My Rebel Heart

By xCliffocornx

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Dopo aver infranto le regole per l'ennesima volta, Abigail Matthwens è costretta ad iscriversi alla NYHS, una... More

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Cameron
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LUI? IL MIO NEMICO
51.☞Danger☜
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53.☞New boy☜
54. ☞Before Christmas☜
55.☞Holidays☜
56.☞Clarifications☜

19. ☞Chloe☜

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By xCliffocornx

Se esiste una persona più sfortunata di me che si faccia avanti a presentarsi alla sottoscritta.

Come gli spiego di quale Cameron sto parlando?

"Oh no,nessuno. Ogni sera mi incontro solamente con un ragazzo di cui non so nè nome nè aspetto. L'ho chiamato Cameron,perché sai mi piaceva questo nome."

No.

«Cosa stavate facendo?» chiede.

«Una domanda per volta,grazie.» rispondo cercando quindi di evitare l'argomento.

«Bene,cosa stavate facendo?» ripete.

«T'importa?»

«Hai gridato il mio nome,quindi sì,m'importa. »

Oh no.

«Stavamo solo-»

Cavolo se è difficile dirglielo. Insomma,non che sia un reato baciarsi ma gridare il suo nome mentre accade ciò è imbarazzante.

«-Per baciarci,ma penso che qualcuno mi abbia giocato di nuovo un brutto scherzo. È così?» interviene Matt.

«Forse sì,forse no. Chi lo sa? Ma sappi che questa ragazzina non ti bacerebbe neanche se tu fossi l'ultimo uomo sulla terra.»

È una sfida questa?
Subito mi avvicino al volto di Matt e gli stampo un bacio sulle labbra. Dallas mi fissa.

«Cosa cazzo fai?» grida il principino.

«Ho accettato la sfida.» dico alzandomi.

«Non era una sfida.»

«Per me sì.»

«Se volevi baciarlo avresti potuto trovare una scusa migliore.»

«Faccio quello che mi pare. »

«Non se lo decido io.» tuona.

«Cosa? Ma sei matto? È la mia vita e tu non sei nessuno per comandarmi. Non sei nè un mio amico nè una persona che mi sta a garbo. Nessuno. Un perfetto sconosciuto. »

«Ah sì? Un perfetto sconosciuto? Fino a prova contraria decido io cosa è giusto o sbagliato per te.»

«Chi cazzo sei per decidere?»

«Il tuo allenatore e come tale ti dico che non devi avere distrazioni. »

«È la mia vita privata questa,Dallas! Cosa c'entra? »

«Finchè resterai in questa scuola nulla sarà privato.»

«Chi te lo dice? »

«Io.»

«E chi saresti tu? Il boy a cui le ragazze sbavano dietro come dei cagnolini?»

«Qualcuno di più importante. »

«Non me ne fotte un accidente. Per me resterai sempre come un perfetto sconosciuto.»

«Sarò anche un perfetto sconosciuto, ma devi stare alla larga da lui.» subito mi si avvicina e mi tira per un braccio.

Mi sta facendo male,come al solito. Ha una forza brutale. Deve controllarsi.

«Smettila!» grido cercando di divincolarmi dalla sua presa.

«Cam,lasciala stare!» interviene Matt.

L'avevo detto a Maia che non era una buona idea venire all'appuntamento,ma ovviamente nessuno che mi ascolti.

Dallas e Matt si fissano in cagnesco.

«Non metterti in mezzo.» dice il moro.

«Era con me,sei tu che ti sei intromesso. Lasciala!»

Nel frattempo Dallas mi stringe sempre di più il polso. Mi fa male.

«Cosa volevi fare? Baciarla e poi? Buttarla nella tua lista delle conquiste? »

«Tu puoi e io no? Non siamo così diversi. » risponde Matt.

Cosa? Voleva solo divertirsi? Perché tutti i ragazzi più idioti capitano a me? Sono una calamita?

«Non c'entra nulla. Prima ti mostri come un angelo e poi per cosa ti riveli?»

«Era un bacio,nulla di più. »

«E se per lei non fosse stato così?»

«Lasciami! Mi stai facendo male.» grido esasperata.

Dallas molla la presa e poi mi fissa. Ho il polso rossissimo e spero che non si gonfi. So che non l'ha fatto di proposito,ne sono convinta,ma se ha questa forza deve starmi alla larga. Anzi,se anche non avesse questa forza dovrebbe stare lontano da me.

«Non...volevo.» si blocca e abbassa il capo «Ho esagerato.»

«Chiedile scusa.» continua Matt.

Dallas resta in silenzio con il capo abbassato. Non riesco a capire la sua espressione.

«Guarda cosa le hai fatto! Il minimo che tu possa fare è chiederle scusa. » continua.

Sono stufa di tutto questo,meglio tornare in camera.

«Dove stai andando?» chiede Matt.

«Me ne vado.» rispondo gelida.

«Ti accompagno.»

«No.»

Se c'è qualcuno che qui deve vergognarsi per ciò che ha fatto si tratta di Matt. A quale scopo farmi credere di essere interessato a me e poi usarmi solo?

«Perchè mi tratti così?» chiede.

So che sta solo fingendo di essere dispiaciuto per quello che è successo.

«Guarda che se Cameron non ti avesse raccontato la sua solita storiella sarebbe andato tutto bene.» continua.

«Per te cosa significa "tutto bene"? E poi di quale storia stai parlando? »

«Ti ha detto che ho ucciso qualcuno? »

«Sì.» mi giro e fisso Dallas che nel frattempo ha alzato la testa e sta ascoltato tutto il discorso.

«Vorresti negarlo?» chiede il moro.

«Basta,me ne vado.» dico e a passo veloce mi dirigo in camera.

Ammetto che spesso sono sempre stata io l'eterna bambina nelle situazioni,ma questi due hanno veramente superato tutte le mie aspettative.

«Allora,com'è andata?» chiede Maia appena chiudo la porta.

«Non mi va di parlarne.»

«Oh.» resta in silenzio per un pò,ma questa tranquillità non dura per molto «Quindi vi siete baciati?»

«Assolut-»

Quel bacio dato per una sfida vale lo stesso?

«Credo di sì...» rispondo.

«Credi?»

»No,cioè...sì. Ci siamo baciati. »

«E allora perché è andato male?»

«Perchè sì.»

Se le ho detto che non mi va di parlarne ci sarà sicuramente un motivo. Deve smetterla con tutte queste domande.

«Va bene,ma-»

«Maia!» grido esasperata.

«Scusa,ero solo curiosa. »

Senza la curiosità parecchie invenzioni non sarebbero state fatte,ma ciò che affligge Maia non è semplice curiosità. Maia ama sognare un amore in grande e dato che con lei non ha funzionato,spera che con me accada qualcosa di diverso. È sbagliato aspettarsi troppo dalle persone,specialmente se c'entra qualcosa l'amore.

«Come va con i ragazzi? » chiedo.

Obiettivamente non so ancora nulla. Ha fatto qualche passo avanti con uno dei due?

«Sto cominciando a parlare di nuovo con Nate. Non abbiamo più il rapporto di prima, ma va bene. Ho sbagliato e mi merito tutto questo. Per me è già molto se ha il coraggio di guardarmi in faccia.»

«E Nash?»

«È diverso da Nate. Non perdona.»

I ragazzi hanno il proprio orgoglio, c'è chi lo mostra e chi prova a perdonare. Ha ragione Maia, Nate e Nash sono completamente diversi.
Nate è molto più maturo e responsabile. Nash è l'opposto, ma quando c'è di mezzo una ragazza entrambi sanno dare il proprio meglio.

«Con quel Cameron, invece?» chiede.

«Siamo solo amici.»

«Amicizia tra uomo e donna? Difficile crederci.»

In verità no. Io e Austin, seppur migliori amici,non abbiamo mai provato attrazione reciproca ma questa volta lascio perdere. Meglio non approfondire l'argomento per ora.

«Tra poco lo incontrerai, vero?»

Annuisco e sorrido.
Almeno la serata si concluderà bene.

«Mi fa piacere che ti trovi bene con lui.»

«Cosa te lo fa credere?»

«I tuoi occhi.» mi prende per mano e mi conduce in bagno,davanti allo specchio «Solo la sera brillano così. »

«Ma non è vero,sono sempre così. »

«Ti piace,ammettilo. »

«No. È solo piacevole la sua compagnia. »

«E questo sarebbe il tuo modo di confessare i tuoi sentimenti? Senza offesa,ma è pessimo.»

«Sai vero che non basta dire "senza offesa" perché una cosa non appari come tale?» ridacchio.

«Forse.» fa spallucce e si getta sul letto.

È veramente un tipo bizzarro,ma le voglio bene.

Quando mi incontro con Cameron tutte le luci della scuola sono spente,tranne le torce dei guardiani e le stelle che non mi infastidiscono per niente.
Dietro un cespuglio ci sono sempre due ragazzi totalmente diversi dal giorno che chiacchierano molto e si raccontano sogni proibiti. Nessuno dei due sa il perché, ma accade.
Ho sempre creduto che a volte bisognerebbe sfidare il destino e crearsene uno nuovo, ma ultimamente quei due ragazzi mi confondono le idee. Cos'è realmente il destino e perché esiste? Una risposta ancora non l'ho trovata, ma quel che so è che voglio scoprirlo con una persona speciale. E se dovessi scegliere,sceglierei lui: Cameron.

«Aspetti qualcuno?»

Annuisco e mi volto verso Nash.

«Cameron oggi non è potuto venire e dubito che verrà a lezione.» continua.

Se la sera sono una ragazza spensierata, la mattina non lo sono per nulla. C'è sempre qualcuno che rovina tutto.

«Non poteva avvisarmi? Almeno non mi sarei svegliata così presto.» dico irritata.

«Non aveva il tuo numero.» risponde.

«Non è una buona scusa.»

Sì,lo è ma non gli darò ragione.

«Comunque sia,perché non è qui?» chiedo.

Non che mi interessi,ma almeno vorrei una ragione accettabile per giustificare la sua assenza.

«Oggi è l'anniversario di Chloe.»

«Chi-» mi blocco non sapendo come continuare.

In fondo non m'importa di Dallas,nè delle ragazze che gli riguardano quindi forse sarebbe meglio non fare altre domande.

«Be' allora ci vediamo.» dice.

«Sei venuto qui solo per dirmi questo?»

«Questo e altro per un amico come Cameron.» fa un occhialino e se ne va.

Non so chi sia Chloe,ma quando Nash l'ha nominata mi è sembrato come se i suoi occhi si rabbuiassero,ma forse è stata solamente la mia mente a giocarmi un brutto scherzo.

Come detto da Nash,oggi il principino non è venuto a nessuna lezione e neanche a pranzo si è fatto vivo. Nè Victoria nè Dallas,arriverà un'altra giornata così grandiosa?

«L'assenza di Cameron si fa sentire.» dice Jack stendendosi accanto a me nel prato.

«Mh?»

«Meno ragazze e ragazzi in giro.»

Ha una così tanta influenza?

«Be' in fondo non è un giorno come tutti gli altri, posso capirlo.»

"Oggi è l'anniversario di Chloe"

Le parole di Nash risuonano nei miei pensieri e comincio a chiedermi sempre più volte chi sia Chloe. Devo contenermi. Essere curiosi è un bene,ma non negli affari degli altri.

«Aveva un'influenza molto positiva in questa scuola,tutti oggi si ricorderanno di lei.» continua.

Oh ma andiamo,è una prova per vedere quanto riesco a tenere a freno la mia curiosità?

«Di chi stai parlando? » sospiro e mi siedo.

Jack mi fissa indeciso se dirmelo o meno.

«La migliore amica di Cameron.»

«Se n'è andata?»

Annuisce e fissa un punto qualsiasi del cielo «Alcuni mesi fa. Undici oggi.»

«Miami?»

«No, più lontano.»

«Europa?»

«No.»

«Australia!»

«Non dico nulla, troverai la risposta entro la fine del giorno.»

«Ma-»

«Ci vediamo domani.»

Quel che ho capito da questa scuola è che mai nessuno ti aiuterà a trovare una risposta nella vita. È veramente fastidioso ciò,ma in fondo non posso farci nulla. Se devo trovare una risposta,devo farlo con le mie forze.

Mentre mi alzo,qualcuno si mette davanti ai miei piedi rischiando così di farmi cadere.

«Bene bene,i tuoi amici ti hanno lasciata sola?»

È Victoria.
Non so cosa sia più irritante tra la sua voce o il fatto che voglia sempre tutte le attenzioni su di lei. Nel dubbio odio tutta la persona.

«Potrei dirti la stessa cosa. Che fine ha fatto Brenna?»

«È con Michael.» si sistema la giacca che ha addosso e poi continua «Ho due cose da dirti.»

«Due?»

«Stai lontana da Nash.»

«E la seconda?»

«Stai lontana dal mio territorio.»

Ancora con la storia del territorio? È diventata noiosa. Ah no,quello lo era anche prima.

«Possibile che anche in una giornata così tu resti sempre la stessa?» chiedo.

Non è per nulla una giornata come le altre. L'aria è più cupa e il sole pian pianino si nasconde.
Anche l'atmosfera non è la stessa. Non c'è il solito trambusto degli studenti, ma al suo posto un silenzio tombale. È veramente triste e al contempo inquietante.

«Le persone morte non mi riguardano. Ha avuto quel che si meritava.»

«Morte?»

«Sì,morte. Ma comunque penso che non debba riguardarti. È una storia vecchia.»

«Chi è Chloe?»

Una raffica di vento scompiglia i nostri capelli e il silenzio cala su ogni singola persona. Victoria resta immobile.
Dio se sono stupida. Non avrei dovuto chiederglielo,non a lei.
Spero che non abbia sentito. Ho chiesto alla persona sbagliata.

«Non conosco nessuna Chloe,nè tantomeno m'importa di qualcuno con questo squallido nome.» la voce è roca e dura,quasi come se pronunciare quelle parole fosse stato difficile.

So che sta mentendo.
Perché tutto questo mistero? Non sono più una bambina,perché anche qui vengo trattata come tale?

«Abigail,ti ho trovata!» grida Nash.

Appena lo vede,Victoria inizia a camminare a passo spedito finché non la si può più vedere. È scappata o sbaglio?

«Ti ho cercata ovunque.» continua.

«A me?» chiedo.

«Dai questi appunti a Maia. Me li prestò tempo fa lei,ma ora non ne ho più bisogno.»

«Non puoi portarglieli tu? Sarebbe una buona occasione per chiarire tutto.»

A volte penso che la mia bocca mi odi. Dovrei smetterla di essere così diretta.

«Penso proprio che sia meglio evitare.» dice sorridendo.

Era da un pò che non lo vedevo sorridere e anche se si tratta di un sorriso forzato,non importa. È sempre piacevole ritrovarsi davanti un Nash allegro e sorridente.

«Volevo dirti anche che Cam non sa se domani verrà.»

«Ancora?» sbuffo.

«Dovresti essere felice, almeno così non dovrai svegliarti molto prima. »

«Si vendicherà per bene e mi farà recuperare tutti questi allenamenti saltati.»

«Lo credi così crudele?» scoppia in una sonora risata.

Ecco,era di questo che parlavo. La sua risata mi mancava.

«Non farti ingannare dall'apparenza. Solo perché ride sempre o perché ha l'aria di essere un ragazzo che ha tutto dalla vita,non credere che sia così. È già stato punito abbastanza,non credi?»

«Punito abbastanza? »

«No,nulla. Scherzavo. È un idiota a prescindere.»

Sono veramente stufa,ma per chi mi hanno preso? Prima Jack,poi Victoria e ora anche Nash?

«Penso che come studentessa della New York High School sia mia diritto sapere anche le vite passate di vecchi studenti. »

Nash mi fissa e resta immobile. «Non credo di capire a cosa ti riferisca.»

«A Chloe. È da stamattina che le persone mi parlano di lei, ma quando provo a chiedere di chi si tratta tutti fingono di non capire. Strano,no?»

«Immagino sia inutile girarci attorno, giusto? »

Annuisco.

«Cosa vuoi sapere?»

«Tutto.»

All'inizio esita,ma alla fine si decide «Si chiamava Chloe,era una mia amica di famiglia. Aveva diciassette anni,lunghi capelli color rame e occhi molto scuri. Gruppo sanguigno B,era una ragazza veramente goffa-»

«Aspetta,io...non intendevo questo.»

«Mh?»

«Insomma,vorrei sapere chi era in questa scuola. »

«Amava il pericolo e il mistero. Lei e Cameron si conobbero durante un'irruzione a scuola e...be' morì pochi mesi dopo.»

«Come?»

«Incidente stradale.»

«E...Dallas?»

«A volte penso che non sia umano.»

«Eh?»

«Non ha mai versato una lacrima e per settimane non si è più fatto vivo. Difficile immaginare cosa abbia fatto in tutto quel tempo.»

«Oggi come sta? Insomma,non che mi interessi,è solo che-»

«Ehi,preoccuparsi per qualcuno non è sbagliato.»

Per lui sì,lo è eccome. Ma nonostante ciò non posso fare a meno di provare pena per lui.

«Comunque è stato in situazioni migliori.»

Immaginavo.

Lo schermo del cellulare si illumina e mi indica l'arrivo di un nuovo messaggio.

Da Maia: Devi farmi un favore. Potresti andare da Nash e chiedergli di ridarmi gli appunti che gli ho prestato? Ne ho veramente bisogno

Questi due ragazzi sono davvero in sincronia.

«Ora devo andare,Maia mi ha inviato un messaggio. Le vado a portare gli appunti.» dico e corro in camera.

Per quanto possa odiare Dallas,per quanto possa detestare i suoi modi e i suoi gesti e per quanto possa pensare che sia solo un ragazzo viziato,oggi ho capito qualcosa di veramente importante. Finge di essere un ragazzo spensierato e che ha tutto dalla vita, ma per quanto queste cose sono vere? Anche i suoi sorrisi sono falsi? E se per lui non esistessero verità, ma solo bugie vere e bugie false? A questo punto dovrei pensare che la stessa persona di Dallas sia una bugia.

«Abigail,mi hai portato gli appunti? Ehi,mi stai ascoltando? Ab!»

Sussulto non appena sento la voce di Maia. Mi ero persa nei miei stessi pensieri,che stupida.

«Mi hai portato gli appunti?» ripete.

Annuisco e li tiro fuori dallo zaino.

«Grazie,mi hai salvata.»

«Non esagerare.»

«Certo che esagero! Senza di te non so con quale coraggio sarei andata a riprendermeli.»

«Guarda che me li ha portati lui.»

«Ah.»

Ridacchio e subito dopo vado in bagno a farmi una doccia.
A differenza delle altre volte,oggi è stata una giornata più tranquilla, ma l'impatto della notizia della migliore amica di Dallas è stato veramente forte.

Dopo interminabili ore,finalmente è sera e subito mi dirigo al solito posto.
Cameron non è ancora arrivato e questo è abbastanza strano,ma non importa. Molte volte mi è capitato di non rispettare l'orario e quindi questa volta è il mio turno aspettare.

Dopo circa mezz'ora sento qualcuno avvicinarsi. D'impulso scatto in piedi e controllo che non sia un guardiano.

«Mi hai fatto spaventare.»

Riconosco quella voce. È Cameron.

Non pensavo sarebbe arrivato visto l'enorme ritardo e anche se dovrei arrabbiarmi con lui,non riesco a non essere felice di sapere che sia qui. Sono davvero egoista. Non dovrei essere felice in una giornata così.

«Scusa per il ritardo, avevo alcune cose importanti da fare.» dice.

«Non importa,l'importante è che tu sia arrivato. »

Sorride e mi tira a sè.

«Oggi è stata una strana giornata. Non facevo altro che sentire parlare di una certa Chloe. Tu la conoscevi?»

Non so come,nè perché ma appena Cameron sente quel nome si irrigidisce e lentamente si allontana.

«Ne ho sentito parlare.» si limita.

Ovvio. Tutti con la solita risposta. Nonostante ciò, però, decido di lasciar perdere.

«C'è un ragazzo in questa scuola che era il suo migliore amico,provo pena per lui.» continuo.

«Perché dovresti? »

«La vera domanda è: perché non dovrei?» obietto.

«Guarda che molte persone odiano far pena a qualcuno. »

«Sì,lo so,ma-»

«Sei strana.» ridacchia.

Guarda da chi viene la predica.

«Grazie.» rispondo.

«In senso buono,intendo.»

«Penso che nell'essere strani ci sia solo un senso: quello sbagliato. »

«E invece ti sbagli. Quante ragazze proverebbero pena per un ragazzo che odiano?»

«Come fai a sapere di chi sto parlando? »

«Conosco anche io Dallas,ricorda che sono uno studente di questa scuola.»

«Quindi sai tutta la storia? »

«Forse,ma non mi va di parlarne.»

Immagino sia proibito parlare di Chloe, ma in fondo ha ragione Victoria. Fa parte del passato ed è quindi inutile pensarci troppo.

Nonostante Nash mi abbia detto che Dallas non si sarebbe presentato al mio solito allenamento mattutino, decido di andare comunque al campo. Con o senza la sua presenza,ho bisogno di più crediti.
Quel che,però,i miei occhi vedono è completamente diverso. Dallas c'è e insieme a lui il suo solito ghigno.

«Sei in ritardo.» dice.

Questa volta è vero. Ho pensato di svegliarmi un pochino più tardi vista la sua assenza, ma come al solito mi sono sbagliata.

«Quindici giri di corsa.» afferma.

«Come?» quasi grido.

«Quindici giri di corsa.» ripete «E mi raccomando, voglio vedere le ginocchia ben in alto.»

«Mi sbagliavo,sai?» dico.

«Eh?»

«Provare pena per te è contro ogni legge. Odioso eri prima e odioso sei ancora. La reputazione che ho io di te non è affatto cambiata. »

«Di cosa stai parlando?»

«No,nulla» poso lo zaino che ho in spalla e comincio a correre.

«Ehi ribelle!» grida.

Mi giro e aspetto che continui.

«Se il passato non è il massimo,allora farò sì che il presente lo sia. Mi impegnerò affinché tu cambi idea su di me.» dice in tono beffardo «Ma sappi che l'odio è reciproco.»

•SPAZIO A ME•
Ho aggiornato entro una settimana,record!
Ditemi nei commenti cosa ne pensate del capitolo,perché dato che è diverso dai soliti, magari può non piacere (e a quel punto lo cancellerei e ne farei un altro completamente diverso)💜
Eventuali errori poi li correggerò.
PS un giorno la smetterò e sceglierò una copertina definitiva😂

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