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Por dumbutlovely

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SEQUEL DI "MY BEST MISTAKE" Cameron e Audrey ne hanno passate davvero troppe insieme, tanto da essere arrivat... Mais

Un altro sequel!
Capitolo 101
Capitolo 102
Capitolo 103
Capitolo 104
Capitolo 105
Capitolo 106
Capitolo 107
Capitolo 108
Capitolo 110
Capitolo 111
Capitolo 112
Capitolo 113
Capitolo 114
Capitolo 115
Capitolo 116
Capitolo 117
Capitolo 118
Capitolo 119
Capitolo 120
Capitolo 121
Avviso.
Capitolo 122
Capitolo 123
Capitolo 124
Capitolo 125
Capitolo 126, finale

Capitolo 109

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Por dumbutlovely

Cameron's Pov

Non appena esco dal bar della scuola, vedo Theo inginocchiato davanti ad Audrey seduta per terra che la bacia. Subito qualcosa dentro di me si agita, il mio cervello impazzisce e stringo con tutta la forza che ho la bottiglia d'acqua che ho nella mano destra.
Non commetterò di nuovo lo stesso errore. Non farò il mestruato geloso perché non voglio perdere di nuovo, nemmeno temporaneamente, Audrey.
Però sono davvero incazzato e niente mi ferma dal dare a Theo un bel pugno in faccia.

-Di nuovo tra i piedi- mi limito a dire per adesso e Theo si stacca subito, rimettendosi in piedi.
La cosa che forse mi fa più incazzare è che Audrey ci rimaneva senza problemi. È per questo che sfogherò tutta la mia rabbia su Theo.

-La stavo solo salutando- ridacchia Theo e faccio cadere la bottiglia, avvicinandomi a lui e tirandogli un pugno con la mano in cui avevo la bevanda.

-Non si saluta così la ragazza di qualcun altro- sorrido, prendendo la mano di Audrey che intanto si era alzata per la sorpresa? di vedere Theo steso a terra dopo un pugno, e riprendendo la bottiglia da terra, per poi uscire dall'edificio e andare a sedere su una panchina.

-Perché l'hai fatto?- mi chiede Audrey, rimanendo in piedi e incrociando le braccia al petto.
Io apro la busta di carta contenente i due pezzi di pizza e ne prendo uno, addentandolo subito dopo.

-Ti ha baciata sulle labbra- dico facendo spallucce una volta finito di masticare.

-Ma non c'era bisogno di comportarsi così- il suo tono arrabbiato mi fa innervosire e forse so cosa è in atto adesso nel mio cervello.
Fin da quando ero piccolo non riuscivo a gestire bene la rabbia e finiva che dovevo andarmene lontano dai miei amici per non ferirli in qualche modo.
Questa cosa, nonostante tutto, è rimasta e credo che rimarrà sempre.

-Io credo di si però pensala come vuoi. Adesso vogliamo mangiare?- dico con calma, sentendo il mio battito cardiaco aumentare sempre di più. Dai Cameron, non adesso.

-Si...va bene- si arrende, finalmente direi, e si siede accanto a me, prendendo dalla busta di carta l'altro pezzo di pizza e iniziando a mangiarlo.
Mentre mangiamo non ci rivolgiamo parola e sinceramente mi dispiace. Abbiamo tanto da dirci ma il mio comportamento rovina sempre tutto.

-Che c'è?- le chiedo e lei mi guarda, addentando l'ultimo pezzo. Poi sorride e appoggia la testa sulla mia spalla.

-Niente. È tutto perfetto- sussurra e le avvolgo un braccio intorno alle spalle, baciandole la fronte.

-Come te- sorrido e sorride anche lei, lasciandomi un tenero bacio sulle labbra che mi spinge a volere di più.
Mi avvicino per baciarla ancora, ma lei mi precede e mette un dito sulle mie labbra, facendo 'no' con la testa e sorridendo beffardamente.

-No?- sorrido e lei continua a scuotere la testa.

-Sai cosa dice una canzone che mi piace tanto?- questa volta sono io a scuotere negativamente il capo -che una donna per essere rispettata deve baciare il proprio ragazzo una volta e poi sbattergli la porta in faccia, lasciandolo a volere di più- continua sorridendo e io alzo un sopracciglio.

-Ah si? E come si chiama questa canzone?-

-How to be a heartbreaker- ridacchia e mi metto a ridere, scuotendo il capo.

-Non ci credo- rido e lei mi fa la linguaccia, lasciandomi un bacio sulla guancia prima di alzarsi e iniziare a correre. Adoro quando fa così. Adoro quando mi lascia a volere di più.
Mi alzo e inizio a rincorrerla. È più agile di me essendo più piccola di statura, ma comunque le gambe più lunghe ce le ho io.
La raggiungo e circondo il suo corpo con le mie braccia, sollevandola e facendo un giro su me stesso, per poi rimetterla giù.

-Sei lenta- le sussurro da dietro all'orecchio e lei inizia a dimenarsi. Io la lascio e si mette davanti a me, sorridendo.

-Ma non a fare questo- dice e l'attimo dopo mi ritrovo in piscina, a guardare la mia perfetta ragazza ridere e cadere per terra dalle troppe risate. Era questo il suo scopo. Farsi acchiappare vicino alla piscina per poi buttarmi in acqua dopo. Furba.

-Va bene, va bene, hai vinto- dico e lei si avvicina, sedendosi a gambe incrociate sul bordo.

-Sei furba...- afferro il suo polso e la trascino in acqua -ma mai quanto me- le faccio l'occhiolino una volta che emerge e lei mi salta addosso. Entrambi andiamo sott'acqua e la sento mordermi il mento.
Riemergo e lei si stacca, leccandomi il naso.

-Cosa sei, un cane?- ridacchio.

-Mi stai dando della cagna?- mette il broncio e io metto le mie mani sui suoi fianchi, avvicinandomi al suo orecchio.

-Non lo farei mai- sussurro, per poi mordere il lobo.
Usciamo dall'acqua dopo un paio di minuti, precisamente dopo che Audrey mi ha detto di aver freddo, e ci avviamo ai dormitori uno abbracciato all'altra.
Arriviamo in camera e Audrey corre subito in bagno. Come minimo vuole farsi un bel bagno caldo e io non la disturberò. Forse.
Mi metto a sedere sul letto, accendo la tv e faccio un po' di zapping tra i canali, trovando niente di interessante.
Spengo la tv e guardo la porta del bagno. Non dovrei entrare, ma la tentazione è così tanta e io la desidero così tanto. Non è un semplice desiderio "di sesso", è voglia di sentirla tra le mie braccia, baciarle il collo mentre geme e sussurrarle parole dolci mentre sta per venire. Ma io sono un ragazzo per bene e non entrerò.
Però, ora che ci penso...quando mai sono stato un ragazzo per bene?

Audrey's Pov

Dopo essere tornati da fuori mi catapulto in bagno, apro il rubinetto per riempire la vasca e intanto mi spoglio, ancora tremante dal freddo. Qui in California la temperatura varia da mattina a sera. Le mattine, anche quelle di inverno, sono fresche come delle estati in...Italia per esempio. Mi ricordo di essere stata in Italia nel periodo estivo e mi ricordo del fresco paradisiaco che c'era la mattina. La stessa cosa è qui in California, solo che quel fresco che c'è lì d'estate c'è anche qui d'inverno. Il pomeriggio fa caldo, diciamo che siamo sui 77ºF (che corrispondono a 25ºC). A volte varia fino ad arrivare agli 86ºF, anche d'inverno. La sera invece è un'altra cosa. Ci sono giorni in cui fa freddo, altri in cui si sta bene. Stasera, per esempio, fa freddo e uscire dall'acqua con 50ºF (10ºC) fuori non è una delle cose che amo di più.
La vasca finalmente si riempie e io entro, tirando un sospiro di sollievo sentendo l'acqua calda a contatto della mia pelle.
Mi siedo e, come d'abitudine, verso nell'acqua diversi tipi di sapone.
Chiudo gli occhi sentendomi al massimo della rilassatezza, quando all'improvviso sento il rumore di una porta che si apre e che successivamente si chiude.
Non apro nemmeno gli occhi perché so benissimo chi è, anzi, sorrido e rabbrividisco quando sento le sue mani fredde toccarmi le guance.
Apro gli occhi e faccio un salto non appena vedo Theo. Cosa ci fa lui qui? Sto sognando? È per caso un allucinazione? Non è possibile! Non può essere lui!

-So che ti mancano le volte in cui eravamo soli in camera e potevamo fare tutto quello che volevamo- sorride, un sorriso quasi inquietante che mi porta ad alzarmi.

-Vattene! Esci subito!- urlo, tirandogli dei pugni sul petto e strizzando gli occhi.
Sento bloccarmi i polsi e riapro gli occhi, vedendo, questa volta, Cameron di fronte a me che mi guarda con aria preoccupata.

-Audrey? Tutto bene? Che succede?- la sua mano calda si appoggia delicatamente sulla mia guancia e distolgo lo sguardo dal suo.

-Niente...niente non preoccuparti- sussurro e lui mi accarezza le guance con i pollici.

-Sicura?-

-Si- sorrido. Cosa stava a significare quella specie di allucinazione? Forse sapere che Theo non è davvero quello che credevo che fosse mi ha fatto male.
Lui sorride e si avvicina alle mie labbra con le sue, per poi unirle.

-Ho avuto un deja-vu- sorride tra i baci mentre io gli tolgo la maglietta.

-Anch'io- sorrido e si toglie i pantaloni, entrando nella vasca con me.
Ci sediamo e mi metto su di lui, continuando a baciarlo.

-Sei irresistibile- sussurra sul mio collo, facendo andare in ebollizione il mio intero corpo.
Non rispondo, al contrario avvolgo le braccia intorno al suo collo e metto le mani nei suoi capelli, mentre lui fa qualcosa al mio collo che mi fa sentire terribilmente accaldata, come una ragazzina adolescente in preda agli ormoni ogni volta che vede qualcuno che le piace.
Nella stanza risuona solo il rumore dei baci e il suono dell'acqua che si muove, nient'altro.
Si stacca dal mio collo e sento le sue mani appoggiarsi sui miei seni, mentre torna a baciarmi la mascella.
Mi stendo nell'acqua, appoggiando il collo sul bordo della vasca e chiudendo gli occhi. È come essere in paradiso,
quando sei in una vasca da bagno con la persona che ami. O solo con la persona che ami.

***

"Mi sveglio e la prima cosa che faccio è mettere un braccio dall'altro lato del letto per abbracciare Cameron. Ma lui non c'è.
Mi metto a sedere e mi guardo intorno, ma del ragazzo non c'è traccia.
Prendo dei vestiti e mi vesto velocemente, vedendo che sono appena le 5 del mattino. Dove sarà finito?
Sasha ed Angelica intanto dormono tranquillamente. Saranno tornate tardi ieri sera. Per fortuna, direi.
Esco dalla stanza cercando di fare il meno rumore possibile e la prima cosa che faccio è uscire dai dormitori. Le donne hanno questa specie di sesto senso, e il mio sesto senso mi dice che Cameron è da qualche parte qua fuori.
Lo cerco dappertutto, ma niente. Provo anche a fare il giro della scuola e dei dormitori, ma sempre niente.
Mi giro per rientrare nei dormitori, ma non appena metto piede dentro sento qualcuno ridere. Una risata femminile.
Mi rigiro e strizzo gli occhi per vedere meglio anche da lontano e riesco a distinguere due figure sedute di spalle sull'erba.
Mi avvicino per vedere chi sono e non appena arrivo a qualche metro da loro, riesco a capire benissimo chi sono anche da dietro.
Sono Theo e...me stessa.
I due si girano e vedo Theo sorridere mentre avvolge un braccio intorno alle spalle della me seduta e la bacia.
Mi mordo il labbro inferiore, girandomi per andare via, ma dietro di me è tutto nero. C'è il vuoto.

-Non ti riaffezionare tanto al caro Cameron, tanto lo perderai di nuovo. Dai ascolto a te stessa, per una buona volta- dice "me stessa".

-Non è vero. Non lo perderò di nuovo- stringo i pugni, continuando a guardare il vuoto di fronte a me.

-Hai mai sentito parlare di sogni premonitori? Bene, ritieni questo sogno come uno di quelli- ridacchia me stessa e mi tappo le orecchie, mettendomi ad urlare per non sentire più le sue parole. O meglio, le mie parole."


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Che brutti i sogni premonitori. Diciamo no ai sogni premonitori!
Comuuuuunque, spero che questo capitolo un po' strano vi piaccia e, come sempre, non dimenticate di votare e lasciare un bel commento :)
Alla prossima ❤️
-Grè

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