Sinfonie e fuoco (INAI's seri...

By xcallmepolenta

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Quarto libro della serie 'Il nostro amore impossibile' (finale alternativo) E se fosse andato diversamente tr... More

Avvertenze.
1 - Si parte?
2.Benvenuti in vacanza.✔️
3.Confessioni tra ragazze.
4.Firestone.
5.Discoteca e notizie inaspettate.
6.Indovinate chi sono arrivati?
7.Cheesecake.
8.La notte dei desideri.
9.Letter for Elena.
11.Competizione.
12.Falò.
13.La verità.
14.Un tuffo nel passato:Alyssa.
15.Amici?
16.Un tuffo nella normalità.
17.The very first date.
18.Non siamo Lio e Mattia senza uno dei due.
19.Non tutti sono affidabili.
20.Limo e festa.Che cosa vogliamo di più dalla vita?
21.Due nuove buone amiche?
22.La calma dopo la tempesta.
23.«Tanto lo so che ami cucinare con me.»
24.Un nuovo ospite molto conosciuto.
25.La rivincita delle bionde.
26.Goodbye Rebecca.
27.L'estate addosso.
28.Sex on the beach.
29.Profumo di casa.
30.«Sorpresa, Emma!»
31.Casa in montagna e giornata di ricordi felici.
32.Giornata in famiglia.
33.Organizzazione Barcellona e pensieri non poco vaghi.
34.Una piccola tappa:France.
35.Ricordi e serata improvvisata.
36. bienvenida en España.
37.Happy Birthday Emma!
38.Sono proprio finiti i viaggi?
39.Alyssa è di nuovo a casa.
40.Una vecchia fiamma e una nuova coppia?
41.Chi è Caterina?
42.Stitches.
43.The party at the tower.
44.Rotture.
45.Unpredictable.
46.Come una seconda madre.
47.Human.
48.Do you want to marry me?
49.The wedding day 2.
Epilogo.
Ringraziamenti finali
Extra (1):Christmas Pack./

10.Carola e i suoi amici.

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By xcallmepolenta

La porta del terrazzo si aprì e Mattia fece capolino nella stanza.Possibile che dovessero sempre arrivare al momento meno opportuno?Sbuffai e Lio si allontanò passandosi una mano tra i capelli.Mattia si avvicinò indifferente e iniziò a parlare con Lio come se io non ci fossi.

«Ti vuole Jeam, di là.»lo avvisò.

Lio si alzò e uscì dalla mia stanza insieme al moro.Ora la stanza sembrava più vuota, con solo me dentro e senza più la sua presenza.Sbuffai mettendomi le mani sopra gli occhi e pensai a cosa avrei potuto fare oggi.Volevo uscire per fare una passeggiata e magari uscire con Carola per fare un giro o parlare.Avevo un'infinità di pensieri da liberare dalla mia mente.Adesso che ci facevo caso, Carola era probabilmente la ragazza con i capelli rossi che avevo incontrato all'inizio della vacanza.Solo ora avevo fatto caso a quel piccolo dettaglio, che mi era tornato in mente.Tirai fuori il telefono e scrissi un messaggio a Carola.

Dopo averlo fatto uscii dalla stanza intanto mi stavo soltanto annoiando, anche se la presenza di Lio aveva migliorato quel poco tempo della mattinata.Era strano il modo in cui lui potesse cambiare le mie giornate soltanto facendomi compagnia o sorridendomi o altro.Aveva questo potere sul mio umore.Scesi in salotto e trovai Emma praticamente addossata ad Alex che fingevano di guardare la televisione, ma in realtà si baciavano.Ridacchiai vendendoli fingere e mi diressi verso il giardino per sedermi sull'amaca e leggere un libro.Ovviamente dovevo cominciare con la mia voglia sfegatata di leggere libri, anche perché avrei saltato tre settimane di visione di serie televisive o film, dato che mi trovavo in vacanza.Mi coricai e cominciai a perdermi nella lettura.Amavo leggere libri cartacei, sentire la sensazione della carta ruvida tra le dita o sentire il profumo della carta.Mi piaceva leggere un libro tranquillamente con il profumo del mare che invadeva le narici, il suono delle onde, il sole che riscaldava la pelle.Era una delle sensazioni più rilassanti e stupende.Era una condizione che mi portava a pensare che ci dovrebbero essere più momenti come questi.

Non sapevo nemmeno quanto tempo fosse passato mentre ero persa nella mia lettura, ma dopo un po' Azzu era venuta a chiamarmi per l'ora di pranzo.Mi ero alzata dall'amaca ed ero corsa in camera per posare il libro, passando in mezzo alla cucina e sentendo un buonissimo profumo di lasagne.Mi addentrai nel corridoio e prima di entrare nella stanza mi bloccai sentendo Rebecca parlare, probabilmente al telefono.

«Sì, mi piace davvero tanto, non puoi capire.Ma non sono sicura che lui provi qualcosa per me, mi guarda spesso, ci siamo baciati.Forse gli piace un'altra.Intanto riuscirò a conquistarlo.»diceva così.

Ma di chi stava parlando?All'inizio pensavo parlasse di Mattia dato che forse stavano insieme, ma poi le frasi che uscivano dalla sua bocca non coincidevano con i fatti accaduti.Si erano baciati tantissime volte, erano usciti insieme, erano pure stati a letto insieme.Di chi parlava allora?Magari non voleva accennare tutto quello che era successo tra loro due.Adesso tantissimi dubbi invadevano la mia mente, ripetendo quelle parole come un eco.

Feci finta di nulla ed entrai mentre lei chiudeva velocemente la chiamata.Alcuni miei sospetti erano rivolti verso di lei, anche se non avrei dovuto.Quella chiamata era troppo sospetta.Posai il libro sul comodino e uscii velocemente seguita da lei, che faceva finta di niente.In cucina mi sedetti a tavola evitando lo sguardo di Rebecca e stranamente lei si sedette vicino a me.Il pranzo era passato così lento e sinceramente non avevo nulla da dire.Oggi era una giornata così strana a dirla tutta, mi sentivo strana e volevo solo allontanarmi da qui dentro.Era probabile che mi trovassero strana oggi, ma non mi importava più di tanto.Carola intanto mi aveva risposto e aveva detto che potevamo tranquillamente incontrarci vicino ai campi da beach volley dove ci eravamo parlate la prima volta.Finito il pranzo mi alzai da tavola lasciando le pulizie a Jeam, dato che toccava a lui e andai in camera a prendere le mie cose.Dovevo vedermi con Carola, dato che lei era già in spiaggia.

Ritirai nella borsa un asciugamano da mare, degli elastici, l'iPod, crema solare, un libro e tantissime altre cose che sarebbero potute sembrare inutili, ma per me erano fondamentali.Dopo la lunga lista di oggetti finalmente ero pronta per uscire e davvero non vedevo l'ora di cambiare aria.Passai attraverso il giardino e uscii dal cancelletto salutando Jeam che aveva appena terminato di sistemare la tavola.Infilai gli auricolari e partì Fast Car di Jonas Blue.Le note risuonavano nelle mie orecchie mentre camminavo lentamente sul lungomare osservando tutto ciò attorno a me.Faceva sempre caldo con il sole addosso, ma aleggiava una leggera brezza che mi scompigliava i capelli.Li sistemai dietro alle orecchie per fare in modo che non mi torturassero più il viso e in lontananza notai i campi da Beach volley.

«Eccoti Ele.»sentii chiamarmi sotto alle note della canzone.

Mi sfilai gli auricolari infilandoli nella borsa e mi voltai trovando davanti a me la rossa che era più frizzante dell'acqua che bevevo di solito.Era sempre così allegra, attiva, sprizzava felicità da tutti i pori.Magari avessi io ereditato una parte di allegria, ma purtroppo quando Dio distribuiva l'allegria e la felicità io ero in fila per il bagno.

«Ciao Carola.»le sorrisi avvicinandomi.

«Eri davvero così ansiosa di vedermi?Per quale motivo?»ridacchiò.

Il motivo?Volevo non pensare troppo a quello che stava succedendo in questo periodo.Non sapevo se volevo sfogarmi con Carola su quello che stava succedendo, ma in qualche modo dovevo distrarmi.Quello che era successo con Mattia, i sentimenti per Lio, la chiamata strana di Rebecca.Era tutto così confuso.Probabilmente la mia vita non poteva essere paragonata ad una telenovela in fondo perché poteva essere preso come un insulto alle telenovela in generale.La mia vita era peggio.

«Volevo staccare un po'.»ammisi.

«Allora ti trovi nel posto giusto al momento giusto.»ammiccò la rossa.

Ridacchiai e lei mi portò dentro ai campi da beach volley dove alcuni ragazzi stavano facendo una partita, in realtà quasi tutti i giorni giocavano delle partite, ma pazienza.Posai la borsa vicino alla sua color bordeaux di paglia e ci accomodammo su due sedie a sdraio osservando i ragazzi giocare.Insomma, qui era pieno di ragazzi strabellissimi.

«Dopo ti presento i miei amici.»sorrise.

«Va bene.»

«Ti andrebbe di spiegarmi cosa ti turba?Anche se non ci conosciamo così bene da confidarci subito.»domandò dubbiosa.

In quel momento comparvero davanti a noi quattro ragazzi, che probabilmente erano i coinquilini di Carola.In fondo erano davvero dei ragazzi carini.Il primo aveva la pelle olivastra, dei capelli biondi legati in un codino e gli occhi verdi.Il secondo era alto come il primo, i capelli erano neri come la pece e gli occhi marroni, la pelle era abbastanza abbronzata.Infine più dietro vi erano gli ultimi due:uno era il più alto di tutti con i capelli biondi alzati in una cresta e gli occhi azzurri, anche lui molto abbronzato; l'altro invece aveva i capelli castani e gli occhi verdi come il primo ragazzo.Mi stava cadendo la bava dalla bocca a forza di vedere quei quattro ragazzi, mi chiedevo come facesse Carola a vivere con loro.Non aveva le tentazioni?Lo dicevo io che ora abitavo con cinque ragazzi carini, ma la maggior parte erano fidanzati, oltretutto con le mie migliori amiche, quindi ero apposto.

«Ragazzi lei è Elena.»mi presentò e poi continuò «Invece loro sono, a partire da sinistra Alessandro, Andrea, Edoardo e Max.I miei coinquilini, purtroppo.»ridacchiò per l'ultima frase.

«Piacere.»dissero all'unisono sorridendo.

Due di loro, forse Edoardo e Alessandro si sedettero su due sdraio liberi e gli altri erano in piedi vicino a loro.Mi sentivo abbastanza in imbarazzo perché a volte puntavano lo sguardo verso di me e io diventavo rossa come la borsa o i capelli di Carola, forse più come la sua borsa.Loro parlavano e io non sapevo proprio cosa dire in quel momento, infatti mi guardavo intorno per distrarmi dalla vista dei ragazzi e dal rossore che aveva invaso le mie guance.

«Elena, tutto bene?Noi andiamo a prendere da bere.»sorrise la rossa.

«Oh, okay.»dissi alzandomi e seguendo il gruppetto.

Dopo aver preso le borse uscimmo dai campi e attraversammo il marciapiede per raggiungere il piccolo chiosco lì difronte.Ci accomodammo ad un tavolo coperto da un ombrellone verde e aspettai che qualcuno parlasse.«Che ne pensate di un po' di Maracuja?»domandò probabilmente Max.Mentalmente stavo cercando di affibbiare i nomi ai volti dei ragazzi, anche perché sarebbe stato imbarazzante confonderli dicendo i nomi sbagliati a voce alta.Facevo già fin troppe figure di merda, soprattutto con ragazzi carini.

«Maracuja?»domandai.

«Maracuja con gassosa.»continuò Edoardo.

Carola si alzò e insieme a...Alessandro? andò a ordinare questa Mara...qualcosa che non avevo mai assaggiato.

«Mai assaggiata.»ridacchiai.

Eravamo rimasti quindi io, Edoardo, Max e Andrea penso e infatti un silenzio tombale aleggiava su di noi.Era brutto quando non conoscevi qualcuno e non sapevi cosa dire per rompere il ghiaccio.In lontananza intravidi Carola con Alessandro che stavano ordinando.Dopo tornarono verso di noi con un vassoio e sei bicchieri pieni sopra, con all'interno del liquido arancione chiaro, sembrava quasi Fanta scolorita.Presi il bicchiere titubante perché non avevo idea di che liquido ci fosse dentro e lo portai al naso.Aveva un profumo dolce, tipo frutto della passione.

«Non è alcolico.»mi avvisò la rossa.

Annuii anche se stavo pensando ad altro e portai alle labbra il bicchiere.Dopo un sorso sentivo il desiderio di berne altro perché era davvero buono.Era la prima volta che assaggiavo questo marac...qualcosa e in fondo non era male, infatti aveva un buon gusto.

«Allora venite al mio compleanno domani?»domandò ancora lei rivolgendosi a me.

Tentava in tutti i modi di coinvolgermi nel discorso e per questo mi stava ancora più simpatica.Alla fine saremmo andati al suo compleanno volentieri anche se non poteva aspettarsi un regalo azzeccato dato che la conoscevo da uno-due giorni.Non poteva aspettarsi chissà che cosa.

«Certo.»sorrisi.

«Venite?In quanti siete?»domandò Max.

Avevo notato che Max era abbastanza protettivo con Carola.O aveva una cotta per lei o era il suo migliore amico o un parente.Non sapevo cosa fosse per lei, ma lui sembrava tenere molto alla rossa.

«Siamo in nove del mio gruppo.Io, Lio, Jeamy, Franco, Alex, Emma, Azzurra, Mattia e Rebecca.Abitiamo tutti nella stessa casa e siamo in vacanza.»spiegai.

«Wow, siete in tanti.»rimase sorpreso Andrea.

«A malapena io riesco a convivere con loro quattro.»rise Carola.

Finimmo di bere e alla fine avevo capito che i drink li aveva offerti un'amica di Max che lavorava lì al chiosco.Non l'avevo vista bene, ma era una ragazza abbastanza alta e dato che era girata di schiena avevo soltanto visto i capelli lunghi e biondi.Mi pareva si chiamasse Alyssa o qualcosa di simile.Alzati dalle sedie tornammo ai campi dove i ragazzi dovevano recuperare delle cose e Carola aveva già in mente di andare in spiaggia per prendere il sole e fare un bagno.In questo momento avevo scordato finalmente una parte di inizio giornata che mi aveva tormentata, ma sapevo che nulla di tranquillo sarebbe durato così tanto nella mia vita.Ci sarebbe sempre stati problemi, ostacoli da superare, persone che avrebbero intralciati i piani.Sarebbe sempre stato così alla fine e non potevo farci nulla.Non potevo rimanere senza la sensazione della morsa nel mio stomaco, ormai era una mia amica quella morsa perché arrivava spesso.

Ci avviammo verso la spiaggia e Andrea aveva trovato dei posti liberi dove sedersi.Ognuno posava sulla sabbia calda il proprio asciugamano, cercando anche di non sedersi o su delle buche o su dei castelli di sabbia realizzata dai bambini.Mi sedetti sopra e poi mi coricai finalmente rilassandomi.Mi sarei pure addormentata, ma avevo scordato gli occhi da sole e quest'ultimo era davvero forte.Quindi, mi ero voltata con il sedere all'insù e avevo provato a chiudere gli occhi in quella posizione, in fondo potevo prendere il sole anche dietro e non solo davanti.Sembrava che parlassi di un oggetto più che del mio corpo da abbronzare.La prima cosa che i miei genitori avrebbero notato sarebbe stato il colorito della mia pelle.Poi sapevo che avevano in programma di fare al mio ritorno una cena con tutti i parenti e la famiglia unita, anche perché sapevo che in questo periodo mio padre si era riappacificato con gli zii, ovvero i suoi fratelli.

Carola era accanto a me coricata che prendeva il sole e aveva cominciato a parlare sperando che io non fossi persa di già nel mondo dei sogni.«Stasera ti va di andare da qualche parte?Anche se domani c'è il mio compleanno.E magari portati Lio e il tuo amico moro.Così vi lasciamo soli e magari...ehehe hai capito.»disse la rossa ammiccando.Mi aveva fatto ridere il modo con cui aveva terminato la frase, ma sapevo che forse non ci sarebbe potuto essere nulla tra me e Lio.Nonostante ci stessimo per baciare due o tre volte.

«Sarebbe bello, ma non succederà nulla.»feci un sorriso tiratissimo e nervoso.

«Io sono ancora fermamente convinta che lui ti sbavi dietro.»ridacchiò.

Dopo quella frase Andrea e Max erano arrivati per prendere la rossa e trascinarla con la forza verso l'acqua del mare.Era una scena divertente, anche perché Carola urlettava venendo trascinata e loro due ridevano in modo buffo.In fondo era stato rilassante stare per un po' fuori da casa senza pensare a quello che aveva ascoltato stamattina e senza torturarmi l'anima con tutti questi disastri.Mi era piaciuta la compagnia della rossa e dei suoi amici per oggi e a quanto pare stasera sarei uscita con loro.Non era una pessima idea.Verso ora di cena trovai un messaggio da parte di Jeam, che mi chiedeva dove fossi.In realtà avevo mandato un messaggio ad Emma dopo essere uscita, forse non l'aveva detto, ma era strano.Salutai tutti velocemente e mi incamminai verso casa che non distava molto.Appena entrata una tormenta mi si era accanita addosso:Emma e Azzu che dal terrazzino mi facevano tipo dei segni di fumo, Jeam che correva preoccupato verso di me, Lio rincorreva Franco con una spatola da cucina e infine Mattia che fasciava il polso di Rebecca.Ma che cavolo era successo mentre io ero via?

Lio aveva continuato a seguire il moro con quella spatola in mano e si dirigevano verso di noi.Il moro si era nascosto dietro di me parandosi con la mia schiena e lì il biondo si era bloccato di colpo.«Così non vale!»sbuffò contrariato.Io ridacchiai e lui tornò in cucina per finire quello che stava facendo, mentre Franco mi aveva fatto l'occhiolino e pure lui era entrato dentro.

«Tutto bene principessa?Non ti avevamo più vista per tutto il pomeriggio e ci eravamo preoccupati.»si grattò la nuca.

«In realtà avevo scritto un messaggio ad Emma...»mi mordicchiai il labbro inferiore.

«Emma...-cominciò Jeam urlandole da sotto- sei una mongola.»si lamentò.

Guardai sopra e la mia migliore amica comparì con un broncio buffo «Perchè?»domandò incrociando le braccia sotto al seno.Io ridacchiai e Azzu si affiancò di nuovo a lei appoggiandosi con i gomiti alla ringhiera del terrazzo.

«Perché ti aveva scritto un messaggio Elena.»lui aveva gli occhi in due fessure come la bocca.

«Ops.»si mordicchiò anche lei il labbro inferiore.

Io risi e insieme al mio migliore amico mi sedetti stremata sull'amaca.Ero comunque curiosa di sapere che cosa fosse successo mentre io ero via perché appena varcato il cancello si era rilevato un disastro in questa casa.

«Che caspita è successo?»ridacchiai.

Il mio migliore amico si sistemò meglio «Allora, Emma e Azzu erano preoccupate per te e quindi si erano appostate sul terrazzo per avere una vista migliore e vedere se arrivavi.Intanto si annoiavano così hanno cominciato a prendersi gioco dei passanti facendo gesti e facce buffe.»

«Ecco perché quei cosi che sembravano quasi segni di fumo.»

«Lio ha deciso di cucinare allora ha preso il libro delle ricette di sua madre e stava guardando, ma è arrivato Franco che dandogli uno spintone involontario gli ha fatto strappare una pagina del libro.Iris si arrabbierà tantissimo a sapere questo, quella donna è un angelo, ma anche satana allo stesso tempo.Allora Lio ha preso la spatola e ha cominciato a inseguire Franco ovunque, mentre lui urlava frasi incapibili, sembrava quasi arabo.»

Ridacchiai per come aveva descritto Iris.

«Invece Rebecca si stava facendo i capelli e si è bruciata con la piastra.È partito un urlo catartico che secondo me pure nello spazio si è sentito.È scesa urlando ancora e tra un po' Franco le tirava una padellata in testa stile a Rapunzel.E Mattia le sta fasciando la bruciatura.»

Che giornata insomma, meno male che ero uscita perché sarebbe stato un doppio disastro se ci fossi stata anche io.Però mi ero persa la scena di Rebecca e Franco, che forse era la migliore in assoluto.In effetti anche io le avrei tirato una padellata in testa.Dovevo avvisare Lio e Franco dell'invito di stasera e gli altri sul compleanno di Carola che era domani sera.Mentre gli altri erano presi dallo smaltire gli scleri precedenti, io mi avvicinai ai due ragazzi interessati per spiegare.

«Stasera venite con me ad una festa?»domandai.

«Dove?»chiese Franco, mentre Lio appoggiava i gomiti sul bancone della cucina.

«Non lo so.So soltanto che Carola ci viene a prendere verso le otto, ma la festa inizia più tardi.»

Loro annuirono e Lio continuò a cucinare, mentre io salivo in camera per cambiarmi.Non avevo la minima idea di che cosa indossare questa sera.Dopo tre secondi comparvero Emma e Azzu, che erano entrate dal terrazzo.

«Cosa combini?»chiese subito Emma.

«Non so cosa indossare, cavolo.Vado ad una festa con Carola e porto con me anche Lio e Franco.Voi la conoscerete domani sera al suo compleanno.Ho bisogno del vostro aiuto.A proposito, voi cosa fate stasera?Avete organizzato qualcosa?»sembravo quasi logorroica.

«Noi facciamo tipo un appuntamento a quattro, ma non sappiamo dove vanno Mattia e Rebecca.»spiegò Azzu.

Emma si avvicinò al mio armadio ed esaminò il mio armadio per bene cercando qualcosa di carino da mettere.Dopo cinque minuti atroci di attesa era tornata dal trance e aveva tirato fuori una maglietta monospalla bianca che arrivava poco prima dell'ombelico, degli shorts di jeans a vita alta scuri con dei piccoli strappi e infine le zeppe.Anche se io avrei rinunciato alle zeppe, a malapena sapevo camminare con le scarpe da ginnastica, peggio con quelle o con i tacchi.

Intanto un telefono era suonato nella stanza e dato che era buttato sul mio letto mi avvicinai per vedere.Era il telefono di Rebecca e aveva ricevuto un messaggio.

*Attenta a non fare passi falsi Rebs, perché se no il piano salta del tutto.*

Quale piano?Prima la chiamata di questo pomeriggio e poi questo messaggio abbastanza strano.Qualcosa mi portava a pensare che Rebecca avesse un segreto.

«Tutto bene Ele?»domandò Azzu avvicinandosi.

«Si sì tutto bene.»annuii distratta.

Loro andarono nelle loro stanze per cambiarsi e io andai in bagno per lavarmi e cambiarmi.In bagno mi ero lavata velocemente evitando di bagnare i capelli che sinceramente andavano benissimo così.Mi ero asciugata e vestita velocemente perché ero leggermente in ritardo, ma non c'era da stupirsi.Dopo aver raccattato tutto uscii dalla stanza incontrando Franco che aveva finito di mettersi il profumo, quindi non ero la sola ad essere in ritardo adesso.In cucina tutto era già pronto, ma il cuoco era sparito, forse per prepararsi.In fondo a lui era concesso del ritardo dato che aveva cucinato la cena e non aveva avuto tempo per sistemarsi.Mi sistemai a tavola davanti vagli altri e aspettammo che Lio tornasse.La cena era passata davvero velocemente e il cibo che aveva cucinato Lio era buonissimo.Eravamo dei cuochi provetti.Avevo parlato con gli altri del compleanno di Carola e ci eravamo organizzati.Tra poco la rossa ci sarebbe venuta a prendere quindi io aspettavo ansiosa che Franco si muovesse perché era davvero lento.

«Che palle.»si lamentò il biondo passandosi una mano tra i capelli.

«Già.»sbuffai.

Finalmente Franco ci aveva graziati della tua presenza e lo lasciammo lì andando fuori dal cancello.Ci raggiunse e in lontananza intravidi i capelli rossi di Carola, con al seguito i quattro ragazzi.Dio, ogni volta che li vedevo erano sempre più carini.Mi appoggiai al muretto imprecandomi contro di aver dato ascolto ad Emma e ad aver indossato le zeppe.Che mi era saltato in mente?Sbuffai e la rossa corse verso di me per abbracciarmi.Il ricambiai con un sorriso e osservai il suo look.Possibile che le stesse bene tutto?

«Ciao ragazzi.»salutò anche i due ragazzi dietro di me.

«Ciao.»dissero all'unisono.

I coinquilini di Carola ci raggiunsero e mi salutarono, mentre dopo avevano lanciato una lunga occhiata a Lio e a Franco, che avevano ricambiato.«Ragazzi, loro due sono Franco e Lio.E loro sono Max, Edoardo, Andrea e Alessandro.»li presentò.Si scambiarono dei saluti e poi incominciammo a dirigerci verso il locale in cui voleva andare.Anche se non avevo idea di dove fosse.

«Si chiama Maxim il locale.»ci avvisò Andrea.

«Mai sentito.»mi sussurrò Carola all'orecchio sistemandosi una ciocca rossa.

Il locale lo avevamo trovato soltanto per via della grande insegna con scritto sopra 'Maxim' illuminata da lui al neon gialle e rosse.Fuori dal locale erano parcheggiate delle limousine nere e bianche, molte persone entravano e uscivano creando molto trambusto.C'erano giovani, soprattutto ragazzi, ragazze vestite elegantemente, uomini di mezz'età pure.Entrammo e camminammo lungo il tappeto rosso, neanche fossimo dei vip.Intanto molti uomini di mezz'età vestiti elegantemente erano lungo il percorso e guardavano me e Carola in modo strano, soprattutto il seno e il fondoschiena.Mi avvicinai di più ai ragazzi e uno di quegli uomini rise tenendo in mano il suo bicchiere pieno di alcool.Finalmente trovammo una porta che ti permetteva di entrare nel vero e proprio locale, ma quando entrammo io sbiancai.Non ci potevo credere.

«Ma dove ci avete portare!Porconi!»disse Carola tirando una borsettata a Max, ma ridacchiando anche.

Non ci potevo credere.

La sala era illuminata da luci e riflettori rossi o di altri colori, le pareti erano di un colore rosso quasi bordeaux.La sala era divisa in varie zone:la zona del bancone, la zona da discoteca e la zona da...lapdance.Ci avevano portare in un topless cafè.Che idioti.In giro era pieno di persone, soprattutto tizi ricchi che ammiravano a quanto pare la vista.C'erano come dei piccoli palchi con dei pali e attorno ragazze che ballavano e facevano lo spogliarello.

Era pure assurdo da dire.

Un tizio che stava camminando mi finì addosso e colse l'occasione per palparmi il culo.Mi girai scocciata e mandai a quel paese quel vecchio ricco che ridacchiava per avermi palpato il culo.Mi dispiaceva se sua moglie non lo soddisfava, ma poteva anche toccare un culo che non fosse il mio.Io e Carola ci mandammo un'occhiata e immediatamente ci eravamo capite.Dovevamo portare fuori i ragazzi prima che fosse troppo tardi, stavamo per perderli.Intanto di sottofondo c'era la canzone di Tove Lo Stay High e per fortuna i ragazzi non ci erano scappati più di tanto.Riuscii a raccattare Franco prima che sparisse e lo presi per le spalle, stava per seguire una tizia in intimo chissà dove.La sua espressione era davvero buffa:la lingua ormai era rotolata per terra e chiunque ci sarebbe potuto inciampare.Poi sempre tenendo per un braccio Franco andai verso Lio.Una bionda si era fermata davanti a lui e in questo momento volevo fare due cose:cavare gli occhi a lui e cavare la testa della bionda.Ero così gelosa in questo momento che se non ci fosse stato Franco da controllare sarei saltata addosso a Lio e a costo di non fargli vedere la tizia gli avrei spalmato addosso le mie tette.Estremi rimedi.Ma perché eravamo solo due ragazze e sei ragazzi?Sbuffai e pizzicai Lio cercando di farlo tornare alla realtà, ma era preso e impalato davanti a quella tipa.

«Allora...vieni?»disse quella con una voce profonda.

Sbuffai ancora e trascinai Franco dietro di me, spinsi via la bionda facendola scivolare su un divano e mi trovai davanti al mio ex.Non sapevo come farlo tornare normale, quindi avevo optato per dargli uno schiaffo.In realtà non volevo tirarlo forte e fargli male, ma avevo fatto male i calcoli e quindi la mia mano lo aveva colpito troppo forte.Lui tornò alla realtà e mise la mano sulla sua guancia per massaggiarla.

«Ma che ti è preso?»si lamentò con un broncio.

«Ok, sei tornato alla realtà.»presi anche il suo polso e lo trascinai via cercando Carola che stava raccattando i suoi coinquilini.

Davanti a me però si parò un uomo che probabilmente era quello nel corridoio che aveva guardato il mio fondoschiena.Si avvicinò e mi domandò «Hei, stellina, non ti andrebbe di fare come quella ragazza?Saresti perfetta, una vera dea greca»ridacchiò.Mi voltai verso la ragazza che aveva indicato ed era una ragazza nuda che ballava attorno ad un palo mostrando ovviamente la mercanzia.

«Scusa ma rifiuto l'offerta e vado avanti.»lo liquidai inorridita.

Uscii da quel posto così stupido e orrido e trovai Carola con i ragazzi per fortuna.Era stato difficile trascinare fuori quei due cretini dal locale.Non avrei più fatto in modo che i coinquilini della rossa scegliessero un locale dove andare.Era meglio che se ne occupasse lei.Sospirammo e tornammo indietro cercando un vicolo che ci portasse verso la spiaggia.Al primo vicolo trovammo una stradina che portava al lungomare così ci incamminammo per raggiungerla.Al fondo si trovavano i servizi con le docce della spiaggia e a lato dopo una staccionata il marciapiede dove poter camminare o passare con la bici.Mi tolsi le zeppe e Carola i tacchi per camminare sulla sabbia fresca, mentre gli altri parlavano di calcio.A quanto pare avevano trovato un argomento di cui parlare pur non conoscendosi bene.Lo sport aiutava sempre.

In lontananza udimmo della musica a palla e delle luci.Più ci avvicinavamo più capivamo che c'era una piccola festa in corso organizzata sulla spiaggia.Tipo come avrebbe festeggiato Carola la sera dopo.I ragazzi ci raggiunsero e noi ci infiltrammo nella piccola festa ballando sotto le note di No hero e di Sofia.Ballavo tra Lio e Franco, con quest'ultimo che mi faceva fare giravolte e il primo aveva appoggiato le mani sui miei fianchi che si scuotevano a ritmo.Mi aggrappai al moro e al biondo come se dovessi perdere l'equilibrio e loro ridacchiarono.

Ad un certo punto entrò in scena una ragazza che non avevo mai visto prima, che si pavoneggiava peggio di una diva.I capelli erano lunghi e biondo platino, tinti ovviamente perché si vedeva la ricrescita, invece gli occhi erano marroni.Il corpo era abbronzato, le curve perfette praticamente coperte da un top corto bianco e degli shorts di jeans a vita alta.Sembrava tanto Alice all'inizio dell'anno quando si pavoneggiava così tanto a scuola, anzi erano abbastanza simili di corpo, di stile e soprattutto di viso.

«Alyssa.»sentii sussurrare da Lio, ma era evidente che quel sussurro non era diretto a me.

Alyssa?L'amica di Max di oggi?Si conoscevano?

Angolo autrice

Woaah.E qui entrano in scena gli amici di Carola (Andrea,Alessandro,Edoardo e Max) e anche Alyssa.Questa ragazza combinerà guai?Chi lo sa.Lio sembra conoscerla a quanto pare.Qui è tutto un mistero,e da come vi avevo detto le cose cominciano a esserci equivoci,Casini,disastri.Cosa nasconderà Rebecca?Questo è un altro enigma di questo libro.Ho scelto di mettere questo piccolo mistero perché mi sembrava troppo smorta la storia quindi partirà l'investigazione stile Pretty Little Liars,non male eh?Tecnicamente non doveva essere così tanto lungo,ma purtroppo mi sono dilungata su alcune cose.Si,ho dilungato troppo il capitolo.Di solito duemila parola o tremila,questa volta quattromila cinquecento più o meno.Che disavventure quelle dei nostri beniamini.Sto cavolo di wattpad fa i capricci e non mi salvava questo capitolo del cavolo dicendo che c'erano due versioni e invece ce n'era solo una.Ma guarda te!

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