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By dumbutlovely

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SEQUEL DI "MY BEST MISTAKE" Cameron e Audrey ne hanno passate davvero troppe insieme, tanto da essere arrivat... More

Un altro sequel!
Capitolo 101
Capitolo 102
Capitolo 103
Capitolo 104
Capitolo 105
Capitolo 106
Capitolo 107
Capitolo 108
Capitolo 109
Capitolo 110
Capitolo 111
Capitolo 112
Capitolo 113
Capitolo 114
Capitolo 115
Capitolo 116
Capitolo 117
Capitolo 119
Capitolo 120
Capitolo 121
Avviso.
Capitolo 122
Capitolo 123
Capitolo 124
Capitolo 125
Capitolo 126, finale

Capitolo 118

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By dumbutlovely

Cameron's Pov

Da quando mi sono consegnato di mia spontanea volontà alla polizia, l'unica cosa a cui riesco a pensare è Audrey e alla scenata che ha fatto mentre la macchina degli sbirri si stava allontanando per andare alla centrale.
Era distrutta e lo sarà tutt'ora. È tutta colpa mia e mi sento peggio di quando mia madre mi è apparsa in visione qualche giorno fa.
Non dovevo farmi scoprire da lei quel giorno nei dormitori. Lei non doveva essere lì. Non dovevamo innamorarci e non doveva finire così. È successo tutto per una ragione, cioè mio padre.
Dio, se mio padre non si fosse comportato come alla fine ha fatto. Mia madre non sarebbe morta senza ragione, io non avrei dato di matto, non sarei diventato quello che sono e sarebbe stato tutto meraviglioso. Ma magari in un'altra vita. Questo è quello che è capitato e il destino mi ha fatto incontrare Audrey. Alla fine l'amore è un caso. Arriva quando meno te l'aspetti e non devi lasciarlo andare per nessuna ragione.
Ed è per questo motivo che mi sono consegnato alla polizia. Tutte le scelte che ho fatto finora le ho fatte per Audrey. Lei deve stare bene e starà bene perché finirà tutto.
Uscirò di prigione, smetterò di pensare a mio padre e ritornerò da Audrey più felice che mai, perché Audrey è quella che io chiamo "la luce infondo al tunnel", "la via d'uscita dal labirinto".
Le portiere del veicolo si aprono e uno dei poliziotti mi prende per l'avambraccio, tirandomi con molta nonchalance fuori e trascinandomi all'interno della centrale.
Gli occhi di tutti all'interno dell'edificio si spostano su di me e io non posso fare altro che sorridere per fargli capire che non l'hanno ancora vinta.
Arriviamo in una stanza che a me è anche ormai tanto familiare e mi siedo, puntando i miei occhi sul viso del capo dei poliziotti.

-Cameron Dallas. Non mi è nuovo questo nome- borbotta, leggendo dei fogli.

-Fedina penale sporca, tre anni nell'istituto per disagiati mentali Fraderotar, trasferimento in Fremont...una sorella maggiorenne- elenca tutte le cose che ci sono da sapere su di me e sbuffo. Non appena Sierra saprà di tutto questo mi ritroverò morto.

-Allora Cameron...che ci fai qui?- inizia il suo interrogatorio, posando i fogli e incrociando le dita delle sue mani sul tavolo, posando lo sguardo di ghiaccio su di me.

-Ho picchiato dei medici in seguito ad una visione avvenuta sulla spiaggia che mi ha fatto uscire fuori di testa- dico facendo spallucce e giocherellando con le mie stesse dita.

-Una visione?-

-Si. Ero sulla spiaggia perché volevo distrarmi a causa di un brutto sogno che ho avuto e mi è apparsa in una visione mia madre, defunta, che mi diceva delle cose per farmi calmare. Poi è sparita e ho ripensato a mio padre, colui che ha ucciso mia madre senza alcuna ragione, e sono uscito fuori di testa perché mi è salita la voglia di vendicare mia madre- racconto, sapendo che l'uomo non crederà mai alle mie parole.

-Ora capisco perché hai passato tre anni al Fraderotar- farfuglia, abbassando lo sguardo. Poi lo rialza e sospira.

-So cosa si prova Cameron. Ma non posso certamente lasciarti andare così, soprattutto ora che so che vuoi praticamente martoriare tuo padre- dice. Non mi aspettavo che mi credesse.

-Io spero tanto che sia già morto nel peggiore dei modi, ma sicuramente non passerò il resto della mia vita a cercarlo per ucciderlo quando ho con me le persone che mi amano. Amavo mia madre più di me stesso, ma sarebbe solo spreco di tempo. Lei ormai non c'è più e non le piacerebbe se facessi una cosa del genere- affermo, guardando la mia maglietta ancora sporca di sangue e sentendo una specie di groppo alla gola.
Il poliziotto tossisce, per poi alzarsi.

-Io ti do una settimana qui in galera, perché ti credo e capisco soprattutto quando una persona è sincera o meno. Ma devi promettermi che resterai calmo e non ti farai prendere dalla rabbia. Alla fine sei solo un ragazzo e hai tutta la vita davanti. Goditela- finisce il suo discorso e mi alzo anche io, allungando entrambe le mani unite dalle manette solo per stringergliene una, solo per ringraziarlo.
Poi sento una mano avvolgersi intorno al mio braccio, prima di venire spostato in una delle tante celle insieme ad un ragazzo tatuato sui 20 anni.

-Benvenuto- mi accoglie, senza nemmeno alzarsi e scarabocchiando qualcosa con un bastoncino sul terreno.

-Grazie- sbuffo, sedendomi per terra e appoggiando la testa al muro. Spero solo che Audrey non faccia niente di sbagliato. Se solo mi facessero parlare con lei adesso...

Audrey's Pov

Il piano per liberare Cameron è semplice, ma attuarlo sarà complesso.
Inizialmente Angelica andrà alla caserma per denunciare un furto, così da tenere occupati almeno due tenenti.
Sasha entrerà urlando qualche minuto dopo di Angelica, dicendo che un uomo basso sulla cinquantina l'ha violentata e aveva visto dov'era andato a finire. Tutti i poliziotti usciranno e a quel punto Nash e Matthew si metteranno davanti alla porta principale della caserma, mentre io entrerò insieme a Dylan per liberare Cameron.
Tutto questo mi esalta e non poco. Ho sempre sognato fare certe cose e ora che ne ho l'occasione non riesco quasi a crederci. Sarà una pazzia, ma Cameron non può rimanere lì.

-Sei sicura di volerlo fare?- mi chiede ancora una volta Nash e io rispondo ancora una volta di si, abbassandomi per farmi una coda alta e decente.

-Sei pronta Angelica?- chiedo alla ragazza, togliendomi la felpa per poi avvolgerla in vita e restando solo in canottiera.

-Mica tanto-

-Cosa dovrei dire io!- urla Sasha e le tiro una gomitata.

-Siamo a cinquecento metri dalla centrale, evita di urlare ora- lei annuisce e riposo lo sguardo su Angelica.

-È solo per un paio di minuti. Sai quello che devi fare, l'abbiamo provato e sei brava. Forza- sorrido per poi abbracciarla, ricordandomi improvvisamente di tutte quelle volte in cui litigavamo anche per ragioni inutili e non ci sopportavamo minimamente.
Ci separiamo e la ragazza inizia a camminare convinta verso la centrale.

-Sasha inizia a stropicciarti i vestiti, ai capelli ci penso io- dico, facendo segno a Dylan, Nash e Matthew di vedere se arriva qualcuno.
Intanto Sasha si strappa leggermente la maglietta e la tiene stretta nei pugni per ottenere un effetto stropicciato, mentre io muovo le mani nei suoi capelli per farne uscire l'effetto cotonato.
Poi si toglie una scarpa e la affida a Matt quasi come fosse un bambino, per poi mettersi perfettamente il mascara e rovinarlo due minuti dopo solo con una bottiglia d'acqua.

-Forza vai, Angelica è stata lì dentro anche per troppo tempo- le do una spinta di incoraggiamento e inizia a correre anche lei verso la centrale. È buffa senza una scarpa e con i capelli a nido di uccelli.

-Sai che mi piaci di più così?- dice Nash, affiancandomi e sorridendo.

-Così come?- ridacchio.

-Così...così audace, coraggiosa. È bello vederti così. Si vede che sei innamorata persa- spiega e io sorrido, ripensando a Cameron e a quello che sto facendo per lui, per noi. Sono felice di aver preso questa scelta, nonostante i problemi e tutto.

-Eccoli, stanno uscendo- ci informa Matt e vediamo Sasha seguita da quattro forze armate e Angelica. Speriamo non ci sia più nessuno, almeno al primo piano.

-Andiamo- dico, iniziando a correre e controllando se dentro c'è qualcuno, prima di entrare e mettere il passamontagna. Si, è esagerato, ma Dylan ne aveva due di scorta che aveva usato ad una festa di Halloween e perché non usufruirne?
Passiamo tutto il corridoio, stranamente troppo vuoto, fino ad arrivare al reparto celle, dove ci sono due uomini che fanno la guardia. Non ci avevo pensato a loro.

-Ora che facciamo?- sussurra Dylan e mi giro verso di lui, togliendogli il passamontagna e spingendolo in bella vista ai due uomini.

-Vai!- sussurro e vedo il ragazzo che inizia ad urlare e a correre e poi le due guardie inseguirlo.
Ne approfitto e velocemente apro la porta, richiudendola subito dietro di me e tirando fuori dallo zaino uno spray al peperoncino e una bottiglia di vetro. Si beh, la bottiglia di vetro è un po' eccessiva, ma avevamo anche quella e, di nuovo, perché non usufruirne?
Cammino lentamente per il corridoio dove si trovano le celle, guardandomi intorno e non vedendo nessuna guardia, solo carcerati.

-Oh oh, cosa ci fa una bella pupa come te qui sotto?- improvvisamente sento tirarmi per un braccio e tirarmi via il passamontagna, mentre uno dei tanti carcerati mi squadra da capo a piedi, leccandosi ogni tanto le labbra.

-Levami le mani di dosso maniaco!- urlo per poi mordergli la mano con cui mi stava tenendo il braccio e riprendendomi poi il passamontagna.

-Audrey!- Cameron!
Corro verso la direzione in chi ho sentito la voce e mi fermo non appena arrivo alla sua cella.
Lui è li, attaccato alle sbarre, che mi guarda sorridendo.

-Non dovevi venire!- esclama, mentre io mi avvicino alla cella e afferro le sue mani.

-Ho rischiato così tante volte per te, ho picchiato dei medici, credi che sia inesperta?- ridacchio e lui fa lo stesso, anche se, dopo qualche secondo, assume un'espressione paurosamente seria.

-Credo proprio di si-


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Hey!
Tipo che mentre scrivevo questo capitolo mi immaginavo troppo Dangerous Woman di Ariana Grande come sottofondo. Cioè, ci sta benissimo e non l'ho fatto manco apposta, era tutto calcolato! #feelikeagenius
Non dimenticate di votare e commentare se il capitolo vi è piaciuto :)
Alla prossima ❤️
-Grè

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