46 ¤VANALIKA¤

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Scusate il disagio, ma ho annullato la pubblicazione di questo capitolo perché non mi convinceva. Questa è la versione nuova, anche se alcune cose sono rimaste così com'erano nello scorso capitolo... buona lettura!
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Un tuono fa sobbalzare la ragazza mentre torna a casa dopo una cena da Oliver a base di pizza e film. È notte fonda ormai e solo qualche sporadico lampione illumina la strada che Vanalika sta percorrendo stringendosi nella sua sciarpona preferita.

Quando la ragazza passa di fronte alla proprietà dei Jones rallenta fino a fermarsi. Non riesce a distogliere lo sguardo dalla porta d'ingresso, illuminata da una lucina accesa sul portico. Lentamente, la ragazza si avvicina al cancelletto e lo scavalca. Non sa perché ma sente un'opprimente curiosità che le offusca qualsiasi altro pensiero o intenzione.

Cammina tentennante per il giardino, guardandosi intorno ad occhi sgranati. C'è qualcosa in quel giardino, qualcosa che la chiama, che la brama. Tutte le paure e i pregiudizi su questa famiglia svaniscono nel baratro della sua mente e vengono sostituiti da una sete incontrollabile di... qualcosa che si trova lì, proprio lì, e che la sta aspettando. Un bisogno quasi ancestrale di scoprire cosa ci sia nel retro del giardino le toglie il fiato e le fa battere il cuore a mille, facendole aumentare la velocità del passo e costeggiare il muro dell'abitazione. Un altro tuono sconquassa il cielo dalle nuvole scure e, dopo un lampo accecante, una fitta pioggia comincia a cadere. Vanalika alza gli occhi al cielo e lascia che il viso si bagni di migliaia di fredde gocce d'acqua.

Ed è quando torna a guardare di fronte a sè che vede la figura di un ragazzo. La sua faccia è coperta da una criniera di ispidi capelli neri e verdi, che trattengono le gocce di pioggia come se fosse rugiada sulla tela di un ragno. Indossa solamente un paio di bermuda lerci e scuriti dalla pioggia ed il suo corpo è snello, la pelle pallida e bagnata.
I due ragazzi si studiano, rimanendo uno di fronte all'altra, dopodiché Vanalika fa un passo avanti. Lui indietreggia immediatamente e così la ragazza si ferma, mostrando i palmi in segno di pace. Sua madre le ha sempre detto che, se si incontra una fata, è bene donarle qualcosa per dimostrare le proprie buone intenzioni. Probabilmente è solo una leggenda, ma la ragazza non vuole rischiare. Ormai ha capito che chi ha di fronte non è umano, glielo sussurra l'aria nelle orecchie e lo urlano le gocce d'acqua prima di infrangersi sulla sua pelle. È una sensazione inspiegabile e magica, che le penetra nelle ossa e danza al ritmo dei suoi battiti cardiaci.
Senza fare movimenti bruschi, si toglie la lunga sciarpa ormai pregna d'acqua e la porge al ragazzo. La dolcezza nel suo sguardo lo sorprende talmente tanto da accantonare per un attimo le sue intenzioni di ucciderla ed accettare il dono, stringendoselo al petto. La stoffa, anche se intrisa di acqua, lo fa sorridere e decide di ricambiare il dono. Con un agile movimento si inchina ai piedi della ragazza, che sussulta dallo spavento. Nereus alza lo sguardo e si sposta la cortina di capelli dal viso, mostrando i suoi occhi del colore dell'oro invecchiato. Vanalika rimane incantata dalla bellezza del suo viso, da quei tratti aggressivi e marcati e da quelle labbra, piegate in un sorriso appena accennato. Potrebbe benissimo trattarsi di un sogno, a quel punto, perché un essere del genere non esiste su questa Terra. Non è difficile per la ragazza pensare che possa esserci un altro mondo e che lui venga proprio da lì. Vorrebbe capire cosa ci faccia  in un posto dimenticato da Dio come Ancestor's Hill e vorrebbe chiederglielo, ma è come se la capacità di parlare le fosse venuta a mancare.
Il ragazzo le snoda i lacci delle scarpe che indossa, allontanando prima queste e poi i calzini. Sposta tutto lontano, quindi si alza e le sbottona il pesante giaccone. Non gli è mai successo di provare questa strana emozione di fronte ad un'umana, sa solo che lo rende felice vedere il piccolo e pallido volto della ragazza accendersi di stupore quando i suoi piedi toccano l'erba bagnata. 
La giacca cade a terra. Ora la ragazza indossa solo un paio di pantaloni, una canottiera ed un cardigan nero ed attende trepidante che Nereus faccia altro. Non distoglie mai lo sguardo dal suo viso e dalle sue mani, che hanno qualcosa di estremamente ipnotizzante ai suoi occhi.
Lui fa scivolare via anche il cardigan e la pioggia e il vento la fanno rabbrividire da capo a piedi, inizialmente, solo che le cose cambiano quando il ragazzo le prende entrambe le mani e la conduce nel giardino sul retro, pieno di edera, erbacce e fango.
Il ragazzo solleva le braccia al cielo e così fa anche Vanalika, sempre con le mani strette tra le sue. Nereus guarda dritto verso il cielo e sorride, chiudendo gli occhi. Non appena la ragazza lo imita ella sente un calore che parte dalle mani e percorre le braccia, serpeggiando attraverso le vene ed esplodendo nel cuore. La libertà che sente in questo momento non l'ha mai provata, mai, ogni più piccola goccia d'acqua è come labbra che le baciano il corpo, mentre il fango sotto i piedi le trasmette il pulsare incessante della Terra, il ritmo vitale di ogni pianta e di ogni insetto che la abita; questa potente pulsazione si intreccia come edera forte attorno al suo cuore e per un lungo ed incantato attimo sente migliaia di battiti nel suo corpo, che diventa il contenitore di tutta la vita del mondo. Non esiste differenza tra il battito di una formica e quello di un elefante perché entrambi si incastrano perfettamente in un meraviglioso cerchio vitale.

Enchanted ||VINCITRICE WATTYS2017||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora