Bridget
Dicono che il primo amore sia il più bello.
Ti lascia un segno indelebile dentro. Innamorarsi per la prima volta è scoprire un universo tutto nuovo. Sentimenti travolgenti, intensi, fantastici. Accade tutto insieme e così velocemente che quasi non te ne accorgi. È perfetto.
La mia prima cotta è stata Henry Anderson. Ho scoperto di essermi infatuata del mio migliore amico durante la terza media, quando ad ogni suo sguardo sentivo le cosiddette farfalle nello stomaco. L'ho amato in silenzio per due lunghissimi anni, finché, un giorno, non mi ha confessato di provare qualcosa per me.
Tra tutte le ragazze che aveva avuto, nessuna era paragonabile a me, a detta sua. Scaturivo in lui un meccanismo nuovo e del tutto estraneo. E per me era esattamente lo stesso.
Henry è stato il mio bacio, il mio primo fidanzato, il mio primo "ti amo".
Henry è stato il mio primo tradimento, il mio primo cuore spezzato, la mia prima sofferenza d'amore.
Che senso ha donare tutto il tuo affetto a una persona se tanto ti viene rilanciato addosso? Gli ho donato il mio cuore e la mia anima, e lui li ha ridotti a brandelli.
Non ho mai avuto il tempo di pensare a lui da quando sono in Accademia. Né a lui né a Katherine. Per questo faceva meno male. Se non ci pensi, diventa insofferente, dopo un po'.
E, poi, ero sicura di aver trovato di nuovo l'amore.
Mason si è insinuato in me come una tempesta: all'inizio debolmente, poi sempre più forte. Un uragano impetuoso che mi ha stravolto la vita. Non era programmato. È stato un colpo di fulmine, tra noi.
Grazie a lui ho compreso che, in realtà, ciò che provavo per Henry non era amore. Era solo un profondo affetto. L'amore è un turbine di emozioni esplosive e magiche. Le stesse emozioni che provo per Mason.
Mason Evans è stato il mio primo vero amore. Mi ha incasinato talmente tanto la testa che non ci capivo più niente. Era costantemente il centro fisso dei miei pensieri. L'amore ha acquisito nuovamente un senso, grazie al Guerriero dagli occhi neri e profondi.
Così ho donato il mio cuore una seconda volta.
Ed è stato distrutto una seconda volta.
Quando Carter è entrato nella mensa, aveva un'aria strana. Sembrava quasi che volesse trovarsi in qualunque altro luogo tranne che lì.
Sul viso contento di Alexandra ha fatto immediatamente capolino un sorriso di pura felicità, che si allargava sempre di più man mano che Carter si avvicinava.
«Ciao» ha sussurrato il Guerriero sulle labbra della sua ragazza, dove poi ha stampato un dolce bacio.
Emily ha distolto lo sguardo, fingendo di essere attratta da qualcos'altro.
«Non eri di Sentinella?» ho chiesto a Carter, dando voce ai miei dubbi.
«Ho finito prima del previsto» ha risposto vagamente.
«Dov'è Mason?» ha chiesto Emily, interrompendo le effusioni che Carter si stava scambiando con la sua fidanzata.
«Ehm... l'ho visto poco fa» ha balbettato lui, come preso alla sprovvista.
Eppure non c'era niente di insolito in quella domanda. Che gli prendeva?
«Vuole parlarti» ha sputato quelle parole rapidamente, tutte insieme, rivolto a me. È un miracolo che sia riuscita a coglierne il significato. «Ti aspetta nella sua stanza.»
«Okay» ho detto, ma invece di alzarmi e raggiungere Mason, ho continuato a studiare Carter, disorientata.
«Adesso» ha puntualizzato lui.
Ho cercato di non alzarmi in modo troppo veloce, per non rischiare di avere un altro capogiro, e sono uscita dalla mensa.
Camminando, mille dubbi e paranoie hanno iniziato a vorticarmi in testa. Forse era successo qualcosa di grave, motivo per cui Carter era così esitante e Mason aveva una certa urgenza di parlarmi in privato.
La paura ha iniziato a strisciare silente e decisa dentro me. Più la distanza si restringeva, più il cuore accelerava i battiti. Sentivo l'ansia attorcigliarmi lo stomaco. Mi ero scordata persino dell'emicrania e della febbre, scacciate dall'agitazione e da un orribile presentimento.
Mancavano pochi metri e sarei arrivata davanti alla porta della camera di Mason. Solo dopo, a una decina di centimetri di lontananza, mi sono accorta che il battente era accostato. Mi sono avvicinata e ho spiato l'interno della stanza, dalla piccola fessura aperta.
E il mondo mi è crollato addosso.
Per la seconda volta, stavo assistendo alla scena peggiore della mia vita.
In quel momento, riuscivo a pensare esclusivamente a come le mani di Mason stringevano i fianchi della ragazza, in piedi davanti a lui. A come le sue dita si impigliavano fra i capelli biondi di lei. A come la sua bocca era incastrata in quella di Tiffany.
Riuscivo a pensare soltanto alla foga con cui si baciavano, ai loro corpi attaccati, alla pelle che si sfiorava.
A svegliarmi da quell'incubo reale è stata la morsa gelida che mi ha stritolato. Come se un masso mi avesse colpito al centro dello sterno, mozzandomi il fiato nei polmoni.
Ho sentito chiaramente il crac emesso dal mio cuore, che si frantumava in un milione di pezzi. Un vetro distrutto in una miriade di schegge che puoi solo buttare via. Non c'è speranza di aggiustare un oggetto irreparabile; non c'è speranza di rimettere insieme tutti quei minuscoli cocci.
Non ho avuto il coraggio di fermare il loro divertimento con la mia intrusione. Stavolta era diverso da quando avevo colto in flagrante Henry e Kath. Stavolta il dolore aveva sopraffatto ogni altra emozione.
Ho coperto la bocca con la mano per soffocare un singhiozzo disperato, mentre lacrime calde non si facevano scrupoli a rigarmi il volto.
Nel momento in cui Mason ha guidato Tiffany verso il letto e lei si è sdraiata sul materasso, ho distolto lo sguardo, sopraffatta da un'emozione così forte da non riuscire a identificarla. Sapevo solo che mi stava consumando, corrodendomi come l'acido.
Nessuno dei due sembrava essersi accorto dei miei passi spediti, mentre fuggivo via.
Nessuno dei due sembrava essersi accorto del mio interiore che crollava.
Nessuno dei due sembrava essersi accorto di me.
****
L'unico suono che strappa il silenzio è quello prodotto dai miei singhiozzi, così forti che mi impediscono di respirare. Ingoio la sofferenza che mi scuote il corpo da ormai un'ora.
Affondo la faccia tra le mani per placare il mio pianto irrefrenabile e respiro profondamente, sedendomi sul bordo del mio letto. Ho la sensazione che un baratro mi stia risucchiando.
Come ha potuto farmi questo? Come ha potuto?
"«Io ci tengo a te.»"
"«Qualunque cosa succeda, io ci sarò. Sempre.»"
«Sei un bugiardo» sussurro, con il viso nascosto dalle dita.
"«Non permetterò a nessun essere di farti del male.»"
«Sei stato tu a farmi del male» ringhio a voce alta, la rabbia che striscia nel mio corpo.
"«Insieme.»"
«No! Non esiste più nessunissimo "insieme"! Hai distrutto tutto!» urlo al nulla, e quasi spero che possa sentirmi.
Era tutta una bugia. Una stupida illusione. Una certezza vuota.
«Che stupida...» mormoro a me stessa, sorridendo amaramente, spostandomi i capelli dal viso.
Ho creduto a tutte le sue menzogne. Ero sicura di aver instaurato qualcosa di unico e speciale, ma era solo un inganno.
Che senso ha credere in qualcosa che non esiste? Così come appare, l'amore scompare. Ci vuole un attimo per intrecciare due vite e un attimo per tagliare il filo che le unisce. La corda che legava me e Mason era solo frutto della mia fantasia. Era così debole che ci ha messo un attimo a rompersi.
E io sono stata così ingenua, di nuovo, che ci ho messo un attimo a farmi cascare addosso quel bellissimo universo.
Spazio Autrice
Alla fine, è successo. Bridget ha assistito al bacio e, dopo il secondo tradimento, è davvero distrutta. Non ha idea di cosa si nasconda dietro al gesto di Mason, quindi è convinta che l'abbia illusa, finora.
Tra i Maset è ufficialmente finita, direi. Se poi sarà una cosa temporanea o permanente, tocca a voi scoprirlo. Si aggiusterà la situazione? Mentre io mi preparo alle minacce di morte, voi lasciate una bella stellina.
Prima di salutarvi, però, vorrei ringraziarvi, perché abbiamo raggiunto le 2k visualizzazioni! Non pensavo di arrivare a questo punto in così poco tempo. È tutto merito vostro, che mi sostenete sempre💕
Ci vediamo con il prossimo capitolo, dove ci sarà un'altra bella batosta💔
Stellina e commenti, mi raccomando!
Xoxo⛄