Power

By sadactress

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Primo libro dei due **** Jessica è una ragazza di quindici anni, con una passione innata per i cavalli. Purtr... More

Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 40
Capitolo 41
Capitolo 42
Epilogo
Ringraziamenti❤

Capitolo 39

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By sadactress

Mi aveva seguita dappertutto.
Mi aveva ascoltata e si era lasciato montare da me.
Perché era successo tutto questo?
Bé, me lo chiedevo anche io.
Ero ancora ferma nella radura e stavo ripensando a ciò che era successo lì.
Da quando mi ero seduta aspettando che venisse lui da me a quando eravamo sulla spiaggia ed ero riuscita ad accarezzarlo.
Ma ben presto mi mossi da lì e me ne andai verso la spiaggia.
Stavano iniziando a trasmettermi angoscia i ricordi.

Non mi fermai più durante il tragitto e riuscii ad attivare al maneggio di Victoria prima dell'alba.
Appena arrivata mi ritrovai il solito cancello imponente davanti.
《E ora?》, chiesi ad alta voce.
Mi avvicinai ancora e cercai di guardare all'interno, anche se non si vedeva molto bene.
Sembrava non esserci nessuno, cosa normale visto che era ancora presto.
Appoggiai le mani sulle sbarre di ferro.
Tirai un enorme respiro e riempii i miei polmoni d'aria.
L'avrei scalato, era la mia unica opportunità e non l'avrei mai sprecata per uno stupido cancello.
Misi il primo piede nel primo ferro e poi mi arrampicai con l'altro.
Proseguii così fino in cima, guardando anche in basso.
Non avevo paura del vuoto.
Quando fui in cima, guardai bene la visuale del maneggio.
Riuscivo a vedere i vari campi d'addestramento e in quello che sembrava un paddock, circondato dalla staccionata, vidi una figura nera.
Molto probabilmente era lui e stava impalato sotto ad un albero.
Mi rallegrai alla sua vista.
Ora il mio cuore stava cominciando a battere di nuovo.
Scesi pian piano dal cancello facendo lo stesso percorso a ritroso.
Corsi il più velocemente possibile verso il paddock che avevo visto superando l'enorme piazzale.
Non prestai molta attenzione a ciò che c'era intorno.
Mi lanciai tra gli enormi campi che sembravano molto più piccoli.
Feci un'enorme fatica solo ad attraversarli.
Mentre correvo intravidi la figura nera che sembrava non essersi spostata nemmeno di un millimetro.
Questo era strano, perché conoscendolo lui non avrebbe dovuto fare così.
Ma poco importava, ora non c'era tempo per riflettere.
Scavalcai la staccionata al volo e finalmente arrivai dal morello.
Appena gli fui vicina capii il perché della sua immobilità.
Era legato da una massiccia corda bianca ad un albero.
《Povero》, sussurrai.
Lo accarezzai e lui tese il muso verso di me.
《Se vuoi, puoi. Avanti Power, dai, tira!》, urlai tirando la corda.
Ma il cavallo sembrava non volersi muovere.
Allora mi venne un'idea.
Comincia a correre intorno all'albero e anche lontana da lui.
Power s'immpennò e cominciò ad agitarsi.
A sua volta cominciò a tirare e a dare di matto finché la corda non si spezzò.
Allora prese a correre verso di me, che ero distante da lui.
Anche io mi diedi alla corsa.
《Bravo, bello! Sii libero!》, urlai.
Quando ci raggiungemmo lo abbracciai forte.
Quanto mi era mancato quel pelo nero ed ispido.
Riuscivo a sentire il battito del suo cuore e i suoi respiri affannosi per la corsa.
《Ora noi due andiamo via, eh?》
Sollevai la testa per guardare i suoi occhi color smeraldo.
Poi mi allontanai un secondo per guardarlo meglio.
Non sarei potuta fuggire a pelo.
Lo portai indietro alle stalle velocemente.
Lo sellai ricordandomi tutti i consigli di Elena di quel pomeriggio.
La ringraziai mentalmente.
Lanciai un rapido sguardo al cielo.
Ora oltre alle striature rosa c'era anche una strana luce gialla: i raggi del sole.
《Ora dobbiamo proprio andare via》, dissi al morello.
Lo condussi verso un muretto e montai su.
Com'era strano con la sella, preferivo di più andare a pelo, ma per una questione di comodità era meglio.
Sfiorai il costato del cavallo con i piedi e ci incamminammo verso il paddock al passo.
Una volta arrivati, vidi il secondo ostacolo: la staccionata.
Io non sapevo saltare, né galoppare.
Ma, forse, non avrei dovuto preoccuparmi troppo se c'era Power.
Elena mi aveva detto che al galoppo bisogna restare morbidi nelle staffe e centrare bene il peso.
Accorciai le redini e posizionai il cavallo lontano dalla staccionata.
Chiusi gli occhi per un istante e poi li riaprii guardando oltre la staccionata tra le orecchie di Power, che erano dritte.
《Bene, portaci via da qui》, lo incitai.
Premetti le gambe e cercai di stare calma per prepararmi all'impatto con la velocità.
Power non ebbe bisogno nemmeno di quella stretta di gambe per capire di dover partire al galoppo.
Era come se mi avesse letto nella mente.
Io iniziai a rimbalzare su e giù sulla sella ma non caddi.
Il peso dei miei piedi era sulle staffe e cercavo di stare il più morbida possibile.
Quel movimento, quella velocità, il vento che mi faceva svolazzare i capelli erano la cosa più bella che potesse esistere.
Tenevo le mani basse e seguivo il movimento del collo del morello.
Sembrava davvero un sogno.
Sulle mie labbra si dipinse un sorriso.
Poi, però, mi ricordai dell'ostacolo e mi concentrai.
Cercai di ricordare tutte le volte in cui Elena aveva saltato nelle lezioni: piegava il busto e si alzava sulla sella, come avesse voluto unirsi con tutto il corpo al cavallo.
Speravo solo che Power non scartasse.
Ed ecco che arrivammo davanti alla staccionata.
Strinsi le redini e presi un ciuffetto di criniera del cavallo.
Premetti nelle staffe e sentii il cavallo staccare come avesse voluto decollare.
Io mi alzai con lui, anche se mi risultò difficile visto che accadde tutto in una frazione di secondo.
In quel secondo, però, provai la sensazione più bella del mondo.
Il tempo sembrava essersi fermato.
E io e Power con lui.
Quando Power appoggiò gli anteriori a terra io rimbalzai su di lui ma riuscii a tenermi.
Ero ancora tutta intera fortunatamente.
《Vai!》, urlai.
Ci diriggemmo sulla spiaggia dove tirai le redini per farlo passeggiare.
Subito gli gettai le braccia al collo felicissima.
Ascoltavo i suoi respiri affannosi e disegnavo dei cerchi immaginari sul suo collo.
《Grazie, amore mio》, gli dissi dolcemente.

In realtà non sapevo molto bene dove andare.
Sapevo solo di voler fuggire con lui e di voler andare in un posto dove nessuno ci avrebbe notati.
Avevo escluso immediatamente il maneggio: mi avrebbero vista e trattenuta.
Sarebbe successa di nuovo la stessa cosa.
Il sole ormai era sorto ed io e Power avevamo proseguito lungo la spiaggia senza fermarci.
Avevamo oltrepassato da un pezzo la radura.
Ora cercavo un posto dove poterci riparare almeno di notte.
Non sapevo esattamente dove mi trovavo, ma più o meno riuscivo ad orientarmi.
Ad un tratto, mentre camminavamo, vidi un sentiero nel bosco vicino al mare.
Portai indietro il busto e tirai le redini per fermare il morello.
Scesi e feci scendere le redini.
Mi diressi verso quella stradina con Power facendo attenzione a dove mettevo i piedi.
Non sembrava molto diverso dal boschetto vicino al maneggio.
《Vediamo cosa c'è, dai》, gli dissi scioccando la lingua.
Dopo aver camminato per un po, arrivammo in una specie di piccola radura.
Al centro c'era un albero enorme, sembrava un pino.
Attorno al pino, quasi incastonate, c'erano delle pietre che sembravano formare una grotta.
Io e Power ci avvicinammo in cerca di qualche indizio.
Entrammo all'interno e notammo che era solo una piccola grotta, senza nessun'altra uscita o tunnel.
《Credo che resteremo qui》, sospirai.
《Almeno siamo liberi》, gli dissi sorridendo.
Power era davvero curioso di quel nuovo posto.
Si girava intorno e annusava anche a terra.
Tolsi lo zaino e lo misi a terra cercando le carote che avevo preso.
Gliene diedi una e lui la mangiò con appetito, aveva fame.
Ma da allora avremmo dovuto imparare a regolarci.
I soldi che avevo preso non erano molti, dovevo stare attenta.
Dissellai Power velocemente e sistemai tutto nella grotta.
Mi misi alla ricerca di qualche legna per il fuoco e anche di un pò erba e qualche foglie per dormire.
Power intanto galoppava e sgroppava libero e ogni tanto veniva da me.
Sistemai le foglie nel posto più riparato della grotta e misi le legne a mo' di montagna per accendere poi il fuoco.
《Bene, che ne dici se ora andiamo ad esplorare?》, proposi al morello mentre stavamo camminando nel prato.
《Ma sei troppo alto per me. Cerchiamo qualcosa su cui arrampicarmi》
Girai tutta la piccola radura e alla fine trovai un albero da un ramo abbastanza basso da potermi permettere di salirci su.
Sistemai Power davanti a me e saltai sul ramo.
Poi presi in mano un ciuffo della criniera del morello e montai.
Era davvero diverso stare senza sella.
Riuscivo a sentire il cavallo, era come se avessi avuto un vero contatto.
《Andiamo》, lo incitai schiacciando la lingua.
Questa volta il cavallo non partì al passo, ma al trotto.
Quel movimento era troppo strano per me, ma era comunque un movimento abbastanza regolare simile a un "tic-tic-tic-tic".
Dovetti ricordarmi in fretta ciò che mi aveva detto Elena sul trotto senza sella.
Ben centrati, rilassati e mai rigidi.
Se fossi stata troppo rigida avrei rischiato di perdere l'equilibrio e cadere.
《Buono》, dicevo con la voce tremante per il ritmo.
Ogni tanto oscillavo e pensavo che sarei caduta da un momento all'altro.
Tirai le redini e il cavallo tornò al passo.
Gli diedi una pacca sul collo.
《Direi che siamo andati bene, no?》
La domanda risultò intonata come un'affermazione.
D'altronde io non avevo mai cavalcato correttamente davanti ad un istruttore e quindi mi consideravo "bravina".
《Sai, me la sono presa anche con Miranda》, ammisi dispiaciuta mentre cammimavamo.
Avevamo ripreso la strana stradina che portava nella direzione opposta al mare.
Speravo di trovare presto qualcosa.
《Perché in quel momento ero troppo confusa e arrabbiata. Io non posso vivere senza di te》, mi accasciai su di lui per abbracciarlo.
Il cavallo sbuffò sonoramente.
Mi rialzai e mi misi composta.

Un rumore.

Un fruscio di foglie che si muoveva al passaggio di qualcosa.

Un tonfo.

《Power》, dissi  stringendo il ciuffo di criniera che avevo nelle dita.
Il mio cuore prese a martellare.
Sarebbe potuto essere chiunque e anche qualcuno che voleva cercarmi.
Il cavallo si fermò di colpo.
Drizzò le orecchie verso destra.
Guardai in quella direzione: c'era solo la fitta vegetazione.
Qualcosa si muoveva all'interno del boschetto.
Strinsi ancora di più i crini fino a quando mi resi conto che stavo sudando freddo.
《Power, andiamo via di qui》, quasi lo supplicai.
Ma non avevo la forza di fare nulla, nemmeno di schiaccare la lingua.
Lui rimaneva fermo, concentrato ad ascoltare qualcosa.
Poi guardò verso un cespuglio: le sue foglie si muovevano.
La mia paura era indescrivibile.
Non riuscivo a fare nessun movimento.
Non sentivo nemmeno più il cuore.
Quella cosa sembrava voler uscire fuori e intravidi il suo colore: marrone.
Non ebbi nemmeno il tempo di pensare che uscì fuori con un balzo.
《Un cane?!》, esclamai furiosa.
Un cane marrone che gironzolava in un boschetto per spaventare gente, ecco cos'era.
Sembrava un bastardino, non apparteneva a nessuna razza.
Power distolse lo sguardo dal cane e le orecchie ritornarono rilassate.
Il cane, invece, si fermò a guardarci.
《Mi hai fatto prendere uno spavento, lo sai?》
Il cane si avvicinò.
《Oh no. Qui abbiamo troppi ricercati, siamo al completo》, dissi facendo gesti ampi per allontanarlo.
Schioccai la lingua facendo partire Power al passo e proseguii verso la stradina di prima.
I telefono nello zaino cominciò a vibrare.
Era mia madre.
Ovviamente non risposi e rimisi il telefono nello zaino.
《Potevano anche fare qualcosa e io sarei rimasta con loro. È vero, sono egoista, ma la vita è mia e non si può sempre pensare agli altri》, spiegai al cavallo, che teneva le orecchie all'indietro.
Evidentemente mi stava ascoltando.
Lo abbracciai ancora, ancora e ancora durante il tragitto.

~~~~~~~~~~~~~
Scusate, avevo detto che avrei aggiornato sabato, ma il capitolo non era ancora pronto.
Bene, la storia sta andando avanti... che succederà?
Domande:
1)Come si puliscono i finimenti, qualcuno lo sa?
2)Conoscete Kenzie Dysli? (Centra con il Dressage in libertà e il film Windstorm)
Ciao❤

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