Sinfonie e fuoco (INAI's seri...

By xcallmepolenta

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Quarto libro della serie 'Il nostro amore impossibile' (finale alternativo) E se fosse andato diversamente tr... More

Avvertenze.
1 - Si parte?
2.Benvenuti in vacanza.โœ”๏ธ
3.Confessioni tra ragazze.
4.Firestone.
5.Discoteca e notizie inaspettate.
6.Indovinate chi sono arrivati?
7.Cheesecake.
8.La notte dei desideri.
9.Letter for Elena.
10.Carola e i suoi amici.
11.Competizione.
12.Falรฒ.
13.La veritร .
14.Un tuffo nel passato:Alyssa.
15.Amici?
16.Un tuffo nella normalitร .
17.The very first date.
18.Non siamo Lio e Mattia senza uno dei due.
19.Non tutti sono affidabili.
20.Limo e festa.Che cosa vogliamo di piรน dalla vita?
21.Due nuove buone amiche?
22.La calma dopo la tempesta.
23.ยซTanto lo so che ami cucinare con me.ยป
24.Un nuovo ospite molto conosciuto.
25.La rivincita delle bionde.
26.Goodbye Rebecca.
27.L'estate addosso.
28.Sex on the beach.
29.Profumo di casa.
30.ยซSorpresa, Emma!ยป
31.Casa in montagna e giornata di ricordi felici.
32.Giornata in famiglia.
33.Organizzazione Barcellona e pensieri non poco vaghi.
34.Una piccola tappa:France.
35.Ricordi e serata improvvisata.
36. bienvenida en Espaรฑa.
37.Happy Birthday Emma!
38.Sono proprio finiti i viaggi?
39.Alyssa รจ di nuovo a casa.
40.Una vecchia fiamma e una nuova coppia?
41.Chi รจ Caterina?
42.Stitches.
43.The party at the tower.
44.Rotture.
45.Unpredictable.
46.Come una seconda madre.
47.Human.
48.Do you want to marry me?
49.The wedding day 2.
Epilogo.
Ringraziamenti finali

Extra (1):Christmas Pack./

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By xcallmepolenta

{Finchè potete scappate.Ve lo consiglio.

scusate la lunghezza, ma ho deciso di unire tutti e tre i momenti in un unico capitolo}

Penso che probabilmente farò vari missing moments dato che c'è stato un ampissimo salto di tempo per terminare questa storia quindi ho deciso di mettere alcune parti carine per raccontare la parte che ho saltato della storia.Spero siano di vostro gradimento e scusate ancora per la lunghezza, ma ho messo insieme i tre momenti dato che sono dello stesso periodo.Due giorni vicini e uno un po' distante, ma sempre della stessa vacanza diciamo.Bene, ora smetto di assillarvi e godetevi la lettura.

1.Christmas' Eve.

«Che cosa hai intenzione di portare con te?»domandò Emma sedendosi sul mio letto nuovissimo.

Finalmente i miei genitori mi avevano permesso di arredare di nuovo la mia stanza per migliorarla e sinceramente la amavo così tanto immersa nel suo nuovo stile.Le pareti erano state ricolorate con la pittura lilla dato che erano leggermente sgretolate per via dei vecchi poster appesi.Avevo creato una bacheca in legno appesa sopra alla scrivania dove attaccavo post-it, foto con i miei e altro.Avevo comprato un bellissimo letto ad acqua come quello di Emma che era davvero comodissimo per dormire...o nel caso di Lio...fare altro.La camera vecchia di mio fratello invece era stata sistemata togliendo i suoi effetti personali rimanenti trasportandoli nella parte restante della mansarda che non era arredata ed era stata trasformata in una stanza per accogliere gli ospiti.Ero davvero soddisfatta di questo lavoro.

«Non ne ho idea, sai?So che farà freddo sù essendo in montagna...»parlai dubbiosa.

Era arrivata finalmente la tanto amatissima Vigilia di Natale e potevamo tirare un respiro di sollievo per aver raggiunto il primo traguardo di vacanze.La scuola in questo ultimo periodo era davvero straziante per via degli esami di fine anno e avevano già cominciato a torturarci facendo prove e simulazioni, dandoci consigli o altro.Un anno così duro non lo avevo mai affrontato.Una bellissima vacanza ci voleva davvero in questo momento per staccare dalla realtà per poi tornare nel mondo della scuola con la preparazione agli esami.Questo Natale non lo avremmo festeggiato solo con i Romeo nella nostra casa in montagna, ma bensì nello chalet, perché era di uno chalet che si trattava, della famiglia Rocchi con tutta l'intera famiglia.Quando intendevo intera famiglia intendevo davvero tutta la famiglia con nonni, zii, nipoti e altro, tutto questo insieme alla famiglia Romeo.I Romeo erano diventati molto amici della famiglia Rocchi quindi organizzavano spesso uscite insieme, gite, cene o altro.In ogni caso non mi dispiaceva perché potevo passare più tempo con Lio, Franco e strano da dire ma...anche con Alice.

«Quando torni voglio ogni singolo dettaglio di cosa avete fatto...di come era fatta la casa e del lusso soprattutto.»mi obbligò eccitata la mia migliore amica.

Sentimmo dei passi provenire dalle scale della mansarda e dalla porta entrò Azzurra che sembrava pronta ad andare in guerra.Armata di sciarpe, giubbotto spesso e altro per sopportare il freddo di questo inverno.Fuori aveva cominciato di nuovo a nevischiare e speravo vivamente che non nevicasse forte perché saremmo dovuti partire questo pomeriggio.

«Che cosa mi sono persa?»domandò mentre lei si toglieva tutto ciò che aveva indosso per scaldare il suo corpicino.

«Non so cosa portare...»sbottai sedendomi accanto alla mia migliore amica.

Dopo mezz'ora di dialoghi persi tra di noi e le lasagne buonissime di mia madre nel mezzo eravamo riuscite a infilare qualcosa nella mia valigia non scordando uno dei miei amatissimi libri per passare il tempo.Saremmo rimasti nello chalet dei Rocchi fino al ventisette dicembre, ovvero fino a due giorni dopo il Natale.Per Capodanno era stata organizzata una grandissima festa e noi eravamo stati invitati per festeggiare l'arrivo del nuovo anno.Era diverso rispetto all'anno precedente dove avevamo festeggiato insieme alla famiglia Romeo.Era ancora un mistero sapere come non avessero fatto a notare me e Lio scambiarci saliva dopo l'arrivo del nuovo anno.La valigia era pronta e appostata accanto alla cassettiera che aspettava di essere caricata in auto al momento di partire.Il mio pomeriggio era passato incredibilmente lento con un po' di relax guardando una delle puntate di Game of Thrones che non avevo avuto l'occasione di guardare per via dei miei numerosi impegni.Ero impegnata a prendere bei voti a scuola, ad amoreggiare con Lio e a fare quei santissimi regali di Natale.Quindi...al momento di partire mia madre mi aveva trovata coricata sul letto, pronta...ma pur sempre coricata a non fare assolutamente nulla.

«Elena...noi siamo pronti.Andiamo?»domandò lei.

Io annuii alzandomi con fatica da quel letto paradisiaco che sinceramente non volevo lasciare più.Presi la mia valigia a pois bianchi che ne aveva sopportati di viaggi e la trascinai giù per le scale cercando di non uccidermi in qualche modo.Banshee era già in macchina che era coricato sul sedile posteriore.Quel piccolo gattino era cresciuto davvero così tanto e aveva un rapporto stupendo con me, sapeva sempre quando stavo male perché lo percepiva e quando succedeva si avvicinava a me e si appoggiava sulla mia pancia o mi si strofinava addosso.Era l'animale migliore al mondo che avessi mai avuto.Invece Stiles, il nostro cagnolino purtroppo lo avevamo dovuto affidare ad Emma, così poteva giocare insieme al suo cane.Erano diventati molto amici in questo periodo, soprattutto verso la fine dell'estate, quando lo portavo a spasso insieme alla mia migliore amica.Oh, quante cose erano cambiate in questo periodo, molte cose.Questa volta in effetti sarebbe venuto con noi per passare il Natale insieme alla famiglia intera e intanto aveva come amico il gattino che da poco avevano preso in casa Rocchi.Un piccolo gattino nero con gli occhi azzurro-verdi che Alice aveva insistito a chiamare Damon.Non a caso riferito al bellissimo fratello Salvatore, di cui eravamo pazze.Con il tempo Banshee aveva imparato a volere bene ad Alice e quindi non impazziva più quando la vedeva, cosa che faceva spesso quando veniva da noi a cena all'inizio.Era quel periodo in cui Lio e Alice stavano insieme perché lui era costretto.

Salii in macchina dopo aver posato la valigia dietro e accarezzai Banshee che si era avvicinato a me appoggiandosi.Speravo vivamente che non stesse male durante il viaggio perché non lo avevamo mai portato in montagna.Mia madre aveva terminato il lunghissimo controllo di casa per evitare furti natalizi o altro e finalmente eravamo partiti.Doveva chiudere il gas perché non si poteva mai sapere, aveva controllato di non aver lasciato aperte finestre o porte (ma cosa impossibile dato il freddo) e infine aveva controllato che la presa del nostro bellissimo albero di Natale fosse staccata.Aveva paura che le lucine prendessero fuoco o roba simile.Speravo di no perché avevo impiegato così tanto tempo per addobbarlo nel migliore dei modi.Mi ricordo ancora quel giorno:era l'otto dicembre e come tradizione dovevamo addobbare l'albero e realizzare il presepe, era da anni ormai che lo facevamo, anche prima che nascessi la nostra famiglia portava avanti questa tradizione.In questo anno da noi Iris e la sua famiglia era venuta a farci visita per prendere una cioccolata calda e così mentre cominciava a nevicare noi sedevamo sul divano a parlare, ridere, bere e guardare le pubblicità natalizie.La magia del Natale era qualcosa di fondamentale nella mia vita, sin dall'inizio del mese quando cominciavano le pubblicità o comparivano le lucine colorate per le città io mi emozionavo.Sin da piccola ho sempre amato questa magia che solo il Natale riesce a trasmettere.Non cresco mai quando si tratta di queste cose, mi sento ancora una bambina che aspetta con ansia i regali di Babbo Natale.Così quel pomeriggio dato che dovevamo addobbare il piccolo alberello, la famiglia Romeo ha infilato nello stereo un cd natalizio e ci avevamo aiutati con gli scatoloni.Io insieme a Lio addobbavo l'albero con le palline rosse e oro, con gli addobbi colorati e infine le lucine;mia madre e Iris sistemavano le varie statuine nel presepe e i due uomini spacchettavano il resto.Era stata una giornata fantastica, passare del tempo con loro e soprattutto condividere la nostra tradizione.Comunque, tornando a noi, dovevamo incontrarci accanto alla piazza principale insieme alla famiglia Rocchi e alla famiglia Romeo per partire.Non sapevamo quale fosse la strada per raggiungere questo chalet in montagna quindi la famiglia di Alice ci doveva scortare.In macchina subito mi ero persa nel mio mondo della musica ascoltando dall'iPod la mia playlist preferita del momento.La musica non poteva mancare durante i viaggi.La prima canzone che mi si ripeteva nella mente era Chocolate dei The 1975.Questa canzone aveva tormentato me ed Emma per tutto l'ultimo mese e appena potevo la ascoltavo.Il viaggio non era lunghissimo però almeno un'ora e mezza doveva durare.Davanti la famiglia Rocchi ci guidava e dietro di noi la famiglia di Lio ci seguiva.Ero abbastanza emozionata all'idea di vedere lo chalet dei Rocchi perché avevano detto che era davvero enorme.

Intanto avevo ricevuto un messaggio da Lio e un sorriso mi si era stampato in volto *Voglio vederti...e baciarti...e dirti quanto sei bellissima.* Dopo che ci eravamo rimessi insieme in estate il nostro rapporto era rimasto perfetto e non si erano creati più problemi.Finalmente un angolo di pace.

La macchina di mio padre frenò dopo il lungo viaggio e noi ci bloccammo davanti ad una stradina sterrata, pulita dalla neve che stava scendendo lieve dal cielo, e con la famiglia Rocchi ferma davanti ad un cancello.Il viaggio mi era sembrato molto interessante verso il termine perché durante il tragitto avevo visto il monte più importante innevato, le piccole cittadine con le casette rigorosamente in legno, con le luci natalizie.Un velo di magia aleggiava qui sopra.Con il Natale ero fissata come con le viste meravigliose, per esempio come al mare da Lio.Ovviamente la famiglia Rocchi non era venuta con il Porsche, ma aveva preso il fuoristrada per non avere problemi con la neve e il gelo.Mi guardai attorno e al di sotto di quella stradina oltre ai pini coperti di neve, a poco distanza, si trovava la bellissima cittadina in cui loro avevano costruito la casa.Un paesino davvero carino pieno di gente, con molte luci natalizie e altri addobbi che la rendevano ancora più luminosa.Dato che era inverno il cielo si era scurito velocemente ed era quasi ora di cena quindi il buio stava per avvolgerci del tutto.Il cancello lentamente si era aperto e la macchina era andata avanti permettendoci poi di rimanere stupiti per lo chalet davanti a noi.Questa casa in montagna non aveva niente a che fare con la nostra perché in confronto la nostra faceva davvero pena.Non era nulla in confronto.Una casetta di poco conto contro un albergo quasi.

Poco distante dalla casa si trovava l'entrata del parcheggio sotterraneo e la tettoia se si voleva lasciare l'auto fuori nel giardino enorme.Dato che era prevista tanta neve avevamo pensato di parcheggiarle nel sotterraneo per proteggerle dalla neve.Nel parcheggio oltre ad esserci un piccolo magazzino e una cantina si trovava anche una specie di tavernetta arredata per invitare gli amici o altro.Solo da questo potevo intendere quanto fosse davvero enorme questa casa.Si era benissimo a conoscenza che i Rocchi fossero ricchi, ma non pensavamo avessero uno chalet così enorme in montagna.All'esterno lo chalet era diviso in due edifici pur sempre vicinissimi, era realizzato con pietre e legno come la maggior parte delle case in montagna.Per ciascuno dei due edifici si trovava un ingresso con anche un portico per potersi accomodare quando si voleva per ammirare la vista mozzafiato.E si sapeva bene che problemi io avevo con le viste in generale.In effetti da quei portici si vedeva la catena di montagne innevate ed essendo leggermente più in alto alcuni paesini accanto a quello in cui loro avevano costruito la casa.Inoltre accanto alla seconda parte dell'edificio si trovava un bosco abbastanza fitto che però era separato dalla casa grazie ad una recinzione sia in materiale più resistente sia in pini posizionati li unì di fianco agli altri per permettere di coprire la vista dal bosco.Se fuori era così grande avevo paura di vedere come fosse dentro.

La nostra macchina era parcheggiata accanto a quella dei Romeo in uno degli appositi garage piccolini li unì accanto gli altri.Ci avevano concesso di parcheggiare le auto lì dentro perché prima di tutto rimanevamo qui più giorni e poi anche perché il giorno successivo sarebbero arrivati gli altri parenti quindi bisognava lasciare abbastanza spazio per poter far parcheggiare anche le loro auto.Scesa dall'auto mi sgranchii le gambe e presi in braccio Banshee osservando tutto ciò che avevo attorno.Era sempre una mia brutta abitudine cercare di notare ogni singolo dettaglio di un posto nuovo in cui mi recavo.

«Se volete prima vi mostro la casa all'interno e poi vi aiutiamo con i bagagli e il resto.»sorrise Elisa.

Noi annuimmo e raggiunsi Lio che era appena sceso dalla macchina dei suoi genitori.Gli sorrisi e gli stampai un bacio sulla guancia mentre Alice e Franco si avvicinavano a noi.Ci scambiammo i saluti tra di noi sia tra adulti e sia tra di noi del gruppetto, anche se Franco lo avevamo già visto la sera precedente alla festa di Jeamy.Sapevano benissimo che noi avremmo festeggiato dai Rocchi quindi avevano pensato di organizzare una delle solite piccole feste della cricca a casa del mio migliore amico.

Tramite una porta in legno arrivammo ad una scalinata abbastanza larga per poterci passare in due ed Elisa accese le luci per permettere di vederci meglio.Io sarei riuscita a cadere anche con le luci per aiutarci nell'intento di salire.Le scale portavano al portone sempre in legno che si trovava sul retro della casa, era comodo se si voleva scendere al garage sotterraneo.Lo chalet era un qualcosa di davvero enorme sia fuori e soprattutto dentro perché quando ci eravamo fermati sulla soglia delle espressioni sorprese e ammaliate si erano formate sui nostri volti.Altro che la nostra casa in montagna, che comunque aveva sempre il suo fascino per via del grande investimento di mio padre per quell'arredamento antico.Ma anche qui loro avranno fatto un grande investimento.

«Questo chalet appartiene alla nostra famiglia da tantissimo tempo.Con il tempo ci è stata affidata e abbiamo deciso di arredarla in modo più moderno e di terminare il parcheggio sotterraneo che era incompleto.Infatti sotto il parcheggio è stato diviso in piccoli garage, nel magazzino e infine una piccola tavernetta è stata arredata.Da questa parte, dove ci troviamo noi ci sono la cucina, il salotto, il bagno e le scale che portano al piano superiore con le nostre stanze.Mentre da questa altra parte l'edificio continua con un lunghissimo corridoio che può essere utilizzato comunemente come sala per pranzare se si è in tanti come nel nostro caso domani o altro.Dipende ovviamente da cosa decidono di fare i proprietari.Comunque, sempre nell'altra parte si trova un altro piccolo salottino, un bagno, due camere e le scale che portano anch'esse al piano superiore.Al piano superiore si troverà sempre un corridoio però questa volta piccolo che collega l'intero piano e molte camere per gli ospiti.Questo chalet una volta era un piccolo albergo quindi si è spiegato perché si trova questo corridoio, le tantissime camere e l'edificio diviso in due parti.»ci spiegò Luca.

Ora si spiegava il perché questo chalet fosse così enorme e per la divisione in due lotti comunque uniti grazie a quel corridoio lungo.

«Se volete Elisa può farvi fare un giro della casa mentre io aiuto a scaricare i bagagli e soprattutto il necessario per domani.»ci sorrise ancora Luca prima di sparire con mio padre e Filippo, e lasciando la scena alla padrona di casa.

Lio appoggiò una mano sul mio fianco e io sussultai per il contatto mentre tenevo ancora in braccio Banshee che non la smetteva di guardare Damon tra le braccia di Alice.Ci mandammo due sguardi notando i gattini scrutarsi e ridacchiammo.La prima stanza che ci aveva mostrato Elisa era il salotto del primo lotto.La prima cosa che avevo notato del salotto era proprio la grandissima vetrata che permetteva di vedere la piccola cittadina sotto illuminata, le montagne e tutto ciò che fosse fuori.Verso il fondo della stanza si trovava un grande camino moderno con sopra al davanzale appeso un quadro e appoggiate  delle foto e delle candele.Di fronte, al centro del salotto si trovava un tavolino basso in legno scuro e lucidato con sopra giornali o altro.Intorno, rivolti verso il camino, si trovavano tre divani bianchi posizionati a ferro di cavallo con sopra cuscini e coperte varie.La cucina era poco più piccola del salotto con tutto il necessario tra cui il bancone, i fornelli e altro per poter cucinare.Il tutto si intonava alle altre stanze del piano terra.Dall'altra parte invece accanto al piccolo salottino si trovavano le scale per salire.Nella stanzetta si trovava un semplice divano sempre bianco con una poltrona e due pouf intonati al tappeto bianco pelliccioso.Si trovava una piccola stufa a pellet e una libreria con dei libri abbastanza vecchi rilegati.

Mio padre insieme a Luca e a Filippo aveva portato tutte le valigie, e poi si erano dedicati a sistemare i tavoli e le sedie per la giornata successiva al grande pranzo.Intanto prima di cenare dovevamo aspettare l'arrivo di mio fratello Carlo insieme a Laura che non potevano non mancare.Mio fratello non lo vedevo da uno o due giorni, insieme avevamo fatto un giro insieme per la città e un giro nelle case dei parenti per parlare con loro e portare un cestino che ogni anno regalavamo ai parenti.

Insieme agli altri decisi di portare il mio bagaglio nella mia stanza e nel mentre passavo per il corridoio avevo osservato le varie stanze:quella di Laura, quella di Alice e quella di Franco.Quella dei loro genitori possedeva un bagno piccolo unito mentre gli altri tre avevano un bagno in tre da condividere.Lo stesso valeva per le altre stanze, quelle dei giovani dovevano condividere il bagno e gli adulti ne possedevano un altro.I miei genitori avevano scelto di stanziarsi in una delle camere da letto che si trovavano nel secondo lotto al piano terra che forse era una delle più comode.Filippo e Iris avevano scelto la prima stanza dopo il corridoio del piano terra che divideva i due lotti.Io e Lio avevamo scelto due camere singole che si trovavano vicine, anche se sapevamo benissimo che lui sarebbe venuto a dormire con me, ma almeno per rispetto o qualche altra balla lui aveva fatto finta di dormire in una stanza singola.

Aprii la porta e poggiai per terra la mia valigia guardando la stanza che si trovava proprio al fondo del secondo lotto.Una finestra mostrava la vista dietro lo chalet dove si trovava oltre la recinzione un'altra casa.Poggiato al muro si trovava il letto coperto da una trapunta pellicciosa e probabilmente molto calda con sopra vari cuscini, accanto un comodino con sopra una piccola lampada.Di fronte la scrivania con sopra il piccolo televisore e un porta libri, una sedia con sopra un'altra coperta in caso di freddo e al fondo, verso la porta, una cassettiera con un baule antico probabilmente vuoto.La stanza era magnifica, però avevo deciso di tirare le tende e coprire la finestra perché mi metteva leggermente in ansia.Ed ecco che anche a diciotto anni Elena riusciva sempre a sembrare fuori di testa.

Sentii bussare e dalla porta entrò Lio con uno strano sorriso in volto.Ridacchiai per la sua espressione e mi avvicinai a lui che aveva chiuso la porta della mia camera.

«Bello il letto della tua camera, lo useremo più del mio.»ridacchiò lui.

«Sempre il solito.»gli tirai uno schiaffetto sulla spalla.

Nonostante la sua frase pervertita mi avvicinai di più a lui che mi teneva stretta e mi avventai sulle sue labbra sempre così perfette e baciabili di cui non mi stancavo mai.Era come una droga.Avanzammo verso il letto e finii con il culo sopra alla trapunta con i tantissimi cuscini che ci avevano avvolti.

«Troppi cuscini, li faremo sparire.»disse lui facendomi ancora di più ridere.

«Sembra di essere in una reggia, porca puttana.»esclamai guardando il soffitto.

Lui era ancora sopra di me e aveva provato a mettersi di lato per non schiacciarmi.«Pensa che bel Natale che passerai con la tua ex peggiore nemica.Come cambiano le cose....Comunque puoi vantarti di aver passato il Natale nella reggia di Rocchi.Tantissime voci dicevano che fosse enorme e non si sbagliavano affatto.»ammise lui.In effetti non aveva torto perché la vita era davvero strana alla fine, chi avrebbe detto che avrei passato il mio diciottesimo Natale a casa della mia ex peggiore nemica?Era così strano che non ci credevo ancora, ma dopo tutto quello che era successo quest'estate con la storia di Rebecca e Alyssa... Alice era riuscita a dimostrarmi che era cambiata e mi aveva anche aiutato a smascherare quella pazza di Rebecca.Certe cose non me le sarei mai aspettate, anche se era facilmente sgamabile quella ragazza.

Sentii la porta di sotto aprirsi e poi chiudersi, poi vari voci con dei saluti.Questo voleva soltanto dire che mio fratello Carlo era arrivato qui.Saltai giù dal letto facendo quasi cadere Lio per terra e ridacchiai prima di aprire la porta e scendere per andare a vedere se fosse veramente arrivato.All'ingresso trovai Laura che parlava con Iris e Alice mentre Carlo era intento a togliersi il giubbotto.I suoi capelli erano cresciuti abbastanza ed erano più ricciolini del solito, ma il suo sorriso e la sua gentilezza erano sempre gli stessi.Laura aveva invece subito varie trasformazioni con il fatto che lei fosse incinta oltre al fatto che i suoi capelli biondi fossero stati tagliati leggermente:il pancione si poteva notare.

«Carlo.»urlai scendendo le scale e dirigendomi velocemente da mio fratello maggiore.

Lui alzò lo sguardo verso la voce e non appena mi notò gli uscì un «Elena.»Gli saltai in braccio come una bambina e lui mi abbracciò stretta come se non lo vedessi da chissà quanto tempo.In realtà non lo vedevo da due giorni...?Scesi dalle sue braccia per avvicinarmi e salutare anche Laura che mi aveva accolta con un sorriso.La coppia era salita in camera per sistemarsi e io mi ero riunita con gli altri per decidere che cosa fare dato che stavamo morendo di fame.

Eravamo riuniti nel corridoio dove i nostri padri avevano sistemato le sedie e i tavoli per il grande pranzo del giorno dopo.Dovevano arrivare sia i parenti di Alice sia i miei parenti quindi era davvero un grande pranzo di Natale tutti insieme.Elisa e Iris avevano già pensato a cosa cucinare e gli ingredienti per preparare il tutto erano già stati comprati e posati nel frigo.Alcuni piatti erano già stati cucinati precedentemente a casa e portati qui già pronti.Mia madre invece pensava a come addobbare la sala e la tavola che era una delle cose migliori che sapeva fare.Avevo davvero paura di quanto cibo avrei mangiato durante questo pranzo e anche possibile cena dato che il cibo preparato non era poco.Bisognava dire che erano dei pazzi malati che volevano farmi ingrassare.

«Vi va di andare a mangiare una pizza in una pizzeria nel paesino sotto?Lo si raggiunge facilmente anche a piedi e quindi non dista tantissimo.Posso chiamare e chiedere se c'è posto.Lì il proprietario è un mio amico.»ci propose Luca.

La sua idea era perfetta quindi tutti avevano accettato anche perché dovevamo lo stesso scendere in paese per mangiare, se no dovevamo mangiare o il cibo delle colazione o il cibo preparato per il pranzo.Luca chiamò il suo amico e chiese se erano disponibili dei posti per cenare.

«Ha detto che c'è posto.Se volete possiamo prepararci e iniziare ad andare.Ha smesso di nevicare.»ci avvisò.

Tutti noi ci preparammo per uscire e affrontare il freddo della montagna e sembravamo quasi degli omini Michelin.Eravamo così buffi.Era già comunque strano che a quest'ora ci fossero ancora dei posti liberi per noi, dato che la gente a volte cenava abbastanza tardi.In questo caso servivano dodici posti liberi e mi chiedevo come fosse possibile aver trovato tutti quei posti.Tralasciando il fatto che solo noi della famiglia Rosati cenavamo così presto rispetto agli altri.Se noi eravamo già il dodici avevo paura al pensiero dei parenti che sarebbero venuti da noi domani.Saremmo stati cinquanta in quello chalet?Per la gente sarebbe sembrato assurdo...ma quando la famiglia Rocchi si univa alla mia tutto era quasi possibile, ma sempre strano allo stesso tempo.

Come aveva detto Luca fuori aveva smesso di nevicare e noi eravamo usciti passando per il sentiero pulito dalla neve.Questo sembrava impossibile perché non erano ancora venuti i Rocchi in questa casa per pulire il sentiero e poi tornare per prenderci.In realtà avevo sentito dire che c'era un signore loro amico che era venuto prima a pulire sia la strada per raggiungere la casa sia il sentiero per uscire.Loro potevano a quanto pare.Ci incamminammo verso il paesino che non era molto distante e le luci illuminavano tutta la strada.Il paesino sembrava piccolo a prima vista, ma in realtà era abbastanza grande con molti negozi, bar, hotel e ristoranti/pizzerie.Le case non era solo vicine al paesino, ma alcune erano pure distaccate e da casa dei Rocchi si poteva vedere benissimo quello a cui stavo intendendo.Le luci dei lampioni e delle decorazioni natalizie appese illuminavano l'intera strada principale che ti permetteva di attraversare il paesino.Poco distante dall'inizio della strada Luca aveva preso una stradina che ti portava accanto ad un locale illuminato e sembrava anche abbastanza gremito.Subito un calore ci avvolse e la sensazione di freddo che provavamo prima era totalmente sparita.Luca aveva parlato probabilmente con il proprietario del locale che ci aveva scortati al piano di sotto che doveva essere la sala più grande dell'intera pizzeria.Una tavola apparecchiata ci stava aspettando e da una parte ci eravamo seduti noi giovani, mentre dall'altra gli adulti.Ci sfilammo tutto l'armamento contro il freddo e ci vennero consegnati i menù per poter ordinare.Io avevo scelto di ordinare come mio solito la pizza parigina con la coca cola.Era il mio ordinario menù da pizzeria ormai.

Durante l'attesa ci erano state portate le bevande e chiacchieravamo pensando al giorno successivo, al fatto che stesse per finire l'anno, al bambino di Laura.Le nostre madri erano così eccitate all'idea del pranzo di domani che non la smettevano più di fare ricerche degli addobbi giusti.Pensavano ancora al dolce che dovevano finire di preparare e all'altro cibo delizioso che avevano in mente di cucinare.Avevamo scoperto che Laura aspettava un maschio e qui la gara al nome da scegliere era praticamente iniziata.C'era chi voleva come nome uno straniero, dato che quelli stranieri venivano scelti spesso, e chi preferiva un nome tipicamente italiano.I nomi più scelti erano Stefan o Cedric per quelli stranieri o altri come Daniele o Simone.

Dopo aver mangiato la pizza e aver praticamente assorbito i vari discorsi indotti dagli adulti ci avevano congedati ed eravamo usciti da quel locale con la pancia piena e la voglia di tornare a casa a stare al calduccio.Era prevista per la notte una forte nevicata che tecnicamente doveva terminare verso le sette di mattina quindi non c'era il problema per l'arrivo dei parenti, ma volevamo tornare in fretta nello chalet.Purtroppo i nostri genitori ci avevano obbligati a fare una passeggiata per il paesino che era ancora pieno di turisti che andavano alle feste o nei bar o che semplicemente facevano una passeggiata per poi tornare a casa come noi.In realtà io volevo solo tornarmene a casa e stare al calduccio guardando magari un film e venendo coccolata dal mio Lio.In fondo non era così male questo paesino, la cosa che non mi aveva stupita affatto era la presenza di numerosi negozi di marche famose e con prezzi esorbitanti.Molti erano i dettagli e gli edifici che mi avevano attratta maggiormente.Poco dopo la pizzeria si trovava un albergo bellissimo a cinque stelle; al centro del paese una bellissima chiesa con al di sotto, nella piazza, l'enorme albero di Natale illuminato; la varietà di negozi; e infine una costruzione dove si stava svolgendo un concerto, bambini con dei cappellini rossi in testa che cantavano delle canzoncine natalizie.Potevamo cantare vittoria quando eravamo finalmente tornati allo chalet e mentre gli adulti stavano in salone a parlare o a giocare a carte noi ci eravamo rintanati nel salotto con le luci spente e la televisione accesa.Sotto consenso di tutti e vittoria da parte mia avevamo pensato di guardare il Trono di Spade che era una delle nostre assolute serie televisive preferite.Era una delle serie che piaceva a tutti noi e questo era meglio così potevamo guardare insieme le puntate.C'ero io con la mia cotta per Jon Snow...e poi c'era Franco con la sua cotta per Sansa.Tutto normale.Fatto sta che per il resto della serata noi eravamo rimasti nel salotto con i genitori nell'altra sala.Solo la televisione e le luci natalizie appese o dell'albero illuminavano la stanza e noi eravamo troppo presi da una delle puntate più epiche di sempre:la battaglia dei bastardi.Prima avevamo guardato puntate della prima stagione, come tutto fosse iniziato, e io avevo potuto sbaciucchiare Lio quanto volevo e a lui non dispiaceva.Dopo, Carlo si era unito a noi perché anche lui era un fan di questa serie televisiva quindi avevo smesso di baciare continuamente in modo violento il mio fidanzato dandomi un contegno per il momento.Ci eravamo gustati una buonissima cioccolata calda tra di noi ancora giovani mangiando dei biscottini cucinati da Iris a forma di alberi di Natale e finendo di vedere la sesta stagione di quella serie che Alice non aveva ancora visto, le mancava quella puntata.

I genitori ormai erano andati in camera a dormire beatamente e anche Laura era andata a riposare per via delle sue condizioni.Ok, era solo incinta però aveva bisogno di molto riposo.Avevamo riposto le tazze ormai vuote in cucina e ci eravamo diretti verso le nostre stanze.Era stata una vigilia di Natale a dir poco epica.Il Trono di Spade, il paesino, lo chalet, la pizzeria, la compagnia delle persone a cui vogliamo bene.Non potevo desiderare di meglio.

Lio mi aveva seguita in camera solo che prima aveva preso delle cose dalla sua stanza per poi raggiungermi.Senza fare rumore aveva chiuso a chiave la sua stanza per non dare sospetti quando la mattina lo avrebbero chiamato.Avrebbero trovato la porta aperta e la camera vuota quindi avrebbero capito.Con la porta chiusa avrebbero pensato a un momento di privacy di Lio che voleva dormire senza essere disturbato.Intanto anche la mia camera era chiusa a chiave quindi non potevano pensare che lui fosse con me.Tolsi tutti i cuscini da bellezza dal letto e tolsi alcune cose che intralciavano la nostra strada.La lucina sul comodino era accesa e le tende erano tirate non facendo entrare la luce dalla finestra.Lio mi raggiunse posando le mani sui miei fianchi e cominciando a baciarmi con foga. «Finalmente soli...noi due insieme.»sorrise.Le sue labbra erano così dolci e sapevano ancora di cioccolata calda e panna.

Posai le mani ai lati della sua maglia sfilandogliela via mentre lui mi prendeva in braccio e continuando a baciarmi mi portava verso il letto.Ero distesa sopra alla trapunta con lui su di me che cercava di sfilarmi via la maglia.Lasciava baci ovunque su di me e sentivo questa sensazione di imminente relax e un calore improvviso era avvampato dentro di me.Sembrava che la stanza stesse andando a fuoco da quando lui aveva iniziato a togliermi i jeans e l'intimo restante.Volevo che mi baciasse, che mi facesse sua, che mi scoprisse del tutto.Avevo bisogno di quella sensazione di completezza dentro di me che non avevo quando lui non era dentro di me.Sentivo un vuoto e lui lo colmava.Le nostre mani si unirono distese sopra alla mia testa mentre lui mi faceva impazzire dando spinte sempre più forti e completandomi.

«Questo è il mio regalo di Natale, piccola.»sussurrò lui stringendomi dopo essere uscito da me.

Ci infilammo sotto alle lenzuola e il calore si espanse subito riscaldando i nostri corpi sudati e appiccicati.L'ora segnava mezzanotte quindi questo stava a significare che oggi era definitivamente il venticinque dicembre e che quindi era il giorno di Natale.Stampò un bacio sulla mia fronte e io mi voltai verso di lui stendendomi su di un fianco.«Buon Natale Lio.»sorrisi posando una mano sulla sua guancia.«Buon Natale piccola.»sorrise anche lui con gli occhi che gli brillavano.Mi avvicinai ancora di più a lui e la mia testa si appoggiò al suo petto nudo.

«Ti amo più della mia stessa vita.»sussurrò al mio orecchio.

«Ti amo più di Damon Salvatore e Jon Snow.»ridacchiai interrompendo il momento romantico.

Lui ridacchiò e cercammo di non farci sentire troppo dagli altri che si trovavano nelle stanze accanto.«Come rovinare un momento romantico.Comunque sono contento che mi ami più di loro, è già un grande passo.»ridacchiò ancora.

2.Family Christmas.

Vi consiglio questa canzone che a me ha aiutato molto a scrivere questa parte del giorno di Natale.La canzone di Phil Collins-Another Day In Paradise.

Aprii gli occhi lentamente e misi a fuoco la scena davanti a me.La stanza era abbastanza buia per via delle tende chiuse, ma una striscia di luce era riuscita ad infiltrarsi.Alzai lo sguardo e trovai Lio addormentato accanto a me che era davvero così perfetto anche di prima mattina.Non avevo idea di che ore fossero quindi mi alzai dal letto cercando di non svegliare il mio ragazzo.Dal piano di sotto sentivo già i rumori di sedie, passi e altro quindi significava che i miei genitori e gli altri erano già svegli e pensavano a finire di cucinare e sistemare il tutto.In effetti oggi era proprio Natale e dovevano arrivare i nostri parenti per il grande pranzo che avevano organizzato.Erano le otto e mezza di mattino quindi raccattai da terra il mio intimo e andai verso Lio per svegliarlo.Dovevamo scendere sotto per fare colazione, aprire i regali e magari aiutare gli altri a finire di preparare.Avevo promesso a Iris di aiutarla a cucinare questa mattina.

«Lio...»sussurrai svegliandolo.

Lui non reagiva e sapevo benissimo che non bastava scuoterlo leggermente e chiamarlo per poterlo svegliare.Mi alzai leggermente saltandogli a cavalcioni e abbassando leggermente il lenzuolo che copriva il suo corpo nudo.Cominciai a lasciare una scia di baci dal collo che scendevano fino al petto e all'ombelico.Continuai finché non lo sentii mugolare e soffocare un gemito, quindi voleva dire che si era svegliato.Provai a spostarmi per scendere ma lui mi bloccò i polsi facendomi rimanere in quella posizione.«Era un bellissimo buongiorno.Dovresti andare avanti.»sussurrò lasciandomi poi i polsi liberi e iniziando ad abbassarmi le spalline del reggiseno.Non dovevo cedere e dovevo scendere al piano di sotto ad aiutare.«E tu dovresti svegliarti.»ridacchiai.Scesi dal letto e andai verso la valigia per andare a scegliere qualcosa da indossare per questa giornata.Mi piegai e aprii la valigia.

«Non ti conviene stare in quella posizione o ti salto addosso come ieri sera.»mi si avvicinò Lio che si era finalmente alzato dal letto.

Non appena lo sentii vicinissimo mi alzai spezzando i suoi sogni e quando mi voltai cercai di non abbassare lo sguardo. «Non dimentichi qualcosa?»gli domandai non guardando ma indicando il punto in sotto.Lui rise e andò a raccogliere i boxer da terra per indossarli.Era diventato sempre più imbarazzante sia da spiegare che immaginare.Da quando avevamo iniziato l'ultimo anno di scuola era cambiato il nostro rapporto come dire...sessuale.Non era più come prima che eravamo dei ragazzi arrapati che dovevano fare sesso...più in là è diventato tutto ancora più intimo e soprattutto profondo.Era così imbarazzante da spiegare questa cosa.

Lio era uscito dalla stanza senza farsi vedere dagli adulti che per fortuna era tutti al piano di sotto e io continuai alla ricerca di qualcosa di carino da indossare.Alla fine avevo scelto di indossare un maglioncino tipicamente invernale con i motivi geometrici e fiocchi di neve, sotto una gonna nera stretta in vita ma che scendeva leggera lungo i fianchi fino a metà coscia, le parigine nere e infine gli stivaletti bassi neri.Mentre mi rivestivo stavo pensando al Natale precedente e a come lo aveva festeggiato nella nostra casa di montagna.Soprattutto alla mia prima volta con Lio che era stata in quel periodo.

Uscii dalla camera e mi imbattei in Alice che era appena uscita dal bagno.Mi stupiva che nonostante tutto continuasse ad utilizzare quei suoi vestiti abbastanza...corti diciamo.Il carattere è cambiato, ma il gusto in fatto di vestiti no.«Buongiorno.Buon Natale.»mi salutò con un sorriso e io ricambiai andando verso il bagno per darmi un'ultima sistemata.I capelli erano legati in una coda alta di cavallo e mi ero truccata leggermente.Mi piaceva questo abbinamento, era molto carino.Era solo grazie ad Emma se avevo comprato quel maglione perché durante le compere natalizie lo aveva adocchiato ma non aveva abbastanza soldi per comprarlo, così lo avevo comprato io e lei poteva prendermelo in prestito quando voleva.Eh sì era proprio matta quella ragazza.Sistemato il tutto mi scontrai con Lio che stava parlando animatamente con Franco riguardo ad una partita di calcio e quando ero passata si era bloccato a guardarmi da dietro, sempre i soliti maschi.Franco gli aveva dato una sberla per farlo tornare in sè e io avevo ridacchiato scendendo al piano di sotto per curiosare.Inoltre avevo accettato di aiutare le donne a cucinare e ad apparecchiare la lunga tavolata.

Sarebbe stata una giornata molto impegnativa.

La tranquillità in questa casa non faceva al caso nostro questa mattina perché era un via vai di persone per la casa, profumo di cibo invitante dalla cucina, animali che vagavano a caso.Scese le scale attraversai il corridoio notando Damon e Banshee giocare insieme nel piccolo salottino accanto alla stufa a pellet, con dei cuscini tenerosi e pelosi.Arrivata nel corridoio immenso notai gli uomini di casa lavorare per sistemare i tavoli per poter mangiare, e bisognava ammettere che la tavolata era molto lunga.Li salutai uno per uno mentre lo attraversavo e curiosa andai nel salotto dove si trovava il maestoso albero di Natale addobbato.Come avevo previsto i regali erano appostati ordinatamente al di sotto dell'albero, una marea di regali pronti ad essere scartati tra pochissimo tempo.

«Ragazzi!!Ci siete tutti?Scendete giù che bisogna scartare i regali!»urlò Elisa dal corridoio.

Mi sistemai su un divano bianco insieme a Laura che stava leggendo un articolo di un giornale, ma si era bloccata per sorridermi.Il suo pancione era cresciuto molto ed era abbastanza evidente.Non sapevo bene se si poteva già sentire qualcosa oppure no però speravo di poterlo accarezzare lo stesso.

«Posso accarezzarlo?»domandai indicando il pancione.

«Certo.»sorrise lei.

Alzò il maglione rosa e la mia mano si posizionò sulla pelle nuda della ragazza che era molto calda, accarezzai lentamente con un piccolo sorriso da ebete.Doveva essere bellissima la sensazione di portare in grembo una piccola nuova vita, l'emozione di poterlo portare alla luce e vederlo crescere.

«Ci siamo mamma!»urlò Franco da qualche parte.

Laura era ancora seduta sul divano insieme a me, si era abbassata di nuovo il maglione rosa dopo che io finii di accarezzare il ventre e sorridere come una stupida.I passi si fecero più frequenti e più vicini fino a rivelare tutti i famigliari presenti in casa, tutti avevano raggiunto il salotto per scartare i regali.Ogni pacchetto sistemato ordinatamente sotto all'Albero portava un cartellino con sopra il nome, anche per non confondere i vari regali.Ed erano davvero tanti.Perché comunque tre famiglie si trovavano riunite qui, quindi i regali erano molti per ciascuna persona.La sposa di mio fratello aveva deciso di stare seduta per non affaticarsi troppo e poi anche perché qui era una gara, un duello per prendere i vari regali.In effetti i genitori avevano urlato «Pronti?Via!»e tutti si erano ammassati sulla montagna di regali poggiati per terra.Quando ne trovavamo alcuni nostri li scartavamo velocemente, quando ne trovavamo alcuni di altri li poggiavamo accanto ai diretti interessati.

Dato che io ero una ragazza per bene avevo raccolto tutti i miei pacchetti che stranamente erano molti e mi ero accomodata accanto a Laura per scartare con calma i miei regali.Mio padre e Luca stavano registrando un video sin da quando ci eravamo avventati sulla montagna di regali.Franco e Lio erano scampati dal trambusto per copiarmi e sedersi accanto a me.I regali di Laura invece venivano portati da mio fratello che li cercava e poi glieli poggiava sulle ginocchia o accanto.Con la mia montagnola di regali iniziai a scartarli uno per uno, meno male che Elisa aveva previsto tutto prendendo un grande sacco nero per buttarci dentro tutte le scartoffie e i resti di carta regalo.Damon e Banshee erano coricati, anzi, stramazzati sul comodo tappeto che ci guardavano incuriositi.

«Sembriamo di più degli animali.»sorrise mia madre per poi scoppiare a ridere insieme a tutti noi.

Il problema era che dopo, con l'arrivo degli altri parenti, sarebbero arrivati altri regali da parte loro perché questi erano solo per noi presenti in casa.Il primo regalo che avevo scartato era da parte di Lio, sinceramente avevo paura di fare una figuraccia trovando un perizoma o altro, ma per fortuna il suo regalo era qualcosa di apparentemente normale.Comunque non mi fidavo molto perché lo conoscevo bene e forse il vero e proprio regalo lo aveva nascosto per farmelo avere in privato, solo noi due insieme.Quel ragazzo era capace di tutto.Questo regalo da parte di Lio era leggermente diverso da quello che mi aveva fatto il Natale scorso quando ci trovavamo nella nostra casa in montagna.Il regalo precedente era un pupazzetto di pinguino che io prontamente avevo chiamato Elio e insieme ad esso degli orecchini a forma di fiocchi di neve.Quest'anno invece mi aveva regalato una catenina con un ciondolo nè troppo piccolo nè troppo grande con un cuore.Sarebbe diventato il mio preferito dopo la catenina regalata al mio compleanno dell'anno precedente con la 'L'.

«Aprilo.»disse Lio.

Io a primo impatto non capii bene che cosa intendesse, ma poi indicò il ciondolo a forma di cuore e curiosa lo presi tra le dita.Il ciondolo si poteva aprire come aveva detto lui e dentro vi era incisa una frase.'Un amore che ti entra dentro alla pelle'.Incise anche le lettere 'L+E'.Dopo aver letto le parole dentro al ciondolo lo riposai nella sua piccola scatolina blu per poi abbracciare Lio che era accanto me.Gli stampai un dolce bacio sulla guancia, per poi accorgermi che mio padre stava riprendendo tutto, sia lo scarto dei regali sia la mia reazione al regalo del mio fidanzato, mentre mia madre ci aveva scattato una foto insieme a Iris.Quelle due erano davvero terribili.

Il secondo regalo che avevo scartato era da parte di mio fratello Carlo, era un regalo particolare perché a primo impatto non riuscivo a capire che cosa fosse precisamente.Lo studiai attentamente provando ad immaginare, ma poi mi lasciai prendere iniziando a scartarlo con poca grazie.Alla fine scoprii che il fatidico regalo era qualcosa di unico e stupendo:un libro.La gente mi avrebbe presa per pazza, era solo un libro, ma per me no.Il libro era il primo della saga del Trono di Spade di George R.R. Martin, nonché la serie televisiva che noi adoravamo guardare.Filippo aveva accesso lo stereo dove si trovavano vari cd con canzoni vecchie.La mia famiglia amava ascoltare queste vecchie canzoni insieme ai parenti ricordando i bei tempi e raccontando le loro avventure.La canzone partita era Another Day in Paradise di Phil Collins.Sin da piccola, grazie a quelle giornate o serate in cui loro facevano così, avevo iniziato ad amare queste bellissime canzoni vecchie.Mi facevano provare bellissime sensazioni.Da piccoli mi fermavo nella nostra casa dei nonni in montagna insieme ai parenti, seduti a tavola fuori, e ascoltavo loro parlare.Parlavano dei bei tempi con la musica di sottofondo, durante la festa di paese a cui andavo sempre e vado tutt'ora come una tradizione, che forse è una vera e propria tradizione.Invitavano il loro amico Ivo che abitava proprio lì sopra, che mi conosceva sin da quando ero piccina, e insieme continuavano i racconti che io adoravo ascoltare.

«Grazie mille.È stupendo.»cominciai ad urlare eccitata per il bel regalo ricevuto da mio fratello.

Lui sì che sapeva benissimo i miei gusti, proprio come Lio.Gli altri regali restanti erano dei vestiti, che per fortuna erano azzeccati, non come quando ero piccola che mia zia provava a comprarmi dei vestiti come regali e facevano apparentemente schifo.Non combaciavano con i miei gusti.Delle cover per telefono, gioielli e infine qualcosina Banshee.

«Facciamo una foto di famiglia?»partì mia madre a caso.

Tutti eccitati cominciarono a scaldarsi allegramente e quindi i Romeo si erano occupati di sistemare la macchina fotografica per fare la foto alla nostra famiglia insieme a quella di Laura.Eravamo spartiti sedendoci o sul divano o per terra sul tappeto morbido o alcuni stavano in piedi poiché troppo alti.Non potevano mancare Banshee e Damon in braccio a me e ad Alice.Dopo la foto di famiglia i Romeo si erano aggiunti mettendo il timer per far scattare da sola la foto.Lio si era posizionato accanto a me e mi aveva cinto la vita con un braccio facendomi sorridere.

Dopo che lo scarto dei regali era terminato e che le foto erano state scattate, le donne prontamente si erano dileguate in cucina per continuare a lavorare per il pranzo.Dovevo anche aiutare Iris a cucinare o magari a sistemare la tavola, anche se sapevo benissimo che a mia madre piaceva tantissimo preparare tavola quindi non c'era problema.Franco e Lio erano rimasti in salotto a pulire insieme a Laura, a raccogliere i resti delle carte regalo che erano davvero tante.Poi si era alzata e ci aveva raggiunti nella sala dove avevano terminato di sistemare le sedie e le tavole, quindi toccava apparecchiare.

«Sicura di volerci aiutare?»domandò con fare premuroso Alice.

«Tranquilla Ali, sono solo incinta.Ci riesco normalmente.»le sorrise.

Mia madre tornò in sala con delle tovaglie bianche e le poggiò su una cassapanca accanto.I piatti e le posate eleganti si trovavano in alcuni scatoloni, insomma, venivano tirate fuori solo per le grandi occasioni.Alice e Laura sistemavano le tovaglie che per fortuna erano abbastanza grandi per coprire tutta la tavolata, che a dirla tutta era davvero lunga.Meno male che questo chalet aveva questo lungo corridoio, era davvero molto utile in questo caso.Io mi occupavo di sistemare le posate e Franco i piatti, Lio i bicchieri.La cosa più carina era che mi era stato affidato il compito di addobbare e decorare la tavola quindi avevo prontamente preso delle bellissime candele rosse da poter mettere come centro tavola e qualche altro oggetto trovando dentro agli scatoloni.Sinceramente preferivo mille volte questo chalet decorato in stile natalizio che smorto.Quelle decorazioni donavano tantissimo.In cucina ero riuscita a scoprire qualcosa riguardo al menù, ma Iris mi aveva detto di non farne parole perché voleva che fosse una specie di sorpresa.

Sentimmo bussare alla porta, quindi qualche parente era già arrivato qui allo chalet.Erano solamente le undici quindi c'era abbastanza tempo, poi conoscendo i tempi di Iris avremmo mangiato almeno all'una di pomeriggio.Luca andò ad aprire la porta e io ero curiosa di scoprire se fosse qualche parente di Alice o magari qualche mio parente che non vedevo dal mio compleanno.A quanto pare per primi erano arrivati dei miei zii, nonché le sorelle di mia madre con il marito di una di loro.Angela insieme a suo marito Davide e infine mia zia Tiziana, la mia madrina.Corsi velocemente verso di loro e le trovai parlare insieme a Luca salutando con un sorriso.Una di loro portava una borsa con probabilmente dei regali e quindi mi sarei aspettata un'altra scartata di pacchi prima o dopo il pranzo, dipendeva da quanti erano.

«Ciao bellissima.»mi salutò zia Tiziana vedendomi arrivare.

«Ciao zia.»ricambiai scambiandoci dei baci sulle guance.

Lei era sempre più alta delle tre sorelle con i capelli scuri e corti che arrivavano fino a poco prima delle spalle e gli occhi erano scuri.All'appello mancava il loro fratello nonché mio zio Franco, il padre di Maya.Purtroppo non erano potuti venire perché abitavano in Australia, ma comunque ci avevano mandato gli auguri di Buon Natale per posta.Dopo mi concentrai sull'altra mia zia insieme a suo marito, li salutai con un sorriso e degli abbracci.Angela era colei che assomigliava di più a mia madre:i capelli erano del colore simile ai suoi, ma non erano naturali, infatti faceva la tinta; gli occhi marroni ed era la più bassa tra le tre sorelle.Suo marito era davvero un uomo buffo e divertente, con i capelli biondi e gli occhi azzurrissimi.Mi ricordavo quando andavo a casa loro nel loro paesino, più che altro una frazione, poco distante dal nostro di paese.La loro casa era sempre stata bella e mi piaceva venirci: vedere i piccoli pesci rossi nel piccolo stagnetto; vedere i loro cani che purtroppo ora non ci sono più, Rusty e Musette; fare via vai per la casa fino a raggiungere la mansarda dove si trovava quella sedia buffissima.Insomma, c'era una lunga storia dietro a quei ricordi.Mi ricordavo anche dei buffi animali imbalsamati, tipo un gufo posizionato nella sala da pranzo che mi osservava sempre e io ridevo e gli davo fastidio come un'idiota, o i due furetti nello scantinato, o infine il cinghiale, la sua testa più che altro che si trovava fuori dal garage appesa.Invece la casa di mia zia era sempre stata spaziosissima e moderna, mi era sempre piaciuta sin da piccola.Bisognava dire che avevo un vero e proprio amore per le case dei miei parenti.Poi questa casa era vicinissima anche a quella del mio altro zio.

I primi arrivati entrarono in casa dandomi la borsa con i regali che io avevo portato nel salotto e poggiata sotto all'albero con le sue lucine colorate.Nella sala trovarono tutti i restanti componenti che si stavano dando da fare per sistemare il tutto.Luca prese le loro giacche portandole in una piccola stanzetta con gli attaccapanni e loro fecero un piccolo giro turistico guidato da Carlo.Erano contenti di vedere il loro nipote più grande, felice e sposato con una donna fantastica che stava portando in grembo il loro primo bambino.Mia madre sbucò dalla stanza insieme ad Iris e le salutarono dopo esserci ripresentate con la madre del mio ragazzo.

Io mi ero seduta sul divano insieme a Lio che non capivo perché ma mi stava osservando in modo strano.«Che c'è?»domandai confusa.Lui sorrise per via della mia reazione e mi prese la mano dolcemente.«Dopo devo darti il vero e proprio regalo.»sorrise malizioso.Alzai gli occhi al cielo anche perché sapevo benissimo che nascondeva sempre qualcosa il ragazzo.Sapevo che aveva anche un secondo regalo e che era una cosa abbastanza privata.

«Piccoletta...e tu bel giovanotto chi sei?Il suo moroso?»sbucò mia zia Tiziana nel salotto.

Sorrise e io strinsi di più la stretta alla mano di Lio.In fondo dovevo aspettarmelo, no?

«Zia, lui è Lio.Il mio ragazzo.»sorrisi.

Si presentarono e per fortuna la mia madrina non aveva fatto il terzo grado che sicuramente altri parenti avrebbero fatto durante il pranzo o prima, o anche dopo a dirla tutta.I miei parenti erano abbastanza particolari.

Sentimmo suonare di nuovo alla porta e qualcuno non tardò a vedere chi fosse.Ogni volta era una scoperta vedere quale parente fosse arrivato nello chalet.In questo caso si trattava di qualcuno della famiglia Rocchi, qualcuno che mi aveva fatto tornare nel passato in così poco tempo.Un tuffo nel passato quando dalla porta avevo visto entrare un ragazzo dai capelli scuri e gli occhi azzurri:Lorenzo.Il ragazzo insieme ai suoi genitori e ai suoi due fratellini Mina ed Evan.Se non mi ricordavo male i suoi genitori erano Elisabetta ed Elio.Entrarono in casa con i soliti calorosi saluti mentre i bambini correvano da tutte le parti andando in cerca degli zii.Dopo avrebbero potuto giocare insieme a mio cugino Matteo.

«Elena.»sentii la voce di Lorenzo.

Mi voltai e lo trovai a pochissima distanza da me.Un piccolo sorriso si era formato sul mio viso.Non lo vedevo da così tanto tempo, mi ricordavo di quando erano arrivati a scuola il loro primo giorno e si erano seduti accanto a me chiedendomi informazioni.Eh già, quanto tempo era passato.

«Lorenzo.»sorrisi.

Insieme al ragazzo ci dirigemmo verso il salotto dove si trovavano suo cugino e il mio ragazzo.Ci eravamo messi lì perché era più tranquillo e poi nelle altre stanze vi era un via vai incredibile.

Alla fine tutti gli altri parenti erano arrivati nello chalet dei Rocchi stupendosi sempre della grandezza e della bellezza.Avevo rivisto tutti i miei altri zii che non vedevo da così tanto tempo:mia zia Margherita con il marito Gabriele, mio zio Ugo, e infine mio zio Giuseppe con sua moglie Cristina.Insieme a loro anche i miei altri due cugini, Matteo e soprattutto Diana.Non era andata molto bene al matrimonio di Carlo per via del suo comportamento odioso, speravo che non succedesse anche qui.Inoltre erano arrivati anche i restanti parenti di Alice:gli zii Erika e Tomas insieme alle figlie Sarah e Samantha.Per fortuna non la Samantha che era amica di Rebecca.Come avevo pensato, Matteo era andato da Mina e da Evan a giocare insieme.Diana sembrava abbastanza spaesata e non sapeva bene cosa fare, poi l'avevo vista venire verso di noi.Speravo davvero non creasse casini inutili.

Diana mi fece cenno di seguirla e io la raggiunsi in una piccola stanzetta, quella dove si posavano le giacche.«Volevo chiederti scusa per come mi sono comportata al matrimonio di tuo fratello.Poi non ho più avuto occasione di vederti e quindi non mi sono potuta scusare.Ora ne ho l'occasione.Non sapevo bene che cosa avessi in quella testa, poi provarci con quel tuo amico Mattia.Imbarazzante, giuro.Mi avrá presa per una poco di buono.»Si rigirava una ciocca di capelli scuri con il dito.

«A Natale puooi...perdonare tutti e mangiaar!"diceva una vocina dentro di me.

Un Natale pacifico e tranquillo, Elena.Mi raccomando.

«Mh, va bene.Non pensiamoci e godiamoci il Natale.»sorrisi debolmente.

Mentre aspettavamo che il pranzo fosse pronto, noi ragazzi stavamo nel salotto insieme anche ai cugini di Alice che non erano così male.Invece i bambini giocavano tra di loro nell'altro salotto, i due gattini erano scampati per un pelo.Gli adulti parlottavano tra di loro bevendo un bicchiere di vino e osservando anche il pranzo che stava preparando Iris.

«Ragazzi!È pronto!A tavola!»ci chiamò mia madre.

Tutti noi ci alzammo e raggiungemmo velocemente la grande e lunga tavolata.Dall'altra parte si poteva vedere i piccoli che stavano arrivando correndo alla ricerca di un posto su cui sedersi.Il tavolo era praticamente diviso in parti:da un lato si sedevano i più giovani per parlare insieme, mentre dall'altra parte si sedevano gli adulti e infine i bambini che potevano giocare.Stavo davvero morendo di fame ed ero curiosa di assaggiare il cibo cucinato da Iris.Mi ero seduta ovviamente accanto a Lio che mi era sempre stato vicino facendomi sorridere come un ebete, e dall'altra parte avevo il mio socio Franco.Sempre buffo.Davanti a me avevo Alice che parlava insieme alle sue cugine, e Lorenzo aveva trovato qualche discorso insieme a mia cugina Diana.Per fortuna mia cugina non si stava comportando come al matrimonio di mio fratello.

La musica risuonava di sottofondo per non rendere il momento troppo buio e si sovrapponeva con la voce degli adulti e la nostra.Gli adulti che parlavano di attualità o di persone che avevano incontrato da qualche parte tornando indietro nel tempo.

Finalmente il cibo si era fatto spazio nella tavola sorprendendo tutti.Prima di servirci, un lungo applauso si era rivolto ad Iris, la cuoca, che aveva fatto un gran bel lavoro.Il menù che aveva scelto era classico delle nostre parti, niente di speciale insomma a prima vista, però speciale perché servito e mangiato insieme a persone speciali.Anche al di là della fede, il Natale fa parte della nostra cultura. Ci tocca tutti e fa riemergere i ricordi d'infanzia. Personalmente, questa festa porta con sé le immagini dei momenti più dolci con la mia famiglia. Quanta magia quando si è bambini! La notte della Vigilia era forse ancor più bello del Natale stesso... Prima di dormire, versavo un bicchiere di latte fresco che lasciavo lì, sul tavolo della mia vecchia cucina nella casa in cui però purtroppo non abito più, insieme a delle gocciole per Babbo Natale e poi mi mettevo sotto le coperte con un'agitazione immensa.La mattina mi svegliavo prestissimo e correvo a godermi tutto d'un fiato quel gesto d'amore. E poi arrivava la giornata del Natale! Il pranzo di Natale era sempre celebrato con gioia e abbondanza.Di solito la sera della Vigilia cenavo normalmente e a volte dei nostri zii venivano a farci visita a casa.Avevo questa fissa di tirare fuori le foto degli album e guardarle una ad una, quindi le estraevo dal grande mobiletto e le portavo nella cucina dove si trovavano tutti.Insieme ce le spartivamo e le guardavamo ricordando molti momenti della nostra vita.Ho sempre pensato che fossero importanti le foto negli album, perché il ricordo e il momento venivano intrappolati nella foto e tu quando la riguardavi tornavi indietro nel tempo rivivendolo.Per quasi trent'anni i miei genitori e i miei zii hanno conservato l'abitudine di riunirsi qualche settimana prima del venticinque dicembre per decidere il menù, anche se in realtà poi si è quasi sempre rispettata la tradizione della nostra regione.Mia mamma e mia zia si dividevano i compiti per cucinare e mio padre e mio zio sceglievano i vini per ogni portata.A volte però andavamo a ristorante a mangiare il pranzo di Natale, ma comunque pochissime volte.

Seguendo la traduzione partivano gli antipasti con per prima cosa l'insalata russa.Molto spesso capitava che per il pranzo della festa di montagna dove mi recavo come per traduzione mio padre preparasse l'insalata russa.Mio padre è sempre stato un cuoco provetto come sua sorella Margherita.Insieme si spartivano i piatti da cucinare, gli antipasti ad altri parenti, mentre mio padre si occupava del primo e mia zia del secondo.Il dolce veniva preparato sia da lei sia da mio padre, insomma, ognuno cucinava un dolce diverso.Quella tradizione del ventisette agosto sarebbe rimasta sempre impressa dentro di me e da piccola immaginavo sempre me da grande sposata e con figli che venivo alla festa.Come se volessi che la tradizione continuasse per la famiglia Rosati.La sera prima si svolgeva la fiaccolata dal Santuario e il giorno dopo la grande festa con un'altra processione come la sera portando la Madonna.Era una festa per via dell'apparizione della Madonna in quel posto.Comunque, mio padre era sempre stato bravo nel preparare l'insalata russa e anche la maionese quando doveva accompagnare la trota.Il secondo antipasto era il vitello tonnato, con successivamente altri antipasti tipici del posto in cui abitavamo noi.Arrivava il turno del primo che erano gli agnolotti con il sugo di carne e infine come secondo non poteva mancare il brasata al Barolo.Mia zia era un genio quando si trattava di cucinare il brasato, lo cucinava divinamente.Infine di dolci avevo pregato di preparare il mio amato Tiramisù e come tradizione non si poteva non mangiare il panettone o il pandoro a Natale..Il tiramisù era il mio amore.

Dopo questo pranzo non potevamo non essere completamente pieni, continuando con i discorsi a tavola che sembravano infiniti.Noi giovani ci eravamo ritirati in salotto per fare qualcosa, i bambini giocavano con dei regali nuovi che si erano portati con sè per passare il tempo e gli adulti continuavano a chiacchierare.Sapevo benissimo che dopo il caffè avrebbero continuato a parlare per poi scegliere a che gioco di società giocare.Spesso giocavano a carte, o se giocavano a Monopoly ci coinvolgevano.Rimanevo spesso con mio fratello e mio zio Gabriele a giocare a carte, ruba mazzo, o a Monopoly.Io riuscivo sempre a vincere come al solito.

«Piccola, ti devo dare l'altro regalo di Natale.»sorrise Lio sussurrandomi quelle parole all'orecchio.

Annuii e mi alzai parlando poi agli altri «Noi andiamo un secondo sopra, torniamo subito.»Anche Lio si alzò imitandomi.

«Sì sì andate piccioncini.»iniziò Franco.

«Fate attenzione e non fate troppo chiasso.»rise Lorenzo.

Feci la linguaccia a tutti e due e presi per mano il mio ragazzo trascinandolo su per le scale.Non avevo idea di che cosa mi avesse regalato ed ero davvero curiosa.Il regalo si trovava in camera sua e lo prese facendomi aspettare nella mia camera seduta sul letto.Poco dopo trovai un pacchetto rosso davanti a me lo aprii e rimasi sconvolta trovandolo dentro.

«Ma sei serio?»ridacchiai.

Nel pacchetto si trovava un completino intimo rosso un po'...particolare?Non trovavo il termine adatto.Lo avevo osservato per due o tre secondi diventando dello stesso colore del pacchetto e del completino.

«Sarebbe adatto per Capodanno.Consiglio!Consiglio!»mi fece ridere il doppio il ragazzo.

«Io che metto questa cosa?»

«Ah beh, ti starebbe di incanto con quel corpo, ma non durerebbe molto.Beh, se parliamo di cose strane e particolari...Franco mi ha regalato dei preservativi.La cosa più oscena è che sapeva la taglia.»

Risi per quello che aveva detto il biondo e mi alzai nascondendo il pacchetto dietro al letto, non si sapeva mai in questa casa piena di gente.Le mie braccia finirono attorno al suo collo e le sue mani sui miei fianchi, posizione che anticipava un bacio.Ma questo era evidente.Avevo voglia di rimanere qui a baciarlo e probabilmente conoscendolo sarei potuta rimanere tutto il giorno qui insieme a lui, quindi era meglio ridurre le dosi.Intanto la sera avremmo continuato.

Scendemmo sotto e i ragazzi stavano cercando un film carino da guardare su Sky cinema, mentre alcuni parenti si erano uniti per stare accanto al calore del fuoco e rilassarsi dopo la grande mangiata.Mi accomodai accanto al mio ragazzo e osservai i vari film che si susseguivano.«Guardiamo questo!»ci consigliò Franco.Il film sembrava abbastanza vecchiotto e si abbinava perfettamente al periodo:Vacanze di Natale.Forse era uno dei primi film cinepanettoni del genere.

«Oddio, quanto è vecchio sto film.È bellissimo.»ridacchiò mia zia Angela che era seduta accanto a suo marito.

Si unirono a noi anche altri parenti delle due famiglie per guardare il film che avevamo scelto di tenere.In fondo non era così male.

Come era continuata la giornata?Gli ultimi regali erano stati scartati in salotto, con mio zio Gabriele avevo giocato a Monopoly, peccato che Lorenzo fosse riuscito a vincere.Erano rimasti a cena mangiando i resti del pranzo e purtroppo però la sera erano dovuti andare via.Con sera si intendeva almeno l'una di notte perché da noi il problema era che le feste duravano una vita, si rimaneva fino a tardi a mangiare, ridere, bere.Tutto come una grande famiglia allargata.E come pensavo da piccola quei momenti erano tornati in vita.Si raccontavano aneddoti, storie di guerra tanto per dire, avventure che da piccola ascoltavo estasiata con quelle canzoni in sottofondo.Chissà se anche io da adulta avrei raccontato ai miei figli queste storie, della mia cricca e delle grande festa insieme ai parenti.Sazi, pieni di felicità da riempire tutto lo chalet e un altro Natale passato.Ma un Natale diverso, un Natale migliore.Migliore perché passato con persone speciali.

ANGOLO AUTRICE🎄

Questo capitolo, anzi, lungo Missing Moment di Natale lo dedico alla mia pazza e bellissima famiglia a cui voglio un infinito bene.Quello che leggete riguardo i ricordi di Elena sono tutti miei e reali, vivi, tutti quei ricordi che mi porto io dentro al cuore.Mi sono aperta con voi scrivendo tutti questi momenti speciali nel Missing moment di Natale.Sono cose che mi porterò sempre dentro al cuore.Una parte di me, della mia infanzia qui per voi.

Vi lascio all'ultimo Missing Moment se no durerà una vita questo 'capitolo'

4.New Year.

Canzone consigliata:  Alan Walker-Faded (Chris Viviano & SJUR Remix)

Guardai per l'ultimo momento il mio riflesso allo specchio, questo vestito era perfetto:arrivava più o meno a metà coscia, maniche lunghe, schiena scoperta, colore oro con paillettes ovunque.Non mi pento di averlo comprato in quel negozio al centro commerciale.E così anche un altro anno si era finalmente concluso.Mi stupivo sempre di quanto il tempo passasse in fretta e di quante cose potessero succedere in un anno.A inizio anno pensavo di stare con Lio dopo il bellissimo bacio che mi aveva dato alla mezzanotte del nuovo anno davanti ai genitori, che alla fine non si erano accorti di nulla.Poi erano successe quelle cose con Miriam, Alice, Matteo e infine Mattia.Troppe cose.Ma alla fine dopo tutti quegli ostacoli io e Lio eravamo qui insieme più uniti che mai.

Presi la pochette adagiata sul letto e ci infilai il telefono, avevo ricevuto un botto di messaggi da parte di Emma che era sempre più ansiosa.Quest'anno andavamo ad una festa organizzata da una nostra compagna di scuola che aveva la casa libera.Emma e Azzurra mi sarebbero venute a prendere tra poco, forse erano già sotto casa mia ad aspettarmi con ansia.Ormai avevo imparato a prepararmi con lentezza perché le mie amiche volevano arrivare tardi alla festa.Beh, non così tardi da perdersi il brindisi ovvio.

I miei genitori portavano a cena Stiles dai nostri parenti per via dei botti forti di mezzanotte e intanto si godevano la serata con gli zii e i nonni.Controllai di non aver scordato nulla e soprattutto di aver chiuso bene casa per non subire furti o cose simili, sarebbe il modo peggiore per cominciare il nuovo anno.Chiusi il portone di casa a chiave e davanti a me trovai ovviamente le mie due migliori amiche che aspettavano con impazienza il mio arrivo.Questa volta era toccato loro aspettarmi.

«Eccoti finalmente!»esclamò la prima, ma bloccandosi poi notando il mio aspetto.

Non vedevo le due da alcuni giorni poiché mi ero recata con la mia famiglia allo chalet dei Rocchi per passare il Natale, quindi non avevo più avuto l'occasione di incontrare i miei amici, tranne Alice e Franco ovviamente.Emma questa sera indossava un vestito argento che le arrivava fino a metà coscia e dei tacchi vertiginosi la rendevano più alta.Azzurra invece indossava un abito scuro, sulle tonalità del blu-viola, con sopra una giacca di pelle nera.

«Oddio!State benissimo!»esclamai con un sorriso avvicinandomi per abbracciarle.

La prima si era tagliata drasticamente i capelli eliminando le vecchie punte verdi che si erano scolorite sino ad arrivare ad un biondo.La seconda invece si era finta i capelli di un nero scuro coprendo il vecchio shatush biondo.Questo era proprio il momento di cambiamento, nuovo anno tanti cambiamenti.Io infine non ero cambiata più di tanto, i capelli lentamente si scurivano tralasciando il biondo, lo smiley rimaneva sempre presente e forse il carattere da una parte era cambiato.

«Andiamo dai, che i ragazzi ci aspettano con ansia davanti a casa di Jeam!Sono ansiosi di vederci!»Azzu ci fece tornare al mondo reale.

Il cielo scuro non era coperto dai soliti nuvoloni grigi, anzi, le stelle erano presenti insieme alla luna che illuminava la neve fresca.Il freddo non mancava, eppure non era quel freddo tagliente che ti faceva tremare dalla cute dei capelli sino alla punta dei piedi.Per tutto il tragitto non avevo smesso di osservare il bellissimo rossetto viola che Azzurra portava sulle labbra, il suo armadio ormai si era trasformato in un buco nero o comunque scuro: vestiti scuri tra cui viola, blu, nero soprattutto.

Ci fermammo davanti a casa di Jeam dove nell'abitazione si trovavano gli altri ragazzi del nostro gruppo che si era ampliato.Suonai al campanello aspettando due minuti che qualcuno venisse ad aprirci e finalmente comparve davanti a noi il padrone di casa con il suo immancabile look rosso e nero.Mi avvicinai stringendo il mio corpo al suo in un abbraccio tenero sentendo sussurrare nel mio orecchio dei complimenti da parte sua.Sorrisi ai suoi complimenti, mi avevano già migliorato la serata, ma mancava ancora Lio all'appello.La casa di Jeamy era addobbata in pieno stile natalizio con un grande albero decorato con un gioco di lucine e con delle palline rosse e oro.Sua madre era davvero presa dalle decorazione natalizie e amava comprare questi decori davvero carini per la casa.La stufa a pellet era accesa ampliando il suo calore per tutto il salottino, con il bellissimo divano beige dove erano seduti alcuni del gruppo.

«Ciao a tutti!»salutai i ragazzi del gruppo.

«Ciao!»sentii un coro di voci.

Sul divano beige erano seduti Lio, Mattia e Alyssa.Il primo guardava un video musicale trasmesso su MTV e gli altri due si sbaciucchiavano teneramente.Alice raggiunse Jeamy abbracciandolo e Azzurra si avvicinò a Franco che era sulla poltrona accanto al divano sedendosi sulle sue ginocchia.Infine comparve Alex che stava scendendo le scale per raggiungere la sua ragazza.

«Ciao piccola.»mi salutò Lio.

«Ciao amore.»sorrisi sedendomi sulle sue ginocchia e appoggiando la testa sulla sua spalla.

«Tra poco andiamo ragazzi!»esclamò Jeamy.

Fuori due fiocchi di neve scendevano ancora per via della giornata intensa di neve, e questo era strano poiché non succedeva spesso dalle mie parti di vedere così tanta neve.Invece durante la sera aveva smesso come per aiutarci ad osservare e aspettare i bellissimi fuochi d'artificio.Intanto alla televisione mi concentrai ad osservare il video della canzone Closer degli Chainsmokers insieme agli altri del gruppo.Quella canzone nonostante il tempo ormai passato è rimasta la mi fissa e la mia canzone preferita in assoluto.

«Andiamo?Ho controllato di aver chiuso tutto quindi sono pronto!»ci raggiunse Jeamy.

Ci alzammo tutti contemporaneamente per uscire di casa e raggiungere la festa a casa di Josefina.L'abitazione non distava molto da casa mia e da quella di Jeamy, si trovava attraversando una via secondaria.La via secondaria era illuminata dai lampioni e dalle varie lucine natalizie che addobbavano gli esterni delle case.Molti ragazzi camminavano davanti a noi per raggiungere la casa e altri la raggiungevano in auto cercando parcheggio lungo la via.La casa di Josefina era totalmente illuminata dalle lucine natalizie all'esterno, con molta gente che entrava e alcuni sulla terrazza enorme al primo piano.Al piano terra si trovavano il salotto, la cucina, un bagno e l'ufficio; mentre ai piani superiori le varie camere da letto.Come previsto ci eravamo divisi noi del gruppo raggiungendo ambienti diversi della casa.Io ero in compagnia di Lio, seduta sul divano del salotto illuminato dalle luci da discoteca e le luci decorative di Natale.Seduta sulle sue gambe ci baciavamo non pensando al resto della gente presente nella stanza intenta a divertirsi.

23:58

«Dove sono gli altri?»domandò Alyssa raggiunta da Mattia.

Eravamo sulla terrazza del primo piano che aspettavamo il conto alla rovescia e i fuochi d'artificio.Perchè dovevano arrivare in ritardo?Si sarebbero persi tutto lo spettacolo.Impaziente mi voltai verso Lio che mi cingeva il fianco.

23:59

«Eccoci!Eccoci!»urlò Emma scansando la gente e raggiungendoci insieme al resto del gruppo.

In mano tenevamo i bicchieri e ci eravamo plasmati contro la ringhiera e il muro della casa per stare tutti nella terrazza quasi piena zeppa di ragazzi.Il conto alla rovescia cominciò.

10, 9, 8, ........... 4, 3, 2, 1..!

«Buon anno!»esclamarono in coro tutti i presenti nella terrazza con i fuochi che partivano creando un suggestivo gioco di colori.

Mi voltai verso il mio ragazzo che mi aveva imitato, scontrando le sue labbra con le mie.
«Buon anno piccola.»sussurrò sempre con le sue mani posizionate sul mio viso.

Un nuovo anno iniziato al meglio insieme a lui, insieme a loro.

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