena svoltai l'angolo e strisciai la mano su un muretto di cemento, sentii un bruciore atroce, ma lasciai perdere e continuai la mia corsa.

Arrivai in uno spazio deserto. Possibile che mi cacciavo sempre nei posti peggiori?
Mi fermai e sollevai le punte dei piedi per poter vedere più lontano. Anche se migliorava ben poco.

Sgranai gli occhi e un sorriso sornione prese spazio sul mio viso quando la mia vista fu occupata da una grande insegna luminosa.

Ero vicina alla fine.

Voltai la testa da tutte le parti.

"No, cazzo, no..." piagnucolai, quando mi resi conto di dov'ero.

Un fottuto vicolo cieco.

L'unica via di fuga era quella da cui ero entrata, ma ero sicura che mi avessero seguito e che presto mi avrebbero trovata, perciò l'unica soluzione era il cancello alto qualche metro.

Dopo il cancello di ferro c'era una strada completamente dritta che portava precisamente all'arrivo, ma senza uno slancio e qualcos'altro non sarei mai riuscita a scavalcarlo.

Sul muro di fianco al cancello c'era un bidone arrugginito, che cadeva a pezzi, forse era l'unico modo con cui avrei potuto oltrepassare il cancello, anche se probabilmente rischierei di cadere come una pera.

Mi diressi verso il bidone e lo trascinai il più rapidamente possibile verso il cancello, lo misi ben sotto e tastai che non fosse troppo diroccato.

Presi un respiro profondo e chiusi gli occhi, beadomi di quel silenzio spettrale che mi circondava, ma quel silenzio fu interrotto da quella voce che ormai conoscevo troppo bene.

"Sei in trappola, kicker..."

Sbiancai in volto e mi paralizzai.

Merda.

Fottuto pezzo di stronzo.

"Sti cazzi." Brontolai tra me e me, con il cuore che mi esplodeva nel petto.

"Sai, Arscott..." cominciai dopo due secondi di silenzio. "Stavo pensando ad una cosa..."

Nonostante vedevo solo metà del suo viso, potevo immaginare il suo ghigno stampato, come un marchio di fabbrica e la cosa, fece sorridere anche me.

"A cosa, piccola Lewis?"

Mi morsi il labbro, era da un po' che non mi chiamava così.

Arretrai lentamente di qualche passo, fino a toccare con la schiena il cancello di ferro.
Con una mano stringevo la rete e con l'altra mi aggrappai all'orlo del bidone così da poter fare leva e riuscire meglio a saltare.

"A quanto è bello vederti perdere."

E così dicendo, mi slanciai sotto lo sguardo indagatore di Sean, atterrando sul bidone con entrambi i piedi.
Riuscii a mettere le mani sulle sbarre di ferro che delimitavano il cancello e mi diedi un'ultima spinta, fino ad atterrare con un balzo sulla strada dall'altra parte.

"Cazzo!" Ruggì la voce di Sean.

Mi voltai e vidi che prese qualcosa dalla sua tasca, per poi portarselo alla bocca.

"Cole! Sbrigati, vai all'uscita ovest, io ti raggiungo." Urlò, con voce roca.

Nel frattempo mi accorsi che il bidone si era spezzato e che ormai non ce n'era più traccia.
Mollai mentalmente un urlo di vittoria e aspettai che Sean arrivasse al cancello.

Provò inutilmente a scavalcarlo, ma non ci riuscì, logicamente. Era troppo alto anche per lui e io avevo spaccato l'unica via di salvezza.

"Un metro e novanta per il cazzo!" Gridai, scoppiando a ridere.

"Kicker non sfidarmi..." Parlò piano, profondamente, con la mascella serrata e gli occhi illuminati dalla luna. Era una visione celestiale, dovevo ammetterlo, ma non potevo permettermi di perdere di vista il mio obbiettivo: la vittoria.

"Oh invece lo faccio." Cantilenai.

"E la sai una cosa? Ho anche vinto, di nuovo." Puntualizzai e lo fissai con un sorriso malizioso.

Gli diedi le spalle e cominciai a correre verso il traguardo.

"Mangia la mia polvere Arscott!"

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Eccomi tornata!!! Spero che il capitolo vi sia piaciuto, a me piace moltissimo ed è anche più lungo del solito.
Commentate!!!

Un bacio 💋

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