My Rebel Heart

De xCliffocornx

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Dopo aver infranto le regole per l'ennesima volta, Abigail Matthwens è costretta ad iscriversi alla NYHS, una... Mai multe

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De xCliffocornx

<Come scusa?> mi alzo dal tavolo di scatto.

Cosa significa tutto questo? È forse uno scherzo? Non è affatto divertente. Ma perché dovrebbe farmi uno scherzo di questo genere Cameron? Non avrebbe senso.

<Chiedo scusa a tutti, ma devo andare.> annuncia Cameron prendendo la giacca.

Mia madre ha sul volto dipinta un'espressione preoccupata, ma decide di non indagare, cogede Cameron con un saluto e gli dice che le ha fatto piacere pranzare con lui anche se per poco.

<Cam aspetta, vengo con te.> lo raggiungo alla porta.

Lui, però, mi blocca quasi subito <No.> mi fissa e credo cerchi le parole più giuste per non sembrare troppo duro <È giusto che tu rimanga qui con la tua famiglia, non la vedi da tanto e le cose sembrano funzionare per davvero stavolta. Non voglio turbarti il giorno di Natale.>

<Cam, ma si tratta di un mio amico e inoltre non posso lasciarti andare lì da solo.>

<Andrà bene, Abby.> mi rassicura lasciandomi un bacio sulla fronte e poi si allontana.

Perché la mia vita deve essere sempre così complicata? Perché Matt è scomparso? Poi mi rendo conto di un dettaglio. La prima volta che si erano perse le tracce di Matt, a Cameron non importò molto, ma anzi era tranquillissimo. Cos'è cambiato dall'ultima volta? Forse l'aver finalmente denunciato ha migliorato davvero la situazione tra Cameron e Matt?
Eppure ho ancora la testa frastornata. Credevo che davvero oggi sarebbe potuta andare diversamente e godermi per la prima volta un pranzo di famiglia autentico, ma a quanto pare non è così.

<Abigail Matthwens.>

Mi giro, notando la figura di mia madre venire nella mia direzione con un pacco in mano. Sono stata così impegnata ultimamente che, pensandoci, non ho nemmeno portato un regalo alla mia famiglia.

<Cos'è?> chiedo.

<Aprilo.> mi sorride.

La carta regalo è rossa, con qualche stellina brillante sparsa qua e là. Le dimensioni sono molto ridotte e al contatto il regalo sembra liscio. Scarto la carta impaziente e mi ritrovo fra le mani una decina di foto. Cosa molto particolare, però, è che in ognuna di queste foto c'è la stessa ragazza bionda.

<Quella sono io quando avevo la tua età.>

Wow. Mia madre mi ha davvero regalato delle sue foto da ragazza? Non che ci sia qualcosa di sbagliato, ma non è forse un tantino egocentrico da parte sua?

<Sai perché te le ho date?>

Scuoto la testa rigirandomele ancora fra le dita. Non capisco dove voglia arrivare.

<Abigail, sono sempre stata molto dura con te. Ho sempre voluto che crescessi in un determinato modo, magari con delle regole precise. La verità è che avevo solamente paura.>

La scruto attentamente.

<Guarda la prima foto.> mi dice ad un tratto.

La foto mostra mia madre con un estintore in mano. Sembrerebbe stesse giocando ai vigili del fuoco, ma credo fosse troppo grande per fare determinati giochetti.

<Quella ero io poco prima che mi infiltrassi nella stanza di una cheerleader della scuola e le rovinassi il vestito per il prom.>

<Tu cosa?> quasi sobbalzo.

<Sono stata espulsa per quel gesto stupido.>

<Eh?>

Incredibile come mia madre stia riuscendo a togliermi le parole di bocca, ci riesce veramente poche volte.

<Non ho mai potuto finire il mio ultimo anno di superiori.> fa una pausa e poi continua <Vedi Abigail, il mio starti sempre con il fiato sul collo era solamente dovuto alla paura che commettessi i miei stessi errori. Non ho mai voluto che non ti divertissi o che non facessi le tue esperienze, temevo soltanto che mettessi il piacere prima del dovere, così come ho fatto io tempo fa.>

<Ho sempre pensato che tu mi volessi diversa da come sono. Sai quanto fosse brutto sentire le madri delle mie amiche lodarle, mentre tu a casa eri sempre pronta a giudicarmi?>

<Mi dispiace Ab, non volevo farti sentire sbagliata, ho sbagliato e riconosco i miei errori. Ma ora guardati.> mi prende per mano e mi porta in bagno, di fronte allo specchio <L'ultima volta ricordi cos'hai combinato qui? Hai allagato il bagno e hai scritto "I love you, mum" con il rossetto su questo specchio.>

Ridacchio al solo pensiero. Ero così determinata dal non voler iscrivermi alla New York High School che ero disposta a tutto, anche se questo significava andare contro mia madre a tutti i costi.

<Se non fossi stata così decisa, tu non saresti mai andata in quella scuola e non avresti mai conosciuto tutte quelle persone. A partire proprio dal tuo ragazzo.>

Rifletto per un secondo. Se non fossi andata alla NYHS cosa ne sarebbe stato della mia vita? Non avrei mai incontrato persone come Maia o Nash, o come Jack, Taylor e Nate. Non avrei mai incontrato nemmeno Cameron e la sua doppia persona. Victoria anche, nel suo piccolo, ha contribuito nella mia esperienza. Ho imparato così tante cose in quella scuola, e non si tratta di cultura generale, ma piccole nozioni di vita quotidiana. Ho imparato che non bisogna giudicare mai un libro dalla copertina, che a volte l'abitudine viene scambiata per amore, che dietro a delle maschere ci sono delle vere e proprie storie. Ma cosa più importante, ho imparato che senza la presenza di una persona accanto, molte cose sono più difficili da affrontare. Mi rendo conto che in tutti quei mesi passati lì, io potevo sempre contare su una persona: Cameron.
Prima di partire sapevo che nella vita avrei potuto contare solo su me stessa, che sarei potuta riuscire a fare qualsiasi cosa con le mie sole forze ed è vero. Possiamo davvero affrontare la vita senza l'aiuto delle persone, ma con qualcuno accanto è più semplice e piacevole. Chi l'avrebbe mai detto che la sola felpa di Cameron mi avrebbe tranquillizzata quando tutto sembrava andare a pezzi? O che le numerose chiacchiere di Maia mi avrebbero distratta anche per pochi soli secondi a non farmi pensare a quello che mi stava accadendo? La verità è che tutto combacia. Nulla è lasciato al caso. Se io non fossi andata in quella maledetta scuola, ora non sarei ciò che sono diventata e cioè una ragazza consapevole di quello che è e che non se ne vergogna.

<Grazie mamma.> affermo fissando il mio riflesso nello specchio.

Mia madre sorride e mi stringe in un abbraccio. L'unico e vero che ricordo che abbiamo mai avuto.

****
<Ti ricordi quella volta in cui per aiutare Charlotte a copiare, ti sei alzata nel bel mezzo della classe e hai cominciato a cantare la "Canzone delle ossa" di Hannah Montana? Il prof andò su tutte le furie.>

Sono in camera con Austin e Char e stiamo provando a trascorrere un po' di tempo insieme. Sono passati solo quattro mesi da quando me ne sono andata, ma sembra lontanissimo il ricordo di noi tre insieme seduti sul letto a ridere e scherzare.

<Sono riuscita a prendere una B+ grazie a te.> ridacchia Char.

La situazione tra me e la mia migliore amica sta migliorando o almeno non abbiamo ancora affrontato l'argomento Cameron, ma credo che tutto si risolverà e se ignorare quello che è successo in passato può aiutarci allora ben venga.

<Ho chiuso definitivamente con Dove.> annuncia Austin di punto in bianco.

Dove è stato il suo primo e unico amore e sentirmi dire queste parole mi riempie il cuore di gioia. Non riusciva a capacitarsi che si fossero lasciati.

<Ho capito che non vale la pena correre dietro le persone e io per lei ho perso troppo tempo. Inseguirla senza ottenere risultati a cosa mi è servito? Mi sono soltanto perso. Ho messo la dignità sotto i piedi per lei. Ho creduto davvero tanto in un suo ritorno, ma lei sta con un altro e quindi che senso ha continuare a sperare in qualcosa che non esiste più?>

Sono davvero fiera nel sentire queste parole.
A volte non ci si capacita della fine di una relazione veramente importante e fin quando non ti spingi al limite non puoi capire quando hai toccato veramente il fondo.
È capitato anche a me. Non ho mai dato soddisfazione a James di mostrargli quanto stessi male, ma io in primis , come Austin, ho sofferto. Arriverà quel momento in cui ci guarderemo indietro e penseremo a quanto sia stato ridicolo perdere anche solo un secondo della nostra vita ad ascoltare canzoni tristi soltanto per deprimerci ancora di più. C'è stato un periodo in cui il mio appetito era anche diminuito e mi accusavo per come fossero finite le cose. La verità, però, è una. Se qualcuno ci lascia senza darci reali motivazioni, la colpa non è nostra. Dobbiamo smetterla di accusarci per com'è finita, se una persona vuole restare, resta. Sentirsi sbagliati o provare a giustificare come ci hanno trattati è la cosa peggiore che una persona possa fare e mai dovrebbe accadere. Perché se una persona ha tenuto davvero a noi, neanche per una frazione di secondo ci farà sentire sbagliati.

<Sono fiera di te, Austin.> lo abbraccio e lo stringo forte.

****
Quando mi sveglio, capisco che è tardi, ma sorrido perché stavolta a farmi alzare dal letto non è stata la sveglia per gli allenamenti del club sportivo. È in questo preciso instate che capisco che le vacanze sono davvero iniziate.

Mi alzo dal letto e ancora con gli occhi socchiusi cerco una vestaglia, perché in casa si muore di freddo. Mia madre è quel tipo di persona che anche se fuori c'è l'apocalisse, deve tenere le finestre aperte perché la sua adorata casa deve "prendere aria".

Mentre sembro essere diventata Dora l'espolatrice alla ricerca di qualcosa che possa riscaldarmi, finalmente trovo ciò che stavo cercando. Mi avvicino per prenderla, ma il mio mignolo urta violentemente contro lo spigolo della scrivania ai lati. Trattengo il respiro dal dolore e chiudo gli occhi perché non voglio gridare e spaventare il vicinato. Mi chiedo perché, debba fare così male ogni volta.
Mi appoggio alla maniglia della porta e per sbaglio la apro, perdendo quasi l'equilibrio. Fortunatamente riesco ad atterrare con il piede ancora vivo nel corridoio.

<Sei sicura di volerlo fare, tesoro?>

È la voce di mio padre. Mi chiedo a cosa si riferisca.
Trascino il mio corpo, o per meglio dire il mio piede indolentizito, verso le scale in modo tale da avere una visuale e un udito migliore verso la cucina.

<Credo che sia stato abbastanza, non voglio sentirmi in colpa sapendo che nostra figlia è lontana da noi in una scuola troppo severa per lei.>

Sussulto quando sento la parola "scuola". Stanno parlando della NYHS, ma in modo alquanto strano. Drizzo ancora di più le orecchie, così da captare meglio il filo del discorso.

<Non fraintendermi, anche a me farebbe piacere se ritornasse a casa, ma anche prima era lontana da noi in una scuola severa e tu ne eri consapevole. Perché ora cominci ad avere i rimorsi?> chiede mio padre.

Non posso crederci. Vogliono davvero farmi tornare a casa lontana da quel mondo che non mi appartiene?
La gioia pervade il mio corpo, ma è una sensazione momentanea perché dopo pochi attimi mi sento improvvisamente triste. Perché mi sta capitando questo? È una cosa che ho sempre voluto e sperato ogni singolo giorno passato in quella scuola. Ma allora perché non riesco ad essere felice? È sempre stato ciò che volevo dall'inizio.

<Perché è cambiata e io anche.> fa un sospiro <Ho già chiamato la Preside White, deve solo prendere la roba e salutare i suoi amici e potrà finalmente tornare a casa.>

Non posso crederci. Sono davvero pronta a salutare la caotica New York e tornare qui?

Mentre milioni di pensieri si fanno spazio nella mia testa, la mia tasca vibra, segno di un nuovo messaggio. Ancora confusa per la conversazione ascoltata, leggo il nome su display: Cameron. Apro, quindi, il pannello delle notifiche.

"Matt sta bene. È stato ritrovato mentre andava da Cole, a quanto pare voleva dirgli che non aveva più paura di lui. La polizia è arrivata in tempo, aveva una pistola in mano. I fratelli Sprouse sono stati arrestati."

Il telefono vibra di nuovo.

"Finalmente sta girando tutto dalla mia parte, sono davvero felice."

Sotto un altro messaggio.

"Tutto questo anche grazie a te, sono il ragazzo più fortunato del mondo ad averti nella mia vita.
Passeremo Capodanno insieme, mi farò perdonare per essermene andato così bruscamente ieri senza troppe spiegazioni."

Mi si stringe un nodo in gola. E ora come farò a dirgli che dovrò tornare a Miami e che dovrò dire addio alla New York High School?

SPAZIO AUTRICE
Vi ricordo che questi sono gli ultimissimi capitoli.
Conto di non superare i 60 capitoli in totale.

Have a nice day💕

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