Insegnami Ad Amare

By LImperfettoTuoCuore

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"Christine Bane" dissi tendendogli la mano. "Harry Syles" disse stringendola e con uno strattone mi avvicinó... More

Mountain college
invito ufficiale
Festa.
nuovi amici.
Disgustoso.
Occhi A Cuoricino
Imprevisto.
Falò
É Un Sogno?
Samuel
Furia
Quando sarai Pronta
Proposta
Appuntamento
Una Bottiaglia Da Solo
la fine dell'appuntamento.
Locale.
rapimento
Notte
Brava a mentire.
Ritorno al passato.
Halloween.
Lei
Sorpresa
Neve
Sfuriata
Pugni
Sabato
Verdetto.
Doccia
Buonanotte Amica
imbarazzo.
inaspettato
Party
incubi
viaggio
arrivo
cena
Fata Madrina
cambio di programma.
un altra versione
passi avanti.
Audacia.
you've got a friend
scusa.
Taken.
Notte.
a questo servono le migliori amiche.
senza pensieri
Sorpresa
Middi
pranzo.
Ritorno
Giorno
troppo vicina
strano ritorno.
impresa impossibile?
quasi alla fine.
musica.
sequel.

il Piano Di Eleonor.

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By LImperfettoTuoCuore

"Sei uno spettacolo." Esclamó Eleonor vedendomi scendere le scale con il vestito che lei aveva scelto.

Mi fasciava completamente il sedere e i fianchi ma non mi sarei potuta abbassare di un millimetro se no si sarebbe visto tutto, sopra invece era più largo, con la schiena scoperta per intero e davandi un grande spacco tra il seno. Praticamente non c'era un vestito ma El non aveva voluto sentire ragioni e mi aveva costretta a prenderlo.

Ed era per colpa sua che ora io mi sentivo a disagio, non potevo muovermi e stavo odiando il mondo intero.

"Non é stupenda?" Chiese Eleonor a Louis che era proprio davanti a me che mi guardava con un misto tra il divertito, il sorpreso e il preoccupato.

"Certo, ma tu sei sempre la più bella!" Le sorrise baciandola tra i capelli.

"Ma quando sei dolce tesoro." Rispose lei stampandole un bacio sulle labbra.

"Scusate io sono qui! E gia mi sto sentendo abbastanza a disagio per conto mio figuriamoci se voi dui vi sbaciucchiate come due piccioncini innamorati!" Sbotto ironicamente ma leggermemte infastidita da questo assurdo vestito.

"É solo invidia la tua!" Sorrise Tommo.

"Non voglio il diabete grazie!" Dissi voltandomi e infilandomi in cucina dove Niall stava preparando la roba da bere.

"Cavolo Chris sei una bomba sexy!" Esclamó fissandomi a bocca aperta soffermandosi un po troppo il mio seno. Iniziavamo bene, pure Niall era inopportuno figuriamoci la massa di gente ubbriaca che ci sarebbe stata da li a venti minuti.

"Zitto e dammi da bere!" Dissi esasperata appoggiandomi alla porta.

"Come mai questo vestito?" Chiese passandomi il bicchierino con il liquido ustionante.

"I piani di Eleonor non falliscono mai." Dico modi risposta rovesciando la testa indietro per far scendere il liquido lungo la gola e farlo bruciare nello stomaco.

"Un altro." Dissi sotto lo sguardo sorpreso e sconcertato di Niall che nonostante tutto mi passa di nuovo il bicchiere pieno sorridendo divertito.

"Alla salute." Dissi alzandolo in alto e portandomelo alle labbra.

Questo stava decisamente salendo alla testa facendomi sorridere istintivamente. Forse sarei riuscita a divertirmi in fin dei conti.

"Chris!" Mi chiamò Eleonor dall'altra stanza.

"Dimmi!" Corsi da lei barcollando leggermente.

"Divertiti ma fai la brava." Mi abbracciò sorridendo.

"Gliela faró pagare a quello stronzo di Harry." Risi stringendola. Non sarei stata il giocattolino di nessuno.

Nel giro di venti minuti la casa si era riempita di ragazzi, di musica e di alcolici che giravano di mano in mano. I ragazzi in jeans e camicia e le ragazze vestite come se dovessero girare un film porno. Avevo bevuto qualche altro bicchierino e non riuscivo più a capire molto, tra l'alcol, la musica e le luci il mio cervello era andato in tilt, in compenso però mi stavo divertendo a ballare come una matta, senza pensieri e senza preoccupazioni.

Solo una cosa continuava a martellarmi il cervello, Harry, non era ancora arrivato e la cosa che più mi preoccupava era essermi messa inutilmente un vestito del genere se non si fosse presentato.

"Ehi dolcezza." disse un ragazzo che si era messo a ballare dietro di me. Era alto e da quel che potevo vedere e capire anche ben piazzato e con dei bei lineamenti.

" Ciao." lo salutai io mettendomi a ballare con lui.

"Io sono Bill." Disse avvicinandosi al mio orecchio per farsi sentire.

"Christine." gli sorrisi io.

Era carino e voleva ballare con me, perchè no? Insomma, cosa poteva succedere di male.

Bill mi teneva i fianchi avvicinandomi sempre di più a lui finendo dopo poco ad aderire completamente al suo corpo muscoloso mentre insieme ondeggiavamo a ritmo di musica.

La sua mano saliva e scendeva lungo la mia schiena nuda scendendo ogni volta più giù fino a soffermarsi un pò troppo sul mio sedere fasciato dal vestito e poi risalire di nuovo sulla schiena. Forse avrei dovuto formarlo ma il mio cervello non ragionava razionalmente e nella mia testa c'era solo Harry e il piano per fargli capire che non ero suo, e come farglielo capire meglio che ballare con Bill.

C'era solo un problema. Harry ancora non era arrivato.

Solo mezz'ora e tre bicchierini dopo la porta si aprì di nuovo facendo entrare la figura sempre perfetta di Harry. Ricci scompigliati, occhi verde smeraldo che scrutavano la sala come in cerca di qualcuno o qualcosa, sicuramente una ragazza da portarsi in qualche macchina, camicia bianca e jeans neri aderenti. Perchè doveva sempre essere così perfetto.

Distolsi lo sguardo dalla sua figura e tornai a guardare Bill che mi stava scostando i capelli dal collo per iniziarlo a baciare avidamente.

"Vieni con me fuori." Mi sussurrò all'orecchio.

Volevo andare? Non lo so, ma l'alcol mi fece annuire cosi mi ritrovai sorridende ad essere trascinata verso il giardino sul retro.

"Che stai facendo?" Harry si era piantato davanti a Bill e guardava me in cagnesco senza degnare di uno sguardo il ragazzo.

Non l 'avevo visto arrivare, come aveva fatto a raggiungerci così velocemente, un attimo prima era alla porta e ira davanti a me che ero proprio dalla parte opposta.

"E tu chi saresti?" Chiese allora Bill visibilmente infastidi o visto che il ragazzo riccio gli stava ritardando il divertimento.

"Tu chi cazzo saresti?!" Ribatté Harry marcando il 'tu'.

"Bill lui é Harry, Harry lui é Bill." Mi intromisi infilandomi tra loro due tenendo sempre Bill per mano.

"Ora ciao Harry!" Dissi trascinando Bill fuori ridendo come una matta.

La faccia del ragazzo riccioluto e presuntuoso mi sarebbe rimasta sempre impressa nel cervello. La bocca spalancata alle mie parole e le braccia che gli ricadevano lungo i finachi. L' avevo liquidato decisamente bene, ero fiera di me stessa.

"Zuccherino!" Mi chiamò il ragazzo appoggiato al muro.

Andai da lui saltellando e attorcigliandomi un dito tra i capelli mentre sbattevo le ciglia. Mi sentivo deficiente ma lo avevo visto fare talmente tante volte alle ragazze che ci provavano con Harry che avrebbe dovuto funzionare.

"Prendi una sigaretta." Disse passandomene una e l'accendino. Non avevo mai fumato e neanche mai provato ma non potevo rifiutare così la presi e la misi tra le labbra accendendola come avevo visto fare in giro.

Il fumo mi invase i polmoni facendomi bruciare tutta la gola, mi veniva da tossire ma non potevo, non volevo sembrare una ragazza perfettina, una che non ha mai fumato, una che non ha mai fatto sesso, volevo sembrare come tutte le altre così presi un altra boccata di quel veleno mentre lui mi guardava sorridendomi maliziosamente.

Si avvicinava continuandomi a sorridere in quel modo mentre io cercavo con tutta me stessa di restare ferma e non scappare a gambe levate.

" Vorrei scoparti proprio qui." Disse tra i denti e quelle parole furono come uno schiaffo ma non mi azzardai a muovermi. Aspirai un altra boccata di fumo per prendere tempo ma che lui probabilmente prese questo gesto come un si perché mi prese per il braccio e inizió a trascinarmi verso l interno.

"Che cazzo stai facendo Chris!" Strillo Harry prendendomi la mano dove tenevo ancora la sigaretta.

Possibile che era sempre in mezzo?

"Non sono affari tuoi Harry!" Ritiro la mano dalla sua stretta.

"Non sono affari miei? Ti trovo con una sigaretta in mano e non sono affari miei?" Mi chiese scandalizzato.

"No, non sono affari tuoi io posso fare quello che voglio, non sarai certo tu ad impedirmelo!" Gli urlai contro.

"Qualche problema amico?" Chiese Bill mettendosi tra me e Harry.

"Stanne fuori!" Ringhiò Harry fulminandolo con lo sguardo.

"Vuoi lei?" rispose Bill ridacchiando e avvicinandosi a lui.

"Tranquillo, me la faccio e te la riporto subito."

Successe tutto così in fretta e un secondo Bill era per terra con il viso coperto di sange e Harry sopra che continuava a colpirlo sotto il mio sguardo sconvolto.

La musica si era fermata e intorno a noi si era creato un cerchio di curiosi che continuavano ad urlare cose diverse, chi incitava, chi strillava di fermarsi, chi strillava e basta e poi c'ero io che guardavo la scena in silenzio. Harry stava massacrando quel ragazzo mentre io non facevo nulla per fermarlo.

Mi sentivo impotente, inutile.

"Harry." Sussurrai senza neanche sendermene conto.

Si fermò e si voltò a guardarmi e nel suo sguardo non trovai rabbia ma solo una profonda tristezza, i suoi occhi spenti si fusero con i miei spaventati. Guardò per un secondo il ragazzo che lo fissava terrorizzato.
Si alzò di scatto e in un secondo ero sulla sulla sua spalla come un sacco di patate mentre mi portava su per le scale.

Mi fece poggiare i piedi per terra solo quando eravamo nella sua stanza e lui aveva gia chiuso la porta a chiave alle sue spalle.

"Cosa ti salta in mente?!" Urlai mentre la musica al piano di sotto riprendeva.

Sicuramemte avevano portato Bill da qualche altra parte e lo stavano medicando, era ridotto male.

"A te cosa ti salta in mente, cazzo, arrivo e ti trovo con un ragazzo mai visto prima che stai fumando una sigaretta! Non devi fumarti quella merda!" Urla lui di rimanda.

"Si puó sapere a te cosa te ne frega? E poi tu fumi perché io non dovrei farlo?!" Strillo.

Mi stava facendo salire il nervoso e volevo mettergli le mani addosso e strangolarlo.

"Me ne frega, perché tu sei mia cazzo." Ringhió tra i denti a pochi millimetri dal mio viso.

Quella vicinanza mi fece vacillare un secondo ma ricordai la scena della panchina e mi costrinsi a reagire.

"Io non sono di nessuno! Io sono solo di me stessa e tu non mi impedirai di fare niente!" Strillai spingendolo e cercando di aprire la porta che era peró chiusa a chiave.

"Non andrai da nessuna parte." Disse lui tranquillo sedendosi sul letto.

"Cosa vuoi fare chiudermi qua dentro per tutta la serata?" Chiesi indignata.

"Anche per tutta la vita se questo dipendesse da me." Disse passandosi una mano tra i capelli.

"Non sono tua." Mettei le cose in chiaro mettendomi davanti a lui.

"Di questo ne sono consapevole, ma lo diventerai." Disse sconsolato.

"Sei solo un presuntuoso." Affermai.

"Ti prego fai star zitta quella splendida boccaccia." Mi ammonì lui facendo bruciare i suoi occhi nei miei.

"E perché dovrei?!" Chiesi acida.

"Perché quel vestito lascia poco all immaginazione vorrei tanto strappartelo via e poi dargli fuoco così nessun altro ti potrà vedere con questo coso addosso. Mi sono giá trattenuto tanto a non spaccare la faccia a tutti quelli che ti guardavano o parlavano di te." Disse inchiodandomi solo con lo sguardo. Uno sguardo ipnotico, magnetico, non potevo staccare gli occhi da lui.

"E Bill?" Sussurrai quando ripresi un pó di controllo del mio corpo.

"Bill aveva esagerato, si metitava tutto quello che ha avuto, avrei potuto ucciderlo se tu non mi avessi fermato." Disse lui senza smettere di guardarmi.

"E quindi ora cosa facciamo?" Chiesi cercando di fingermi disinvolta.

"Vorrei tanto farti uscire da questo vestito." Sussurrò avanzando verso di me e facendomi ispirare bruscamente.

"Harry..." sussurrai mentre le sue labbra erano così vicine alle mie che ne potevo quasi sentire il calore.

"Non lo faró se non vuoi..." disse con le labbra sempre più vicile alle mie e i nostri corpi che si sfioravano senza mai toccarsi provocando una strana elettricità.

Non ero più in grado di respirare o di muovermi, il cervello non mandava più comandi al mio corpo e le mie gambe erano diventate di gelatina che quasi riuscivano a sorreggermi.

Forse me ne sarei pentita...

...

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