capitolo-25

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Domani è il ventiquattro dicembre, nonché la vigilia di Natale.
Stamattina ho chiesto a Damon se potevo uscire a fare spesa con Rose e strano ma vero mi ha dato il consenso.
Siamo fuori casa dalle dieci di stamattina per compare tutto il necessario per il cenone di domani, che a quanto ho saputo verrà qui la sua famiglia, quindi anche l'uomo che mi ha comprata e sto molto in ansia per questo.

«Rose, io vorrei comprare un regalino a Damon»
La signora, ormai unica figura femminile con cui posso rapportarmi mi sorride e mi abbraccia.

«Ooh Lily, ci volevi proprio tu per cambiare il mio Damon, su forza andiamo che c'è da cercare il regalo»

"«Vamoss» urlo, felice più che mai

Entriamo in tanti negozi di vestiti, scarpe, bigiotteria, dal falegname, ma nessuno aveva quello che volevo io.

«Rose.. non troveremo mai nulla»

«Su, non perdere le speranze»

«Ma tu hai già comprato per lui tre maglie io ancora nulla»
Proprio vero che sono una schiappa a fare i regali, avrei tante idee ma appena la penso su o con lui ho paura non possa piacergli e finisco per non prendere mai nulla.

Stiamo tornado verso la macchina quando lo vedo... ecco questo è perfetto per lui..
Entro nel negozio e lo compro con i soldi che mi ha dato Rose e che appena potrò restituirò con tanto di interessi.

Torniamo a casa tutte e due molto felici, quando varchiamo il cancello vediamo uscire dalla porta un Damon sorridente che ci viene in contro.

«Buongiorno donzelle, fatto spese?» Chiede alludendo alla macchina piena di borse

«Mi sono anche trattenuta» rispondo

«Immagino..»mi strizza l'occhio e iniziamo a prendere le borse e portarle in casa

«Questi pacchi?!»

«nooooo, non devi toccarli»

Lo vedo sorridermi con una faccia da furbo e gli prendo di mano i regali prima che gli salta in mente di aprirli.

Dal giorno del mio compleanno le cose stanno andando molto bene tra noi, c'è più dialogo e scherziamo sempre, anche per le cose più futili.

Sto in ansia per domani, vedere qui tutta la sua famiglia e io.. io alla fine non sono nessuno per loro.. mi sento troppo fuori posto.
Cosa penseranno di me? E tutte le domande a cui dovrò rispondere per dover spiegare il motivo per cui sono rinchiusa qui.

Esco nella veranda e mi siedo sul divanetto.
Qui la vista è mozzafiato, si vedono i picchi delle montagne tutte bianche, il sole che sta scendendo dietro ad esse con delle sfumature rosso-arancio e il cielo che sta iniziando ad diventare più scuro.
Mi ricordo come da piccolina mi piaceva uscire con mio padre per fare il pupazzo di neve sempre più bello.
Rubavamo dalla cucina la carota per il naso, il capello e due bottoni per formare gli occhi.
Mi mancano da morire.
Mi manca il loro profumo, sapevano di mamma e papà e non volevo profumo migliore di quello, bastava sentire quello da piccola per sentirmi al sicuro.
Vorrei tanto sentirlo ancora. Anche solo per pochi minuti.
Mi piacerebbe vederli in sogno, sentirmi dire se sono fieri di me.
Vorrei sentire il loro calore, i loro abbracci che ti danno più forza di quanto uno posso immaginare.

Ma sono qui, senza di loro.
Non possono tornare e questo lo so bene. Così come mia nonna.
Mi sento più sola che mai, alla fine posso contare solo su me stessa.
Nessuno può guarire certe ferite, non è come perdere un ragazzo o prendere una amica che si possono ritrovare. I genitori, i nonni se vanno via non tornano.
Se tornassi indietro apprezzerei di più quegli abbracci, quei baci del buongiorno e della buonanotte, quelli dati così senza un motivo in particolare, gli direi più volte che gli voglio un bene dell'anima.

Castigo e seduzione Où les histoires vivent. Découvrez maintenant