Castigo e seduzione

بواسطة giada_shade

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Ci troviamo a Londra. Qui ci vive una ragazza dalle caratteristiche particolari di nome Lily. Lei è una raga... المزيد

1-verità
2-arrivo
3- mancanze
capitolo 4
capitolo-5
capitolo-6
capitolo-7
capitolo-8
capitolo-9
capitolo-10
capitolo-11
capitolo-12
capitolo-13
capitolo-14
capitolo-15
capitolo-16
capitolo-17
BUON 2017
capitolo-18
capitolo-19
capitolo-20
capitolo-21
capitolo-22
Avviso
capitolo-23
capitolo-24
capitolo-25
capitolo-26
capitolo-27
capitolo-28
capitolo-29
consiglio..
consiglio 2
Capitolo-30
capitolo-31
CRISI
Capitolo-32
Capitolo-34
➖AVVISO➖
Capitolo-35
Capitolo-36
Capitolo-37
Capitolo-38
Domanda
CAPITOLO-39

Capitolo-33

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بواسطة giada_shade

Damon 

Esco dal bagno e di Sasha non c'è più traccia, per fortuna; ma l'odore di quello che abbiamo appena fatto è ancora impregnato nella stanza tanto che mi fa storcere il naso, così mi avvicino alla finestra e la apro per cambiare aria.

Prendo le chiavi della macchina e parto per una meta che fino a qualche anno fa era anche casa mia, una meta di cui anche quando percorro la strada mi viene la nausea al solo pensiero di chi ci abita ancora. Ma ho bisogno di risposte e l'unica persona in grado di darmele è quello che si fa chiamare papà. Quella persona che al posto di darmi presenza e affetto mi ha solo dato oggetti di valore e ricatti per avere i suoi soldi. 

Per questo ho iniziato a fare gli incontri, per riuscire a mantenermi benissimo da solo, per riuscire ad essere libero da un uomo che voleva tutto, tranne che il mio bene. Provo solo rabbia nei suoi confronti, tanta rabbia; mi ha preso una casa per i miei diciotto anni solo per farmi stare fuori dai coglioni dalla sua vita, mi ha preso una macchina che è ancora in garage, mai usata e mai la userò. Questa me la sono pagata io. Ci ho messo un anno per mettere via tutti i soldi, ma l'ho fatto per dimostrargli che dei suoi soldi non me nè faccio nulla. 

Arrivato davanti al cancello lo apro con il telecomando che mi aveva dato tempo fa, o forse che gli fregai, non che mi importi più di tanto.

Scesi e suonai il campanello, mi sentivo lo stomaco in subbuglio, forse per le troppe domande o semplicemente per la faccia di cazzo che sapevo che mi avrebbe aperto da li a poco.

Mi apri la porta ed era in accappatoio blu scuro e i capelli bagnati. 

<ciao figliolo>

<ciao..>

<come mai da queste parti? ti sei perso per caso?> disse ridendo 

<mi vuoi far entrare o stiamo tutto il giorno qui?>  gli dissi in modo duro, non avevo voglia delle sue prese per il culo.

Si sposto dalla porta e mi fece cenno di entrare. <arrivo subito>, mi disse prima di andare su per le scale. Questa casa anche dopo anni non è cambiata di una virgola, era fredda e vuota prima e così lo è tutt'ora. Dopo ben dieci minuti sento i suoi passi scendere le scale.

<sono andato a vestirmi, ora puoi dirmi perché sei qui? hai bisogno dei miei soldi?>

<non ho bisogno dei tuoi fottutissimi soldi, vedi come sei? pensi che tutto giri intorno hai tuoi soldi, tienili i tuoi soldi sai che me né frega; ma cosa posso pretendere da una persona come te? non ti sei preoccupato per me in ventun'anni> 

<ti ho sempre dato tutto quello che volevi, non ti ho mai fatto mancare nulla>

<affetto, amore, carezze.. ecco cosa mi hai fatto mancare>

<io..>

<no, non dire nulla. io non voglio le tue false scuse o le tue menzogne, voglio solo delle risposte, le pretendo e me le merito>

<risposte? e su cosa vuoi delle risposte?>

si alza e va verso il carrellino dei superalcolici, si versa del whisky e lo beve tutto d'un fiato, se nè versa un'altro bicchiere e con la sua camminata sicura, che a tutti intimorirebbe ma a me non provoca più nessun effetto si siede difronte a me.

<sulla mamma>

<NO> mi alzai di scatto e mi avvicinai a lui, gli puntai un dito contro e con tutta la rabbia che ho gli urlo contro <TU MI DEVI DELLE RISPOSTE> 

<io non ti devo nulla Damon, sono cose passate, tua madre non c'è più, devi fartene una ragione>

<E mia sorella?>   

<tu..tu com..> strabuzzo gli occhi e capii che la storia era vera, io avevo una sorella 

<lo so, ti basti sapere questo. Ora voglio sapere dov'è? come si chiama? io voglio sapere tutto>

<io non lo so Damon. Se sai di tua sorella allora saprai anche che tua madre se la portò via con se> 

<si e guarda caso so anche di quando la picchiavi, di quando tornavi a casa ubriaco e con donne diverse. Una persona come te no si merita nulla>

<vuoi sapere la verità è Damon? sei sicuro di riuscire a sopportare quello che ti sto per dire? di sopportare quello che io per anni mi sono tenuto dentro crescendoti come meglio potevo?> si alzo e me lo trovai di fronte a poche spanne da me, con uno sguardo furioso.

<Si, lo voglio sapere>

<siediti allora, perché sarà lunga> mi sedetti e cosi fece anche lui, prese un respiro e inizio a raccontarmi.

<amavo tua madre, l'amavo più di me stesso, era una donna bellissima, di una intelligenza spettacolare oltre ad avere un buon senso dell'umorismo. Quando sei nato tu lei stava sempre con te, non mi raccontava più nulla della sua giornata, ho provato tantissime volte a fare un dialogo con lei, ma era inutile non mi ascolta, come se non fosse realmente qui con me.
Una notte preso dalla rabbia frugai in tutti i cassetti non so esattamente quello che stavo facendo, ma lo feci. Trovai delle lettere, le presi in mano ed erano tantissime, le lessi una dopo l'altra>

<cosa c'era scritto in quelle lettere?>

<erano minacce Damon, minacciavano me, lei e te. Per di più volevano rapire te così da far soffrire noi. Tua madre non mi disse mai nulla per paura che se lo avessi scoperto avrei fatto di tutto pur di cambiare città, stato e forse anche nazione. Ma lei no, lei era una che restava, che avrebbe combattuto con le unghie pur di salvarti, così iniziai a capire il starti sempre vicina e farti sorvegliare ventiquattro ore su ventiquattro. Quando gli dissi che avevo trovato e letto le lettere iniziammo a parlare, stavamo tornando come prima ma la cosa non durò molto. Iniziammo a litigare perché non sopportavo di non poter far nulla per proteggervi cosi iniziai a bere per dimenticare e iniziai a portarmi a casa donne solo per il gusto di fargli capire che era colpa sua se eravamo in quella situazione>

<non potevi stargli vicino e basta? senza fare cagate?>

<non pretendo tu capisca, so di aver sbagliato; Ma non è finita qua. Vedi Damon, noi uomini non siamo forti quanto le donne, noi ci facciamo vedere grossi e potenti, ma poi nelle situazioni più difficili sono le donne le vere colonne portanti, sono loro che reggono tutto il peso e senza neanche chiedere il nostro aiuto e noi ci sentiamo ancora più impotenti. Perché alla fine capiamo che loro senza di noi affronterebbero mari e monti, ma noi senza di loro anche in un piccolo ruscello ci troveremmo in difficoltà. E così mi sentii io, impotente. L'unica cosa che sapevo fare era bere; come se quello mi avrebbe davvero aiutato, ma non fù così, il giorno dopo avevo solo peggiorato di più la situazione. Tua madre resistette due anni così, poi un giorno tornò a casa e mi chiese il divorzio, io firmai più per lei che per me; E solo dopo aver firmato mi disse di essere incinta, io ero furioso con lei, non poteva lasciarmi da solo, così gli dissi che mi sarei tenuto te, pensavo che così sarebbe rimasta con me, ma non fù così, disse a Rose di prendersi cura di te giorno e notte. Io non riuscivo a toccarti, guardarti o starti vicino ero praticamente sempre fuori casa e rientravo la sera tardi>

<sei un fottuto egoista, mi hai voluto tenere per te solo per avere lei, non perché mi amavi davvero. Ha fatto bene lasciarti, non ti meritavi di stare con lei, tu non meritavi il suo amore e io NON SARO' MAI COME TE> gli urlai contro

<lo so, nè sono consapevole>

<che fine ha fatto adesso?> 

<E' morta Demon> mi sentii il cuore in gola e un vuoto nel petto, l'unica persona che mi voleva, la persona che per anni ho sempre pensato mi avesse abbandonato è mo... morta. 

<come.. come è successo?>

<l'hanno trovata, non so come. Dopo un anno che se n'era andata mi arrivò una chiamata da uno sconosciuto dicendomi che mia moglie e mia figlia di tre mesi erano morte in un incidente stradale, dissero che non era colpa di nessuno, sembrava un problema della macchina. Ho fatto investigare per anni e so che non è vero quello che hanno detto, qualcuno gli ha tagliato i freni e hanno fatto sparire i corpi. Non l'ho neanche potuta seppellire>

Non sapevo cosa dire, cosa pensare. Era tutto così innaturale. Ho perso tutte le donne della mia vita, le uniche che davvero avrei voluto al mio fianco.

Mi alzai e me nè andai, senza dire nulla. In ogni caso non lo perdonerò mai, se solo gli fosse stato vicino ora sarebbero vive, invece per colpa del suo egoismo sono morte.. morte. 

<mi dispiace..> sentii dire, lo guardai e me nè andai. A volte le risposte fanno più male delle domande. Ma avevo bisogno di sapere la verità, almeno ora so perché non mi è mai venuta a prendere.

***

Il terzo anno di università ormai è alle porte, mi mancano gli ultimi due esami da passare e ho finito. Una università che feci solo per avere un'approvazione da mio padre, invece niente. Più mi diceva che io non c'è l'avrei mai fatta e più cercavo di prendere voti alti, solo per fargli capire che se volevo potevo fare tutto. Quando finii la scuola superiore mi disse che se avessi frequentato l'università di scienze umane avrei potuto in un futuro lavorare nella sua azienda. Ma ora quello che voglio fare è finire sta maledetta scuola per poi viaggiare e guadagnami i miei soldi come meglio credo.

Presi la macchina e andai a vedere una casetta che si trovava in un paesino piccolissimo. Mi fermai e vidi una signora sulla cinquantina un po traccagnotta che aspettava qualcuno e quel qualcuno penso di essere proprio io.

Scesi e la raggiunsi < buonasera> gli dissi e lei mi guardò con un sorriso che incorniciavano il suo viso bello pieno <buonasera a te giovanotto>

<mi chiami pure Damon> 

<Amelia> mi strinse la mano e poco dopo inizio a frugare nella sua enorme borsa.

<prego mi segua> entrammo < davanti a te puoi vedere il salotto, queste due finestre molto grandi le permetteranno di avere sempre molta luminosità, poi se andiamo alla mia destra ci traviamo una cucina moderna, molto spaziosa e anche essa sempre molto luminosa per via della porta finestra che come vedrà porta ad un piccola veranda>

<si molto carina, anche se non sono uno che cucina chissà cosa, ma mi piace>

<e deve vedere il resto caro, seguimi> usciamo dalla cucina e ci inoltriamo in un piccolo corridoio, la prima porta è alla mi a sinistra

<qui troviamo una camera da letto matrimoniale, sempre moderna>

<troppo gialla per i miei gusti, ma un po di colore e sarà perfetta> usciti dalla camera quasi difronte a noi si trova un'altra porta

<il bagno molto grande, se poi non vuole o la doccia o la vasca può sempre provvedere> un lavandino molto grande con sotto un mobiletto color nocciola con sfumature marrone e un mobile davanti a esso del medesimo colore, una vasca a triangolo con i lati smussati in fondo a destra, mentre davanti una doccia a due posti; il pavimento a piastrelle blu notte mi piace tantissimo.

<E ora l'ultima stanza, è più piccola dell'altra ma sempre grande, qui ci può fare uno studio o la palestra o una camera per gli ospiti, poi può sempre valutare lei>

<molto bella anche questa; quanti mq è la casa? e il prezzo?>

<Allora la casa è 120mq e ilo prezzo mensile è di 450 sterline>

<La vorrei comprare se è possibile>

<emh, aspetti chiamo il proprietario>

mentre lei si allontano guardai meglio il salotto, un divano a elle era posto in mezzo alla stanza di un grigio scuro, la televisione appesa al muro era troppo piccola, ma porta la mia e il mobiletto ere di un grigio con sfumature nere, dietro al divano una piccola libreria di noce e murata, molto semplice come piace a me; mentre ero fra i miei pensieri venni interrotto dal ticchettio dei piccoli tacchi della signora.

<il  Signor Morrigan ha detto che costa 128.000 sterline> cazzo!! 

Non voglio usare i soldi di mio padre  e io non ho tutti quei soldi, per ora sono riuscito a mettermi via quasi 80.000 sterline; ma cosi tanti vuol dire fare ogni weekend degli incontri per almeno due mesi. Devo farlo.

<c'è la possibilità  di pagarla in due volte?> 

<certamente, in due rate significa pagare 64.000 sterline a rata, le sta bene?>

<si perfetto, quando devo pagare e come?>

<il Signor Morrigan oggi non è potuto venire ma le lascio il suo numero cosi potete parlarne voi due> 

<grazie mille> ci salutammo e andai a mangiare un panino al volo perché era troppo tardi per far cucinare a Rose.

Entrai nel bar e seduto al bancone si trovava il mio migliore amico, quasi fratello Andreas, mi incamminai verso di lui e gli diedi una spallata

<ehi stronzo non ti sei fatto più sentire eh> mi dice e ha perfettamente ragione, ma in questi mesi sono successe troppe cose, che la voglia di uscire e divertirmi mi era passata

<bro sono tornato, più carico che mai> 

<finalmente> disse <oh ragazzi Damon è tornato fra noi> urla nel bar, come se gli altri gli importasse qualcosa, ma mi fece ridere 

<cosa vuoi da bere?>

<una birra rossa e un panino con la salamella> 

<qui si che iniziamo a ragionare> mi portarono la birra e ne sorseggiai un po <sai tutti si sono chiesti che fine hai fatto>

<lo so, avevo un po di cazzi miei da sbrigare> gli sorrisi per rassicurarlo

<e come si chiama..> 

<NON NOMINARLA, non voglio sentire quel nome> gli dissi tutto d'un fiato.

Ecco che i ricordi di lei si iniziarono a presentare davanti ai miei occhi, come se non fosse mai andata via e si trovasse davanti a me, sbatto le palpebre come per capire se me lo sto immaginando o è frutto della mia immaginazione.  Chiudo i pugni e serro la mascella. Cazzo! come posso pretendere di dimenticarla se solo il pensiero di lei mi fa questo effetto? 

<scusa amico, non sapevo..> 

<tranquillo, non è colpa tua>

<se vuoi parlarne ci sono>

Ho bisogno di bere qualcosa di più forte. <barista dammi un whisky doppio>

Mi riepì il bicchiere e lo buttai giù tutto <un'altro>  così me ne verso ancora.

<non pensi di stare esagerando?> 

<perché? non mi sembra di esagerare>

<sei al decimo bicchiere Damon, ti porto a casa> decimo bicchiere e io vedo ancora lei, così fottutamene bella e impacciata <vieni>

Uscimmo dal bar e alzai il mio viso e mi sembrava di averla vista, sul marciapiede che camminava di fretta, con la coda alta e la sua borsa a tracolla, ma sicuramente sarà frutto della mia immaginazione e entrai in macchina con Andreas che guidava verso casa. Guardai nello specchietto e non vidi più nessuno, come immaginavo, lei non c'è.

CIAO LETTORI, FINALMENTE SONO RIUSCITA AD AGGIORNARE. VI VOLEVO INFORMARE CHE I CAPITOLI SARANNO PIU' LUNGHI CHE SIAMO QUASI ALLA FINE. POI VALUTERO' SE FARE UN SEQUEL OPPURE FINIRLA QUI E INIZIARNE UN'ALTRA. CIAO A TUTTI AL PROSSIMO CAPITOLO 😘😘

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