Monster Inside Him [ita] (CO...

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Hannah Olsen era una ragazza americana che studiava all'Università di Londra. Era una ragazza normale, aveva... More

1.The Streets
3.Forced
4. The Date
5. Never
6. Marked
7. Violence
8. Not Alone
9. Home
10. Overnight
11. Fire Escape
12. Attack
13. Monsters
14. Prisioner
15. "Because I love you."
16. Drunk
17. PLAYING WITH FIRE
18. And Thne There Were Two
19. Trying
20. My Match
21. Misunderstanding
22. Three Strykes
23. Expulsion
24. Job Search
25. Electric
26. Waiting
27. Indipendence
28. Fucking Insanity
29. Dark Side
30. Like a Child
31. Safe
32. Panic
33. Little Things
34. Stick to Your Guns
35. Worried
36. Clubbing
37. Comfort
38. Stages
39. Pleasure
40. Reconnection
41. Threat
42. Danger
43. Zayn's Pov
44. Nightmare
45. Zayn's POV {pt. 2}
46. Safe
47. Zayn's Pov (pt.3)
48. Over
49. Moving On
50. Forever
51. Back For You
52. Cooking
53. Good-Bye
54. Homecoming (Parte 1)
55. Homecoming (Parte 2)
56. Delusional
57. Alphabet
58. Sick
59. Second Guessing
60. Epilogo

2. His

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HIS


Mi precipitai a casa, per fare una doccia e mettermi il pigiama. Cercai di calmare i nervi, ma niente aveva funzionato. Dovevo studiare per l'esame di economia di domani. Sì, l'esame che avrei dovuto passare per essere nello stesso corso con Claire.


Dove diavolo era quella ragazza? Ero confusa.

Mi chiusi nella mia stanza, quella che dividevo con Miranda, per tre ore, prima di sentire la porta aprirsi. Sentii Natasha e Miranda che entravano ridendo. Sospirai e mi alzai, abbandonando i miei libri sul letto per poi aprire la porta.


"Hey guastafeste!" Miranda ridacchiò mentre inciampava sul letto. Alzai gli occhi al cielo e uscii dalla stanza (con i libri di economia).


"Tu e Claire fate schifo!" Natasha mi chiamò, buttandosi sul mio letto.

Sentii la serratura della porta del retro. La serratura si aprì e Claire entrò, con imbarazzo e vergogna.


"Oh, Hannah, sei ancora in piedi" mormorò mentre chiudeva la porta alle spalle. Annuii e la seguii nella stanza che divideva con Natasha.

"Sì, sono entrambe ubriache e si sono addormentate sul mio letto, quindi dormirò con te stanotte." La informai seccamente, sedendomi sul letto di Natasha.


"Allora, com'è andata con Zayn?" mi chiese indossando il pigiama.


"Chi?" Chiesi coprendomi, mentre lei faceva lo stesso.


"Zayn Malik. Il ragazzo che ci ha fermato per strada" si strinse nelle spalle. La guardai confusa.


"Il ragazzo con il ciuffo?" Accennai, ricevendo un sì con il capo.


"Oh" mi strinsi nelle spalle. "Non è successo niente" iniziai a chiudere gli occhi ma lei rimase a bocca aperta costringendomi a riaprirli. Improvvisamente era lì, seduta affianco a me.


"Che cosa vuol dire che non è successo niente?" sussurrò - gridò.


"Voglio dire, mi ha invitato a casa sua, ma gli ho detto di no" dissi lentamente e lei spalancò gli occhi.


"Allora cos'è successo? Devi dirmi tutto quello che ha detto, Han, è importante!" balzò in piedi e cominciò a camminare avanti e indietro.


"Bhe, dopo che te ne sei andata, mi ha detto che io non so come funziona da queste parti, così ha voluto mostrarmelo. Allora gli ho detto 'no grazie'" Mi strinsi nelle spalle, cercando di ricordare ciò che era successo.


"E poi...?" scattò verso di me. 


"Poi mi ha detto che io non so con chi avevo a che fare, e mi ha spinto verso il muro. Ha iniziato a baciarmi il collo, ma l'ho spinto via e gli ho detto di no" dissi orgogliosa del mio coraggio.


"Che cosa hai fatto?" quasi urlò, fermandosi.


"Poi me ne sono andata" conclusi. Lei mi guardò completamente sbalordita.


"Te ne sei andata?" sembrava che fosse una cosa impossibile.


"Già"


"E ti ha lasciato andare via?"


"Che cosa vuol dire 'ti ha lasciato andare via''? Certo che l'ha fatto" mi strinsi nelle spalle. Chi era questo tizio?


"Ti ha detto qualcosa?" 


"Uh sì, mi ha detto 'ci si vede in giro'" scossi la testa.


"Oh, merda. Merda, merda, merda, merda, merda, merda, merda!" calpestò i piedi a terra come una bambina.


"Cosa c'è Claire?" chiesi sedendomi sul letto.


"Perché non mi hai ascoltato Hannah?" mormorò tristemente.


"Perché sono responsabile e non voglio passare una notte con un ragazzo che non conosco!" urlai. Claire non sembrò pensare che la frase fosse riferita a lei.


"Questi non sono dei ragazzi qualunque, Hannah! Questi sono gli One Direction!" urlò.


"Dovrei sapere cosa significa?" balbettai. Voglio dire, si era per caso dimenticata che non ero cresciuta per le strade di Londra?


"No" sospirò lei sconfitta, scuotendo la testa.


"Han, ascolta. Mi spiego questa volta nel modo più chiaro possibile. Gli One Direction sono una banda che comanda le strade di Londra, letteralmente. Quando vogliono qualcosa, la ottengono, capito? Aspettano vicino ai bar di notte, in attesa di ragazze ubriache da portare a casa. Ecco perché mi sono finta ubriaca. Harry, il riccio, mi ha portato a casa sua, abbiamo fatto sesso e basta. Fine della storia"


"Che cosa?" chiesi completamente confusa.


"A Londra ci sono ragazzi pericolosi. Devi solo prendere le distanze e scappare. Non con gli One Direction. Se vogliono te, non si fermeranno finché non ti avranno. Devi solo capire che quando hai detto no a Zayn, hai scatenato tutto questo gioco nella sua testa. Non si fermerà finché non avrà ciò che vuole, con qualsiasi mezzo necessario. Hanno fatto male a molte ragazze, Han, le hanno violentate. Non è brava gente" cominciò a piangere.


"Che cosa vuoi dire?" chiesi a bassa voce.


"Vedi questo marchio?" indicò un succhiotto sul collo. "Quando altri ragazzi vedono questo marchio, non posso toccarti fino a quando non se ne va. Questo vuol dire che io appartengo a Harry finché non va via. Quando se ne andrà, io sarò libera" cercò di spiegarmi.


"Quindi, loro marchiano le ragazze di loro proprietà?" chiesi completamente disgustata. 


"Sì. Ora Zayn ti vuole, Han. Merda, non posso credere che stia succedendo. Guarda, la prossima volta che ti viene intorno accetta, ok?"mi pregò. Annuì lentamente.


"Ok, bene. Ora vai a dormire. Domani abbiamo un test di economia" Mormorò mentre saliva sul suo letto.


Quella notte feci un sogno orribile.

Stavo correndo per il centro di Londra. Qualcuno mi stava inseguendo urlando.


"Torna qui, tesoro" gridava. Mi svegliai completamente sudata.


***


Passarono due settimane. Due settimane passate a fare avanti e indietro tra l'appartamento e la classe. Non ero mai andata fuori a festeggiare per paura di incontrare Zayn Malik.

Forse, dopo due settimane si era dimenticato di me, giusto? Bhe, a quanto pare no.


Uscii fuori dalla classe e mi guardai intorno. Di solito incontravo Natasha fuori, ma questa volta non c'era.


'La classe era vuota! Sono a casa! xxx Natasha'


Lessi il suo messaggio. Vabbè, ora dovevo tornare a casa da sola. Mi rannicchiai nella mia sciarpa e misi le mani in tasca. Era solo ottobre eppure faceva già freddo. Camminai attraverso il piccolo parco, per poi fare la rampa di scale che portava a casa.


"Macchina del cazzo!" urlò Natasha non appena entrai in casa.


"Che è successo?" domandai, togliendomi gli stivali.


"Ho rotto la stufa e fa freddo!" esclamò. I suoi capelli rossi disordinati erano raccolti in una crocchia sulla sommità del capo, ed era coperta solo da mutandine e reggiseno.


"Forse dovresti indossare qualcosa" mormorai.


"Forse, avendo una coinquilina fantastica come te, potresti correre da Starbucks a prendermi un tè caldo" chiese, mettendo le mani sotto il mento.

"Oppure puoi aiutarmi a fare il bucato per una settimana... " continuò.


"Sei così pigra" risi rimettendomi gli stivali. Starbucks era ad un paio d'isolati, ma non avevo voglia di prendere una scorciatoia. Non potevo rischiare d'incontrare Zayn Malik.


M'incamminai fuori dal negozio con il tè per Natasha e il mio caffè. Passai per i vicoli consapevole di correre un rischio. Voglio dire, Claire aveva detto che gli One Direction aspettavano le ragazze di notte, giusto? Non alle tre e quarantacinque del pomeriggio.


Mi precipitai per i vicoli, risparmiando tre minuti. Ok, forse sarei arrivata a lezione in tempo. Forse ci sarei riuscita e- merda.

Stavo per far cadere le bevande calde quando andai a sbattere contro qualcosa di duro. Alzai lo sguardo per vedere dove avevo rovesciato il caffè. Non era una cosa... era un qualcuno.


"Whoah, attenta tesoro" riconobbi facilmente la voce del ragazzo con i capelli scuri che ridacchiò. Mi allontanai dal suo tocco e deglutii. Mi guardai intorno e notai che c'era anche il resto della banda. Mi lasciai sfuggire un sospiro prima di tornare a guardare il ragazzo che sorrideva.

"Mi dispiace" mormorai. Mi voltai e cercai di allontanarmi piano da lui.


"Dove credi di andare, tesoro?" domandò. Non risposi, anzi continuai a correre lungo il vicolo. Porca puttana, che avevo fatto?


"Hey, sto parlando con te!" sbottò afferrandomi il braccio. Il tè di Natasha cadde a terra.


"Mi hai sentito, tesoro?" sibilò verso di me. Avevo voglia di piangere ma non lo feci. Aumentò la sua presa sul braccio.


"Ti ho fatto una domanda" sputò. Guardai le sue scarpe, un modo per non guardarlo negli occhi.


"S-scusa" balbettai senza guardarlo.


"Va tutto bene, tesoro. Si può sapere per caso, dove andavi così di fretta?" ridacchiò. Alzai lo sguardo verso di lui. I suoi occhi erano più morbidi, ma la fronte era ancora solcata. Le sue labbra formavano un ghigno divertito.


"In c-classe" sussurrai. Alzò le sopracciglia e si avvicinò a me. I nostri nasi quasi si toccavano. Sentivo l'odore di sigarette proveniente dai suoi abiti.


"Penso che puoi saltarla per un giorno" sorrise. Cominciai a tremare. Sentivo Claire dentro di me che mi diceva di seguirlo e fare quello che doveva fare.

Il succhiotto di Claire stava guarendo. Non pensavo che avrei potuto sopportare i suoi sguardi ancora per molto.


"No, mi dispiace" borbottai, staccandomi dalla sua presa.


"Ooooh, brava ragazza. Mi piace. Sarà più divertente" Zayn rise con i suoi amici mentre mi allontanavo.

Dovevo chiamare Claire. Fissai le cifre sullo schermo prima di andare a imbattermi in qualcuno. 


"Dovresti guardare la strada, tesoro" Zayn mi sorrise. Le sue grandi mani afferrarono le mie braccia e mi portò in un vicolo.

Mi aveva rapito in pieno giorno, in pieno centro e nessuno aveva detto un cazzo. O gli inglesi non erano attenti, o la società temeva Zayn.

Sta per violentarmi. Sta per violentarmi. Sta per violentarmi.


"Vuoi rilassarti? Non voglio violentarti" disse Zayn.

Oh merda, lo avevo pensato ad alta voce?


"Si!" Zayn urlò impaziente.


"Co- dove mi stai portando?" iniziai a piangere. Zayn nonostante tutto continuava a trascinarmi in quei dannati vicoli.


"Nessuno mi dice di no. Capito?" evitò la mia domanda.


"Per favore" lo supplicai. Avevo una fottuta paura.

"Non ho intenzione di violentarti!" si voltò verso di me. Inciampai all'indietro ma Zayn mi prese in tempo.


"Devi smetterlo di pensarlo, tesoro" ridacchiò.

"Dove stiamo andando?" domandai prendendo coraggio.


"Da nessuna parte. Voglio solo un po' più di privacy"

"Oh" sospirai. Avevo ancora il cellulare in mano. Potevo comporre il 911. Aspetta, qual era il numero d'emergenza in Inghilterra? Cazzo, queste cose dovevo impararle.


"Tu m'intrighi, tesoro" si avvicinò a me.

"Per favore smettila di chiamarmi così" sussurrai, portandomi una mano ad asciugare le lacrime. 


"Allora come devo chiamarti?" si avvicinò appoggiando la fronte sulla mia.

Non dirgli il tuo nome. Non dirgli il tuo nome. Non dirgli il tuo-


"Hannah" traditrice!


"Hannah, che bel nome" sussurrò nel mio orecchio.


"Beh Hannah, hai raggiunto l'impossibile. Hai catturato la mia attenzione" continuò. Il modo in cui l'aveva detto assomigliava tanto a qualcuno che aveva vinto un premio.


"Vengo a prenderti stasera alle otto" sussurrò mentre appoggiava le labbra nell'incavo del mio collo. Le sue labbra lasciarono una scia umida di baci fino a quando le sue labbra si fermarono sul punto più tenero della mia gola.

"No" lo tirai via. La rabbia balenò nei suoi lineamenti.


"Che cazzo fai?" sputò. Mi dimenai dalla sua presa e indietreggiai.


"N-non posso stasera" strofinai la parte sul collo che aveva iniziato a mordere.


"Cancella i programmi" ringhiò afferrandomi la nuca. Lo spinsi via ancora una volta. Non volevo che mi segnasse. Io non appartenevo a nessuno.

"Che cosa pensi di fare?" urlò quando corsi via da lui.


"Tu sei mia, Hannah. Avrò quello che voglio!" gridò nuovamente. Sentii dei passi che mi seguivano, ma non mi fermai. Il collo cominciava a formicolare.

"Tu mi appartieni, e non dimenticarlo, cazzo!" ruggì mentre correvo lungo una strada più popolata. Continuai a correre senza fermarmi fino a quando non arrivai al sicuro nel mio appartamento. 

Tutto quello che sapevo, era che la sera era vicina.




°°

Sono tornata dopo tantissimo tempo con il secondo capitolo e mi scuso, ma sono stata troppo impegnata. Comunque, cercherò di aggiornare ogni giorno!


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