Enchanted ||VINCITRICE WATTYS...

By DK_Grimm

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Al prezzo di vivere un'esistenza tranquilla e soddisfacente, Blue Jones nasconde le sue passioni, i suoi desi... More

¤PROLOGO¤
1 ¤BLUE¤
2 ¤KEVAN¤
3 ¤BLUE¤
4 ¤KEVAN¤
5 ¤BLUE¤
6¤KEVAN¤
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8 ¤KEVAN¤
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GRUPPO WHATSAPP
13 ¤KEVAN¤
14 ¤BLUE¤
15 ¤KIER¤
16 ¤KEVAN¤
17 ¤BLUE¤
18 ¤NEREUS¤
19 ¤KEVAN¤
20 ¤BLUE¤
21 ¤KEVAN¤
22 ¤HECTOR¤
23 ¤BLUE¤
24 ¤BLUE¤
25 ¤VANALIKA¤
26 ¤KEVAN¤
27 ¤HECTOR¤
28 ¤OLIVER¤
29 ¤ADAM¤
30 ¤BLUE¤
31 ¤HECTOR¤
32 ¤BLUE¤
33 ¤HECTOR¤
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35 ¤BLUE¤
36 ¤ADAM¤
37 ¤BLUE¤
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39 ¤BLUE¤
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41 ¤KEVAN¤
42 ¤KIER¤
43 ¤CASSIE¤
45 ¤BLUE¤
46 ¤VANALIKA¤
47 ¤NEREUS¤
48 ¤BLUE¤
49 ¤DAE¤
Epilogo
RINGRAZIAMENTI
PRESENTAZIONE!

44 ¤KEVAN¤

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By DK_Grimm

È notte, ormai. Sto cercando Nereus da tutto il giorno e concludo che molto probabilmente si trova a casa di Blue, unico posto in cui non ho controllato. Sì, molto probabilmente è lì, cerco di autoconvincermi mentre supero il cancello della proprietà dei Dale. Mi fermo a guardare l'enorme villa illuminata da grossi fari sul terreno e sento l'impulso di scappare e non tornare mai più. Non voglio rivedere Blue, non voglio sapere le condizioni della faccia di Adam e non voglio scusarmi né giustificarmi con nessuno... però è questo che significa vivere con altre persone, alla fine. Non posso sempre scappare, quindi meglio risolvere tutto adesso che aspettare altro tempo.

Muovo un passo sulla ghiaia, ma una voce mi ferma. -Hey, tu. Devo parlarti.

Mi volto e vedo Adam appoggiato mollemente al muretto che cinge la proprietà. Tiene in bocca una sigaretta spenta, una di quelle umane, e mi guarda dritto negli occhi. Indossa stretti pantaloni neri, tutti strappati, grossi scarponi di pelle ed una canottiera larga, scura e sbrindellata.
La rabbia che provo verso questo ragazzo mi sta mangiando dall'interno, ma stranamente riesco a controllarmi: non lo aggredisco.
Mi avvicino a lui tenendomi, però, a qualche metro di distanza. Spero non faccia nulla di idiota, altrimenti il vantaggio territoriale che gli sto concedendo non gli servirà praticamente a nulla.

-Kevan- comincia il ragazzo, accendendosi la sigaretta con pochi semplici gesti. Suoi lobi delle sue orecchie splendono due piccoli cerchi neri che catturano la luce gialla dei lampioni. Ha un livido sul naso e il labbro gonfio e io credo... credo che sia bello. Insomma, capisco Blue, anche se non la voglio veramente capire. -Non siamo nemici.

-Cosa sarebbe, una tregua?

-Come ti pare, amico.- Fa spallucce. -Ci ho pensato e non voglio problemi con te. Baciare Blue è stato... strano, sai? Come quando mangi le patatine senza ketchup. Insomma, mancava qualcosa.- Fa una faccia confusa, grattandosi la testa rasata. -Ma che cazzo ho detto? Vabbè.- Torna a guardarmi, sorridendo imbarazzato.

-Cos'è il Ketchup?- chiedo. Lui mi guarda con la fronte corrugata, sbattendo un paio di volte gli occhi come se non ci credesse, quindi scuote la testa e mira altrove. -Non ho parole- lo sento mormorare.

Mi acciglio e lo guardo storto. -È che sai, al limitare del bosco non si trovano le vostre diavolerie umane!

-Capisco.- Ridacchia. No che non capisce, dannazione. -Ma insomma, il senso della mia frase rimane quello. Blue non fa per me, va bene?

-Sembra che stiate parlando di un'offerta telefonica- fa una voce alle mie spalle. Quando mi volto gli occhi neri di Blue mi incatenano al suolo. Ovviamente, volevo evitare sia lei che Adam ma ora sono qui entrambi.

-Meglio che tu sappia la verità adesso, Jones- dice Adam aspirando dalla sigaretta. Mi accorgo sempre di più del fatto che l'umano sia veramente attraente. Che strano, prima di oggi non ci avevo pensato.

-Cos'è un'offerta telefonica?- mormoro guardando prima uno e poi l'altro.

-La verità potevi dirla anche prima di baciarmi, Dale- replica Blue. Il suo tono è tranquillo, ma l'atmosfera si fa sempre più elettrica.

-Gesù, la mia lingua era impegnata in altro. L'ultima cosa che pensavo di fare era fermarmi!

La sua lingua...
Ma che diamine mi prende?

-Oh, quindi questa verità non me l'avresti mai detta- ribatte Blue sorridendo nervosamente.

Adam ci pensa un attimo, agitando elegantemente la mano che teneva la sigaretta. -Mmh... forse una volta finito lo spasso. Sì, solo perché siamo amici. Bisogna essere sinceri, tra amici, giusto?

-Hai una concezione piuttosto strana di sincerità- dice la ragazza alzando gli occhi al cielo. -E anche di amicizia. In ogni caso... Kevan, devo parlarti.

Passa qualche secondo prima che io mi accorga che sta dicendo a me. Comincia a salirmi un'ansia pazzesca, così invece di parlare annuisco e basta. Blue mi volta le spalle e comincia a camminare verso la villa.

-E muoviti, stronzo.- Sento Adam spingermi dalla schiena, così faccio qualche passetto esitante, guardo malissimo Adam e mi affianco alla ragazza.

Camminiamo per un po' attorno alla casa, lentamente, ognuno perso nei propri pensieri, finché lei non interrompe tutto e dice: -Non mi interessa sapere perché tu abbia picchiato Adam e non mi interessa essere il trofeo di nessuno. Ho bisogno solo che mi aiuti con una cosa.

Rimango un po' spiazzato dalla sua frase. Ero già pronto a scusarmi di tutto, anche dello spavento che devo averle preoccupato, e lei invece sembra abbia già dimenticato tutto. -Dimmi.

-Vanalika Delley.- La ragazza si porta le dita alla base del naso, massaggiandosi stancamente il punto. -Suo padre. Lei pensa che io lo abbia... ucciso. Beh, mi dispiace ma non ho tempo per scappare dalla polizia adesso. Hector è chissà dove nel Valhalla e dobbiamo andare a recuperarlo assolutamente, ok?

Cala un silenzio tombale. Ci siamo solo io, lei e la notte. -L'hai ucciso veramente?- chiedo in modo molto pacato, perché sento che l'umanità di Blue, il filo che l'ha sempre tenuta in piedi, si sta velocemente rompendo.
Dopo tutto quello che sta succedendo è proprio l'ultima cosa che voglio accada... se non riuscisse a tener fede ai suoi valori umani allora toccherà ad una Fenice sulla sua schiena farlo.

La ragazza si morde un labbro e mi guarda con gli occhi lucidi di lacrime. -Io non lo so, non so se l'ho fatto- singhiozza, poi mi abbraccia. Il suo corpo sembra così fragile tra le mie braccia che se stringessi più forte la polverizzerei e sento il suo cuore battere vicino al mio. Batte veloce, il cuore di Blue, come il mio quando correvo insieme ai cervi nel bosco. Però io ero felice.

-Quando sarebbe successo?- chiedo accarezzandole i capelli.

-Durante la festa... quella festa a cui c'eri anche tu- mormorò. -Hanno trovato il corpo dell'uomo sulla strada di fronte alla casa dove ci trovavamo. I poliziotti non hanno ancora trovato il colpevole e Vanalika mi accusa, probabilmente sta facendo di tutto perché gli altri pensino sia io!- strilla, quindi mi allontana con uno spintone. -Tu sai come fermarla, vero? Sai come.

-Dammi un'idea.

-Uccidendola.- Mi guarda stupita, come se fosse una risposta facilissima. Rivolgo un veloce sguardo alla Luna. È piena. Un'ibrida dagli occhi come i suoi in una notte di Luna piena non promette nulla di buono. -Mi aiuti a trovarla e finisce tutto.

-Finisce cosa?

-La mia ansia improvvisa. Ti prego.- Si avvicina, guardandomi implorante con i grandi occhi neri. -Non so dove si trovi, ma tu la potresti trovare perché tu sei...- si blocca, passandomi le dita sul petto, accarezzandomi il collo, stringendomi le spalle. -Tu sei potente, Kevan.- Sorride in un modo quasi adorante e per un attimo vacillo. Le sue dita mi sfiorano i Blocchi sulle labbra, provocandomi brividi ovunque. -Pensa a tutto quel sangue sulla nostra pelle... non dovresti nemmeno temere che io mi conceda a qualcun altro perché avrei occhi solo per te.

-Non sai quello che stai dicendo. È la Luna che ti fa parlare così- dico, tentanto di convincerla a desistere.

-Ti sarei debitrice a vita- continua sussurrando al mio orecchio. -So che mi vuoi e potrai avermi quanto vorrai, se solo mi aiuterai ad uccidere Vanalika.- Sento le sue labbra sfiorarmi il collo e le sue mani accarezzarmi la pelle sotto la maglietta. Potrei stare zitto e non dirle l'altro modo per risolvere la situazione godendomi la sua fedeltà, oppure potrei dirglielo, chiedendo aiuto a Kier e diventandogli ancora più debitore. So che se Blue ucciderà Vanalika si porterà per sempre il peso della sua morte sulla coscienza... e poi, con o senza Luna influenzante, i debiti sono dei giuramenti, dei patti da rispettare, dunque dovrebbe rimanere legata a me anche se non volesse e, per quanto in questo momento la sua voce mi faccia impazzire e le sue mani ancora di più, non sarebbe leale nei suoi confronti.
Io poi ho già un debito di vita con Kier, cosa cambierebbe se gli dovessi chiedere un altro favore? -Non devi per forza ucciderla per risolvere la questione- dico. Lei si ferma ed attende che continui, attenta.
-Farò in modo che la polizia non ti arresti.

-Puoi davvero?

-Sì. E non è un debito, non lo faccio per costringerti al mio fianco.

Blue mi guarda sorpresa, poi si allontana piano piano da me. -Basta che fermi la situazione, perché ho paura.

-Devi temere altro, non gli umani.- Rivolgo uno sguardo rabbioso alla Luna piena, quindi mi dirigo velocemente fuori dalla proprietà dei Dale.

Corro per un po' su uno dei marciapiedi, poi mi avvicino ad una staccionata e ci salto sopra, camminando sul bordo e guardandomi intorno cercando qualche segno di Kier. La notte non rappresenta un problema, ci vedo benissimo pure al buio, eppure localizzarlo mi è difficile. Sembra sempre vicino, ma poi studio l'ambiente e non vedo nessuno.

Ad un certo punto sento un fischio provenire dall'alto ed alzo lo sguardo sul tetto di quella che gli umani chiamano chiesa. Vedo Kier che, tenendosi con una sola mano ad una grossa croce di ferro, ci gira intorno guardandomi intensamente.

Mi avvicino di qualche passo alla struttura tanto cara alle persone di quel piccolo paesino. Chissà cosa penserebbero della fata che sta ballando servendosi della loro amata croce?

-Mi stavi cercando?- domanda abbracciando l'oggetto.

Annuisco. Vedo le sue labbra piegarsi in un dolce sorriso ed i suoi occhi rossi brillare come pietre preziose da dietro i capelli biondi e scompigliati.

-Se venissi giù potremmo parlare.

-Mi ispiri un altro genere di contatto.

Perfetto: prima Blue e poi Kier. Mi volevano morto o che? -Per favore, è importante.

Allora la fata scende aggraziatamente dal tetto della chiesa e mi raggiunge, alzando un sopracciglio in maniera interrogativa. I suoi occhi da questa distanza mi intimoriscono ancora di più e lui sembra saperlo benissimo.

-Tu sei una fata molto più esperta di me, per questo ti ho cercato. Voglio che la polizia dimentichi il caso di Marcus Delley e, già che ci sei, anche la sua famiglia. Nessuno deve sospettare di Blue Jones. Per favore.

Kier sorride enigmatico. -Cosa mi dai in cambio? Ricordati che mi devi già la vita.

-Perciò la mia risposta sarà questa.- Prendo fiato, conscio di stare per fare un grosso, grosso errore. -Prendi in cambio quello che vuoi.

Mi aspetto che mi marchi al collo diventando il possessore della mia libertà, sono già pronto a questo, eppure Kier si avvicina e mi lascia un delicato bacio sulle labbra. Non so definire cosa provi, però è qualcosa che mi impedisce di parlare. Non capisco come ma questo contatto ha un che di sacro ed indefinibile, sembra che mi abbia appena regalato gli ultimi rimasugli buoni della sua anima. -Perché sei così gentile con me?- mormoro.

-Hai detto per favore.- Sorride. -Vorresti imparare come si ipnotizzano gli umani?

-Sì- non esito a rispondere, ma poi aggiungo umilmente: -Per favore.

Il sorriso di Kier si allarga. Mi volta le spalle e comincia a correre, superando staccionate e cespugli. Non serve che mi dica di seguirlo.


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