capitolo-5

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Saliamo le scale, molto belle di un legno massiccio, ogni persona che sale queste scale penso che si possa sentire il padrone di tutto il mondo per qualche minuto, giusto il tempo di andare su.

Facciamo tutto il corridoio e poi ci fermiamo davanti ad una porta, mi sembra che sia il bagno ma quando apre noto essere la sua camera, devo ancora memorizzare dove c'è cosa ma mi sa che ci vorrà più del dovuto perché è troppo grande questa casa.

Entriamo e lui si mette sul letto io né approfitto per studiare meglio questa stanza che come avevo già visto la prima volta entrata qui è meno decorata del resto della casa, a un armadio grande che occupa tutta la parete color grigio scuro, i muri bianchi, in letto molto grande in mezzo alla stanza, una scrivania anche essa molto grande e una poltroncina nera, dietro al letto c'è un grosso graffito, l'unica cosa un pochino colorata qui dentro, non mi stupirei se fosse anche l'unica e a questo pensiero mi viene un sorriso "a cosa pensi?" Lui come sempre se né accorge subito, "guardo la tua camera, è.. come posso dire.. vuota diciamo e l'unica cosa colorata è il graffito sul muro, ed è anche molto bello" mi sento avvampare per averli fatto un complimento ma è comunque quello che penso in fin dei conti, " si lo so, non mi piace avere troppe cose. Sul serio ti piace? L'ho fatto io", wow molto bravo a disegnare, ma non gli darò mai la soddisfazione di farli sapere che lo penso "mh si carino.." lui mi guarda storto e poi sorride.
Batte la mano sul letto per invitarmi a sedere, accetto e mi siedo aspetto che dica o faccia qualcosa perché non saprei cosa fare, mi sento come nella tana del lupo stare qui con lui, mi sento vulnerabile, ma questo lui non deve vederlo se no né approffiterebbe subito.
"Dimmi quello che pensi" è sempre così curioso sto ragazzo, io penso tante cose che quasi mi faccio paura da sola a volte, non so controllare i miei pensieri né faccio mille al minuto e non so esprimerli tutti, lo guardo "ma tu sei sempre così impiccione?" Mi tappo la bocca con le mani appena mi accorgo di averlo detto, lo guardo e scoppio a ridere vedendo la sua faccia, con una espressione corrucciata, mi butto sul letto ma in pochi secondi mi trovo lui sopra di me e mi fermo subito "mi prendi in giro eh, non si fa lo sai" non mi muovevo neanche di un millimetro, lo guardo è bellissimo quei suoi occhioni verdi, e sento una stana sensazione nello stomaco, cerco di non farci molto caso.

Inizia a farmi il solletico io inizio a ridere e a muovermi per sfuggire da lui ma avendolo sopra di me mi è impossibile "ti pregoo.. fermatii" sto per morire se non si ferma "io.. no daii.. muoio.. non respiro" lui si ferma subito e mi guarda "come stai?" Era sul serio preoccupato? Forse solo perché mi avrebbe avuto sulla coscienza e allora si stava preoccupando "ora meglio" lui mi fece un sorriso e mi spunto anche a me, mi contagiava vederlo felice " bene" si tolse da sopra di me, era diventato tutto d'un tratto freddo "vattene" cosa avevo fatto per farmi cacciare " ma..ma cosa ho fatto?" Lui si gira era furioso, mi guardò male si avvicinò a me e io restai ferma lì immobile, non volevo darli la soddisfazione di vedermi debole, "vattene sgualdrina" lo guardai da arrabbiata ma come si permetteva, sto idiota presuntuoso, lo odiavo sempre di più, mi sentivo le lacrime uscire, abbassai la testa, poi la rialzai "fottiti" gli urlai contro, lo oltrepassai e uscì dalla sua camera, sbattendo la porta.
Che idiota, un gradissimo idiota, io non lo capisco e non lo capirò mai.
Un minuto prima mi tratta bene e gioca con me e poi diventa freddo e mi insulta, è incoerente con quello che fa e quello che dice.

Come si permette a me sgualdrina, ma non mi conosce e non mi può giudicare.
Aaah che nervoso, andai infuriata nella mia stanza e iniziai a sistemarla per farla diventare più mia e più accogliente, almeno se sistemo non penso ai modi per ammazzarlo.

Quando finii di sistemare la stanza mi guardai intorno, ora la camera era molto accogliente, ero andata a chiedere a Rose se avevamo delle mensole e dei chiodi, fortunatamente aveva tutto il necessario, avevo spostato l'armadio a due ante vicino alla porta, spostai il letto in mezzo alla stanza e misi il puffo rosso davanti alla finestra.
Le mensole le misi nella parete apposta al letto e ci appoggiai sopra delle foto di me e mia nonna e una io da piccola con i miei genitori al mare.

Presi i vestiti dell'armadio e la biancheria e andai in bagno, mi spogliai lentamente, ero stanca e sudata, mi immersi nella vasca e mi lavai.
Mi stavo rilassando, poi il pensiero andò a mia nonna, chissà come sta e cosa starà facendo, vorrei tanto vederla.
I ricordi mi assalirono, mi scese una lacrima che raccolsi subito, non dovevo piangere, devo pensare che lei sta bene e anche se mi hanno rubato la mia vita e devo vivere con un presuntuoso, viziato, bello e dannato.
A questo pensiero di lui, uscì dalla vasca e mi vestì.
Misi una maglia maniche corte e dei pantaloni della tuta, feci una treccia e scesi giù.

Entrai in cucina, Rose stava cucinando e non mi aveva notata entrare, mi avvicinai e la salutai, "ciao Rose, posso darti una mano?", alzò lo sguardo verso di me con uno splendido sorriso "no signorina, sto scaldando le lasagne, si faccia trovare tra dieci minuti a tavola" io annuì e uscì dalla cucina.
Andai in sala mi buttai letteralmente sul divano e accesi la tv, trovai un programma di scherzi divertenti e iniziai a ridere molto forte, che non sentì neanche che qualcuno era entrato nella sala.
Guardai di fianco a me e c'era Damon che mi guardava "non pensavo che ti guardavi questi programmi" non ci giurai ma lo vidi sorridere, " infatti, ma ora che l'ho visto mi piace molto, è divertente vedere come cadono le persone, tranne per i bambini che potrebbero aiutarli quando si fanno male" io non so come facevano le mamme e i papà a fare video ai propri figli e non aiutarli quando cadono, mi sa che non anno molto senso di protezione.
"Si, hai ragione" oddioo cosa sentirono le mie orecchie, mi girai verso di lui con la bocca spalancata, lui ha detto che io ho ragione, me lo devo scrivere sul calendario "si, io ho sempre ragione" lui mi guardò e scoppio a ridere di gusto, lo guardai e incrociai le braccia da offesa "sai che quando ti offendi fai una faccia buffa?" Bene ora sono anche buffa, ci mancava solo questo "e dai non te la pendere sempre" seriamente a me sta dicendo che me la prendo sempre?!
"Sei tu quello sempre permaloso, ho trovato anche come chiamarti" mi guardò e sorride " sono curioso, come hai intenzione di chiamarmi? Stronzo? Antipatico? Voglio proprio sapere" lo guardai da dura più che potevo e mi misi in ginocchio sul divano "permaloso time, così ti chiamo d'ora in poi" lui fece una faccia così buffa che cercai di mordermi le labbra per non ridere ma non ci riuscì e iniziai a ridere forte, lui mi guardava e io non riuscivo a smettere mi stavano venendo i crampi alla pancia.
Quando mi stava per rispondere Rose entrò per avvisarci di metterci a tavola che la cena era pronta.




Ciao a tutti.
Fatemi sapere se la storia vi piace, come sempre accetto se mi fate notare i miei errori.
Al prossimo capitolo.
Giada

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