capitolo 4

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Mi svegliai, feci un lungo sbadiglio, non avevo dormito bene stanotte per questo mi sentivo ancora più stanca di quando sono andata a letto, mi alzai sentendo bussare e mi misi seduta "avanti" entrò una signora sulla sessantina di anni, bassa e paffuta, assomigliava a mia nonna così guardandola gli feci un sorriso come per invitarla a parlare.
"Buongiorno cara, spero hai dormito bene" mi fece un sorriso anche lei molto rassicurante, " si, diciamo che mi devo abituare al mio nuovo letto, posso aiutarti?" Mi guardava in modo così gentile che mi salì un senso di gioia per la prima volta in questa casa, anche se non ero qui da così tanto mi sentivo sempre fuori posto.
"Il signorino Damon la vuole giù in sala fra dieci minuti per fare colazione insieme, la lascio cambiare" stava per uscire quando la fermai " per favore dammi del tu, chiamami lily" mi fece un sorriso e con la testa annuì.

Entrai in bagno mi feci una coda mi lavai la faccia e i denti, entrai in stanza indossai dei leggings neri e una felpa rossa molto larga, restai con le calze ero molto più comoda in casa camminare scalza.

Corsi giù per le scale, arrivai giusto in tempo, entrai nel salone e lo vidi a capotavola che leggeva il giornale, non pensavo fosse il tipo da leggere il giornale di mattina presto, ma in fondo io di lui non so nulla, alzò lo sguardo su di me e mi fisso " vuoi stare ancora ferma li o ti muovi con quel culetto a venire qui?" Aveva alzato un sopracciglio come per aspettare una mia reazione, che non tardò ad arrivare, avanzai fino alla seggiola e mi ci misi seduta, c'erano tante pietanza, le uova, i croissant, marmellate, biscotti, latte, caffè, non avevo mai avuto così tanta scelta, la nonna mi faceva i biscotti in casa e andavano benissimo erano sempre i miei preferiti, quanto mi mancheranno, " ma tu stai sempre zitta? Non che mi dispiaccia eh" lo guardai storto, ma questo aveva sempre da rompere "cosa dovrei fare qui?" Volevo veramente saperlo, non so cosa dovrei aspettarmi, magari mi fa pulire, o cucinare o altro ero curiosa quanto impaurita, iniziai a versarmi del succo e presi dei biscotti, alzai il viso e lui mi stava guardando con uno sguardo che potrebbe gelare chiunque " tutto quello che voglio, te l'ho detto anche ieri, ma mi sa che non ascolti quando parlo" andò avanti a mangiare " tipo?" No so se volevo saperlo seriamente ora, mi metteva ancora più timore, " cosa non capisci del tutto quello che voglio?" Oddio ma anche? No vero? Dal suo sorriso da pervertito in faccia mi sa proprio di si anche per quello, ma io non voglio, io lo voglio fare con la persona che mi piace, con cui provo qualche sentimento, non con uno che mi ha comprato a cui devo fare la schiava.. anche se sta parola mi fa gelare il sangue, io una schiava fino a ieri mattina ero libera e oggi sono qui prigioniera in una casa lussuosa, con un ragazzo bello quanto viziato e presuntuoso, " non mi farò mai toccare in nessun modo da te" non mi ero neanche accorta di averlo detto sul serio, ma era quello che pensavo "vedremo, tu sei mia ora" lo guardai e puntai i miei occhi nei suoi "io non sono di nessuno" gli ringhiai contro, non mi ero neanche resa conto di essermi alzata e aver sbattuto le mani sul tavolo, ero arrabbiata, furiosa, questo idiota pensava veramente che io fossi sua ma si sbaglia di grosso non lo sarò mai e poi mai, mi girai e me né andai via, andai dalla governate che venne prima in camera mia e mi accorsi solo ora che non gli ho chiesto neanche il suo nome, appena la trovai in cucina gli feci un sorriso " Scusami ma sono stata una maleducata prima non ti ho chiesto il nome" lei si girò meglio verso di me mi sorrise " tranquilla, non c'è nessun problema, sei scossa per tutto quello che ti sta capitando mia cara, il mio nome è Rose" questa donna sarà il mio punto di riferimento qui dentro né sono certa, gli feci un sorriso e mi avvicinai " posso darti una mano a fare qualcosa?" Mi guardò, ci pensò un pochino sù " se vuoi sto facendo le lasagne" la guardai mi si illumirono gli occhi, io amo le lasagne " si dimmi quello che devo fare e lo faccio, io adoro le lasagne" mi allungo un grembiule "tieni, mettilo" gli sorrisi e lo indossai iniziando a fare tutto quello che mi disse lei.

Dopo tutta mattina passata a cucinare poi la aiutai a pulire la cucina, ora sto andando verso la camera per farmi una doccia, salgo le scale e sento chiamarmi "lily" mi girò piano "Damon" lui salì le scale e si mise a due scalini sotto di me e lui era sempre più alto come era possibile, " dove sei stata tutta mattina?" Solo adesso mi ero accorta di come fosse vestito, un paio di pantaloni della tuta neri e una maglia bianca maniche corte e vidi ogni suo muscolo fremere e contrarsi ad ogni suo movimento, alzai gli occhi e li puntai nei suoi, due pozzi verdi mi guardavano per aspettare una mia risposta " sono stata con Rose a cucinare le lasagne e pulire la cucina" vidi i suoi occhi spalancarsi e poi sorridere " bene allora oggi mangeremo quello che hai cucinato tu" pensandoci bene è vero ora ero preoccupata che magari non vengono buone "emh..si, non so come siano venute spero bene" fece un altro passo verso di me e io andai indietro e stavo per inciampare quando lui mi afferrò dal braccio e dalla vita e mi prese prima che io facessi una brutta caduta, "grazie, emh.. sono così imbranata" lo senti ridere, era un suono così bello sentire la sua risata rimbombare fra le mura, " ho notato sai, dai vieni con me" lo guardai e gli feci un piccolo sorriso essendo ancora incantata dal suono della sua risata, "va bene" in fondo volevo sapere dove voleva portarmi e cosa avremmo fatto.

Castigo e seduzione Where stories live. Discover now