capitolo-26

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Ed ecco il giorno tanto aspettato dai bambini, con il loro sorriso innocente che non vedono l'ora che arrivi la mezzanotte per poter aprire i regali.
Eppure non per tutti è così, ci sono bambini che sono dovuti crescere troppo in fretta, la vita gli ha portato via un pezzo della loro speranza e non credono più nella magia di Natale.
Ero così anche io.
Non volevo più credere in nulla. Perché dovevo farlo? Se tanto esistesse la magia i miei genitori sarebbero ancora qui. E invece no! Sono sotto terra, dentro ad una bara di legno e anche con tutte le preghiere non usciranno da lì.
La vita la maggior parte delle volte è ingiusta, ti porta via e non ti rende nulla.
Si è portata via la mia famiglia.. i miei genitori e i miei nonni. Sono sola.
Sono abituata a stare sola, ma fa male! Fa male quando ti rendi conto che è la realtà e che non è un sogno e non ti puoi svegliare, fa male quando sai che non puoi contare su nessuno tranne che te stessa, fa molto male. Mi sento a pezzi, distrutta..
Alla fine lo so, né sono consapevole che Damon è un sogno.. so che mi sveglierò.. che quando aprirò gli occhi mi troverò sola, in un letto scaldato solo dal mio corpo.
Sono destinata a soffrire, solo che non voglio.. non riesco ad accettarlo!

Apro gli occhi.. e sono nel letto di Damon.. da sola!
Mi guardo in giro e di lui non c'è traccia. Magari è sceso di sotto a fare colazione, ma perché non mi ha svegliata? Perché non mi ha aspettata?
Scendo dal letto ed entro nel suo bagno. Mi specchio e vedo una me cambiata.. le occhiaie troppo marcate, il volto asciutto e bianca più del latte, una espressione di schifo si fa spazio sul mio viso.
Faccio pipì ed esco per dirigermi verso la mia stanza.
Prendo un asciugamano e l'intimo e mi dirigo verso il bagno, apro l'acqua calda e mi spoglio, entro e mi lascio cullare dall'acqua che sfiora il mio corpo, mi sciacquo i capelli ed esco.

Apro l'armadio e cerco qualcosa di comodo da mettermi, optno per una tuta grigia e un maglioncino bordeaux, calzettoni pesanti e sono pronta.
Scendo le scale con una lentezza inesorabile, non voglio vederlo, cioè non so esattamente cosa voglio. Non so cosa aspettarmi da lui. Ho paura che mi abbandoni. Che possa fare qualcosa che mi farà soffrire. Ma so anche che non posso continuare a fare così se no non vivrò più.

Entro in cucina e lo trovo sullo sgabello con una tazza fumante e il sorriso sulle labbra mentre parla con Rose.
«buongiorno a tutti» cerco di fare il miglior sorriso ed entro, mi siedo di fianco a lui e mi verso un bicchiere di succo
«buongiorno» dicono insieme
«ti informo che stasera saremo noi ad andare da mio padre perché non si sente bene e non riesce a fare un viaggio lungo» lo guardo con gli occhi che mi escono dalle orbite.. io a casa del padre di Damon?! Non so se posso farcela
«mh ok» l'uomo più crudele al mondo mi tocca vedere stasera, perfetto, la giornata sta andando di bene in meglio.
«ma io posso stare anche a casa»

«no Lily, non esiste, tu vieni e basta»

«ma io mi sento.. fuori posto ecco»

«lo so, ma tu sei con me e quindi vieni»

Sei con me??!! Cioè che sto insieme a lui come ragazza o come un oggetto?
Lily non pensare a cose brutte, stai calma andrà tutto bene, cosa potrebbe mai succedere "tipo che ti guarderanno tutti male e verrai giudicata tutta sera perché sanno che sei la sua schiavetta regalata dal padre" grazie coscienza sei d'aiuto

«come mi devo vestire?»

«brava così mi piaci. Metti qualcosa di rosso ma anche comodo»

«che ora dobbiamo andare?»

«alle tre partiamo che il viaggio è lungo.. ah e prendi su un cambio che dormiamo là»

«ma non possiamo venire a casa? Ti prego»

«Lily vediamo che tempo fa dai»

Cazzo.. ci mancava pure questa, fortuna che mi sono già lavata, salgo e scale e vado verso camera mia.

Castigo e seduzione Where stories live. Discover now